Ivan Granatino fa rinascere "Annarè", a 23 anni dall'uscita di uno dei brani più famosi di Gigi D'Alessio. Da oggi su Spotify, Annarè 2018 è in versione trap soul, un regalo di Ivan Granatino a tutti i suoi fan che esce proprio alla vigilia del giorno di San Valentino. Una colonna sonora per la festa degli innamorati, un omaggio a tutte le donne e a Gigi D'Alessio che sarà arricchito dall'uscita del videoclip ufficiale di Annarè, dal 14 febbraio su Youtube e sui canali social di Ivan Granatino. Il brano è una versione moderna di Annarè: il testo che fece impazzire i fan di Gigi D'Alessio nel 1995 resta invariato, così come la passione e la potenza di rime e parole, ma cambiano i suoni e gli arrangiamenti. Il risultato è un tuffo nel passato fatto di dolci ricordi e di passioni, una canzone d'amore contemporanea, soul e popolare allo stesso tempo. E 'moderna' è anche Annarella: occhi blu, capelli ricci e pelle scura, una femme fatale androgina ma bellissima, esempio di una fusione etnica e sociale che descrive alla perfezione la Napoli di oggi. Nel video, Annarè passeggia per le strade della città, con gli occhi illuminati dalla luna a via Toledo, scoprendo poi il volto autentico della Napoli dei quartieri che si inerpica tra vicoli di mille colori. Un racconto triste, pronto a declinare quel lieto fine che solo un amore impossibile può rincorrere. "Ho scelto di fare il remake di Annarè perché per me rappresenta un classico della canzone napoletana - dichiara Ivan Granatino -. Così come Murolo, Caruso e Mario Merola continuano a far sognare i fan di tutto il mondo, allo stesso modo Annarè regala, anche a distanza di anni, le stesse emozioni. Il mio ricordo di questa canzone è sempre vivo, era il 1996, allora avevo 12 anni, e la ascoltavo tutti i giorni in versione cassetta, nel mio walkman, mentre camminavo tra i vicoli di questa città. Quanto mi ha fatto sognare! Se ho scelto di farne una cover è senz'altro perché vorrei offrire anche ai tanti giovani della nuova generazione questa possibilità. Non a caso, è una versione più moderna, stilizzata : riadattata in un mood sonoro che fa capo alla trap elettronica ma che rievoca sia nel video che nelle riprese l'ambientazione classica degli anni 90. Sono molto soddisfatto del lavoro svolto e ne ho avuto la riprova quando l'ho fatta ascoltare all'autore, nonché interprete della canzone, Gigi D'Alessio, un artista che ho voluto omaggiare per quanto ha fatto per la città di Napoli. Anche lui ne è rimasto entusiasta e spero di convincerlo a cantarla insieme il più presto possibile".
Lòngola, l'apertura del parco fluviale è durata un solo giorno per la mancanza di volontari
La inaugurazione del Sito archeofluviale di Lòngola a Poggiomarino, svoltasi con successo inaspettato nei giorni scorsi, ha visto confluire circa mille visitatori nei primi due giorni di sua apertura al pubblico. I Social del WEB hanno fatto il loro ruolo di moltiplicatori della notizia, ma anche il Comune ha fatto la propria parte. Ora tocca a noi tirare un primissimo bilancio e domandarci se Longola vale una visita. Il SI’ lo scriviamo da subito a lettere maiuscole e ora proviamo a raccontare perchè. Lòngola è ubicata verso i confini sudorientali estremi di Terra di Lavoro, e la campagna dell’agro sarnese che la ospita è solcata sia dalla linea ferrata rapida realizzata a monte del Vesuvio che dall’autostrada Caserta-Salerno. In quell’area geografica si confrontano ad ampio raggio i confini settentrionali del Principato Citra e con quelli meridionali del Principato Ultra. Confini definiti tra tante contese e battaglie svoltesi lungo le sponde ripide e franose del fiume Sarno. Un confine geografico naturale è la via d’acqua fluviale, tutto sommato modesta.
Essa però è stata anche una frontiera di culture. A sciabolate, semplificando, direi : quella bizantina si arresta sulla sua destra idraulica che guarda Napoli e quella longobarda nasce sulla sua sinistra, quella che guarda Salerno. Si sa peraltro che il Sarno, lungo appena poco più di diciassette chilometri, bagna ben tre Provincie, nascendo in quella d’Avellino, sviluppandosi in quella di Salerno, sfociando a mare in quella di Napoli. Così, il fiume primatista mondiale assoluto di inquinamento si porta appresso, lungo il suo breve percorso, tutti problemi irrisolti, perché legati a questo suo “interprovincialismo”, ereditato come segno tangibile di una storia intensa e complicata di confini, culture e popoli. Per arrivare a Longola, provenendo dalla conurbazione napoletana, usciamo al casello di Sarno, dopo esserci lasciati alle spalle, sulla destra, il corrusco e terragno profilo del Monte Somma, l’antica caldera vulcanica vesuviana.
Dalle sue viscere si generò il più famoso cono vulcanico del mondo, il Vesuvio, in una apocalittica notte del 79 dopo Cristo, in cui si spensero le vite delle città romane di Ercolano e Pompei.
L’autostrada come una lama tagliente e diritta attraversa in quel tratto una ferace e grassa campagna, già famosa per la produzione del pomodoro San Marzano, il quale sembra di nuovo far capolino sui banchi di mercati e supermercati, dopo qualche anno vissuto da desaparecido per le borse della spesa, mentre noi ci eravamo ormai tutti rassegnati a comprare “ciliegine” rosso-fuoco e senza-sapore oppure pomodoroni corrugati e gonfi, ahinoi!... di fertilizzanti.
