E' uno spot contro il cyberbullismo, realizzato dal Co.Re.Com. Campania in collaborazione con l'Aban Accademia delle Belle Arti di Nola, il primo report della ricerca "L'influenza dei media locali sui minori e nuovi media" svolta dal Dipartimento Scienze Sociali dell'Università Federico II di Napoli. A presentare lo spot e lo studio, domani alle 11 in occasione della Giornata regionale contro il bullismo, saranno la presidente del Consiglio Regionale della Campania, Rosa D'Amelio, il presidente del Co.Re.Com. Campania, Domenico Falco, e l'assessore regionale alle politiche giovanili, Serena Angioli. All'iniziativa, che si terrà nell'Aula Siani, al centro direzionale di Napoli isola F13, prenderanno parte il capo dipartimento dell'Accademia di belle Arti di Nola, Pino Sondello, e il docente del Dipartimento di Scienze Sociali dell'Università Federico II di Napoli, Lello Savonardo, tutti gli studenti di alcune scuole campane che hanno lavorato sul tema.
Protezione civile, dalle 22 allerta meteo Gialla su tutta la Campania
La Protezione civile della Regione Campania ha diramato un avviso di criticita' meteo di colore Giallo valevole a partire dalle ore 22 e fino alla stessa ora di domani sull'intero territorio. Le piogge che insistono sulla Campania, infatti, dalla tarda serata potrebbero dar luogo a fenomeni di dissesto idrogeologico. Il quadro meteo parla di "Precipitazioni sparse, anche a possibile carattere di rovescio o temporale, puntualmente di moderata intensita' con possibili raffiche di vento". Il rischio attiene a possibili"Ruscellamenti superficiali anche con fenomeni di trasporto di materiale; Allagamenti di locali interrati e di quelli a pian terreno; Scorrimento superficiale delle acque nelle sedi stradali e possibili fenomeni di rigurgito dei sistemi di smaltimento delle acque meteoriche con tracimazione e coinvolgimento delle aree urbane depresse". La Protezione civile regionale raccomanda agli enti competenti di porre in essere tutte le misure atte a prevenire e contrastare i fenomeni previsti anche in ordine alle condizioni del vento e del mare.
Quarto, nonna Elvira festeggia i suoi 103 anni
Ha festeggiato circondata dall'affetto dei suoi cari i 103 anni la signora Elvira Di Marino. L'arzilla nonnetta è nata a Marano di Napoli il febbraio del 1915 e da sposata si è trasferita a Quarto. Ha avuto tre figli, un maschio e due femmine di cui una è venuta a mancare qualche anno fa. La signora Elvira che ha sempre fatto la casalinga occupandosi con amore e affetto dei suoi cari è rimasta vedova alcuni anni fa. Alla festa hanno partecipato oltre ai suoi due figli, anche i nove nipoti e i quindici pronipoti. Nonna Elvira sostiene che per lei l'elisir di lunga vita è bere un buon caffè al mattino. Alla signora Elvira gli auguri anche della redazione di Cronachedellacampania.it.
Aggressione il giornalista di 'Striscia' al Parco Verde di Caivano, i carabinieri arrestano un 41enne
Caivano. Aggressione alla troupe di 'Striscia la notizia, al Parco Verde di Caiavano, i carabinieri arrestano un 41enne per violenza privata aggravata e danneggiamento in concorso con altri soggetti in corso di identificazione. Ieri sera, i carabinieri della Tenenza di Caivano, hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Napoli Nord. Le indagini coordinate dalla Procura hanno avuto inizio in seguito all'aggressione ai danni di Vittorio Brumotti e della troupe del Tg satirico, impegnati lo scorso 11 gennaio, all'interno del Parco Verde per la realizzazione di un servizio sullo spaccio di droga. Il 41enne arrestato avrebbe aggredito la troupe insieme ad un ragazzino di età inferiore ai 14 anni che scagliò una sedia contro la vettura dei giornalisti. Brumotti e i suoi colleghi si rifugiarono nell'auto per sfuggire alla violenza, ma gli aggressori continuarono a picchiare danneggiando la carrozzeria. La troupe di Striscia fu salvata dall'arrivo dei carabinieri. Dopo accurate indagini e numerosi controlli i militari sono riusciti a rintracciare il 41enne già individuato all'interno degli isolati del Parco Verde, recuperando nella perquisizione presso la sua abitazione, anche gli indumenti indossati il giorno dell'aggressione.
