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Cerca di infrangere la vetrina di un negozio nel centro di Salerno, arrestato dalla Polizia

Salerno. Gli agenti della Polizia di Stato in forza alla Sezione Volanti della Questura di Salerno, nella decorsa notte hanno arrestato per tentato furto P.J.W., quarantenne di nazionalità polacca, senza fissa dimora, con alcuni precedenti per reati contro il patrimonio. Gli agenti in servizio di controllo del territorio in zona, allertati da alcuni residenti in zona via dei Mercanti per dei rumori di vetri infranti provenienti dalla strada, sono arrivati al civico 33 dove hanno trovato la vetrina di un negozio di abbigliamento lesionata con un grosso sasso. Grazie alla descrizione fornita da alcuni testimoni residenti in zona, gli operatori hanno accertato che un uomo con la testa rasata, che indossava jeans chiari e giubbotto scuro, poco prima aveva scagliato il sasso contro la vetrata nel tentativo di infrangerla per introdursi furtivamente nel negozio, ma non essendo riuscito nell’intento si era poi rapidamente allontanato in direzione piazza Portanova. Gli agenti hanno intercettato l'uomo sul corso Vittorio Emanuele mentre cercava di far perdere le proprie tracce e lo hanno arrestato. Il 40enne è in attesa del rito direttissimo.

Il Garante dei detenuti della Campania presenta la mappa delle strutture per disabili

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Il Garante nazionale per i diritti dei detenuti, Mauro Palma, presenta l'attività dell'Unità operativa per la tutela della salute, che ha appena realizzato una mappatura delle strutture per disabili in Italia e che nei prossimi giorni metterà a regime il loro monitoraggio per prevenire possibili abusi o trattamenti inumani o degradanti nonché improprie forme di contrazione della libertà. La presentazione si terrà lunedì 12 febbraio alle 11 nella Sala riunioni della sede del Garante, in via San Francesco di Sales 34 a Roma. Tali criticità in alcune strutture per disabili vengono periodicamente alla cronaca attraverso filmati e intercettazioni ambientali delle forze dell'ordine. L'attività di monitoraggio di queste strutture, troppo spesso poco conosciute e difficilmente accessibili alle autorità di garanzia, diventerà operativa proprio da quest'anno, grazie anche a un protocollo di collaborazione con L'Altro diritto, Centro di ricerca inter universitario su carcere, devianza, marginalità e governo delle migrazioni (Firenze) e il Centre for governmentality and disability studies ''Robert Castel'' a Napoli. In futuro verrà implementato un simile sistema di monitoraggio anche per le strutture per anziani. Il compito di monitorare le strutture per disabili a potenziale rischio di trattamenti inumani o degradanti è stato attribuito al Garante nazionale in base alla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità.

Slot illegali, sequestri a Montecorvino Rovella: multe per 40mila euro

Montecorvino Rovella. Slot machine illegali: i finanzieri del Gruppo di Salerno, coadiuvati dal personale della locale Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, hanno individuato due apparecchi da intrattenimento non collegati alla rete statale di raccolta del gioco, i quali erano installati in un esercizio pubblico sito in Montecorvino Rovella. Oltre al sequestro amministrativo dei due congegni e del denaro frutto delle giocate rinvenuto nelle slot (576 euro), sono state comminate sanzioni amministrative complessive per oltre 40 mila euro.

Maltempo, crolla un muro a Meta di Sorrento: chiuso un tratto dell'Amalfitana

Meta di Sorrento. Maltempo, crolla un muro di sostegno a Meta chiuso un tratto della SS163-Amalfitana. L'Anas comunica che, per il cedimento di un muro di sostegno attiguo ad un tratto di strada statale, si rende necessaria la chiusura al traffico del tratto d'innesto sulla SS163 "Amalfitana" - in corrispondenza del km 1 - nel territorio comunale di Meta di Sorrento, in provincia di Napoli. La zona, in particolare durante la notte, è stata interessata da forti precipitazioni. Il traffico è deviato in loco sulla viabilità locale, per la reimmissione sulla statale 163. La riapertura del tratto stradale ed il conseguente ripristino della regolare circolazione verranno effettuati a seguito delle opportune verifiche e della conclusione delle attività di messa in sicurezza.

Ingegnere ucciso, Luca Materazzo chiede il rito abbreviato: rinviata l'udienza

Napoli. Un breve rinvio per valutare la possibilità del rito abbreviato per Luca Materazzo: la richiesta del difensore dell'uomo accusato di aver ucciso il fratello Vittorio è stata accolta dal Gup Alfonso Sabella. La prossima udienza si terrà il 14 febbraio, il rinvio è stato chiesto dall'avvocato Gaetano Inserra, in quanto Materazzo dovrà decidere se chiedere il giudizio ordinario o il rito abbreviato. In questa seconda eventualità il gup Alfonso Sabella ha invitato il pubblico ministero a prepararsi per la prossima udienza per la requisitoria, dopo la quale dovrebbe essere celebrata un'altra udienza dedicata alle discussioni delle parti civili e della difesa. Nel corso dell'udienza hanno chiesto di costituirsi come parte civile la moglie e tre delle quattro sorelle della vittima. Materazzo che era in aula nei prossimi giorni dovrebbe essere trasferito in un carcere napoletano dopo l'estradizione avvenuta nei giorni scorsi dalla Spagna.

Intervista a Marco Zoppi: responsabilità professionale medica e strumenti di tutela patrimoniale del professionista

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Responsabilità medica: le nuove misure introdotte con la Legge Gelli

La Riforma Gelli, entrata in vigore nel marzo 2017, ha introdotto nuovi riferimenti per la ‘’responsabilità medica’’, il profilo di responsabilità cui fanno riferimento le azioni legali a carico di operatori medici accusati dai loro assistiti di aver cagionato un danno per imperizia, errore diagnostico o omissione. La Riforma Gelli obbliga le strutture in cui i professionisti operano a sottoscrivere una polizza assicurativa a tutela dei pazienti, integrando così il quadro normativo in vigore dal 2012, che onera anche i medici a coprirsi con regolare polizza. In questo senso, dunque, il nuovo impianto di legge ha sancito e ribadito una volta di più le differenze esistenti tra la responsabilità extracontrattuale professionale dei medici e quella civile contrattuale delle strutture presso le quali questi prestano la loro opera.