Sulla sinistra si scorgono le aree ancora brulle dei canaloni sui monti che fanno da corona a Sarno. Sono le tracce, visibili ancora oggi, della grande tragedia della frana sarnese, le cui immagini, in una sera piovosa della primavera del 1998, ci piombarono in casa attraverso gli schermi del televisore. Quelle immagini ci fecero sobbalzare dalla poltrona, quasi a cercar riparo di fronte all’impeto, violento e inarrestabile, della liquida massa scura staccatasi dalla montagna e tumultuosamente precipitata a valle. Ma non è Sarno la nostra meta, sebbene Sarno meriterebbe una sosta, non solo perché è la patria di uno dei cavalieri della disfida di Barletta, Mariano ABIGNENTE, il quale fu uno dei dodici di Ettore FIERAMOSCA, nella cosiddetta “Disfida di Barletta” ed è immortalato nella sua corazza di bronzo davanti al bel Municipio sarnese. Sarno la meriterebbe davvero una visita, soprattutto per i tesori che nasconde, ritrosa e riservata, tra i suoi palazzi e le sue vecchie strade; nei suoi quartieri e nei borghi storici scampati alla scriteriata speculazione edilizia degli anni ’60 e ’70 del “Boom economico” di un’altra Italia, ancora alle prese con la ricostruzione postbellica e speranzosa nel futuro.La nostra meta vera però è Poggiomarino, anzi la campagna di Poggiomarino e, più precisamente, la località agreste di Lòngola,.
A un paio di chilometri dall’agglomerato abitato di Poggiomarino, senza una precisa “facies” urbana, fatta di case spalmate su una piatta campagna nel cuore dell’agro sarnese.Il tempo di pensarci e si arriva al Sito Archeofluviale di Lòngola, che presenta un parco notevolmente esteso, in riva a un Sarno ancora incredibilmente pulito. Il Sito è godibile, da soli o in gruppi e senza problemi di parcheggio.Una volta in zona, sappiate soltanto che la escursione, potrebbe concludersi positivamente di fronte ad un piatto consolatorio di anguille fritte o di fumanti maccheroni al ragù di capra, in uno dei ristoranti della zona.
Fatevi guidare …dal naso. (1 continua)
Federico L.I. Federico
Costringeva le ragazzine a toccarlo nelle parti intime: ai domiciliari 45enne di Secondigliano
Nella mattinata di oggi, nell' ambito di un' indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, Carabinieri della Tenenza di Sant'Antimo, dipendente dalla Compagnia di Giugliano, hanno eseguito un'ordinanza con la quale è stata applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di un 45enne, domiciliato in Napoli quartiere Secondigliano, indagato del delitto di violenza sessuale aggravata nei confronti di due ragazze di cui una minore di anni 16.
Le indagini sono scaturite dalle denunce delle due donne che hanno subito, in due distinti episodi, verificatisi nei mesi di luglio e ottobre 2017, toccamenti delle loro parti intime e sono state costrette a toccare quelle dell'autore del fatto. Identico nei due episodi il modus operandi. L' indagato, dopo aver simulato di essere rimasto vittima di un incidente stradale con il proprio motoveicolo, induceva le vittime a fermarsi e, una volta che queste gli si avvicinavano per aiutarlo, commetteva gli atti sessuali.
Controlli nei ristoranti: trovato cibo non sicuro, sequestri e 6 denunce
Prosegue l'attività preventiva a livello nazionale dei Reparti Carabinieri Tutela Agroalimentare con ispezioni finalizzate al contrasto delle frodi perpetrate nei Ristoranti Etnici dislocati in città a vocazione turistica. I militari hanno controllato 25 ristoranti, gran parte gestiti da stranieri, sequestrando: a Roma, 430 kg di pesce, molluschi, carne e paste varie privi di etichettatura e della documentazione attestante la provenienza dei prodotti; a Napoli, 30 kg di prodotti ittici privi di rintracciabilità; in provincia di Salerno, 50 kg di pesce per carenza di elementi utili per risalire alla provenienza del prodotto. Nel corso dell' attività venivano denunciate 6 persone in provincia di Venezia e a Torino per frode in commercio (art.515c.p.), poiché somministravano alimenti congelati per freschi (prodotti ittici, carnei e di gastronomia varia)dichiarandoli falsamente di provenienza italiana. Venivano contestate sanzioni per circa 15.000 euro.
False fatture tra Napoli e la Lombardia: arrestato l'imprenditore Pasquale Angelino
I militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Varese e personale della squadra mobile della Questura di Milano, proseguendo nello sviluppo delle indagini dell'operazione denominata "Security", hanno eseguito l'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P del Tribunale di Milano su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di Angelino Pasquale per i reati di emissione di false fatturazioni e concorso in bancarotta fraudolenta, e sequestrato le quote di 10 società e 153.000 euro. Dalle continuazione delle indagini è stata individuata la fraudolenta attività di Pasquale, originario della provincia di Napoli e da anni residente in provincia di Lecco: tramite una vasta rete di società cooperative con sede tra le province di Milano, Monza Brianza, Lecco e Napoli, gestite da prestanome, ha emesso, tra gli anni 2015 e 2017, fatture per operazioni inesistenti, per un importo di oltre 2,5 milioni di euro, a favore di società riconducibili al gruppo criminale dei cosiddetti "pugliesi", i cui componenti sono già arrestati nel luglio 2017 nella stessa indagine. È stato provato che l'uomo, dopo aver ricevuto, tramite bonifico, dalla società destinataria della fattura l'importo di cui al documento fiscale inesistente, ha restituito la somma in contanti in favore degli amministratori di fatto delle società beneficiarie, trattenendo pe sé un corrispettivo pari al 6% dell'importo fatturato. Tenuto conto che una delle società (Fedel soc. Coop) destinatarie delle fatture inesistenti emesse stata successivamente dichiarata fallita (con sentenza del Tribunale di Milano emessa nel mese di agosto 2017), all'arrestato è stata, altresì, addebitata la condotta di concorso nel reato di bancarotta fraudolenta. Dalle indagini sono, inoltre emerse responsabilità penali a carico di una consulente fiscale con studio in provincia di Bergamo, Fiorinda Granozio che ha gestito 2 società cooperative di lavoro bergamasche, destinatarie, per un importo di oltre 2,7 milioni di euro nel periodo 2015/2017, delle false fatturazioni emesse dalle società riconducibili a Pasquale Angelino.