Pizzo sui lavori in un capannone, arrestato a Marano un 22enne vicino al clan Orlando-Nuvoletta
Marano. Pizzo per i lavori di ristrutturazione di un capannone a Calvizzano : i carabinieri fermano il 22enne Gennaro Varriale, contiguo al clan Orlando-Nuvoletta. Il giovane è accusato di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso per aver chiesto il pagamento di una tangente al proprietario di un capannone che stava effettuando dei lavori edilizi. I carabinieri a Marano hanno sottoposto a fermo il giovane dopo aver accertato che il 31 gennaio, dopo aver notato dei lavori appena iniziati nel capannone a Calvizzano,si era subito recato in sella a uno scooter sul cantiere e, avvicinato il proprietario, un 56enne del posto, gli aveva intimato di "mettersi a posto a Marano" altrimenti avrebbe dovuto chiudere. Verosimilmente nella fretta di avviare "le attività" per giungere al pagamento del 'pizzo', il 22enne non si era accorto che chi aveva contattato era il proprietario del capannone e che i lavori venivano realizzati da un suo parente stretto. Immediatamente ricercato dai militari dell'Arma che avevano ricevuto la denuncia della vittima, il 22enne è stato raggiunto poco dopo e sottoposto a fermo. Il gip, oltre a convalidare il provvedimento ha disposto la custodia cautelare in carcere.
La mostra L’esercito di Terracotta e il Primo Imperatore della Cina incontra il MANN per un approfondimento sulla scoperta archeologica
Domani, mercoledì 7 febbraio (ore 17.00), un momento speciale nella Basilica dello Spirito Santo grazie a un approfondimento a cura della dottoressa Amelia Menna, archeologa del MANN, sull'Esercito di Terracotta di Xi'an e, a seguire, una degustazione di tè preparato secondo il rito tradizionale cinese, gong fu cha, raccontato da Giuseppe Musella di "Qualcosaditè".
"Con la proroga della mostra L’Esercito di Terracotta e il Primo Imperatore della Cina, ripartiamo con una serie di iniziative per consolidare i legami con il territorio, come il prestigioso incontro con il MANN - Museo Nazionale Archeologico di Napoli, e per crearne di nuovi. In occasione dell'incontro di mercoledì 7 febbraio, uniamo l'approfondimento storico-artistico sul tema della mostra, a cura di un'esperta archeologa del MANN, ad un momento piacevole di scoperta della tradizionale cerimonia del tè cinese, il gong fu cha. La degustazione e il rito saranno offerti e raccontati dallo staff di "Qualcosaditè", una realtà giovane, per l'anagrafica dei suoi componenti, ma molto radicata sul territorio napoletano, che ha, nella ricerca sul campo dei tè pregiati, soprattutto cinesi, uno dei suoi punti di forza." - ha commentato il curatore italiano Fabio di Gioia. "Ancora una volta - prosegue -, Napoli diventa territorio di scoperta e di incontro di tradizioni, sorprendendoci sempre con le sue innumerevoli possibilità nel campo della cultura e dell'arte".
La grande riproduzione di una delle più importanti scoperte della storia dell’archeologia, i guerrieri del grande Imperatore Qin Shi Huangdi, Ottava Meraviglia del mondo, è prorogata fino all'8 aprile ed è visitabile ogni giorno dalle 10 alle 20 (ultimo ingresso ore 19) nella Basilica dello Spirito Santo in via Toledo 402 a Napoli.
In occasione dell'incontro del 7 febbraio alle 17, l'ingresso alla mostra per chi prenoterà è in offerta: dieci euro con prenotazione obbligatoria al 339 42 90 222, fino ad esaurimento posti.
