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Quarto, insospettabile incensurato spacciava cocaina e hashish: finisce ai domiciliari

Quarto. I carabinieri della tenenza di Quarto hanno arrestato per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio, L. P., un 31enne del luogo incensurato. I militari infatti hanno perquisito la sua abitazione dove hanno trovato e sequestrato 11 dosi di cocaina, 4 stecche di hashish e materiale per il confezionamento delle dosi. Inoltre i carabinieri hanno sequestrato alcuni fogli sui quali vi era appuntata la sua contabilità e la clientela. L'uomo è stato sottoposto agli arresti domiciliari.

Da Napoli per un maxi furto in una tabaccheria del Salernitano: bottino 60.000 mila euro di merce

Battipaglia. Maxi furto in un tabacchi a Battipaglia. I ladri l’altra notte hanno fatto irruzione nel negozio di Belvedere riuscendo ad impossessarsi di sigarette gratta e vinci per l’ammontare di 60.000 euro. Sul maxi furto indagano i carabinieri della compagnia di Battipaglia, diretti dal maggiore Vitantonio Sisto. I ladri sono fuggiti con un furgone ed hanno rubato anche una macchina cambia monete dotata di Gps che è riuscita a segnalare la posizione del furgone sino a Napoli, a ridosso dell’aeroporto di Capodichino. Il furgone poi è stato bruciato dai malviventi per non lasciare tracce ed è ritrovato dai carabinieri che continuano le indagini per individuare i malviventi. Gli inquirenti stanno prendendo visione dei filmati delle telecamere sia nella zona del furto sia lungo l'autostrada sia nella zona di Capodichino per cercare di risalire agli autori del colpo.

Gustavo Gentile

Napoli, controlli nella movida del Museo: denunce e patenti ritirate

Napoli. Continuano ancora i presidi sul territorio, con controlli mirati ai sensi del codice della strada e contrasto della guida in stato di ebbrezza alcolica o alterazione a seguito di assunzioni di sostanze stupefacenti o psicotrope, da parte degli agenti della Polizia Stradale e dell’Ufficio prevenzione generale,  nella zona ad alto richiamo per i giovani, della movida napoletana, nella zona Museo.

I  controlli sono stati effettuati con strumenti tecnico-sanitari durante la serata e protratti per tutta la notte.

62 persone controllate, di cui 16 con precedenti di polizia;

42 veicoli controllati; 

1 patente ritirata;

25 verbali al c.d.s. per varie infrazioni, con decurtazione di 58 punti totali;

3 persone denunciate (1 per guida in stato di ebrezza e 2 per guida in stato di alterazione a causa di sostanza stupefacente);

4 persone sottoposte a drogometro.

I controlli proseguiranno anche in altri quartieri ad alta frequentazione, soprattutto giovanile, nei prossimi week-end.

Napoli, spacciava dai domiciliari: preso 20enne di Bagnoli

I carabinieri della stazione di Bagnoli insieme con i colleghi del reggimento Campania hanno arrestato per detenzione di stupefacente ai fini di spaccio, V. C. un 20enne del luogo già sottoposto agli arresti domiciliari. I militari dell'arma hanno sorpreso due acquirenti uscire dalla sua abitazione e li hanno segnalati amministrativamente. la casa del 20enne è stata perquisita: trovati e sequestrati 316 grammu di hashish e materiale per il confezionamento delle dosi. Il giovane è stato rinchiuso nel carcere di Poggioreale.

Ricercato in Grecia, preso dai carabinieri a Frattamaggiore

Un 30enne ricercato per un mandato di arresto emanato dall'autorità giudiziaria greca è stato arrestato a Frattamaggiore dai carabinieri. L'uomo, il 30enne M.B. originario di Frattaminore, era destinatario di un mandato di arresto Internazionale dell'autorità giudiziaria della Grecia per i reati di furto aggravato, produzione, vendita e acquisto illecito di stupefacenti, falsificazione di monete e spendita e introduzione nello Stato di monete falsificate. I reati sono stati commessi in Grecia nel 2014. L'arrestato è ora nel carcere di Poggioreale.