giorni precedenti, Guardia di Finanza e Polizia hanno anche eseguito il decreto di sequestro preventivo emesso dalla stessa D.D.A. di Milano, per un importo di 32,3 milioni di euro, a carico di 91 società di autotrasporti, la cui contabilità era detenuta dal commercialista foggiano Ruggiero Massimo Curci (ex vice Presidente del Foggia Calcio, attualmente arresti domiciliari) ritenuto responsabile del reato di dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici. Le indagini hanno rivelato che per usufruire di asseriti "vantaggi fiscali" che il citato consulente aveva promesso, a fronte di un corrispettivo extra dallo stesso incassato "in nero" (per un importo complessivo pari ad oltre 1,7 milioni di euro non dichiarati al fisco), gli amministratori delle società coinvolte nella frode, pur operando materialmente in varie zone del territorio nazionale, siano stati invitati da Curci a dichiarare la sede legale presso il proprio studio di Carapelle. Nel mese di dicembre 2017, durante l'attività di perquisizione locale presso lo studio Curci, era stata sequestrata la contabilità di tutte le società cooperative di trasporto che avevano artificiosamente affidato al professionista la tenuta delle scritture contabili obbligatorie. Al termine di una laboriosa attività di analisi forense del software gestionale sottoposto a procedura di backup nel corso della perquisizione, nonché di approfondimento contabile eseguito dai finanzieri, è stato riscontrato che, relativamente agli anni 2015 e 2016, numerosissime registrazioni riportanti causali per costi di carburante non erano supportate da alcuna documentazione fiscale giustificativa, determinando in tal senso un fraudolento abbattimento del reddito imponibile delle singole società. Nel complesso, sono stati quindi scoperti costi fittizi per 72,2 milioni di euro relativi a spese di carburante ed una complessiva imposta evasa, ai fini Iva ed imposte sui redditi, pari a 32,3 milioni di euro, oggetto del provvedimento di sequestro, eseguito sia a carico delle n. 91 società di autotrasporto coinvolte, sia del professionista CURCI Ruggiero Massimo. Nel suo complesso, l'indagine denominata "Security" finora ha portato all'esecuzione di 22 arresti e sequestri per quasi 35 milioni di euro.
Lotto e Superenalotto: ecco i numeri fortunati previsti per oggi martedì dal generatore del nostro sito
Con la nuova estrazione dei numeri del lotto e del Superenalotto di oggi martedì 13 febbraio 2018 Cronachedellacampania pubblica il generatore che calcola i numero fortunati realizzato dai propri esperti per offrire un nuovo servizio per i suoi lettori appassionati del gioco. Di seguito trovate i due generatori per i numeri al Lotto e quelli per il Superenalotto. Per il primo basta cliccare su estrai e compariranno i cinque numeri da giocare su una singola ruota o su tutte le ruote indicati dal sistema e la ruota sulla quale eventualmente giocare. Potete cliccare quante volte volete. Per il Superenalotto cliccare sempre su estrai e compariranno sei numeri. Buona Fortuna.
Arrestati gli altri della banda della rapina mortale di Frattamaggiore
Nel corso della notte, nell’ambito dell’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord sulla tentata rapina ai danni della gioielleria Corcione in Frattamaggiore avvenuta sabato 10 febbraio durante l'ora dello shopping, i Carabinieri del Gruppo di Castello di Cisterna e della Tenenza di Caivano hanno eseguito un provvedimento di fermo emesso dal Pubblico Ministero della Procura di Napoli Nord nei confronti di tre persone, rispettivamente di anni 29, 27 e 41anni per i reati di tentata rapina aggravata, detenzione e porto di arma clandestina e ricettazione, in concorso.
Il provvedimento scaturisce da approfonditi ed accurati accertamenti, espletati dai militari dell’Arma dopo il grave episodio criminoso nel corso del quale, a seguito della reazione del gioielliere di 34 anni Luigi Corcione nei confronti delle quattro persone che stavano tentando di impossessarsi di preziosi e gioielli, uno degli autori del tentativo di rapina trovò la morte(Raffaele Ottaiano di Caivano)
Un altro degli autori del tentativo di rapina, Luigi Lauro di Crispano, venne arrestato in flagranza da un appartenente alla Polizia di Stato, libero dal servizio, che si trovava nei pressi e che coraggiosamente è intervenuto dopo aver ingaggiato una colluttazione con lo stesso e dopo essere riuscito a disarmarlo.
L’attività investigativa ha permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico degli altri due autori materiali del crimine e di un quinto soggetto, che aveva svolto il ruolo di permettere, con uno stratagemma, l’ingresso nella gioielleria dei 4 complici.