Auto rubate, ecco come agiva la gang familiare specializzata in furti e riciclaggio a Napoli
Napoli. Una gang familiare per mettere a segno furti di auto, fino a quattro ogni notte, è stata sgominata dai carabinieri a seguito ad un'inchiesta della Procura di Napoli. Ieri il blitz con 15 arresti in carcere di cui 4 ai domiciliari, 30 gli indagati, tutti specializzati in furti d'auto e riciclaggio, per un giro di affari stimato in oltre un milione di euro. Tra i vertici della gang anche alcune donne Maria Finizio, accusata di occuparsi dei furti anche durante la semilibertà e con quattro condanne per furto e una per invasione di edifici nel curriculum. Un altro dei promotori, poi, è Ciro Serrazzi Castellano, individuato dai militari come uno dei vertici della banda, ha 18 condanne definitive per furto, una per rapina e una per evasione. Le ordinanze, emesse dal gip di Napoli su richiesta della Procura, sono arrivate dopo un lungo lavoro investigativo condotto dai carabinieri della compagnia Centro, agli ordini del comandante Michele Centola, che da gennaio a giugno 2015 hanno tenuto sotto controllo i sospettati, accertando 77 episodi, furti consumati o tentati: in carcere sono finite 15 persone, 4 delle quali ai domiciliari.
I reati contestati sono, a vario titolo, associazione per delinquere, furto aggravato, riciclaggio e ricettazione. In carcere, tra Poggioreale e il femminile di Pozzuoli, sono finiti Giovanni De Simini, 50 anni, Maria Finizio, 32, Antonio Meoli, 25, Gennaro Pezone, 68, Ciro Porreca, 58, Pasquale Ciro Russo, 34, Guglielmo Salvia, 39, Ciro Serrazzi Castellano, 64, Valentina Serrazzi Castellano, 24, Ciro Sparano, 29, e Antonio Tarantino, 62; ai domiciliari Vincenzo Di Maio, 52 anni, Marco Dommarco, 54, Aniello Facciolli, 33, e Anna Manzo, 34 anni. C'erano tre sottogruppi che si occupavano materialmente di prelevare le vetture e ognuno di questi riusciva a portare via fino a quattro automobili ogni notte, con l'aiuto anche delle donne che spesso facevano da palo; forzavano le portiere e cambiavano le centraline per farle partire.
Le vetture venivano abbandonate a Secondigliano, al Rione Berlingieri e al Rione Amicizia, private di eventuali antifurti gps. A quel punto entrava in azione un secondo gruppo, che recuperava l'automobile e la spostava a Ponticelli. Qui i canali erano due: nel caso l'automobile fosse stata rubata su ordinazione, finiva dal ricettatore che la smontava e ne rivendeva i pezzi. In alternativa, cominciava il riciclaggio partiva con i documenti fasulli provenienti in gran parte da Spagna, Francia e Germania. Le auto venivano ripunzonate creando così dei cloni di auto in circolazione all'estero. Le vetture venivano poi rivendute anche ad ignari clienti.
Senza patente e con un coltello in auto: denunciato 22enne di Melito di Napoli
Napoli. Girava per Napoli a bordo di auto senza aver mai conseguito la patente, senza assicurazione e con un coltello da cucina da 21 cm: è stato denunciato dalla polizia di Stato e contravvenzionato un 22enne di Melito di Napoli. Gli agenti della sezione Como-Torino, dell’Ufficio Prevenzione Generale, nel pomeriggio di ieri, hanno effettuato un controllo agli occupanti di una Fiat Panda che zigzagava nel traffico veicolare, in via C. Colombo, all’altezza del Varco Immacolatella. Dopo aver imposto l’Alt Polizia al conducente, un 22enne di Melito di Napoli, gli agenti hanno proceduto ad un controllo scorgendo, nel vano della portiera anteriore lato guida, un coltello da cucina della lunghezza di 21 cm. Il giovane, che era in compagnia di un amico 19enne, anch’egli di Melito di Napoli, era sprovvisto di patente di guida, perché mai conseguita, oltre che della prescritta copertura assicurativa. Gli agenti hanno denunciato il 22enne per il possesso del coltello, oltre a contravvenzionarlo per 6mila euro. Il veicolo è stato sottoposto a fermo amministrativo.
Arrestato lo stupratore seriale delle escort: 23 gli episodi ricostruiti dalla Polizia
Rapinava e violentava escort: è stato arrestato sabato scorso in un albergo a Pisa dalla Polizia di Stato un 51enne italiano con precedenti, accusato di violenza sessuale e rapina ai danni di prostitute in varie città di Italia. L'uomo prendeva appuntamento presso le loro abitazioni o i loro luoghi di lavoro. Quando le raggiungeva faceva assumere loro droghe o alcool o mix di entrambi per poi derubarle e violentarle. Le indagini hanno avuto inizio nel 2016 grazie alla denuncia di una delle vittime, brasiliana, che a Milano era stata violentata e rapinata di 3mila euro. Ad oggi sono stati accertati 3 casi a Milano e altri 20 circa, in altre città di Italia. L'uomo ha piccoli precedenti, non specifici, girava per vari luoghi sempre agendo con la stessa modalità, sono tuttora in corso accertamenti su altri casi a suo carico. E' stato arrestato a Pisa, dopo che nei suoi confronti era stata emessa un'ordinanza di custodia cautelare dal Gip di Milano, dove è stato rintracciato in un albergo nella zona della stazione ferroviaria. Da quanto spiegato, sembra che sarebbe poi dovuto partire giovedì in aereo per raggiungere Mosca.
