Massacrato di botte forse per un apprezzamento di troppo ad alcune ragazze. I carabinieri hanno denunciato per lesioni gravi due minorenni, un 17enne e un 16enne di origini romene ma domiciliati a Boscoreale e Poggiomarino. La vittima, un 37enne di origine romene e residente a Poggiomarino, è stata colpita con una scarica di calci e pugni.I medici del II policlinico di Napoli, dove il 37enne è stato trasportato, gli hanno medicato fratture alla mandibola, alle ossa nasali e a una vertebra dimettendolo con una prognosi di 30 giorni.
I due aggressori sono stati identificati dai carabinieri della stazione di Poggiomarino, che intervenuti immediatamente sul posto hanno ricostruito la dinamica e denunciato i due per lesioni gravi.
Poggiomarino, massacrato di botte per un apprezzamento a una ragazza: denunciati due minori di origini rumene
E’ morto il piccolo Moise: per lui era stato chiesto un trasporto aereo mai arrivato
“Nelle prime ore della notte scorsa, Moise è deceduto in seguito a due arresti cardiaci al Policlinico di Messina dov’era ricoverato”. Lo comunica il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale. Il piccolo di due anni e mezzo, calabrese, era affetto fin dalla nascita da una gravissima patologia.”Il caso del bambino era balzato alle cronache per le vicissitudini che hanno impedito il suo trasferimento presso una casa famiglia di Cagliari, dove, da oltre un anno, era stato destinato dal Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria, anche al fine di impedire che in ambiente ospedalizzato potesse, com’è avvenuto, contrarre ripetute infezioni che hanno aggravato le sue condizioni generali, comunque infauste circa la prospettiva di vita. Va detto che Moise, dalla nascita, ha conosciuto soltanto tetti di ospedale, prima a Polistena e poi a Messina e mai ha visto il cielo. Ritengo necessario, al momento, limitare la mia comunicazione al decesso in ossequio a ciò che una morte così precoce impone. Certamente, vi sarà molto da portare alla luce sul calvario di una brevissima esistenza che avrebbe meritato quella dignità che, nei fatti, è stata negata”.“Apprendo con commozione della scomparsa di Moise, il piccolo bimbo calabrese di due anni e mezzo affetto fin dalla nascita da una gravissima patologia, deceduto nel policlinico di Messina dove era ricoverato per le sue gravi condizioni di salute – afferma in una nota la ministra della Salute, Giulia Grillo – Purtroppo i tentativi per permettere il trasferimento del bimbo presso una casa famiglia a Cagliari non hanno sortito gli effetti sperati”.
”Seguivo con attenzione la dolorosa storia di Moise ed esprimo tutto il mio cordoglio alle persone a lui vicine. Chiederò una dettagliata relazione sull’intera vicenda”, conclude la ministra Grillo.
Thailandia, salvi quattro dei dodici bambini rimasti intrappolati nella grotta: prossimo recupero domani
Quattro dei 13 giovani rimasti intrappolati dal 23 giugno nelle grotte allagate di Tham Luang, in Thailandia, sono stati portati in salvo. Gli altri restano sottoterra, in attesa che le operazioni per estrarli riprendano tra almeno 10 ore.Il salvataggio del primo gruppo ha causato un’ondata di giubilo in Thailandia, da 15 giorni con il fiato sospeso per il destino dei 12 adolescenti tra 11 e 16 anni e del loro allenatore di 25 anni. Il gruppo era entrato nel sistema di grotte quando esso era asciutto, ma una volta all’interno è rimasto bloccato a causa degli allagamenti dovuti alle forti piogge.I soccorritori lavorano contro il tempo e il meteo, per portarli in salvo. Secondo il bilancio del ministero della Difesa ad AFP, un primo gruppo di sei ragazzi, ciascuno dei quali accompagnato da due sommozzatori professionisti, è uscito dai cunicoli. Il governatore Narongsak Osottanakorn, capo delle operazioni di salvataggio, ha però affermato in conferenza stampa che solo quattro ragazzini sono usciti nella prima operazione. I giovani sono poi stati evacuati a bordo di ambulanze ed elicotteri, per controlli e test medici nell’ospedale di Chiang Rai. “La prossima operazione dovrà iniziare almeno tra 10 ore”, ha sottolineato il capo della cellula di crisi. Ore prima, aveva annunciato che “il grande giorno” dell’evacuazione era arrivato.