Due dei fermati hanno reso confessione al PM nel corso dell’interrogatorio avvenuto questa notte nella Caserma dell’Arma di Caivano. Nei confronti del terzo, i gravi indizi di colpevolezza si ricavano dal rinvenimento, a seguto di perquisizione domiciliare, di un giubbino e di un paio di scarpe utilizzate, secondo un video acquisito, nel corso della tentata rapina.
Uno dei fermati reca una ferita, presumibilmente d’arma da fuoco, che appare riferibile al conflitto a fuoco. Nel frattempo l'indagine continua per stabilire l'esatta dimanica dei fatti. Mentre l'a Procura di napoli Nord ha iscritto nel geistro degli indagati con l'accusa di omicidio colposo il gioielliere Luigi Corcione.
Aiutò la sua amante ad uccidere Patrizia Attruia: chiesti 30 anni di carcere
Il pm Giancarlo Russo della Procura di Nocera Inferiore ha chiesto 30 anni di carcere per Giuseppe Lima, il 55enne di ravello accusato di aver aiutato la sua compagna Vincenza Dipino (già condannata a 23 anni di carcere) ad uccidere la loro amica di Scafati, Patrizia Attruia. Secondo il pm l'uomo, accusato inizialmente solo di occultamento di cadavere e favoreggiamento personale, avrebbe invece aiutato la sua compagna Vincenza Dipino a commettere l'omicidio "a quattro mani" come sentenziarono i Giudici della Corte di Appello di Salerno nella sentenza contro la Dipino. Secondo il sostituto procuratore Russo, non è vero che Lima non era in casa, a Ravello nella notte tra il 25 e il 26 marzo 2015 quando sarebbe avvenuto l'omicidio, così come non sarebbero veri tanti altri racconti fatti nel corso delle indagini. Perché non fu la gelosia a far a scattare la follia omicida della donna. Lui che, del resto, dal primo momento aveva accusato la sua compagna. La 47enne vittima risiedeva a Scafati, prima di trasferirsi cinque anni a Ravello. La donna aveva intrecciato una relazione con Giuseppe Lima, e avevano vissuto in un fabbricato rurale a servizio di un terreno agricolo prima di andare a casa di Vincenza Dipino, che si era offerta di ospitarli visto che entrambi erano senza lavoro. Proprio da questa convivenza sono sorti i dissidi che hanno portato al delitto. Un omicidio a sfondo passionale, alimentato dalla rivalità tra le due donne e forse da una relazione clandestina che Lima avrebbe intrecciato con la Dipino. Patrizia Attruia sarebbe stata uccisa al culmine di un ennesimo litigio. Nel corso delle indagini è emerso che potrebbe essere stata costretta ad assumere una massiccia dose di tranquillanti e poi strangolata.Il suo corpo fu ritrovato il 27 marzo del 2015 in una cassapanca dell’appartamento diviso con i due imputati. Fu Lima a dare l’allarme, avvisando i carabinieri del ritrovamento del cadavere. Glielo avrebbe mostrato la stessa Dipino, che subito confessò.
Tornano i signori delle stese: nella notte in scena a San Giovanni a Teduccio e ai Quartieri Spagnoli
Tornano in scena i psitoleri delle stese in due diverse zone di napoli. E' accaduto questa notte. La prima in via Ravello a san Giovanni a Teduccio zona controllata dal boss Ciro Rinaldi My way e dalla sua famiglia. Qui i pistoleri hanno sfrecciato in sella ad alcune moto e hanno messo in atto la classica stesa di camorra esplodendo numerosi colpi di pistola all'indirizzo del palazzo centrando la veranda di un'abitazione dove abita un pregiudicato legato al clan.
Sono quasi trenta i colpi di arma da fuoco esplosi la scorsa notte, poco prima dell'una, in via Ravello, tra San Giovanni a Teduccio e Barra, alla periferia di Napoli. L'allarme alla Polizia di Stato lo ha dato un uomo, incensurato, che abita al secondo piano di uno stabile che si trova in quella strada, dopo che il vetro del suo balcone e' stato infranto da uno dei proiettili. Sul posto, in seguito ai rilievi, sul manto stradale sono stati rinvenuti 26 bossoli calibro 9x19. Non risultano persone ferite ne' telecamere in zona: i proiettili per fortuna hanno infranto solo le vetrate ma non hanno colpito persone che si trovavano all'interno. la seconda stesa c'è stata ai Quartieri Spagnoli ed ha avuto conseguenze ben più gravi. I proiettili infatti esplosi in via Gradini San Liborio hanno centrato il tubo del gas che si troavava all'esterno della casa presa come bersaglio. C'è stata una fiammata che ha causato un incendio dell'appartamento al primo piano della palazzina. Sul posto vigili del fuoco e forze dell'ordine. per gli abitanti del palazzo tanta paura.
Scafati crocevia dello spaccio di hashish: 160 chili sequestrati e due arresti. IL VIDEO
Scafati. I carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia insieme a colleghi della tenenza di Scafati hanno effettuato perquisizione nel domicilio di Vincenzo Vitiello, un 31enne di Scafati già noto alle forze dell'ordine per reati contro il patrimonio e la persona attualmente sottoposto all’affidamento in prova. Alla vista dei militari ha ingaggiato colluttazione e si è dato alla fuga nei campi circostanti la sua abitazione, venendo comunque individuato e catturato poco dopo nelle aree rurali di Scafati. Perquisendo la sua casa la scoperta del motivo della fuga concitata: i militari dell’arma hanno rinvenuto 112 chilogrammi di hashish in panetti che Vitiello teneva nascosti in cantina, Verosimilmente in attesa di immissione sulle “piazze di spaccio”.