Portici, cocaina e caffè per i clienti 'esigenti': in manette coniugi gestori di un noto bar

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Ieri sera, gli agenti della Polizia di Stato del  Commissariato di Portici-Ercolano,  durante un servizio di  controllo del territorio predisposto  con finalità di prevenzione e repressione dei reati in genere, hanno arrestato Giancarlo Berriola, 45enne, con precedenti di polizia e la moglie, Bianca Damian, 40enne, per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente in concorso tra loro. I poliziotti grazie ad un’attività info-investigativa  hanno effettuato un controllo presso un noto bar di via Roma, adiacente ad alcuni istituti scolastici, al cui interno  era presente  la donna, raggiunta pochi istanti dopo dal marito.

Durante il controllo, grazie alla presenza di cani-poliziotto, sono stati rinvenuti alcuni involucri di sostanza stupefacente all’interno del bar,  nascosti dietro al ripiano del bancone.La  perquisizione effettuata  anche presso l’abitazione, adiacente al bar, della coppia, ha consentito all’unità cinofile, di rinvenire , nascosti in un armadio  della camera da letto altri involucri di sostanza bianca ed un bilancino di precisione.La droga rinvenuta e sequestrata è risultata essere della cocaina, dal peso complessivo di circa, 44,00 grammi. L’uomo è stato accompagnato presso la casa Circondariale di Poggioreale, mentre la donna presso la Casa Circondariale di Pozzuoli.

Lui licenziato, famiglia indigente: li salva il Tribunale che applica la legge 'salva-suicidi'

Sposati, con due figli, quando hanno perso il lavoro non sono più riusciti a far fronte alle spese del mutuo e rischiavano anche di perdere la casa. Il dramma di una famiglia salernitana, che poteva finire in mano agli usurai, è stato risolto grazie ad un provvedimento del tribunale civile che ha riconosciuto ai debitori la possibilità di cancellare parte del proprio debito nei confronti della banca. Il giudice Roberto Ricciardi della terza sezione civile del tribunale di Salerno a cui i due coniugi avevano chiesto l’applicazione della legge 3 del 2012, la cosiddetta «salva-suicidi», ha omologato nei giorni scorsi il «piano del consumatore», stilato dall’avvocato Saverio Sapia, professionista attestatore nominato dal tribunale, con il quale la parte debitrice chiedeva un rientro dai suoi debiti al fine di evitare di mettere all’asta l’immobile. Il giudice ha anche disposto di ridurre del 50% l’esposizione debitoria: le successive rate che i coniugi verseranno per esaurire il debito residuo, dovranno essere onorate entro 10 anni.

Gustavo Gentile

Il pentito Schiavone: 'Mio cugino gestiva l'illuminazione e le lampade votive nei cimiteri'

Il clan dei Casalesi, ed in particolare Paolo Schiavone, volevano mettere le mani su questo tipo di attività. "Mi propose di costituire una società ad hoc - prosegue il racconto di Nicola Schiavone ai magistrati della Dda - cosa che non ho mai appoggiato poichè non intendevo lucrare sulla stessa. Nella circostanza in cui Paoletto, ovvero mio cugino Paolo Schiavone, mi propose di avviare un'attività di questo tipo mi riferì di averne già avviata una di questo tipo nel comune di Villa di Briano". In realtà, nello stesso periodo cui fa riferimento Schiavone, a Casal di Principe "era in programma l'ampliamento e l'ammodernamento del cimitero, attività che avrebbero dovuto gestire i fratelli Mastrominico i quali con il sistema del project financing avevano già avviato a Villa Literno lavori dello stesso tipo", con una maxi tangente da 350mila euro versata nelle casse del clan di cui una parte sarebbe stata data da Nicola Ferraro all'ex sindaco liternese Enrico Fabozzi (non indagato).