I soccorritori avevano previsto di far uscire in bambini “uno per volta”, assistiti ciascuno da due sommozzatori, e che ciò avrebbe comportato l’impegno di “due o tre giorni”. Invece, hanno poi optato per un’uscita in gruppi. La prima evacuazione si è rivelata più rapida del previsto: è durata due ore in meno rispetto a quando pronosticato. Secondo lo scenario più ottimistico, il secondo gruppo dovrebbe essere fuori nella mattina di lunedì.
Airola, un altro giovane detenuto tenta il suicidio: è il secondo caso in meno di 24 ore
“A poche ore di distanza da un analogo evento critico accaduto nel carcere minorile di Airola, un altro detenuto italiano ha tentato il suicidio ma ancora una volta è stato salvato dal tempestivo intervento degli Agenti di Polizia Penitenziaria in servizio”. E’ accaduto ieri sera e a darne notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE che plaude al provvidenziale intervento degli Agenti di servizio.“L’uomo, un detenuto di 19 anni con precedenti per spaccio e associazione di stampo mafioso, ha cercato di impaccarsi con le lenzuola in bagno ma è stato salvato dal tempestivo intervento dei poliziotti penitenziari. Soltanto grazie all’intervento provvidenziale degli Agenti di sezione si è evitato che l’estremo gesto avesse conseguenze”, evidenzia Donato Capece, segretario generale del SAPPE. “Il carcere non ha un Comandante di Polizia Penitenziaria in pianta stabile ed anche per questo paga lo scotto di una organizzazione dei servizi assai critica, nei quali gli eventi critici commessi dai detenuti sono frequenti”.
Donato Capece torna a sollecitare l’Amministrazione Penitenziaria a intervenire: “Quello di Airola è l’ennesimo grave evento critico che avviene in un carcere della Campania. Dovrebbe essere evidente a tutti che è necessario intervenire con urgenza per fronteggiare le costanti criticità penitenziarie. Il suicidio è spesso la causa più comune di morte nelle carceri. Gli istituti penitenziari hanno l’obbligo di preservare la salute e la sicurezza dei detenuti, e l’Italia è certamente all’avanguardia per quanto concerne la normativa finalizzata a prevenire questi gravi eventi critici. Ma il suicidio di un detenuto rappresenta un forte agente stressogeno per il personale di polizia e per gli altri detenuti. Per queste ragioni un programma di prevenzione del suicidio e l’organizzazione di un servizio d’intervento efficace sono misure utili non solo per i detenuti ma anche per l’intero istituto dove questi vengono implementati. E’ proprio in questo contesto che viene affrontato il problema della prevenzione del suicidio nel nostro Paese. Ma ciò non impedisce, purtroppo, che vi siano ristretti che scelgano liberamente di togliersi la vita durante la detenzione”.“Negli ultimi 20 anni le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria hanno sventato, nelle carceri del Paese, più di 18mila tentati suicidi ed impedito che quasi 133mila atti di autolesionismo potessero avere nefaste conseguenze”, sottolinea ancora Capece. Netta è infine la denuncia del SAPPE sulle criticità nelle carceri del Paese: “Mancano Agenti di Polizia Penitenziaria e se non accadono più tragedie più tragedie di quel che già avvengono è solamente grazie agli eroici poliziotti penitenziari, a cui va il nostro ringraziamento. Nelle carceri c’è ancora tanto da fare: ma senza abbassare l’asticella della sicurezza e della vigilanza, senza le quali ogni attività trattamentale è fine a sé stessa e, dunque, non organica a realizzare un percorso di vera rieducazione del reo”.
Ancelotti onesto: a Ronaldo ha parlato bene della Juve e di Allegri
Una chiamata, un consiglio prezioso. Cristiano Ronaldo negli scorsi giorni ha avuto un contatto diretto, telefonico, con Carlo Ancelotti, suo ex allenatore e mentore. Uniti dalla vittoria della storica Decima Champions League – la mano dell’attuale allenatore del Napoli è ben stampata sul titolo, vista l’invenzione Di Maria e la capacità di far coesistere CR7 e Bale -, il loro rapporto si è consolidato con gli anni, con stima e amicizia. Così, come riferito dal Corriere dello Sport, il fenomeno portoghese si sarebbe rivolto proprio a lui, ex bianconero, per saperne di più sulla società piemontese e, più in particolare, su Massimiliano Allegri. E il “vecchio” maestro non ha potuto fare altro che dare la propria approvazione, visto il rapporto che lo lega al tecnico della Juventus. Allegri è consigliato? Sì, è l’ideale. Legami forti e profondi, parole che indirizzano il mercato.