Capri, il sindaco impone il divieto di vendita di bombolette spray imbrattanti per carnevale
Capri. No alle bombolette spray imbrattanti per carnevale. Il sindaco di Capri Gianni De Martino, a tutela della pubblica incolumità, dell'ordine pubblico e del decoro urbano, ha firmato un'ordinanza con la quale nell'intero periodo di carnevale ha disposto il divieto di vendita, sul territorio comunale, di bombolette spray imbrattanti, fialette a base di componenti maleodoranti e scherzi a base di inchiostro e il divieto della loro detenzione e utilizzo su spazi pubblici e aperti al pubblico. Si tratta di prodotti che, usati con particolare leggerezza ed imperizia soprattutto su luoghi pubblici e soprattutto da minori, illustra il sindaco nell'ordinanza, "possono arrecare danni alla respirazione e funzione visiva delle persone, anche in maniera irreversibile, ai beni mobili ed immobili loro appartenenti, all'ambiente ed al patrimonio immobiliare artistico, storico, architettonico, culturale e, più in generale, del decoro urbano della Città di Capri". L'ordinanza vieta, dal 7 febbraio al 13 febbraio: l'acquisto, la vendita e la distribuzione di bombolette spray imbrattanti, fialette a base di componenti maleodoranti e scherzi di carnevale a base di inchiostro e altri prodotti similari. E' consentita invece la vendita e l'utilizzo di bombolette spray coriandoli.
Portici, furto di computer alla scuola 'Santagata': portati via 16 pc
Portici. Furto di pc nell'Istituto Comprensivo 'Carlo Santagata' a Portici, i ladri portano via 16 computer dopo aver forzato una porta per introdursi nella scuola. La scoperta è stata fatta dalla dirigente stamane ed è stata denunciata ai carabinieri che hanno avviato le indagini. Tutti i computer sono stati portati via. Gli inquirenti stanno visionando le telecamere di sorveglianza nei pressi dell'istituto scolastico per cercare di individuare i responsabili del furto.
Ercolano, sedicenne picchia la madre e il fratellino: arrestato
Ercolano. E' stato arrestato per maltrattamenti in famiglia un 16enne di Ercolano che ha aggredito la madre e il fratellino di 10 anni per futili motivi. I carabinieri della tenenza di Ercolano sono intervenuti ed hanno trovato la donna con la maglia sporca di sangue. I miliari hanno bloccato il 16enne e lo hanno arrestato con l'accusa di maltrattamenti in famiglia. Madre e fratellino sono stati portati in ospedale e dimessi con sette giorni di prognosi per traumi e lesioni riportate. Dalla denuncia presentata dalla madre, è emerso che i comportamenti aggressivi del 16enne andavano avanti da circa due mesi. Al termine delle formalità il ragazzo è stato portato al centro di prima accoglienza di Napoli, ai Colli Aminei.
Pizzo a Caserta mentre era in località protetta: arrestato il genero del boss Belforte
Caserta. Pizzo sui morti mentre una località protetta: finisce in carcere Giuseppe Alberico, genero del boss della camorra, ex pentito, Salvatore Belforte. Nell'inchiesta è indagata la moglie Gelsomina Belforte. Secondo quanto accertato dagli inquirenti, Alberico mentre era nella località protetta a causa del suocero boss che aveva scelto di collaborare con la giustizia, ha estorto 2000 euro ad un imprenditore. Salvatore Belforte, il capoclan dell'omonima cosca operante a Marcianise e Caserta, nel 2015 decise di collaborare con la Dda di Napoli, è stato poi essere estromesso, per carenza di attendibilità, dal programma di protezione lo scorso mese settembre. Con Alberico è indagata per estorsione aggravata dal metodo mafioso anche la figlia di Salvatore Belforte, la 31enne Gelsomina. Le indagini sono state coordinate dalla Dda di Napoli - sostituto Luigi Landolfi e Aggiunto Luigi Frunzio - e realizzate dalla Polizia di Stato, in particolare dalla Squadra Mobile della Questura di Caserta, diretta da Filippo Portoghese. E' emerso che durante la festività pasquali del 2016, Alberico e la moglie si recarono per due-tre giorni a Marcianise allontanandosi senza autorizzazione dalla località protetta; qui invitarono il titolare di una ditta di pompe funebri a mettersi in regola dopo aver portato il saluto del boss Salvatore Belforte. L'imprenditore, temendo ritorsioni, portò a casa di Alberico e della moglie una tangente di 2mila euro.