Gustavo Gentile

Napoli, la manager del Cardarelli: 'Nessun caos barelle e porte di sicurezza sbarrate'

Napoli. In merito alle notizie diffuse circa un ipotetico “caos barelle” nel reparto di Medicina d’Urgenza e porte di sicurezza sbarrate con sedie, la direzione strategica dell’Azienda Ospedaliera Antonio Cardarelli precisa che nulla di tutto questo sta avvenendo. "Il numero dei pazienti oggi assistiti– spiega la manager Anna Iervolino – non desta alcuna preoccupazione e rispecchia solo una situazione in costante evoluzione grazie al lavoro del Bed Manager e alla professionalità del personale in servizio. Chiaramente, come avviene di consueto in momenti di particolare afflusso, il nostro obiettivo è quello di poter trasferire tutti i degenti in stanza entro poche ore. Per quanto impegnativo per tutto il personale, l’affollamento dei nostri reparti mette ancora una volta in luce una sola realtà:  migliaia di pazienti si affidano alle nostre cure con fiducia ogni anno". Per sostenere e supportare il lavoro di tutto il personale e rassicurare i degenti, la manager del Cardarelli Anna Iervolino anche oggi ha visitato a lungo i reparti di degenza. "Al Cardarelli – conclude – ciascun cittadino-paziente sa di poter trovare assistenza e risposte. Il nostro compito è quello di fare il possibile per governare e prevenire ogni possibile difficoltà. Dal mio canto non posso che ringraziare gli uomini e le donne che a questo ospedale e ai suoi degenti dedicano gran parte del proprio tempo, tanto sudore e infinita passione e professionalità".

Benevento, corriere della droga fermato dalla polizia

Benevento. Si era andato a procurare nel Casertano la droga da spacciare le week end ma si è imbattuto in un posto di blocco degli agenti della squadra mobile di Benevento che seguivano da tempo i suoi spostamenti e i suoi movimenti. E' stato così bloccato e arrestato. Si tratta di un trentaquattrenne originario della zona del Fortore, fermato mentre stava trasportando due ovuli di eroina. Gli agenti, attraverso attività investigative preliminari, avevano appreso che il giovane, un trentaquattrenne originario della zona del Fortore, era solito effettuare viaggi di approvvigionamento di stupefacenti nel Casertano. E' stato così predisposto un servizio di appostamento e quando il corriere è sopraggiunto, a bordo di un Suv, è stato bloccato. Il giovane ha cercato di disfarsi degli ovuli, lasciandoli cadere ma gli agenti hanno recuperato la sostanza del peso di oltre venti grammi. Per il corriere sono così scattate le manette, con l'accusa di detenzione ai fini di spaccio ed è finito ai domiciliari.

Napoli, ferito dopo un incidente in moto con un amico frattura il polso all'infermiere del 118 che era andato a soccorrerlo

Napoli. Ferito dopo un incidente in moto con un amico frattura il polso all'infermiere del 118 che era andato a soccorrerlo. E' accaduto stanotte quando la postazione del 118 del San Paolo è stata allertata alle 2 per incidente motociclistico a Via Nuova Agnano. L’ambulanza in pochi minuti è arrivata sul posto. Due le persone coinvolte, il meno grave viene trasportato da altra ambulanza al San Paolo. Il più grave , codice rosso , viene caricato sul mezzo 118 del San Paolo, il paziente era in evidente stato di agitazione psicomotoria (dovuta all’incidente) tanto da prendere l’infermiere per il polso girandoglielo violentemente provocando la frattura dello stesso.Nonostante ciò l’equipaggio trasporta il paziente con massima priorità al red point del Cardarelli.
Purtroppo l’infermiere non può proseguire il servizio ed in mattinata provvederà a formalizzare regolare denuncia.
"La situazione è diventata davvero critica , lavorare in emergenza oramai è diventato un vero e proprio incubo", commentano sulla pagina Nessuno Tocchi Ippocrate segnalando l'aggressione numero 25 del 2019 ai danni di medici e infermieri.

Si toglie la vita nel cimitero sulla tomba dei genitori

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Una donna si è uccisa nel cimitero delle Grazie a Senigallia, impiccandosi ad una scaletta di metallo davanti alle tombe dei suoi genitori. Gli operatori del 118 hanno tentato le manovre di rianimazione ma invano: non è stato possibile salvare la donna, una 72enne dell'entroterra senigalliese. Nessun dubbio, secondo la polizia, che si tratti di un gesto volontario. Ancora sconosciuti i motivi: la donna si recava abitualmente al cimitero per ricordare i parenti defunti, in particolare i genitori morti ormai da oltre 20 anni, ma non erano mai stati notati comportamenti che potessero far pensare a una scelta così estrema e drammatica. La salma è stata restituita ai familiari.