Ferrari: vince in casa di Hamilton, straordinario Vettel
Brinda la Ferrari, che non solo passa indenne quello che era ritenuto un circuito ostico, Silverstone, ma incrementa anche il vantaggio in classifica: trionfo di Vettel, secondo Hamilton e terzo, sul podio, Raikkonen. Ci voleva, un gran premio movimentato per chiudere il tris di gare consecutive. A Silverstone l’uno-due iniziale avrebbe potuto mettere al tappeto Lewis Hamilton che, prima è partito male e si è fatto infilare da Vettel, e poi alla prima curva è stato centrato da Raikkonen. Gomma sinistra del finlandese contro la destra posteriore del britannico che finisce fuori pista, e buon diciottesimo: ultimo. Altro che quinto successo di fila, altro che record per il campione del mondo in carica. Il caldo di Silverstone sembra far brillare ulteriormente la Ferrari di Vettel, bella come il sole e felice per il contrattempo del rivale per il titolo mondiale.
Napoli. Aggredisce la moglie, 39enne tunisino in manette
Napoli. Questa notte gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato Scampia hanno arrestato S. M., 39enne, tunisino, per il reato di maltrattamenti in famiglia. I poliziotti su segnalazione della sala operativa sono intervenuti per una lite familiare violenta, dove, appena arrivati hanno sentito delle urla femminili provenire del secondo piano di uno stabile. Raggiunta l’abitazione, gli agenti hanno visto uscire da un portoncino, una donna spaventata e sanguinante con il volto tumefatto chiedere aiuto, seguita da un uomo che tentava di bloccarla. Prontamente l’uomo è stato bloccato dagli agenti, mentre la donna , in lacrime e sanguinante ringraziava dell’imminente aiuto avuto dagli operatori delle forze dell’ordine. La donna ha spiegato agli agenti, dopo essere stata rassicurata, che la lite era nata per motivi di gelosia e che il marito più volte, anche in passato, ha avuto questa condotta, cosa confermata anche da altri parenti e conoscenti. La donna è stata medicata presso un ospedale cittadino, mentre il marito, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato arrestato e condotto presso la Casa Circondariale di Poggioreale.
Torre del Greco. Spaccio di droga, arrestato 59enne: aveva venduto droga ad un minore
Ieri pomeriggio gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato Torre del Greco hanno arrestato De Lucia Vincenzo, 59enne, con numerosi pregiudizi di polizia, per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti. Durante un servizio di prevenzione e controllo del territorio, nella cittadina corallina, i poliziotti hanno notato che da una vettura , modello Smart, di colore blu, condotta da De Lucia, veniva effettuato dallo stesso conducente, scambio soldi-droga, con un giovane minore. Entrambe le persone sono state prontamente bloccate dagli agenti e durante il controllo all’interno del borsello di De Lucia è stata trovata dell’altra sostanza stupefacente, più la somma di 70,00euro La droga rinvenuta è risultata essere dell’hashish, del peso complessivo, lordo, di 110,00 grammi. De Lucia Vincenzo è stato arrestato e su disposizione dell’Autorità Giudiziaria condotto agli arresti domiciliari.