Nella foto il boss Salvatore Belforte
Il furto di un bracciale d'oro fa scoprire un arsenale: la Polizia arresta un 65enne di Pianura
Napoli. Una perquisizione alla ricerca di un bracciale d'oro del valore di 3mila euro rubato permette agli agenti delle sezioni Volanti e Nibbio di scoprire una vera e propria santa barbara a casa di un 65enne domiciliato nel quartiere di Pianura. Giancarlo Borrelli è stato arrestato. In casa gli agenti hanno trovato circa un migliaio di proiettili di vario calibro, due silenziatori per pistola, ben 8 pistole, nonché due fucili, caricatori di vario tipo.
Il ritrovamento delle armi è il frutto di un’attività d’indagine svolta dai poliziotti a seguito di una denuncia di furto.
Il 65enne, infatti, quasi quotidianamente, si recava da un amico orefice titolare di un’attività commerciale nel centro storico e, a seguito del furto di un bracciale in oro, del valore di 3mila euro, il titolare dell’esercizio commerciale, nutrendo forti sospetti nei confronti dell’amico, aveva richiesto l’intervento della Polizia.
Gli agenti della sezione Volanti e Nibbio, intervenuti in soccorso della vittima, hanno effettivamente ritrovato addosso, al 65enne, il bracciale appena rubato ed un coltello a scatto. Nel prosieguo degli accertamenti, in considerazione che gli ammanchi all’interno del negozio proseguivano già da qualche tempo e sempre quando era presente Borrelli, i poliziotti si sono recati nell’abitazione dell’uomo scoprendo, all’interno dell’armadio in camera da letto, un vero e proprio arsenale. Un fucile marca Breda, calibro 12 monocanna, una carabina marca Dragon, una pistola Beretta, calibro 9 corto, corredata da due caricatori, una pistola a tamburo calibro 6,35 modello Veledog, una pistola calibro 22, marca Olympic, una pistola Beretta calibro 22, completa di caricatore, risultata rubata, una pistola calibro 7,65 con relativo caricatore, una penna pistola, calibro 22, una pistola lanciarazzi marca Chermuly’s, una replica di pistola Beretta automatica, calibro 8 modello 92, ma anche un migliaio di proiettili di vario calibro, due spade giapponesi del tipo katana, di un metro di lunghezza ognuna, 10 coltelli a serramanico, 2 pugnali, 4 fondine, due paia di manette e due valigette per custodire di armi.
Gli agenti hanno anche rinvenuto e sequestrato delle ricevute di pegno, emesse dal Banco di Napoli, per preziosi depositati presso quell’agenzia.
Borrelli, responsabile dei reati di detenzione illegale di armi comuni da sparo, clandestine e illegali nonché parti di armi e relativo munizionamento, è stato arrestato.
L’uomo, inoltre, è stato denunciato in stato di libertà perché responsabili dei reati di furto aggravato, ricettazione e violazione legge sul possesso di coltelli.
Solfatara senza controlli: da due mesi gli strumenti sono fuori uso
Pozzuoli. «Dal 20 novembre la stazione geochimica posta nella Solfatara non ci trasmette più alcun dato. Non sappiamo più nulla della temperatura, della composizione chimica e del flusso di anidride carbonica, elementi che indicano la componente magmatica e le eventuali evoluzioni delle due fumarole di Bocca Grande e Bocca Nuova». Francesca Bianco, direttrice dell'Osservatorio Vesuviano, è preoccupata e non lo nasconde. Il monitoraggio della caldera dei Campi Flegrei, uno dei vulcani attivi più pericolosi al mondo, non è completo di tutti i suoi elementi. L'intera area della Solfatara è sotto sequestro preventivo dal 26 ottobre scorso, su richiesta della Procura di Napoli. Il provvedimento arrivò un mese e mezzo dopo il tragico incidente del 12 settembre in cui persero la vita Lorenzo Carrer, 11 anni, e i suoi genitori Tiziana, 42 anni, e Massimiliano, 45. L'accesso alla zona è interdetto a tutti, compreso il personale dell'Osservatorio Vesuviano.