Afragola, il sicario inquadrato da una telecamera: gli investigatori sulle sue tracce

C'è una pista e c'è anche un volto. Due elementi importanti nelle indagini a 24ore dall'omicidio di Giuseppe Orlando, 61enne pregiudicato di Afragola, cognato di Francesco Favella, uno dei senatori del clan Moccia. Infatti c'è il video di una telecamera di sorveglianza che ha documentato l'agguato e grazie al quale si vede chiaramente cosa è accaduto in via Milano. Il nome di Orlando é legato a una inchiesta di camorra che due mesi fa ha portato all'arresto di sette boss del quartiere di Secondigliano soprannominati 'i ragazzi della 167'. Proprio ad Orlando avevano chiesto il pizzo ma lui aveva denunciato, contribuendo al loro arresto. L'agguato potrebbe essere una vendetta da parte di persone legate a quella cosca. Gli inquirenti stanno lavorando sulle immagini e sui frame che rendono visibile il volto del killer. E' probabile che sia stato già identificato e che lo stiano cercando. Le immagini lo hanno mostrato in azione con il complice alla guida dell'auto. Giuseppe Orlando esce dal bar che gestiva poco lontano dal luogo dell'agguato ed entra in auto ma mentre sta per partire arriva la vettura dei killer che lo blocca. Dal finestrino anteriore lato passeggero partono i colpi che feriscono la vittima designata. Orlando riesce ad ingranare la marcia e cerca di allontanarsi ma fa pochi metri si si schianta tra due auto e un palo. A quel punto il killer esce dall'abitacolo, si avvicina alla vittima e completa la sua missione di morte esplodendo altri quattro colpi all'indirizzo di Orlando. Nel frattempo il complice alla guida dell'auto inverte il senso di marcia comincia ad allontanarsi, e nel farlo quasi investe un passante. Il killer si volta e non trova il complice, fa un giro su se stesso e si pone proprio di fronte alla telecamera che sta inquadrando tutta la scena. Poi nota l'auto del complice poco più avanti e si allontana di corsa. A quel punto i due escono dall'inquadratura della telecamera. E' su questi particolari che stanno lavorando gli investigatori.

Precipita con l'aereo acrobatico, muore un noto chirurgo

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Flavio Saccomanno, un chirurgo plastico di origini brasiliane ma residente a Roma, presidente dell'associazione italiana di chirurgia plastica ed estetica, di 71 anni, e' morto nel pomeriggio di oggi dopo essersi schiantato al suolo nei pressi dell'aviosuperficie di Castel Viscardo, nell'Orvietano, mentre stava pilotando un aereo acrobatico monomotore monoposto. L'uomo, esperto pilota - secondo quanto si apprende - era decollato pochi minuti prima dalla struttura. L'aereo stava compiendo un'esercitazione acrobatica, quando e' precipitato, in un campo a qualche centinaio di metri dall'aviosuperficie, per cause in corso di accertamento da parte dei carabinieri.

'Non è più pericoloso', torna libero il rampollo dei Padovani, gestori dello spaccio a Piano Napoli