Responsabilità medica: si può garantire la tutela del patrimonio del medico?

Con il nostro approfondimento, però, intendiamo indagare l’altra faccia della medaglia rispetto all’impianto normativo a tutela dei pazienti. Quello che ci chiediamo, in sostanza, è come possa un medico continuare ad esercitare con serenità la propria attività professionale senza sentirsi costantemente in pericolo, senza dover temere pesanti ripercussioni patrimoniali soprattutto a carico della propria famiglia.

L’opinione dell’esperto di trust: Marco Zoppi

Ci avvarremo, a riguardo, della consulenza del dottor Marco Zoppi esperto di trust e di fiscalità internazionale. Premio Fee Only 2012 e 2013 come miglior advisor fiscale, Marco Zoppi è un profondo conoscitore e sostenitore dei vantaggi del trust, negozio giuridico di origine anglosassone recentemente riconosciuto anche dal nostro ordinamento.

Dott. Marco Zoppi, i medici sono molto soggetti al rischio di azioni giudiziarie. Perché?

‘’Le basi sulle quali la medicina si sviluppa sono salde e solide, ma non è ad oggi possibile garantire sempre e comunque i risultati: la medesima terapia, infatti, può rivelarsi infruttuosa per un paziente e salvifica per un altro. Ne consegue, dunque, che l’attività del medico esponga il professionista di questo settore in maniera particolare al rischio di contenziosi con i propri assistiti. Si stima, infatti, che negli ultimi 5 anni, solo presso il Tribunale di Roma, il numero di rivalse giudiziarie subite dai medici abbia raggiunto un valore triplo rispetto a quello del quinquennio precedente.

Quello di garantire la tutela patrimoniale, dunque, è diventata una priorità per tutta la classe medica, che necessita di uno strumento efficace per porre al riparo i beni familiari dall’eventualità di rispondere ad un obbligo di risarcimento verso i propri pazienti.’’

Dott. Marco Zoppi, l’aumento dei contenziosi rende prioritaria la necessità di tutelare il patrimonio familiare del medico. In che maniera si può agire?

“Nel corso degli anni passati i medici hanno pensato di poter tutelare il loro patrimonio avvalendosi di un contratto assicurativo standard. In realtà i grossi limiti propri della maggior parte delle polizze sono venuti a galla in tempi piuttosto rapidi, esponendo numerosi professionisti a rischi indesiderati. Per questo motivo oggi il tema della protezione patrimoniale, in rapporto alla necessità di sopperire ai limiti delle polizze assicurative, interessa in maniera sempre più diffusa l’intera classe degli operatori medici.’’

Se le assicurazioni hanno dei limiti, diviene determinante l’impiego di strumenti alternativi: cosa consiglia Marco Zoppi?

“Con la mia Trust Company accresco giorno per giorno la mia esperienza internazionale nell’ambito della protezione patrimoniale (Global Capital Trust, la società fondata e diretta da Marco Zoppi dispone di una completa expertise in trust e fiscalità internazionale), che mi porta oggi a poter proporre un approccio innovativo volto alla risoluzione del problema legato ai limiti delle polizze assicurative.

Il problema, infatti, può essere risolto a monte avvalendosi del trust, istituto giuridico di origine anglosassone basato sulla segregazione patrimoniale. La natura segregativa del contratto, infatti, pone al riparo tutti i beni conferiti nel trust dagli attacchi di eventuali creditori del disponente. Per rendere meglio l’idea, mi piace assimilare il trust ad una cassetta di sicurezza: come quest’ultima protegge i preziosi che si trovano al suo interno, così il trust blinda i beni che in esso vengono fatti confluire.

Gli effetti del trust, ovviamente, riescono a prodursi solamente nel caso in cui l’atto costitutivo abbia luogo in un contesto di piena regolarità: il trust non può essere autodichiarato, deve avere natura discrezionale ed irrevocabile ed essere avviato in bonis’’.

Dott. Marco Zoppi, il trust offre anche altri benefici? 

“Chi decide di conferire il suo patrimonio in un trust non beneficia solamente della natura segregativa di quest’istituto: il trust immobiliare, per esempio, sconta la tassa di donazione e successione al 4% del valore catastale dell’immobile. Non solo: va tenuto in considerazione il fatto che i valori ai quali si fa riferimento non sono aggiornati e risultano pertanto competitivi. Al quadro generale si aggiunge la possibilità di avvalersi di franchigie che giungono fino ad un milione di euro per beneficiario.

Il momento di conferire un immobile in un trust è proprio quello attuale: ancora per poco, infatti, è possibile beneficiare di una conveniente leva successoria per sgravare i beneficiari del trust dai gravami del riscatto. Di qui a poco, però, l’Italia dovrà adeguare il suo impianto di tassazione alla media europea del 25% e i benefici legati a questa manovra tenderanno, di conseguenza, a ridursi.

Grazie dott. Marco Zoppi per averci coadiuvati in questo percorso di approfondimento e per averci guidati ad una più specifica conoscenza dei vantaggi legati all’uso del trust.

“Vi ringrazio anche io e Vi auguro buon lavoro”.