Torre del Greco. Minaccia il dipendente di un albergo e si scaglia contro la polizia: arrestato
Ieri pomeriggio gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Torre del Greco hanno arrestato Palomba Luca, 24enne, torrese, per i reati di resistenza, violenza, oltraggio e minacce a pubblico ufficiale. I poliziotti sono stati allertati dalla sala operativa, in quanto presso un ristorante/albergo un dipendente della struttura era stato minacciato da un giovane che pretendeva di avere una camera, benché non vi fosse nessuna disponibilità. Gli agenti, appena arrivati, hanno subito notato, che poco distante da loro, il giovane segnalato stava litigando con un altro giovane, tenendolo per il collo. Subito intervenuti, nel tentativo di liberare la presa dal collo che Palomba teneva verso l’altro giovane, sono stati colpiti dal 24enne, il quale era molto esagitato. Bloccato e fatto entrare nella vettura di servizio, Palomba Luca ha continuato con la sua condotta, dapprima, minacciando i poliziotti e poi scalciando all’interno della stessa, colpendo il vetro della portiera e la protezione interna. Palomba Luca è stato arrestato e su disposizione dell’Autorità Giudiziaria condotto presso il proprio domicilio, agli arresti domiciliari, in attesa del rito per direttissima che si terrà domani mattina presso il Tribunale di Torre Annunziata.
Castellammare di Stabia: donna aggredita in villa. Ubriaco bloccato da passanti e da immigrati
Ieri sera una donna è stata aggredita da un uomo mentre passeggiava in villa comunale. L’assalitore probabilmente sotto l’effetto di sostanze alcoliche si è scagliato contro la vittima per motivi ancora da chiarire. L’uomo, un ucraino pregiudicato per reati vari e oltraggio a pubblico ufficiale, nel rione Moscarella aggredì un poliziotto, è stato bloccato da alcuni passantie da due immigrati venditori che occupano solitamente gli spazi di via Bonito per esporre la merce . La donna una moldava l’ha denunciato circa un mese fa per stalking fino al diverbio di ieri sfociato nell’aggressione. Allertato il 112 sul posto sono intervenute le forze dell’ordine e la polizia municipale. Privo di documenti è stato Comando Gruppo di Torre Annunziata per l’identificazione. Entrambi residenti a Castellammare di Stabia non hanno legati da vincoli sentimentali. L’aggredita soccorsa è stata trasportata al San Leonardo.
Cristiano Ronaldo bianconero da Presepe: fa discutere
Il maestro dei presepi stavolta non ha accontentato tutti. Alcuni tifosi del Napoli non sono d’accordo: un conto è l’originalità, un altro l’appartenenza vera. Insomma fa discutere la statuetta da presepio di Cristiano Ronaldo già in maglia bianconera Juventus. La parola, anzi la palla e l’estro, passa a Di Virgilio, pronto ad una statuetta azzurra per Benzema o qualche altro big per Ancelotti.
Findus nei guai: ritirati in tutta Europa lotti di verdure e mais
Dalla Germania al Regno Unito passando per l’Austria, in Europa si allargano i ritiri di prodotti alimentari surgelati, a seguito del possibile rischio di contaminazione da Listeria. Il pericoloso batterio, di cui è in corso un’epidemia dal 2015 che nel vecchio continente ha causato 47 casi e 9 decessi, si trasmette attraverso cibi contaminati ma viene ucciso attraverso la cottura. Diverse le marche coinvolte nell’operazione precauzionale che riguarda mais e verdure.
Lotti di minestrone Findus e lotti di verdure e mais Lidl sono stati ritirati, come rendono noto le aziende sui propri sito web.
“Al momento non risultano focolai di Listeria in Italia ed il ritiro dei prodotti sono effettuati in via precauzionale. Lo spiega il ministro della Salute Giulia Grillo: “Sto seguendo con la massima attenzione la vicenda del batterio Listeria. I miei uffici hanno subito predisposto tutti i controlli e le misure necessarie”. I ritiri fanno seguito a una segnalazione di allerta europea proveniente dall’Ungheria. La Listeria é resistente alle basse temperature e, ricorda il ministro, viene inattivato con la cottura.
I lotti interessati dal ritiro Findus sono: Minestrone Tradizione da un KG (L7311, L7251, L7308, L7310, L7334); Minestrone Tradizione 400g (L7327, L7326, L7304 e L7303); Minestrone Leggeramente Sapori Orientali 600g (L7257, L7292, L7318, L8011) e Minestrone Leggeramente Bontà di semi 600g (L7306). Chi si trovasse in possesso dei prodotti in questione, è invitato a contattare, per qualunque informazione, il numero verde 800906030 o l’indirizzo mail urgente@findus.it. Il richiamo precauzionale e su base volontaria, precisa infine l’azienda, “si riferisce esclusivamente ai lotti dei prodotti menzionati e non riguarda in nessun modo né altri lotti degli stessi prodotti, né altri prodotti a marchio Findus”.