Boscoreale. Revocati i domiciliari al rampollo della famiglia Padovani. La Corte di appello di Napoli ha accolto l'istanza difensiva presentata dall'avvocato Gennaro De Gennaro. Padovani Giovanni,  soggetto molto attivo nel vesuviano per spaccio di droga  nonché gestore, per l'accusa, di una fiorente piazza di spaccio con base operativa al Piano Napoli di Via Passanti Scafati, tristemente famosa come la Scampia del vesuviano. Secondo la Corte di appello non è più pericoloso. Niente domiciliari, ritorna libero nonostante fosse stato beccato per ben 3 volte nell'arco di un anno con quantitativi tutt'altro che modici ed appartenga alla "famosa" famiglia Padovani. Era stato fermato dai carabinieri di Boscoreale nel suo isolato mentre stava per commettere nuovamente sempre lo stesso reato: quello di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Il Padovani,  primogenito di Salvatore Padovani, fratello di Carlo, il Signore della droga del vesuviano. L’ultimo arresto era avvenuto circa un anno fa quando i carabinieri di Boscoreale sotto la direzione operativa del Maresciallo Serra avevano dato luogo ad una perquisizione capillare e porta a porta dei vari isolati.In quella circostanza all'isolato 25 avevano rinvenuto sulla persona del pregiudicato sostanza stupefacente del tipo crack, suddivisa in 20 dosi e pronta ad essere ceduta. Secondo i carabinieri, durante il fermo del Padovani erano sopraggiunti diversi acquirenti per acquistare droga ma avendo riconosciuto le forze dell'ordine si erano velocemente dileguati.La Procura aveva chiesto il carcere per il pericoloso pregiudicato che nell' arco di un anno era stato arrestato altre due volte ed era stabilmente inserito in un grosso contesto di spaccio. Nell'ultimo giudizio che il Padovani aveva affrontato il PM aveva chiesto una condanna di 5 anni per la sua recidiva ma era stato graziato con una condanna di 2 anni e sei mesi. Nel giudizio di appello la pena si è ridotta ulteriormente, avendo riportato il Padovani una condanna di un anno e sei mesi con riqualificazione nella minima offensività della condotta.

'Nozze trash', si indaga anche sui partecipanti e sui 'redazionali' Tv pagati. Colombo: 'Il comune sapeva tutto'

"Posso confrontarmi con l'assessore Clemente e col sindaco De Magistris su tutto quello che vogliono. Ho ringraziato il Comune di Napoli per la gentile concessione alla fine del video del mio nuovo singolo. Vi pare che uno come me, abituato ad organizzare concerti, feste, etc., non fa i permessi?". Non accenna a placarsi la polemica tra il cantante neomelodico Tony Colombo e l'amministrazione comunale di Napoli che lo avrebbe accusato di presunti abusi che avrebbe commesso e sulla mancanza di autorizzazioni per le sue sfarzose nozze con la vedova del boss Gaetano Marino, celebrate il 28 Marzo al Maschio Angioino di Napoli e la sera precedente con un flash mob, ma che era un mini concerto in piazza Plebiscito con tanto di palco, orchestra, ballerini, figuranti e in cui si è registrato il live del suo ultimo singolo "Ti amo amore mio". E intanto l'inchiesta della Procura di Napoli va avanti non solo per accertare eventuali responsabilità sui permessi da parte di amministratori e funzionari comunali ma anche per accertare la presenza di pregiudicati alle varie feste. Dai video diffusi alle forze dell'ordine sono state segnalate le presenze di alcuni uomini e donne con precedente penali e addirittura persone condannate per traffico di droga. Un altro filone di inchiesta è stato aperto anche dalla Guardia di Finanza e tende ad accertare se tutto è stato pagato con regolare fattura e come è stato pagato. Accertamenti che riguarderanno anche tv di carattere nazionale per capire se si sia trattato di servizi giornalistici o redazionali a pagamento e in quel caso appunto se con fattura e con quale modalità sia avvenuto il pagamento. Insomma un vero e proprio terremoto, anzi per dirla con le parole del cantante "un accanimento" nei suoi confronti. E a proposito della polemica nei confronti dell'amministrazione comunale Colombo ha anche svelato: "Il sindaco De Magistris aveva manifestato l'intenzione di officiare il mio matrimonio, poi ha comunicato che in quella data avrebbe avuto altre cose da fare. Guarda caso le polemiche sui permessi per la realizzazione del flash-mob sono venute fuori il giorno del mio matrimonio. A scoppio ritardato! Io mi sono sposato il 28 marzo, il flash-mob a piazza del Plebiscito e' stato realizzato il 25 marzo. Sono passati tre giorni in cui sui social e sui giornali si parlava in modo favorevole di questa mia iniziativa". "Il pregiudizio - aggiunge il cantante - é anche a monte dello spostamento della manifestazione "Cento passi per il 21 marzo" in altra sede. "Ci tengo a puntualizzare - conclude Tony Colombo- che da tempo si sapeva che il mio matrimonio sarebbe stato officiato al Maschio Angioino. L'assessore Clemente ha dichiarato ai giornali di essere stata avvisata la sera prima. Deduco che c'e' un difetto di comunicazione interna al Comune e che l'assessore non legge giornali e contenuti social che da mesi riportavano la notizia".