 

 

 

Terra dei fuochi, i carabinieri scoprono con i droni una discarica abusiva a Castel Volturno

Caserta. Discariche nella Terra dei Fuochi scoperte con i droni. Prima applicazione pratica, a Castel Volturno in provincia di Caserta, e prima scoperta con i droni messi a disposizione dalla Regione ai carabinieri per il pattugliamento dall'alto dei territori a cavallo tra le province di Caserta e Napoli ricompresi nella cosiddetta Terra dei Fuochi. Il drone telecomandato, guidato dai carabinieri del Gruppo Forestale di Reggio Calabria - nucleo Parco dell'Aspromonte - ha scovato in via dei Diavoli, a Castel Volturno, un'area di circa 6000 metri quadrati ove risultavano stoccati materiali di risulta e rifiuti solidi urbani. Dopo l'individuazione dall'alto della discarica abusiva, sono giunti sul posto i carabinieri della stazione di Castel Volturno, che hanno identificato i proprietari, informando poi il Comune, che ha emesso ordinanza di ripristino dello stato dei luoghi mediante la bonifica del fondo e la recinzione dello stesso. Sono otto i droni acquistati dalla Regione per i controlli nella Terra dei Fuochi; i dispostivi sono stati presentati sabato dal Governatore Vincenzo De Luca nel corso di una cerimonia svoltasi a Marcianise in provincia di Caserta.

Un chilo di droga in auto, arrestati a Torre Annunziata un giovane di Caserta e una ragazza di Eboli

Torre Annunziata. I Carabinieri dell'Aliquota Radiomobile di Torre Annunziata hanno arrestato per detenzione di stupefacente a fini di spaccio Errico Sabatino, 28 anni, di Pietramelara, in provincia di Caserta e Anna Pellegrino, 22enne, di Eboli. Nel corso di un servizio di pattuglia per il controllo del territorio i militari hanno fermato i 2 per controlli dopo averli notati percorrere con fare sospetto via Principio a bordo di una Smart. Nel corso di perquisizioni, personali e del veicolo, li hanno poi trovati in possesso vari panetti di hashish del peso complessivo di 963 grammi. Gli arrestati attendono il rito direttissimo.

Iphone X e orologi falsi, la Finanza sequestra due depositi di stoccaggio

Napoli. Il nucleo di polizia economico-finanziaria di Napoli ha individuato e sottoposto a sequestro, nel Comune di Casoria, due depositi clandestini utilizzati per l'assemblaggio di prodotti di telefonia contraffatti aventi elevato contenuto tecnologico nonchè per il confezionamento di orologi di lusso abilmente falsificati di cospicuo valore commerciale. Scoperto un innovativo sistema di contraffazione che consente di immettere sul mercato nazionale una riproduzione falsificata dei nuovi "Iphone X", eludendo il dispositivo di controllo doganale. Sono stati raccolti indizi che attestano come gli smartphone e il relativo confezionamento venissero importati da Hong Kong in forma ancora scomposta: i prodotti, dotati di sistema operativo Android ma con interfaccia grafica del tutto identica all'omologa versione Ios, giungevano in Italia privi di scocca esteriore, la cui apposizione, secondo le fattezze dimensionali e grafiche tipiche della Apple, veniva completata solo in fase di finalizzazione presso il deposito di stoccaggio scoperto. Lo stesso packaging era dotato di artifizi per ingannare, nelle operazioni di controllo, anche gli occhi più attenti: coerentemente alla correlata documentazione commerciale di spedizione, le confezioni dei prodotti importati risultavano ritrarre cuffie acustiche o batterie al litio sostitutive, raffigurate per mezzo di pellicole adesive plastificate di facile asportazione. Dalla loro rimozione, invece, venivano alla luce le effigi perfettamente riprodotte del brand della casa di Cupertino. Sono stati rinvenuti anche finti scontrini di acquisto, tutti identici tra loro e riportanti la denominazione di una catena di elettronica di diffusione nazionale. Tra gli oltre 12.000 articoli sottoposti a sequestro, sono stati rinvenuti anche numerosi accessori tecnologici, riconducibili alle case produttrici Apple e Samsung, orologi di lusso di eccellente fattura, tutti contraffatti e completi di cofanetto corredato di garanzia e di tagliando di attestazione della qualità. Identificato e denunciato un italiano originario del napoletano mentre svariate spedizioni di beni già in fase di avvio per mezzo di corriere espresso sono state intercettate e bloccate.

Sanremo live 2018, aggiornamenti, fatti e curiosità dall'Ariston

Sanremo live 2018: un programma che racconta la settimana più importante della musica italiana: la 68esima edizione del Festival di Sanremo. Una puntata al giorno condotta dal frizzante showman Flavio Sly che attraverso le interviste ai cantanti ed agli addetti ai lavori curate dal videomaker Pasquale Ruggiero, traghetterà il pubblico all'intero del Palafiori (Casa Sanremo) e del teatro Ariston rendendoli non solo spettatori ma anche attori con le dirette Facebook. Quest'anno una novità assoluta: il nostro conduttore regalerà l' emblema della tradizione artigianale napoletana a tutti i cantanti ; IL CORNETTO PORTAFORTUNA di Ferrigno maestro nell'arte dei pastori. Da San Gregorio a Sanremo.
Ospite di Sanremo live 2018 anche Il Duca Pietro Aiello Cilento D'Altavilla che dopo il cinema e la partecipazione nel film“Finalmente Sposi” degli ARTETECA con regia di Lello Arena, nelle sale italiane in questi giorni, ritorna alla sua grande passione, la musica. Da Casa Sanremo con Flavio Roberto Sly e Pr movie ne vedremo di belle.

Torre Annunziata. 1kg di hashish in auto: due arresti

I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile di Torre Annunziata hanno tratto in arresto per detenzione di stupefacente a fini di spaccio Errico Sabatino, 28 anni, di Pietramelara (CE) e Anna Pellegrino, 22enne, di Eboli (SA).
Nel corso di un servizio di pattuglia per il controllo del territorio i militari hanno fermato i 2 per controlli dopo averli notati percorrere con fare sospetto via Principio a bordo di una Smart. Nel corso di perquisizioni, personali e del veicolo, li hanno poi trovati in possesso vari panetti di hashish del peso complessivo di 963 grammi. Gli arrestati attendono il rito direttissimo.