«Rispettiamo ciò che è stato stabilito dalla procura, che deve fare le sue indagini - dice la Bianco - e non c'è alcuna polemica da parte nostra a riguardo. La nostra è piuttosto una preoccupazione dal punto di vista scientifico, riguardo la possibilità di studio della caldera e delle sue eventuali evoluzioni. Vorrei solo ricordare che nel dicembre del 2012, quando si decise di alzare il livello di allerta giallo di attenzione furono significative proprio le anomalie geochimiche riscontrate allora nella Bocca Grande. Stiamo naturalmente continuando a rilevare i dati dalla fumarola dei Pisciarelli, ma da sola non basta».
La Solfatara è uno dei quaranta vulcani che costituiscono la caldera dei Campi Flegrei. Al suo interno l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia tiene installati, oltre ai sensori geochimici fuori uso da oltre due mesi, anche una telecamera termica ad infrarossi e una stazione sismica e una tiltmetrica. «I dati geofisici da queste tre stazioni continuano ad arrivarci quotidianamente perché sono lontani dalla zona delle fumarole - spiega la direttrice dell'Osservatorio - al contrario degli strumenti geochimici, che invece necessitano di una manutenzione costante. Quasi sicuramente i filtri dei sensori si sono intasati e inquinati, dato che vi passano di continuo i flussi di fluidi, e non riescono più né ad analizzare, né tanto meno a trasmettere alcun dato. In questo modo - lamenta Bianco - si è anche interrotta la serie storica dei dati di monitoraggio. Il nostro personale dal 12 settembre non effettua più alcun rilevamento diretto all'interno del cratere della Solfatara. Ogni mese, tra l'altro, misuravamo anche la temperatura in altri punti fissi che avevamo individuato. E anche su questo non sappiamo più nulla».
Questa situazione trova riflesso nei bollettini dell'Osservatorio Vesuviano sia settimanali che mensili, nei quali da metà novembre non sono riportati più, non essendo disponibili, i nuovi dati né sulle misure di flusso di anidride carbonica né di temperatura del suolo nell'area craterica del vulcano. «Ho fatto due segnalazioni alla Protezione Civile in cui ho spiegato che i nostri dati non sono completi - sottolinea la direttrice dell'Osservatorio - e alla Procura di Napoli ho inviato due lettere con cui ho spiegato la nostra problematica, ma fino ad oggi non ho avuto nessuna risposta. Ripeto, la mancanza di questi dati è per noi rilevante perché non ci consente di verificare l'evoluzione geochimica esatta della caldera».
Armi, controlli nell'area nolana: i carabinieri denunciano sei persone
Nola. Nel corso di controlli a tappeto in tutti i comuni del nolano, area ai confini con Napoli, i carabinieri della locale compagnia hanno controllato 57 detentori di armi. 6 sono stati denunciati per vari reati, 17 diffidati poiché privi del certificato medico necessario per la detenzione delle armi. Un 81enne è stato denunciato per detenzione abusiva di armi e munizioni e per omessa custodia di armi perché teneva un fucile senza possedere più i requisiti psico-fisici né rispettava le norme della custodia. L'arma è stata sequestrata. Deferito anche un 57enne per detenzione abusiva di un fucile appartenuto alla madre defunta e mai denunciato. A Visciano(Napoli) i militari hanno deferito un 74enne che aveva omesso di denunciare 7 munizioni per semiautomatica, poi poste sotto sequestro. Nello stesso comune un53enne risponderà dell'omessa denuncia all'autorità di pubblica sicurezza del trasferimento di un fucile dalla residenza passata a quella attuale. Un 63enne di Roccarainola è stato denunciato invece per la detenzione di un petardo artigianale rinvenuto durante perquisizione nella sua abitazione. il petardo, della lunghezza di circa 16 cm, è stato sequestrato. Dovrà rispondere di detenzione abusiva di armi e munizioni anche una 90enne di cicciano che non aveva denunciato 2 fucili e 230 cartucce di vario calibro appartenute al coniuge defunto.