Il secondo intervento antidroga tra Lettere e Scafati: arrestato Luigi di Maio, un muratore 30enne di Lettere incensurato. La perquisizione della sua casa a lettere ha portato al sequestro di 5,1 grammi di marijuana e di materiale per il confezionamento. L’operazione di ricerca è stata estesa al suo furgone che era “appoggiato” a Scafati su un’area privata di libero accesso. a bordo del mezzo c’erano 48 chilogrammi di marijuana nascosti in buste bidoni e cassettine di vario genere.

Napoli, smantellata la piazza di spaccio delle Case Celesti: 3 arresti. IL VIDEO
I Carabinieri del nucleo Operativo della Compagnia Napoli Stella hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Napoli -Sezione del Giudice per le Indagini Preliminari di Napoli Ufficio XIX° -su richiesta della Procura Sez. VII^ a carico di 3 soggetti ritenuti responsabili in concorso di produzione e spaccio di stupefacenti all’interno della famigerata “piazza di spaccio” delle cosiddette “Case Celesti”, la storica roccaforte del clan MARINO, nel quartiere Secondigliano.
Le indagini, avviate nel mese di settembre 2017, hanno permesso di cristallizzare le condotte illecite dei 3 indagati. I militari dell’Arma, a seguito di difficoltosi appostamenti, anche notturni, notavano i personaggi oggi tratti in arresto accedere più volte sul tetto di un palazzo dell’insediamento popolare. Al fine di poterne accertare i movimenti all’interno del palazzo, si decideva di installare, di iniziativa, una microcamera all’interno del ballatoio che dava accesso al tetto.
La microcamera autoalimentata ha ripreso gli indagati tra il 5 e l’8 settembre 2017: le immagini registrate mostrano i correi, tutti individuati, mentre tramite un sofisticato “sistema” consistente in un lungo cassone che scorreva su binari all’interno di una parete dell’ultimo piano che dava accesso al terrazzo, nascondessero ingente quantitativo di sostanze stupefacenti consistente in cocaina, eroina, crack ed anfetamine, per un peso complessivo di 5 kg. poi sequestrati dai militari dell’Arma il 9 settembre insieme alla contabilità della “piazza di spaccio”.
Le prove acquisite con i filmati e i sequestri del 9 settembre si traducevano nell’emissione delle odierne misure cautelari nei confronti dei seguenti 3 personaggi tutti già noti alle forze dell'ordine
ENGHEBEN Raffaele, nato a Napoli il 12.01.1965, pregiudicato;
MAGRO Gaetano, nato a Napoli il 21.09.1974, pregiudicato;
MONTAGNA Gennaro, nato a Napoli il 20.03.1989, pregiudicato.
Gli arrestati sono stati portati nella Casa Circondariale di Poggioreale.

Napoli, rosa corta per il Lpsia: spazio a Ounas. Tonelli ancora titolare
Napoli. Rosa corta, pericolosi campanelli d'allarme fisici, ritmo da mantenere altissimo in campionato. Sono diversi i motivi per cui il ritorno dell'Europa League non entusiasma Napoli. Nella testa di squadra e tifosi c'e' la sfida alla Spal di domenica prossima e la Juventus che non molla la presa in classifica a un solo punto di distacco dagli azzurri, mentre l'andata dei sedicesimi contro il Lipsia potrebbe finire per complicare i piani azzurri. Per questo Maurizio Sarri ha deciso di affrontare l'Europa League facendo ricorso a un ampio turn over e sfruttandola per rimettere in palla giocatori meno utilizzati. Tanti i cambi che si prospettano a cominciare dall'attacco dove il tecnico toscano e' pronto a schierare un tridente tutto nuovo, con Callejon centravanti e la coppia Insigne-Ounas sugli esterni. Fantasia al potere per mettere in crisi la difesa del Lipsia che non appare proprio blindata: in 22 gare di Bundesliga i tedeschi, sebbene siano secondi, hanno preso 29 gol. Il Napoli si prepara quindi a una gara aggressiva, cercando di mettere subito in difficolta' con la velocita' la difesa tedesca. Callejon ha gia' mostrato di saper agire da "falso nueve" ai tempi di Benitez se ben supportato da Insigne e ha giocato centrale anche nelle due gare di Coppa Italia di questa stagione. I due non darebbero punti di riferimento alla difesa tedesca: resta da scoprire quanto potra' incidere Ounas che finora ha giocato da solo contro Udinese e Atalanta in Coppa Italia, ma e' molto carico e determinato a dimostrare di meritare piu' spazio in un finale di campionato in cui il Napoli avra' bisogno di forze fresche in attacco. Sarri prepara turn over anche negli altri reparti, in particolare a centrocampo con Hamsik che stara' a riposo dopo essere uscito con un mal di schiena che non preoccupa piu' di tanto, come ha spiegato oggi il suo agente Juraj Venglos: "Il suo non dovrebbe essere un problema serio, recuperera' in fretta". Marek si preparera' al ritorno in campo in campionato, lasciando spazio a Zielinski, che ha incantato contro la Lazio e vuole confermarsi anche in Europa. Ma cambi forzati ci saranno anche in difesa visto che Chiriches ha rimediato una distrazione al bicipite femorale sinistro e sara' out e Albiol ha fatto anche oggi allenamento differenziato: gli unici centrali completamente a disposizione sono Koulibaly e Tonelli.