Capri, lavori all'Arco naturale: inchiesta della Procura

Avrebbe creato false attestazioni, finalizzate a creare le condizioni per accedere ai fondi Por per poi assegnare i lavori a un progettista di fiducia. Ipotesi di accusa che riguarda una delle opere più impegnative messe in campo negli ultimi anni, in uno degli spaccati naturalistici più belli della Campania. Inchiesta sulla messa in sicurezza dell'Arco naturale di Capri, c'è l'indagine della Procura di Napoli. Ed è in questo scenario che è stato notificato un avviso di chiusa inchiesta a carico di Massimo Stroscio, dirigente dell'ufficio tecnico di Capri; e di Giuseppe Gustavo Iazzetta, libero professionista che avrebbe ricevuto incarichi proprio dal municipio dell'isola azzurra, su cui la Procura vuole vederci chiaro.
Ma andiamo con ordine, a ripercorrere le ipotesi investigative battute in queste ore dal pool reati contro la pubblica amministrazione del procuratore aggiunto Alfonso D'Avino. In sintesi, la Procura ipotizza l'accusa di truffa ai danni dello Stato nei confronti di Stroscio, ma anche di abuso d'ufficio e turbativa d'asta nei confronti dello stesso dirigente dell'ufficio tecnico caprese e di Iazzetta. Una vicenda che va raccontata a partire da una premessa: l'avviso di conclusione delle indagini, che solitamente fa da preludio a una probabile richiesta di rinvio a giudizio, non rappresenta una prova della colpevolezza degli imputati, ma un momento necessario alla verifica di una ipotesi investigativa. In sintesi, ora gli indagati possono replicare alle accuse, dopo aver preso cognizione degli atti, depositando memorie o lasciandosi interrogare in presenza dei rispettivi difensori, per replicare alle contestazioni e dimostrare la correttezza della propria condotta.
Ma proviamo a ragionare sui singoli reati ipotizzati dalla Procura del Centro direzionale. Stando alle informative depositate agli atti, alla base delle indagini ci sono i rapporti tra Stroscio e Iazzetta. Sotto i riflettori finisce così una determina del 20 maggio del 2014, con cui l'ufficio tecnico comunale affida al professionista Iazzetta i servizi di ingegneria ed architettura, assicurando - come da capo di imputazione - «un indubbio vantaggio per il medesimo». Poi c'è il capitolo della presunta turbativa d'asta. In questo filone, il dirigente Stroscio compare in qualità di responsabile unico del procedimento che affidò l'incarico dei servizi di ingegneria, «per un importo inferiore ai 100mila euro» allo stesso Iazzetta. Si tratta di un incarico «intuitu personae», sul quale vengono mossi rilievi da parte della pubblica accusa, su cui è facile attendersi un braccio di ferro tra le parti. Diversa infatti è la ricostruzione difensiva, che si dice pronta a dimostrare la correttezza delle scelte amministrative e la regolarità degli incarichi assegnati. Terzo punto invece riguarda la storia dei finanziamenti regionali per «la messa in sicurezza dell'arco naturale di Capri». Un intervento per l'importo di 295.716,38 euro, sul quale si concentra l'attenzione degli inquirenti: ci sarebbero state attestazioni ritenute sospette, a firma dello stesso dirigente, che avrebbero avuto come fine ultimo quello di riuscire a sbloccare fondi pubblici.
Ed è in questo scenario che viene mossa anche un rilievo in materia ambientale, legato proprio alle procedure amministrative riconducibili agli interventi in siti protetti. Secondo gli inquirenti, gli interventi sarebbero avvenuti in un sito sottoposto a vincolo paesaggistico ambientale, anche se in assenza di una reale procedura di valutazione di incidenza. Conosciuto a Capri per la sua professionalità, anche su questo punto il dirigente dell'ufficio tecnico isolano saprà fornire la propria versione dei fatti.

Pompei per tutti. Accessibilità ai siti archeologici per l'Anno Europeo del Patrimonio culturale

Il 2018 è l' "Anno Europeo del Patrimonio culturale". Un anno che, attraverso varie iniziative nazionali, si concentra sul valore fondamentale che il patrimonio culturale riveste nella nostra società e nei diversi settori della vita pubblica e privata.
Il 10 febbraio presso il Parco Archeologico di Pompei e il Comune di Pompei si celebrerà l’ "Anno Europeo del Patrimonio culturale 2018. Pompei per tutti. Accessibilità dei siti archeologici" focalizzando su un tema, quello dell’accessibilità al nostro patrimonio culturale, condizione di fondamentale importanza ma non ancora scontata.
L’evento organizzato dal Ministero per i Beni , le Attività culturali e il Turismo, assieme al Parco archeologico di Pompei e al Comune di Pompei, ha l’obiettivo di affrontare il tema dell’accessibilità delle persone con disabilità motoria, sensoriale e cognitiva e dell’inclusione, al fine di garantire a chiunque indistintamente l’opportunità e il diritto di essere cittadini a tutti gli effetti. Saranno, pertanto, analizzate le azioni messe in campo per il superamento delle barriere tangibili, intangibili e digitali  in più realtà museali, le linee guida, le buone pratiche e le prospettive per il futuro.
Alle ore 10.30 sarà presentata, presso il Parco archeologico di Pompei, l’estensione del percorso “Pompei per tutti”, itinerario di visita facilitato per persone con difficoltà motoria, che includerà la visita alla Casa dei Mosaici Geometrici con il  cortile delle Murene e il nuovo sistema sperimentale di braccialetti CON-Me per una visita accessibile, inclusiva e sicura. Il braccialetto indossato dal visitatore con disabilità, attraverso un’identità elettronica è capace di inviare segnali ad un server centrale che li elabora e effettua azioni mirate alla salvaguardia e alla sicurezza dei visitatori. L’itinerario “Pompei per tutti”, realizzato nell’ambito del Grande Progetto Pompei e cofinanziato dall’Unione europea, si è già distinto come modello di accessibilità consentendo a chiunque, senza esclusioni e senza barriere, di poter fruire del patrimonio archeologico comune, sperimentando anche nuovi supporti tecnologici. All’evento presenzieranno il Gruppo Sportivo Paralimpico Difesa (GSPD) e il Gruppo Sportivo Paralimpico Fiamme Gialle, Guardia di Finanza.
Alle 1430, invece, al Museo Temporaneo di Impresa del Comune di Pompei (piazza Bartolo Longo), un convegno europeo illustrerà lo stato dell’accessibilità al patrimonio culturale in Italia e in Europa.