Qualiano, giallo sulla morte per asfissia dei due coniugi
Qualiano. Sarà l’autopsia sui corpi dei coniugi Rosaria Carandente e Domenico Ciancio a chiarire quanto avvenuto la notte tra sabato e domenica quando i due furono ritrovati senza vita nel loro appartamento. Ad oggi le indagini si concentrano su una fatalità, resta questa l’unica certezza ma ci sono alcuni aspetti da chiarire. Innanzitutto la causa delle fiamme: in un primo momento si è pensato ad un guasto di una stufetta di gas che avrebbe incendiato il divano. La stufa, però, era spenta e non pare ci siano segnali di guasti. Probabilmente a sprigionare le fiamme è stata una sigaretta lasciata accesa sul divano. I due erano entrambi fumatori, lo dimostrano i tanti mozziconi di sigaretta trovati in casa. I medici, inoltre, dovranno chiarire anche la natura dei lividi trovati su diverse parti del corpo. Secondo i carabinieri si tratterebbe di macchie dovute alla caduta. I corpi non sono stati ritrovati a letto ma sul pavimento e quindi probabilmente i due coniugi accorti del fumo che aveva invaso tutta la casa avevano tentato di correre i ripari. Ma probabilmente storditi sarebbero caduti a terra. La coppia da tempo aveva dei dissidi e secondo alcuni testimoni si stava avviando verso la separazione. I due lasciano una figlia di 13 anni ed un figlio di 10. “Sono sconvolto da quanto accaduto in via Palizzi – scrive il sindaco Ludovico De Luca - Come uomo e come sindaco esprimo cordoglio alla famiglia e sarò vicino ai figli delle vittime”.
Spaccio tra Campagna e il Vallo di Diano, chiesta la condanna per Busillo e 7 complici
Salerno. Droga nella Piana del Sele: chiesta la condanna per Antonino Busillo e altri sette complici che hanno scelto di essere giudicati con rito abbreviato dinanzi al Gup Pietro Indinnimeo. Il processo che a giugno dello scorso anno ha portato i carabinieri del comando provinciale a scoprire un'organizzazione criminale che cercava di monopolizzare le piazze di spaccio dell'Alto Sele fino al Vallo di Diano, è arrivato alla fase preliminare. Il pm antimafia Rocco Alfano ha chiesto la condanna per otto imputati, in primis Antonino Busillo, ritenuto uno dei capi dell'organizzazione, per il quale sono stati chiesti 12 anni di reclusione; 6 anni la richiesta per Gaetano Glielmi; 5 anni e 6 mesi per Vito D'Ambrosio; 3 anni per Michele Pirozzi (per la compravendita di una pistola); 2 anni per Antonio Pastore; 2 anni e 10 mesi per Donato Morrone; 9 mesi per Michele Aumenta e 6 mesi per Arsenio Coiro. Il 26 febbraio inizieranno le arringhe difensive. Secondo l'accusa il gruppo che si riforniva di stupefacente da grossisti di Torre Annunziata, mirava a rendersi autonomo acquisendo dalla Olanda la 'materia prima' per lo spaccio. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Busillo coltivava in proprio la marijuana spacciata poi a Campagna e nei comuni dell'Alto Sele e del Vallo di Diano.
Uno Spiderman tutto italiano in favore dello Ius Soli, farà tappa anche a Macerata
La battaglia pro Ius Soli viene combattuta anche dall’Uomo Ragno. Lo Spiderman ufficiale italiano, al secolo Mauro Merlino, approda a Macerata - inserita nel tour prima dei fatti tragici avvenuti in questi giorni.
Sempre però nel rispetto e nelle disposizioni anche delle Forze dell'ordine deciderà se andare o meno per non creare ulteriore tensione, per chiedere ancora una volta che venga approvata la legge sulla cittadinanza. Un blitz annunciato, consapevole però che chi ha commesso questo efferato delitto deve pagare e questa volta il Governo, come ha annunciato, deve seriamente prendere provvedimenti, ma anche chi ha deciso di fare lo "sceriffo" non può passarla liscia (riferendosi a Luca Traini, autore della tentata strage). "Mai e poi mai ci si deve fare giustizia da soli! E massima solidarietà alla famiglia di questa giovane ragazza.Vittima due volte!"