Fratelli-coltelli per questioni di eredità: uno in ospedale, altro denunciato
Scafati. Fratelli-coltelli per questioni di eredità: uno in ospedale, l’altro denunciato. E’ accaduto l’altro giorno: i due litigavano da tempo per la divisione di una proprietà di famiglia. Ma l’altro giorno la lite stava per sfociare in tragedia. Nuova discussione alla presenza di altri familiari sempre per lo stesso motivo. I due erano a casa della madre. In breve tempo la situazione è degenerata e dalle parole si è passati alle mani. Mentre i due si picchiavano selvaggiamente sarebbe comparso un coltello e uno avrebbe sferrato un fendente. Nonostante la violenta lite nessuno ha avvertito le forze dell’ordine e solo quando il ferito è arrivato in ospedale sono stati allertati i carabinieri, informati dai medici che gli hanno prestato i primi soccorsi.
Sono così scattate le indagini. I militari della tenenza di via Oberdan hanno cercato di ricostruire la dinamica dei fatti. Nessuna traccia però della lama spuntata durante la discussione. L’aggressore, che è stato denunciato per tentato omicidio, avrebbe confermato che si trattava di un pezzo di vetro appuntito, raccolto da terra.
Thailandia, è partita l’operazione di salvataggio dei 12 bambini e il coach intrappolati nella grotta
Sono iniziate le operazioni per far uscire i 12 ragazzi e il loro allenatore intrappolati nella grotta Tham Luang nel nord della Thailandia. Lo ha annunciato il capo della missione. “Oggi è il giorno. I ragazzi sono pronti ad affrontare qualsiasi sfida”, ha detto il capo dei soccorsi Narongsak Osottanakorn ai giornalisti vicino al sito della grotta.
“Non c’è altro giorno in cui siamo più pronti di oggi”, ha detto il capo missione. “Altrimenti perderemo l’opportunità”, ha aggiunto. Le forti e sostenute piogge potrebbero far salire l’acqua sul livello in cui siedono i bambini, tra gli 11 e i 16 anni e il loro allenatore di 25, riducendo l’area a “meno di 10 metri quadrati”, aveva detto Narongsak sabato.Il gruppetto di 12 bambini tra gli 11 e i 16 anni, assieme all’allenatore di calcio di 25 anni, si è avventurato il 23 giugno nel complesso di grotte, rimanendovi bloccato dopo le forti piogge che hanno fatto salire l’acqua. Sono stati trovati dopo nove giorni, debilitati ma vivi. L’apprensione per loro è tanta, perché sono previste nuove piogge torrenziali nei prossimi giorni e l’unico modo per uscire sinora è nuotare in immersione nei lunghi cunicoli. Ai ragazzi viene fornito ossigeno tramite un tubo, dopo che il livello nella grotta si era abbassato pericolosamente, ma c’è il rischio che aumenti la quantità di anidride carbonica.
Napoli, la risposta dei Mazzarella: bomba contro il bar tabacchi dei Caldarelli
Napoli. Gli investigatori non hanno dubbi sulla matrice sulle due bomba carta che l’latra notte hanno svegliato dal sonno gli abitanti del vasto e della zona Mercato e causato ingenti danni alle saracinesche di un bar tabacchi e di un un bar. Il primo scoppio in vis Strettola alle Paludi nella zona mercato il secondo in via Padova, nelle vicinanze della Stazione Centrale. Il bar tabacchi del quartiere mercato appartiene al nipote del ras delle griffe contraffate Antonio Caldarelli. Due anni fa gli fecero lo stesso “regalo”: una bomba-carta davanti al bar-tabaccheria che gestisce in via Strettola alle Paludi, alle Case Nuove nel quartiere Mercato: “Manu bar”. Anche allora, come l’altra notte, scoppiò e provocò ingenti danni all’esercizio commerciale del 25enne incensurato. Il quale ha riferito alla polizia di non aver subito minacce né richieste estorsive e ciò, insieme alla circostanza che è il nipote di Antonio Caldarelli capostipite dell’omonima famiglia molto conosciuta dalle forze dell’ordine, fa pensare che potrebbe trattarsi di un’azione intimidatoria collegata alla guerra in corso tra i Mazzarella e i Rinaldi, con questi ultimi in buoni rapporti con i Caldarelli. Gli investigatori non escludono che la doppia bomba possa rappresentare una risposta da parte del clan Mazzarrella all’agguato mancato al figlio del boss Roberto Mazzarella avvenuto tre notti fa in via Botteghelle al confine tra San Giorgio a Cremano e San Giovanni a Teduccio. Gli uomini del clan in pratica non avendo trovato nessuno in giro dei “nemici” da colpire avrebbero rivolto le loro attenzioni verso i Caldarelli che storicamente sono legati al boss Ciro Rinaldi my way del rione Villa. Lo scontro tra le due fazioni per il controllo degli affari illecite lungo l’asse San Giovanni a Teduccio centro di Napoli continua a suon di stese, attentati e bombe ed è senza esclusione di colpi.