Portici, rubati 16 computer dal quinto circolo didattico

Furto di pc nell’Istituto Comprensivo ‘Carlo Santagata’ a Portici, i ladri portano via 16 computer dopo aver forzato una porta per introdursi nella scuola. Computer che assistevano docenti e studenti nelle lezioni e che, tra l'altro, servivano anche per governare le lim, le lavagne interattive multimediali di cui è dotata la Santagata. La scoperta è stata fatta dalla dirigente ed è stata denunciata ai carabinieri che hanno avviato le indagini. Risparmiati invece i 24 pc dell'aula informatica: il laboratorio del Santagata è protetto da una porta allarmata, per cui i malviventi si sono accontentati dei notebook di classe, meno tecnologici e di valore, ma più facilmente smerciabili.
Gli inquirenti stanno visionando le telecamere di sorveglianza nei pressi dell’istituto scolastico per cercare di individuare i responsabili del furto.
Tra insegnanti e genitori è subito partita una colletta per ricomprare tutte le attrezzature informatiche. Intanto per questa mattina è previsto un incontro tra la preside Elysena Vigilante, l'amministrazione comunale e i vigili urbani per fare il punto sull'emergenza. Emergenza che non riguarda soltanto la Santagata ma tutte le scuole di Portici: a inizio d'anno fu il liceo scientifico Filippo Silvestri a essere svaligiato dai ladri. Durante l'iniziativa dell'Open Day, nel weekend tra il 13 e il 14 gennaio scorsi, due pc furono portati via da un armadietto blindato all'interno del Silvestri mentre altri due furono sottratti dalle classi. Anche in questo caso la dirigente scolastica presentò denuncia alla stazione dei carabinieri, ma dei computer e degli autori dei raid ancora nessuna traccia.

Ercolano, 16enne picchia la mamma e il fratellino: finisce nel centro per minori

Un 16enne di Ercolano è stato arrestato per maltrattamenti familiari: ha, infatti, aggredito madre e fratellino di 10 anni per futili motivi. Secondo la ricostruzione delle forze dell'ordine, il 16enne avrebbe cominciato a litigare con il fratellino minore per motivi futili, legati alla convivenza sotto lo stesso tetto. Avrebbero prima discusso su cosa guardare alla televisione, poi su cosa mangiare per pranzo, fino al punto che il ragazzo, accecato dall'ira, avrebbe cominciato a prendere a pugni e schiaffi la madre e, in seguito, si sarebbe scagliato violentemente anche contro il fratellino piccolo, che piangeva spaventato. I militari hanno bloccato e arrestato il ragazzo, mentre i suoi familiari sono stati trasportati in ospedale e dimessi con sette giorni di prognosi per le lesioni riportate. Dalla denuncia della madre, è emerso che il ragazzino ha avuto tali atteggiamenti da circa due mesi. All'arrivo dei militari la donna è stata trovata in lacrime mentre si puliva le macchie di sangue dal gomito e il 16enne violento sulla porta che ancora inveiva contro di lei. Al 16enne sono state strette le manette ai polsi ed è stato portato al centro di prima accoglienza ai Colli Aminei, a Napoli.

Accoltellata mentre va a scuola per rubarle il cellulare

Una ragazzina di 17 anni, ucraina residente a San Gennaro Vesuviano, non ha consegnato il telefono ai ladri ed è stata accoltellata all'addome. Non è in pericolo di vita, infatti tra pochi giorni lascerà la struttura, ma ciò che le resterà, oltre la cicatrice sarà lo choc per questa brutta avventura. Tutto ciò è avvenuto lunedì intorno alle otto del mattino. Dopo l'aggressione, la ragazza è riuscita a chiedere aiuto ai suoi amici di classe, i quali l'hanno immediatamente accompagnata al pronto soccorso dell'Ospedale Martiri del Villa Malta di Sarno. Nella giornata di ieri, in ospedale sono arrivati anche i carabinieri della stazione di Sarno, che hanno raccolto la denuncia.
La ragazza ha raccontato dell'aggressione e dell'accoltellamento, cercando di fornire il maggior numero di particolari. Ha spiegato alle forze dell'ordine che il raid è avvenuto in pochi secondi ed in un luogo piuttosto isolato. I militari coordinati a Sarno dal maresciallo Antonio Vitale hanno già fatto un sopralluogo e nelle prossime ore analizzeranno i video delle telecamere di sorveglianza di San Gennaro Vesuviano. I carabinieri cercheranno di individuare anche possibili testimoni, qualcuno che seppure da lontano abbia assistito all'aggressione o almeno alla fuga del balordo. Le indagini, dunque, proseguono e, nelle prossime ore, potrebbero esserci sviluppi.
Stupisce, in particolare, il fatto che il rapinatore abbia agito in pieno giorno, alla luce del sole: non è escluso che si sia trattato di un balordo, che pur di accaparrarsi il telefonino non ha esitato ad usare il coltello, evitando di provocare una tragedia solo per una casualità.