Napoli, via Carlo Miranda: la Terra dei Fuochi di Ponticelli. LE FOTO
E' diventata la Terra dei Fuochi di Ponticelli, più che una discarica a cielo aperto: è un vero e proprio supermercato della spazzatura di ogni genere. Il cantiere abbandonato di Via Carlo Miranda a Ponticelli dove nel 2005 mori il giovane Francesco Paolillo è tornatoa d essere la terra di nessuno. O meglio la terra di vuole disfarsi di tutto quello che non serve. Le foto allegate a questo articolo dimostrano come nel cantiere c'è di tutto: carcasse di vecchie auto abbandonate, lastre di eternit, pezzi di motorini, barili contenenti chissa cosa, materiale di risulta dei cantiere edili. Nei giorni scorsi un cittadino che abita nelle palazzine che danno sull'area abbandonato aveva beccato un furgone che sversava rifiuti e ci aveva inviato le foto. Nelle due settimane precedenti qualcuno di notte aveva anche appiccato il fuoco a rifiuti e sterpaglie. Ma le denunce degli abitanti sono rimaste inascoltate da mesi. Per un periodo l'area era stata recintata ma col passare dei mesi piano piano la rete e i cancelli sono stati divelti e ora quell'area è diventata di nuovo una discarica utilizzata da tutti. Nella giornata di mercoledì nei pressi del Liceo Calamandrei il Prefetto di Napoli Carmela Pagano, accompagnata dai vertici provinciali delle Forze dell’Ordine, parteciperà alla "passeggiata antiracket" nel quartiere Ponticelli, nella periferia orientale di Napoli, nel corso della quale incontrerà, nei loro negozi, il gruppo di commercianti che alla vigilia di Natale, collaborando con il Commissariato della Polizia di Stato di Ponticelli, ha determinato l’arresto di una banda di estorsori. L’appuntamento è alle ore 11 in via Comunale Maranda, davanti all’ingresso del Liceo Calamandrei.All'iniziativa partecipa il Presidente nazionale della FAI, Tano Grasso, accompagnato dal gruppo dirigente della Federazione - il Coordinatore della FAI per la Campania, Luigi Ferrucci, la Presidente dell'associazione FAI antiracket di Ponticelli, Gelsomina Esposito, e Rosario D’Angelo, dirigente nazionale della FAI.La passeggiata, organizzata dalla FAI (Federazione delle Associazioni antiracket e antiusura Italiane), è un momento per sensibilizzare i commercianti a denunciare il "pizzo" e altre forme di condizionamento camorristico attraverso le quali i clan della zona cercano di imporre il proprio potere. I cittadini di Carlo Miranda e in gereale di Ponticelli sperano che l'arrivo del prfetto e delle forze dell'ordine nella zona serva a risvegliare ancora di più le coscienze.
Gioielliere indagato per omicidio colposo, in un video ripreso con la pistola in mano
Dopo oltre 36 ore di riflessione, e dopo aver analizzato immagini e sentito testimoni, la Procura di Napoli Nord si muove ufficialmente e iscrive nel registro degli indagati, per omicidio colposo caratterizzato dall'eccesso di legittima difesa, il gioielliere di 32 anni Luigi Corcione, che sabato sera a Frattamaggiore ha ucciso un uomo, Raffaele Ottaiano, che aveva appena provato a rapinare il suo negozio. Un fatto accaduto nella strada principale della cittadina dell'hinterland partenopeo, Corso Durante, dove e' ubicata la Gioielleria Corcione, nell'orario della quotidiana passeggiata di migliaia di persone, tra cui tantissimi bambini vestiti da carnevale. Per gli inquirenti il gioielliere, che deteneva legalmente l'arma usata, avrebbe reagito in modo legittimo alle minacce di Ottaiano, eccedendo pero' nella reazione. Di certo, nella ricostruzione della Procura, Corcione non voleva uccidere il rapinatore. "C'era una situazione di pericolo concreto - ha spiegato l'avvocato dell'orefice, Luigi Ferrante - e se sara' confermato che il mio cliente si e' trovato davanti a quattro persone armate, anche in una situazione di pericolo imminente". Il legale ha poi fatto sapere che il Gioielliere "e' provato per quello che e' successo, ma anche tranquillo e fiducioso nel lavoro che sta svolgendo la magistratura". Tra domani e mercoledi' dovrebbe inoltre tenersi l'autopsia sul corpo di Ottaiano, cui potrebbe prendere parte anche un perito nominato dall'indagato. Nel frattempo la Polizia Scientifica sta effettuando i rilievi balistici sulle armi e gli esami per accertare la presenza di polvere da sparo sugli indumenti della vittima; si vuole capire quanti colpi siano stati sparati, e se anche Ottaiano abbia premuto il grilletto, circostanza che potrebbe alleggerire la posizione di Corcione, facendo ricadere la sua condotta nella legittima difesa. In un video diffuso oggi dal sito web IlMedidianonews.it vengono mostrate le immagini dell'immediato dopo sparatoria e ad un certo punto in primo piano appare il gioielliere con la pistola in pugno mentre discute con alcune persone poco distante dal corpo di Raffaele Ottaiano. Il bandito, e' emerso dalle indagini della Polizia di Stato, aveva sul volto una maschera di carnevale e in mano una pistola, che avrebbe puntato contro Corcione; il Gioielliere a quel punto avrebbe fatto fuoco colpendo in pieno petto Ottaiano, che si e' accasciato davanti agli occhi terrorizzati di decine di persone. Si tratta di situazioni ancora da chiarire, mentre gli inquirenti hanno ricostruito quanto avvenuto immediatamente prima della morte del bandito, ovvero nella gioielleria, dove ha fatto irruzione il commando formato da tre malviventi, con il quarto rimasto all'esterno a fare da palo. Nella gioielleria sono entrati con le armi spianate appunto Ottaiano e il 28enne Luigi Lauro (acciuffato poco dopo da un poliziotto libero dal servizio), mentre il terzo non e' stato ancora identificato, ed e' ancora ricercato con il quarto componente della banda. Nel negozio c'erano la commessa e due clienti minorenni, intenti ad acquistare dei regali per San Valentino, che sono stati sentiti raccontando gli attimi di terrore vissuti fin quando all'esterno del negozio non e' sopraggiunto il 32enne Luigi Corcione, che era nell'appartamento al piano di sopra. Corcione ha affrontato i quattro che intanto cercavano di darsi alla fuga. Momenti concitati, alla fine a terra e' rimasto Ottaiano.