E’ morto a Roma il regista Carlo Vanzina
È morto a Roma il regista Carlo Vanzina. Aveva 67 anni. A dare la notizia sono la moglie Lisa e il fratello Enrico. “Nella sua amata Roma, dov’era nato, ancora troppo giovane e nel pieno della maturità intellettuale, dopo una lotta lucida e coraggiosa contro la malattia – si legge nella nota della famiglia – ci ha lasciati il grande regista Carlo Vanzina amato da milioni di spettatori ai quali, con i suoi film, ha regalato allegria, umorismo e uno sguardo affettuoso per capire il nostro Paese”.Figlio del regista e sceneggiatore Steno (pseudonimo di Stefano Vanzina) e di Maria Teresa Nati, era il fratello minore dello sceneggiatore e produttore Enrico Vanzina. Il debutto dietro la macchina da presa nel 1976, con Luna di miele in tre. Vanzina ha realizzato una sessantina di film in 40 anni. I suoi primi successi sono del 1982 con la scoperta di Diego Abatantuono (Eccezzziunale… veramente e Viuuulentemente mia), seguiti da Sapore di mare e Vacanze di Natale nel 1983.
Napoli, il Riesame lascia in carcere gli assassini di Coroglio
Il Tribunale del Riesame di Napoli ha confermato il carcere per Francesco Esposito e per il minorenne del clan Elia del Pallonetto di Santa Lucia, accusati di concorso nell’ omicidio del 27 enne Agostino Di Fiore, ucciso dopo un litigio fuori a una discoteca a Coroglio due settimane fa. “O’ zi, ho litigato con certi di Secondigliano. Vieni, capisci a me”. Sarebbe, secondo l’accusa, la richiesta di aiuto da parte di Esposito al minorenne di arrivare armato a Coroglio e di vendicarlo. La telefonata , come altre che fanno parte del materiale probatorio contro i due era stata intercettata in diretta dagli investigatori che tenevano sotto controllo il giovane rampollo del clan Elia perché sospettato di essere uno dei protagonisti della plateale stesa davanti alle telecamere due mesi fa in piazza Trieste e Trento. La lite in discoteca, poi sfociata nell’omicidio di Di Fiore, sarebbe stata innescata dalla sua intromissione, non gradita, in una lite scoppiata tra Francesco Esposito e la sua fidanzata. Ne e’ nato un alterco che ha visto Esposito soccombere durante un’aggressione a cui hanno preso parte un gruppo di ragazzi di Secondigliano, di cui faceva parte anche la vittima. Esposito dopo l’accaduto, ha chiamato, piu’ volte, nel cuore della notte, l’amico diciassettenne, per chiederne l’intervento. Nel corso di queste telefonate sia la fidanzata di Esposito che altre ragazze, hanno cercato di evitare che il diciassettenne intervenisse, soprattutto cercando di convincere Francesco ad andare via: “‘o chiatto (questo il soprannome di Esposito, ndr) non lo chiamare, stammi a sentire a me”). Ma Esposito insiste: “ho litigato, ho litigato…”, “Mi puoi venire a prendere fuori al locale?”, e ancora “quelli sono di Secondigliano, sto fuori al locale”. Il minorenne, dopo le insistenze dell’amico, prende un taxi e si reca a Coroglio, dove l’amico lo stava aspettando. Poco prima dell’omicidio una pattuglia della polizia si reca nella discoteca di Bagnoli per eseguire dei controlli; alle 5,30, quando erano gia’ a bordo delle proprie vetture, i poliziotti sentono colpi d’arma da fuoco e urla in lontananza. Corrono sul luogo da cui provenivano le urla e trovano, su una strada in salita che va verso Posillipo, non molto lontano dalla discoteca, un’auto nera impattata contro il muro destro, con lo sportello del lato passeggero aperto e, all’interno, Agostino Di Fiore, accasciato, privo di vita. Gli agenti vedono anche un giovane, di circa 20 anni, poi identificato in Francesco Esposito, allontanarsi con una pistola infilata nella cintola. Il