Street food: un'Ape Car con forno a legna. L'ultima invenzione di Giovanni Kahn della Corte

Ape Car con forno a legna è l'ultima invenzione brevettata per lo street food. Un mezzo su tre ruote ideato dall'imprenditore napoletano Giovanni Kahn della Corte. Un progetto interessante che ha subito riscontrato il parere positivo del Ministero dello Sviluppo economico che ha riconosciuto l'invenzione industriale all'imprenditore, titolare del brand Johnny Take Ue'.
"Il Brevetto di Invenzione industriale è un riconoscimento importante - commenta Giovanni Kahn della Corte - che premia anni di ricerca e studio, nonché di investimenti continui in materia di Street food evoluto e in continuo aggiornamento". Johnny Take Ue' è nato nel 2012, quando Kahn Della Corte ebbe l'idea di collocare un forno a legna, in materiale refrattario e piano in biscotto di Sorrento, su di un Ape Car Piaggio. Un progetto innovativo ma nel rispetto della tradizione. La particolarità del mezzo sta nel fatto che le pizze vengono fatte al momento, davanti gli occhi dei clienti, utilizzando ingredienti freschi e genuini.
Il mezzo è dotato di una propria canna fumaria smontabile e con tavoli da lavoro a scomparsa, quindi senza supporti esterni. Una pianta di basilico, l'impasto a lenta lievitazione del maestro Aniello Buonocore e la particolarissima pizza con il pomodorino giallo sono le caratteristiche che fanno la differenza. Giovanni Kahn della Corte, laureato presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, con la tesi dal titolo "food and Beverage Management", è stato premiato dalla Camera di Commercio di Napoli nell'ambito di "Napoli eccellente". Il suo marchio Johnny Take Ue' è anche presente con Container Pizzeria nei McArthurGlen Outlet e nei dieci punti vendita "Pizzerie & Cucine d'Eccellenza". Tra le sue idee il "Napoli Strit food Festival" e beerEtta, bicicletta che con la pedalata consente l'erogazione della birra, con il gruppo Mobilarch del Dipartimento di Architettura dell'Università di Napoli Federico II.

'Pagammo 5 mila euro al boss per girare le ultime scene di Gomorra 1', la testimonianza choc al processo

La produzione della prima serie della fortunata fiction tv Gomorra pagò una tangente di 5mila euro al boss per girare le ultime scene nella famosa villa Savastano che era niente alto che la casa del boss Franco gallo detto 'o pisiello arrestato proprio mentre stavano per cominciare le riprese al rione Penniniello di Torre Annunziata. La rivelazione choc è stata fatta ieri pomeriggio da uno dei due imputati Gennaro Aquino, il location manager per il quale la procura ha chiesto una condanna a un anno e tre mesi di carcere mentre per l'altro imputato Gianluca Arcopinto, organizzatore generale della prima serie di Gomorra sono stati chiesti un anno e sei mesi di carcere. la sentenza dovrebbe essere emessa nella serata di oggi ma la procura di Torre Annunziata sta valutando di aprire un nuovo fasciolo di indagine sulle dichiarazioni rese ieri sul finire del processo da Aquino. "Tutti sapevano. Non so chi mise i soldi in quella busta. Però Raffaele Gallo aveva minacciato di non farci entrare più in casa a girare, io avevo paura perché gli avevo dato la mano di parola e in certi ambienti è pericoloso non rispettare gli accordi. Ricordo anche che mancavano mille euro, così li prelevai dal mio conto e glieli consegnai. Poi Cattleya me li ha rimborsati. Fin dal primo momento tutti in Cattleya sapevano che i Gallo non erano persone proprio pulite, anche Gianluca Arcopinto (l'altro imputato), ma decisero che la villa bunker con quegli strani interni era quella giusta e vollero girare lì anche dopo l'arresto del proprietario e il sequestro della casa. Ho sbagliato, ma Cattleya non voleva che si facesse riferimento ai problemi che c'erano stati all'inizio". Questa versione dei fatti era già stata smentita subito dopo una precedente deposizione fatta nel mese di ottobre scorso nel corso del processo da Gianluca Arcopinto, organizzatore generale della prima serie di Gomorra che aveva detto: "Ufficialmente dalle casse della Cattleya non sono uscite somme di denaro se non quelle rendicontate. Ma non posso escludere che possano essere stati creati fondi neri, attraverso fatture gonfiate, con i quali siano stati pagati quei camorristi". Dopo questa deposizione Sky aveva chiesto chiarimenti alla produzione che aveva prontamente smentito tutto. E ieri è arrivata anche la nuova precisazione di Riccardo Tozzi, manager di Cattleya, sentito pure lui come teste nel mese di ottobre. Tozzi respinge la versione fornita da Aquino e ricorda come ci siano decine di intercettazioni telefoniche agli atti da cui non emerge nessun collegamento con i boss dei Gallo. Per le tentate estorsioni alla casa produttrice sono stati condannati in un procedimento diverso il boss Franco Gallo o' pisiello, che si trova da alcuni anni al regime di 41bis ,a sei anni di carcere mentre il padre Raf­faele è stato condannato a 5 anni e 8 mesi di carcere, 5anni e 4 mesi per la madre Annunziata De Simone.