Baby gang, Arturo riconosce il 'nano' che lo aggredì in via Foria
Arturo, il 17enne di Napoli ferito in via Foria il 18 dicembre scorso in un tentativo di rapina, ha riconosciuto uno degli indagati, come componente della baby gang che lo avrebbe aggredito quasi uccidendolo a colpi di coltello. Il riconoscimento e' avvenuto nel corso di un incidente probatorio davanti al giudice del Tribunale dei Minori, al pm, e agli avvocati difensori. Dietro lo spioncino di una porta ha visto i tre ragazzi che erano uno accanto all'altro e si somigliavano fisicamente e poi ha riconosciuto il 15enne soprannominato ''o nano', il nano, per la sua statura, che secondo l'accusa sarebbe uno dei componenti del branco di quattro ragazzi. A lui si e' arrivati dopo aver visionato le immagini delle telecamere: si vedevano quattro ragazzi scappare dopo aver aggredito Arturto, diventato poi il simbolo della lotta contro la violenza minorile. Il 15enne del rione Sanita', difeso dall'avvocato Emireno Valteroni, resta in carcere al penitenziario di Airola, e adesso che c'e' stato il riconoscimento anche nel corso dell'incidente probatorio la sua situazione si fa sempre piu' difficile. Restano indagati a piede libero altri due ragazzi, sui quali sono in corso ulteriori accertamenti.
Condono edilizio a Napoli, la Giunta riapre i termini per le domande
Con deliberazione di Giunta l'Amministrazione Comunale ha deliberato la proroga dei termini al 31/12/2018 per la presentazione della modulistica in autocertificazione, ai sensi della delibera di G.C. n. 4981/06 e succ., relativamente alle istanze di condono edilizio presentate ai sensi delle Leggi n. 47/85, 724/94, 326/03 e L.R. n. 10/04. Detta iniziativa, fortemente sollecitata dalla cittadinanza, consentirà agli uffici di proseguire nell'attività di definizione accelerata delle istanze di condono edilizio; con essa l'Amministrazione si propone il perseguimento delle politiche sociali di sostegno alle famiglie fornendo certezza e sicurezza abitativa e, nel contempo, promuove la ripresa delle attività di manutenzione straordinaria e di restauro degli immobili interessati creando nuove opportunità di lavoro per gli addetti del settore. I cittadini che per qualunque motivo non abbiano potuto avvalersi delle prime fasi di applicazione della citata procedura potranno presentare la modulistica entro il 31/12/2018. Qualora gli stessi risultino nuovi proprietari, subentrati nella titolarità della domanda, dovranno allegare alla modulistica (disponibile nell'apposita sezione) copia del titolo di proprietà. "Abbiamo accolto la richiesta di molti cittadini" dichiara l'assessore Alessandra Sardu "che potranno definire le istanze di condono in maniera rapida attraverso la procedura di autocertificazione. Questa procedura ha dato prova negli anni di essere una modalità efficace per definire le pratiche di condono, e ci auguriamo di ricevere adeguato riscontro sia da parte degli ordini professionali che dei cittadini."
Sparatoria nel rione Salicelle di Afragola: 55 enne in gravi condizioni
Un uomo di 55 anni, Michele D'Ambra, è ricoverato all'ospedale Cardarelli di Napoli in codice rosso per ferite da colpi di arma da fuoco che lo hanno raggiunto all'addome. L'uomo è stato trasportato al Cardarelli dall'ospedale di Acerra dove ha ricevuto le prime cure. Gli agenti, poco prima, erano intervenuti nel Rione Salicelle di Afragola dove era stata segnalata l'esplosione di diversi colpi di arma da fuoco, circostanza confermata dal sopralluogo della Polizia sul posto.
Stando alla prima ricostruzione D’Ambra avrebbe avuto un diverbio con una persona nei pressi della sua abitazione che l’avrebbe invitato a scendere. Questa persona si sarebbe poi allontanata e sarebbe stata raggiunta da D’Ambra poco dopo. Dal suo appartamento avrebbe esploso il colpo che ha raggiunto il 55enne portato prima all’ospedale di Acerra e poi al Cardarelli.D’Ambra vanta diversi precedenti. Fu arrestato tempo fa dai carabinieri del nucleo operativo di Santa Maria Capua Vetere in flagranza per “detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti” L’uomo fu bloccato dai militari operanti all’altezza del casello autostradale Caserta-Sud di Marcianise mentre viaggiava a bordo di un’Audi A3. Un’accurata perquisizione veicolare ha consentito di rinvenire 7 involucri termosaldati contenenti cocaina (peso complessivo gr. 26,5 circa), benoccultata in un’intercapedine ricavata sotto il posacenere posteriore.