ragazzo, malgrado il tentativo di fuga, viene bloccato. Ma dell’arma nessuna traccia. Verra’ trovata poco dopo in un cespuglio. A terra vengono trovati anche tre bossoli calibro 9, dello stesso calibro della pistola trovata dai carabinieri a cui vengono delegati gli accertamenti. Subito dopo l’omicidio uno dei poliziotti accorsi sul luogo della tragedia, e’ costretto a soccorrere un giovane, verosimilmente il 17enne, che all’agente riferisce di essere stato investito: ed effettivamente il ragazzo aveva delle ferite alle gambe e i pantaloni strappati. Il giovane, pero’, fugge. Viene successivamente rintracciato, portato nell’ospedale Vecchio Pellegrini, per essere medicato e poi viene fermato
Inutilmente la ragazza che era in compagnia di Francesco Esposito, Fabiana, aveva cercato di evitare che arrivasse a Coroglio il 17enne imparentato con i boss Elia. “Sto qua io, tutto a posto, ora ce ne andiamo. Quelli di Secondigliano non ci stanno più”. Ma a Coroglio è stato tutto inutile.
Ciro Immobile aggredito in vacanza e minacciato con un coltello da un tifoso del Pescara
Momenti di grande paura ieri per Ciro Immobile: l’attaccante della Lazio e della Nazionale di calcio è stato avvicinato da un individuo che lo ha insultato e poi minacciato con un coltello sulla spiaggia di Francavilla al Mare, dove il bomber di Torre Annunziata si trova in vacanza con la famiglia. L’uomo è stato subito identificato dai Carabinieri e verrà denunciato per minaccia aggravata. Ciro Immobile si trovava in Abruzzo, sulla spiaggia di Francavilla al Mare, con famiglia e amici, è stato aggredito e minacciato con un coltello. Secondo quanto fanno sapere i Carabinieri, il giocatore sarebbe stato raggiunto da “un individuo, che dopo averlo avvicinato gli rivolgeva epiteti ingiuriosi e, subito dopo, gli mostrava un coltello con intenti minacciosi: le urla dei bagnanti e delle persone presenti inducevano l’aggressore a darsi a precipitosa fuga”.
Successivamente, l’autore del tentativo di aggressione, “è stato identificato dalle immediate indagini condotte dai Carabinieri: è noto alle forze dell’ordine e gravato dal provvedimento di Daspo e verrà denunciato per minaccia aggravata. Il movente sarebbe riconducibile alla rivalità tra squadre”, conclude la nota dei carabinieri di Chieti.
Caserta, i biologi trovano la dieta che allunga la vita nella Terra dei Fuochi
Vivere di più si può, anche nella Terra dei fuochi, con una dieta accurata e con un corretto stile di vita. I risultati di una ricerca fatta sul territorio sono stati presentati dall’Ordine Nazionale Biologi, che ha riunito duecento suoi iscritti nella sala conferenze dell’Agriturismo Borgorosa.Il presidente dell’Onb, Vincenzo D’Anna, ha aperto i lavori affermando che “l’intossicazione da metalli pesanti può essere fronteggiata con l’uso di prodotti di questa terra, come il grano autoctono, ricco di selenio, che disattiva sostanze tossiche come il mercurio e le fa espellere attraverso le feci, diminuendo il rischio di infiammazione”.
“Terra dei fuochi. La linea di partenza”, questo il titolo dell’iniziativa che ha visto la partecipazione, come relatori, di ricercatori impegnati nel trovare una connessione tra l’alimentazione e la disintossicazione dell’organismo umano dai metalli pesanti, diffusi nei territori inquinati.“La Terra dei fuochi – ha detto Andrea Del Buono, medico ricercatore – deve diventare la terra del riscatto. Per disintossicarsi dai metalli pesanti non esiste un ingrediente magico, ma è necessario un corretto stile di vita, anche in relazione all’alimentazione. Bisogna abituarsi quotidianamente a saper utilizzare correttamente il cibo”.