Camorra al rione Traiano: chiesti 810 anni di carcere.TUTTE LE RICHIESTE

Camorra al rione Traiano: chiesti 810 anni  di carcere per gli 81 imputati del clan Puccinelli-Petrone e delle famiglie federate. Il pubblico ministero della Dda di Napoli, Giuseppe Cimmarotta, ha chiesto 810 anni di carcere per 81 imputati accusati di far parte di un 'sistema' dello spaccio di droga grazie alla gestione di dieci 'piazze' all'interno delle case popolari del rione Traiano nella zona occidentale di Napoli. Un clan a tre teste che e' andato piu' volte in frantumi generando una faida che si e' trascinata per alcuni mesi tra il gruppo dominante, ovvero i Puccinelli-Petrone, e gli scissioni Basile-Lazzaro-Perrella. Per i capoclan Giuseppe Lazzaro e Francesco Petrone sono stati chiesti venti anni di reclusione, mentre per loro fedelissimi Gennaro Cozzolino, Salvatore Petrone, Ciro e Francesco Puccinelli 18 anni. Per tutti gli spacciatori, ovvero per 46 degli imputati, il pm ha chiesto il massimo della pena possibile per un rito abbreviato, cioe' dodici anni di reclusione a testa. A ricostruire gli affari criminali ci ha pensato il pentito Emilio Quindici, ex boss della zona dei Quartieri Spagnoli, per il quale il pm ha chiesto quattro anni, riconoscendogli le attenuanti della collaborazione. Ma anche altri cinque pentiti che hanno indicato in Francesco Petrone ' o nano il personaggio di maggire spessore del clan Puccinelli e soprattutto l’unico ad avere piazze di droga per conto proprio. Francesco Petrone era considerato un personaggio di importante caratura criminale e a dirlo sono le carte prodotte dalla Dda di Napoli. "È lui che comanda tutto il rione ed è lui il nuovo boss dei Puccinelli". L’operatività di Francesco Petrone  emerge dalle dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia, in primis Emilio Quindici, il quale dichiara che: "Oggi controlla tutto il settore della droga e delle estorsioni nella zona del Rione Traiano", mentre, Maurizio Ferraiuolo l'ex boss di Forcella, gli attribuisce un ruolo di reggente del clan Puccinelli. Si riporta il contenuto degli interrogatori resi dal collaboratore. Nel verble del 14 ottobre del 2015 dice. "Riconosco a persona raffigurata nella fotografia Francesco Petrone. Oggi controlla tutto il settore della droga e delle estorsioni nella zona del Rione Traiano. Di lui ho già parlato anche con riferimento delle estorsione ai danni di Francesco Pascarella. Fa le estorsioni persino ai bar ed alle salumerie nel senso che si fa fare le colazioni per la sua famiglia e cestini per gli avvocati senza pagare". E sempre Maurizio Ferraiuolo spiega il ruolo dell'altro capoclan: ". È il figlio di Puccinelli Salvatore detto “stracett” e di Angela detta Angelina. Era lui che aveva comprato 1 chilo di erba da mio cugino Marco Boccia per il quale mi recai dal Puccinelli per far saldare il debito. “’o Nano” ha avuto più volte conflitti a fuoco con Scognamillo Rosario. Prima dei mondiali 2006 sono anche dovuto intervenire per fermare lo Scognamillo che lo voleva uccidere".La lunghissima requisitoria che si e' svolta davanti al gup Sabella, nell'aula bunker del carcere di Poggioreale, si e' incentrata soprattuto sul sistema-camorra del gruppo che ha inondato Napoli della potentissima 'amnesia', un'erba dal potere allucinogeno perche' innaffiata con il metadone e con gli scarti della produzione dell'eroina, molto usata tra i giovane della movida del centro.

TUTTE LE RICHIESTE DI PENA

LAZZARO GIUSEPPE    20 ANNI
PETRONE FRANCESCO   20 ANNI
COZZOLINO GENNARO  18 ANNI
PETRONE SALVATORE   18 ANNI
PUCCINELLI CIRO   18 ANNI
PUCCINELLI FRANCESCO   18 ANNI
IVONE RAFFAELE  18 ANNI
IVONE GIUSEPPE   18 ANNI
MENTONE ANNA   18 ANNI
PERRELLA GIOVANNI   18 ANNI
QUARANTA PASQUALE   18 ANNI
IACOVELLI FABIO  12 ANNI
TRANCHESE RAFFAELE   12 ANNI
CIPOLLARI CIRO   12 ANNI
DE PAOLI GIUSEPPE   12 ANNI
FILARDI ANDREA   12 ANNI
IODICE PIETRO   12 ANNI
LA ROCCA MARCO   12 ANNI
LAZZARO SALVATORE   12 ANNI
MATACENA VINCENZO   12 ANNI
MOSCA DANILO   12 ANNI
MOSCA DARIO   12 ANNI
NOCERA DANIELE   12 ANNI
PORTOBELLO IVAN   12 ANNI
SICA PASQUALE  12 ANNI
TARANTINO GENNARO   12 ANNI
VICEDOMINE DARIO   12 ANNI
DURO ANNA   12 ANNI
ESPOSITO ANTONIETTA   12 ANNI
ESPOSITO GIOVANNA   12 ANNI
BASILE LUIGI  12 ANNI
BRUNO FABIO   12 ANNI
SUGLI SIMONE   12 ANNI
D’ANNA ASSUNTA   12 ANNI
D’ANNA VICNENZO   12 ANNI
DI NAPOLI DOMENICO   12 ANNI
EQUABILE PAOLO  12 ANNI
IVONE VINCENZO   12 ANNI
LANDRI VINCENZO   12 ANNI
MACRÌ VITO   12 ANNI
CERBONE MATTEO   12 ANNI
RICCIOTTI PASQUALE   12 ANNI
D’ANNA ALFONSO   12 ANNI
EQUABILE ARTURO   12 ANNI
EQUABILE DOMENICO   12 ANNI
SACCOIA FRANCESCO   12 ANNI
IVONE GAETANO 12 ANNI
PIGNALOSA PATRIZIA   12 ANNI
CARRANO LUIGI   12 ANNI
ARRIGO FRANCESCO    12 ANNI
DELLE DONNE DOMENICO    12 ANNI
GARGIULO LUIGI   12 ANNI
MONFRECOLA NICOLA   12 ANNI
MUSELLA GIOSUÈ   12 ANNI
RUSSO MARIA   12 ANNI
SALINERI ENZO   12 ANNI
VALENZA MARCO   12 ANNI
VELOTTI CIRO   12 ANNI
SAGGIOMO GIOVANNI   12 ANNI
BRUNO ALFONSO   8 ANNI
PISA GIANLUCA 6 ANNI
QUINDICI EMILIO  4 ANNI