Il supereroe afferma con forza che il suo messaggio è soprattutto un “monito nei confronti di nostalgici che occupano le sedi di estrema destra, personaggi che non hanno rispetto per nessuno. Il loro assurdo ideale offende tutti, non dimentichiamo gli attacchi omofobi”.
Nessuna ragnatela ma un “volantino da appendere proprio in quelle sedi, senza paura: io non uso la violenza, ma il dialogo costruttivo. Perché – dice – dobbiamo insegnare ai nostri figli la cultura dell’accoglienza e non della differenza vista in modo negativo”.
L’Uomo Ragno italiano ha organizzato un vero e proprio tour lungo tutto il territorio italiano. E, dopo essere stato a Ferrara, Udine, Padova, Torino e a Pistoia, approderà a Macerata. Il 10 febbraio poi si recherà a Milano, nelle periferie romane l’11 e Napoli. E' stato contattato dalla Presidente Laura Boldrini, che si complimentava per il suo impegno ma Merlino bacchetta anche quella “parte perbenista di sinistra che vede tutto roseo”. E su Salvini? La risposta è semplice ma chiara: “Salvini chi?”. E' solo uno dei tanti guerrafondai che arma la mano di quello che ora chiamano pazzo.
Alla domanda se ha paura di ritorsioni risponde: “Ho più paura di lasciare ai mie figli il mondo in mano agli ottusi. Io non ho timore, siamo in vita per un motivo, poi sta ad ognuno di noi dare un senso alla propria esistenza. Qualcuno diceva: se salvi una vita salvi il mondo. Ecco, io cerco solo di fare la cosa giusta nei confronti di chi ad oggi è discriminato senza aver fatto nulla di male. Il problema è che ci sono guerre che non lasciano scampo se c’è anche chi alza muri. Noi italiani siamo fortunati e non ce ne rendiamo conto”.
“Ma la confusione è tanta – spiega Spiderman: migranti, residenti, delinquenti, richiedenti asilo, presunti terroristi… insomma un minestrone servito agli italiani per creare paure e caos. Ottocentomila bambini sono stati messi in un angolo e non vedranno riconosciuto il loro stato – afferma Merlino, che fa parte del Movimento “La Voce degli inascoltati” -. Si deve fare chiarezza e non ascoltare chi semina odio per interessi di poltrona”.
Una cosa è certa, il modo singolare di Merlino, le cose poi che dice attirano l'attenzione, non spaventa e soprattutto riesce ad aprire un dialogo costruttivo e un confronto volto a risolvere questa difficile situazione.
Pompei, ferito dal suo usuraio: il racconto choc in aula
Pompei. Il racconto choc del 45enne Angelo M, imprenditore pompeiano, avvolto nella morsa degli strozzini. Una relazione dettagliata quella del 45enne davanti ai giudici del Tribunale di Torre Annunziata. Colpa del periodo difficile il 45enne esperto in istallazione di impianti idraulici era sull'orlo del fallimento con la sua azienda e si rivolse ad uno strozzino per chiedere soldi. Il suo strozzino gli sparò al ginocchio, un episodio che risale all’aprile del 2012. “Volevo incontrarlo per chiedergli qualche giorno per pagare ma lui prese la pistola e mi sparò alle ginocchia”. Il suo strozzino era Filippo Cascone, proprietario di un noto bar in via Nolana. Secondo gli inquirenti l’attività commerciale era una copertura per gestire un fiorente giro di usura. “Per un prestito di mille euro – racconta - veniva applicato un interesse di cento euro al mese. Io pagavo regolarmente i debiti grazie ad assegni postdatati finché, nel 2011, non ho incontrato problemi di lavoro. Per i primi 16mila euro di prestito, ne ho restituiti altri 13mila solo di interessi – afferma. Dei 60mila euro di prestito che ho ricevuto in varie fasi, in totale ne ho restituiti almeno 150mila, e nel 2012 ne rimanevano circa 7mila da pagare. Quel giorno ero andato al bar per chiedere al signor Filippo di poter attendere ancora un po', ma lui insisteva che ormai il debito era salito a 40mila, sparandomi al ginocchio. Filippo mi appostava sotto casa, chiamava continuamente a casa, infatti avevo tolto il telefono fisso per evitare le continue chiamate, minacciò anche mia moglie e mia figlia. Era diventato un incubo”.