“Le sostanze tossiche, come la diossina, agiscono sui geni umani e portano trasformazioni cellulari incontrollate, da cui scaturiscono patologie e un precoce invecchiamento”, ha affermato il virologo Giulio Tarro, già candidato al Nobel.Ma scegliendo correttamente gli alimenti, è possibile fare prevenzione e depurarsi. “La dieta detox – ha spiegato il biologo Armando D’Orta – consiste in un sistema oncostabilizzante e immunoprottettivo. Nella pratica, vengono utilizzati alimenti con bassi fattori di crescita a prevalenza di proteine vegetali, grani antichi realmente mediterranei e germogli. Si evidenzia, inoltre, l’importanza dell’utilizzo dell’estratto di frutta e verdura per preparare in casa un prodotto ricco di fitocomplessi (vitamine), minerali e cellule staminali vegetali (germogli). Un vero e proprio elisir di lunga vita. Tant’è che gli effetti positivi di questa dieta sono stati verificati attraverso l’analisi del capello su un campione di centenari coinvolti nelle nostre ricerche. Evidentemente non dobbiamo disperdere il patrimonio della nostra tradizione alimentare”.
Mondiali: Croazia, ancora di rigore
Non finiva mai Russia-Croazia. Una partita emozionante. Intensa. Sbloccata da una magia di Cheryshev e poi ribaltata dalla squadra di Dalic. Con Kramaric certo, ma soprattuto con la solita palla inattiva, e l’inzuccata di Vida. A cinque minuti dal 120’ sembrava tutto finito. Anche le speranze di una Russia eroica. Straordinaria. Pragmatica e ostinata. Ma con un altro colpo di testa, e un’altra palla inattiva, è arrivato il nuovo pari di Mario Fernandes. Un motivo ricorrente di questi quarti di finale. Varane per la Francia. Fernandinho contro il suo Brasile. E Maguire per l’Inghilterra. Il prossimo avversario dei croati, duri a morire come la squadra di Cherchesov, ancora in campo per 120 minuti così come il suo avversario. Dimostrando, la Russia, di essere squadra vera. Di avere il cuore. E di essere usciti a testa alta. Nella sfida dei nervi e degli episodi. Come quello del vantaggio di Cheryshev, sintesi perfetta di una squadra cinica e spietata, capace di sfruttare al meglio ogni propria arma. La difesa chiusa, per esempio, ma anche le sponde di Dzyuba e gli inserimenti dei centrocampisti. Come quello del giocatore del Villarreal, appunto, che ne mette a segno uno perfetto, raccogliendo il pallone e mettendolo col mancino sotto la traversa. Una magia! Poi il pari di Kramaric, anche questo a sorpresa. Nel miglior momento dei padroni di casa galvanizzati dal vantaggio. Mandzukic gestisce il pallone e crossa per l’inserimento centrale del compagno. Colpo di testa e rete. Un risultato giusto che ha portato le due formazioni al break. Con lo stesso punteggio con cui si chiuderà anche il novantesimo minuto. In mezzo una Croazia più coraggiosa, che merita la vittoria e la qualificazione. Che prende un palo (interno!) clamoroso con Perisic ma che non si scompone mai. Che non soffre mai. Nemmeno quando Subasic si fa male al 90’ appena una manciata di secondi dopo il terzo e ultimo cambio operato da Dalic. Sospetto stiramento, rimane in campo con una fasciatura e para su Smolov, quasi da infortunato. Nell’occasione della vita per i russi. Il portierone eroe della sfida alla Danimarca in realtà rimarrà poi in campo. Recuperando dal guaio muscolare ma lasciando i rinvii ai compagni di difesa. Nei supplementari poi l’imponderabile. Prima Vida, poi Mario Fernandes. Una storia ancora da riscrivere e i rigori. Decisivi ancora i portieri, con due parate su Smolov e Kovacic, un errore proprio dell’autore del 2-2 nel finale e il solito Rakitic. Freddissimo dal dischetto. Vince la Croazia, che sfiderà in semifinale l’Inghilterra.