Napoli, sequestro record di cocaina: 73 chili provenienti dalla Germania
Importante blitz antidroga della Guardia di Finanza di Napoli che ha sequestrato ben 73 chilogrammi di cocaina purissima arrestando il corriere. La droga era nascosta all'interno di cinque borsoni nascosti nel doppio fondo di un autocarro con targa slovacca che è arrivato in Italia proveninete dalla Germania. Il camion formalmente trasportava materiale di allestimento per eveti fieristici. ad un controllo le fiamme gialle si sono insospettite perché il trasportatore non ha saputo fornire l'esatto luogo di partenza e di destinazione del carico parlando di capua in provincia di Caserta e poi di Germania. A quel punto i militari si sono inspettiti e hanno scoperto, grazie anche all'iuto delle unità cinofile, l'ingente carico di droga. per l'uomo sono scattate le manette. ora sono in corso indagini per capire per conto di quale clan l'uomo faceva da corriere della droga e dove era destinato lo stupefacente.
E' stata ritrovata viva a Napoli la donna scomparsa dalla provincia di Arezzo
E' stata ritrovata a Napoli Susy Paci, la 49enne di Arezzo vista per l'ultima volta nel capoluogo campano diciannove giorni fa. La donna si trova attualmente in procura, dove viene ascoltata dagli inquirenti.
La donna si e' presentata spontaneamente questo pomeriggio negli uffici del commissariato di polizia Vicaria-Mercato, non lontano dalla zona della stazione ferroviaria centrale dove era stata vista l'ultima volta. Era in buone condizioni fisiche. Attualmente viene ascoltata negli uffici della procura, al centro direzionale.Proprio oggi la Procura di Napoli, che procede in collaborazione con i magistrati della Procura toscana, aveva precisato che aveva aperto un fascicolo contro ignoti. Gli inquirenti partenopei hanno disposto il sequestro, eseguito dagli agenti della Squadra Mobile, del telefono cellulare dell'amico napoletano della scomparsa con il quale la donna si incontro' dopo contatti sulla chat.
Era stanca del rapporto col marito, con il quale aveva frequenti litigi, ed aveva deciso di prendersi una ''pausa di riflessione''. Questa le prima spiegazione sui motivi dell'allontanamento fornita da Susy Paci, la 49enne di Arezzo vista per l'ultima volta a Napoli. Oggi la donna si era recata in un bed and breakfast di corso Umberto, non lontano dalla stazione centrale, per chiedere una camera per stanotte. E' stata la proprietaria, che l'aveva riconosciuta come la donna scomparsa, a convincerla a presentarsi alla polizia. Dopo i primi accertamenti, svolti da Luigi Rinella e Francesca Fava, dirigenti rispettivamente della squadra mobile e del commissariato Vicaria, Susy Pace e' stata accompagnata in procura.
"L'aspettiamo a braccia aperte, e' tutto superato". Cosi' Gabriele, uno dei due figli di Susy Paci, la 49enne di Subbiano, sparita da casa da una ventina di giorni e che stasera si e' presentata in un commissariato a Napoli. Il giovane ha saputo della ricomparsa della mamma dal padre. "Ho avuto la notizia dal mio babbo. Abbiamo provato tutti una grande gioia, ora aspettiamo il suo ritorno con impazienza", ha aggiunto. Ha staccato il cellulare, almeno per ora, il marito Celestino Gualdani che, nei giorni scorsi, aveva piu' volte lanciato appelli alla moglie perche' facesse ritorno a casa. La famiglia vive in una frazione montana del comune di Subbiano: tutti hanno gia' saputo della ricomparsa della donna e si sono stretti ancor di piu' intorno al marito e ai figli.
Ruba il cellulare ad una turista giapponese diretta a Sorrento e scappa, inseguito e arrestato dalla Polfer
Napoli. Approfitta della calca di viaggiatori diretti a Sorrento nella Stazione della Circumvesuviana Napoli Garibaldi e ruba il cellulare ad una giovane giapponese, inseguito per le vie della città ed arrestato dagli operatori Polfer.
La polizia ferroviaria ha, stamane, seguito un uomo noto agli operatori che si aggirava con fare sospetto all'interno della Circumvesuviana di Piazza Garibaldi. Hanno notato che R. S., napoletano 40enne, scrutava insistentemente i bagagli e le borse dei turisti in attesa del convoglio diretto a Sorrento, pertanto gli investigatori lo hanno seguito a distanza.
L’attesa è durata poco, infatti all’arrivo del treno R.S. si è posizionato alle spalle di una viaggiatrice in attesa di salire a bordo del convoglio diretto a Sorrento, e approfittando della calca e della distrazione della malcapitata, il lestofante con destrezza, ha infilato la mano nella borsetta della donna, estraendo il cellulare e si è allontanato velocemente. Subito gli agenti Polfer hanno tentato di bloccare il ladro ma quest’ultimo spintonando con violenza gli uomini è fuggito velocemente all’esterno della stazione tentando di far perdere le proprie tracce. Ma i poliziotti non si sono scoraggiati, l’hanno rincorso e nella sua fuga R.S. ha rischiato anche di essere investito dalle automobili in transito, mettendo a repentaglio anche l’incolumità degli agenti costretti a correre tra le auto per non perdere di vista il ladro.
Acciuffato dopo più di 500 metri di fuga, il ladro è stato bloccato con ancora la refurtiva tra le mani, ovvero un Iphone6, è stato condotto presso gli uffici Polfer e ha continuato ad avere atteggiamenti pericolosi anche durante il tragitto, spintonando gli agenti e tentando di divincolarsi e scappare a più riprese. Giunto in Ufficio ha tentato nuovamente la fuga lanciandosi nella scale spintonando gli agenti. Arrestato per furto aggravato, data la sua pericolosità è stato condotto presso le camere di sicurezza della locale Questura in attesa del rito direttissimo presso il Tribunale di Napoli che si terrà domani.
Contattata subito la turista giapponese derubata, la stessa non si era accorta di nulla e aveva proseguito il suo viaggio per Sorrento.