Camorra, la Dia: 'Mancano i leader autorevoli, in aumento i piccoli eserciti di sbandati'

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"La morfologia di alcune strutture camorristiche si caratterizza, da diverso tempo, per l'assenza, al vertice, di leader autorevoli, molti dei quali sottoposti al regime previsto dall'art. 41 bis dell'ordinamento penitenziario, altri passati a collaborare con la giustizia, motivi per cui si è innescata una lunga fase di accese e caotiche conflittualità in seno alle strutture stesse, generando lotte intestine e scontri per assicurarsi il comando. E' il quadro tracciato dalla Dia nella Relazione sull'attività svolta nel primo semestre del 2017. "La disomogeneità strutturale che caratterizza l'attuale sistema criminale avrebbe determinato, come conseguenza ulteriore, la fluidità delle 'alleanze', incidendo sulla stabilità dei rapporti tra i vari gruppi camorristici. La disarticolazione di potenti clan - evidenzia la Relazione - ha concesso a figure di 'scarso rilievo criminale', di accedere a ruoli di comando, spesso condividendoli con le terze generazioni che hanno sostituito i vecchi leader senza, tuttavia, ereditarne strategie ed autorevolezza. Ciò ha originato le scissioni o la nascita di nuove aggregazioni di giovanissimi, sottoposti a criminali altrettanto giovani, animati da ambizioni di potere". "La conseguenza è stata il materializzarsi di tanti 'piccoli eserciti', sovente formati da ragazzi sbandati, senza una vera e propria identità storico-criminale - spiega la Dia - che, da anonimi delinquenti, si sono impadroniti del territorio attraverso una quotidiana violenza più che mai esibita, utilizzata quale strumento di affermazione e assoggettamento ma, anche, di sfida verso gli avversari. In questo contesto di 'fibrillazione' criminale, il dato caratterizzante è fornito dall'età dei singoli partecipi, sempre più bassa non disgiunta dalla commissione di atti di inaudita ferocia, anche dovuta a una percezione di impunità, tanto da indurli a un esordio criminale addirittura da adolescenti".

"A Napoli, parallelamente al persistente stato di contrapposizione violenta tra bande per la conquista del territorio, clan piu' strutturati e dalla forte vocazione imprenditoriale persistono nella logica dell'inabissamento". E' quanto emerge dall'ultima Relazione semestrale della Dia, secondo cui "alcuni clan camorristici storici - distanti dalle esibizioni violente delle bande di adolescenti - mantengono il controllo delle aree di influenza grazie all'indiscussa forza di assoggettamento, ad una strategia di mimetizzazione e a scelte operative che prediligono i grandi traffici internazionali e i conseguenti investimenti in altre regioni d'Italia ed all'estero". Tra questi clan si segnalano i Mallardo di Giugliano in Campania, i Polverino e i Nuvoletta di Marano di Napoli, i Moccia di Afragola, "sodalizi di pluriennale tradizione, che nel panorama delinquenziale di matrice mafiosa restano tra le organizzazioni piu' strutturate e potenti della Campania, caratterizzate da una consolidata capacita' economica ed imprenditoriale di altissimo livello". Per gli analisti, "tra i fattori che indubbiamente concorrono alla 'sopravvivenza' di tali storiche fazioni vi e' anche il condizionamento di settori nevralgici dell'economia locale - spesso legati a forniture e appalti - e l'infiltrazione negli apparati pubblici". La provincia di Caserta, assieme a quella di Napoli, e' l'area della Campania "a maggiore densita' mafiosa": le organizzazioni camorristiche locali risultano ancora "strutturate secondo un modello mafioso gerarchico, facendo riferimento a capi clan quasi tutti detenuti. In particolare, il cartello dei Casalesi continua ad esercitare la propria forza di intimidazione attraverso le estorsioni e il condizionamento degli apparati pubblici". Tuttavia, "anche nell'avellinese, nel beneventano e nel salernitano sono operativi gruppi autoctoni strutturati, con caratteri tipicamente mafiosi, funzionalmente pronti ad assicurare sostegno logistico e militare ai clan delle aree limitrofe".Sul piano generale, i principali settori da cui le organizzazioni camorristiche continuano a trarre profitti sono il traffico di droga, lo smaltimento e la gestione illecita dei rifiuti, il contrabbando di sigarette, la commercializzazione di prodotti con marchi contraffatti, la gestione di giochi e scommesse, la falsificazione di banconote.

"La presenza di un numero elevato di sodalizi che si contendono anche piccoli territori, spesso singole piazze di spaccio, provoca antagonismi che sfociano in scontri sanguinosi - si legge nella Relazione - Le zone ove è palpabile il persistente stato di fibrillazione tra i vari gruppi sono i quartieri del centro storico di Napoli e le sue periferie, che hanno sempre stimolato l'attenzione dei clan per il controllo dei mercati di droga, per le estorsioni e la contraffazione. Si tratta di territori dove si registra, altresì, un'escalation della criminalità comune, con particolare riferimento ai reati predatori e contro la persona, come rapine e furti in abitazione, che risultano in crescita". "Si sono susseguiti, in un continuum con i semestri precedenti, gli scontri a fuoco tra passanti inermi, ad opera di delinquenti armati, effetto della descritta condizione di instabilità degli equilibri criminali. Il numero più elevato di attentati, omicidi e tentati omicidi - rileva la Dia - ha riguardato le aggregazioni camorristiche del centro storico, ma significativo appare anche il dato numerico relativo agli omicidi, collegati all'area dei comuni a nord della città di Napoli".

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