Il Tar boccia il ricorso del Cardarelli, i Cobas: 'Ora rescindere il contratto con la Romeo'

Napoli. Il Tribunale amministrativo regionale del Lazio dichiara inammissibile il ricorso dell'Azienda Cardarelli contro l'Anac in merito all'affidamento del servizio di pulizia alla ditta Romeo delle aree esterne nonché delle aree a basso, medio, alto ed altissimo rischio. I Cobas del Cardarelli, con il loro responsabile, Antonio Di Nardo sono partiti subito all'attacco chiedendo al direttore generale Anna Iervolino di "avviare tutte le procedure per provvedere alla rescissione del contratto". Non solo perché chiedono anche "il pagamento delle penali dovute. Intervenga il DG per mettere fine a quest’appalto fatto di agonia e sacrifici chiesti ai tanti lavoratori onesti". I Cobas chiedono anche un intervento urgente di Valeria Ciarambino, presidente della commissione trasparenza del consiglio regionale per "intraprendere tutte le azioni atte alla risoluzione di un contratto di appalto che si protrae da circa cinque anni. Attraverso un volantino I Cobas invitano l'amministrazione del Cardarelli e la Regione Campania di avviare una nuova gara di appalto "non più a ribasso...gratis che poi in corso d'opera di trasformano in veri e propri salassi sulla ditta emittente e soprattutto sulla pelle dei tanti lavoratori onesti".

Speronarono con l'auto un 17enne in moto dopo una lite: a processo padre e figlio

Giudizio immediato per Giuseppe Rinaldi, 45 anni di Caserta meglio noto come Peppe a Tigre, e suo figlio Gianfranco, 20 anni, per il tentato omicidio di B.F.J., di appena 17 anni di Marcianise. Il gip Rosaria Dello Stritto ha accolto la richiesta avanzata dal pubblico ministero Mariangela Condello della Procura di Santa Maria Capua Vetere con il processo che si aprirà dinanzi alla prima sezione (Collegio B) del tribunale sammaritano a metà aprile.
I fatti si sono verificati la sera del 21 ottobre scorso quando Gianfranco Rinaldi aggredì un giovane minorenne di Caivano in piazza Margherita, provocandogli una copiosa perdita di sangue dal naso. A quel punto B.F.J. intervenne per "vendicare" l'amico colpendo il rivale con una bottiglia alla testa. Poi, temendo una reazione, salì in sella al suo scooter, un Beverly 250, e scappò via.
Credeva di averla fatta franca, che la vicenda fosse finita lì. Ed invece non fu così. Gianfranco Rinaldi chiamò suo padre Giuseppe, difeso dall'avvocato Nello Sgambato, per farsi giustizia da solo. I due a bordo di una Citroen C3 inseguirono il giovane fino a raggiungerlo, nella zona di via Retella a Capodrise, e speronarlo con l'auto. Il ragazzo, che si è costituito parte civile con l'avvocato Nicola Musone, anche per la velocità piuttosto sostenuta, volò dallo scooter cadendo rovinosamente sull'asfalto. I due, a quel punto, si dileguarono lasciandolo a terra in gravissime condizioni.

Gustavo Gentile

Napoli, minaccia di morte e picchia la sua ex moglie davanti ai poliziotti: arrestato

Gli agenti della Polizia di Stato dell’Ufficio Prevenzione Generale e soccorso pubblico hanno arrestato un 35enne napoletano, per il reato di atti persecutori.Nella serata di ieri i poliziotti, mentre transitavano in Piazza Cavour, hanno notato l’uomo che spingeva violentemente la donna con cui stava parlando, facendola cadere dal motociclo in sella del quale si trovava.Prontamente gli agenti sono intervenuti per soccorrere la giovane. 

L’uomo alla vista della Polizia ha tentato di allontanarsi frettolosamente, ma è stato raggiunto e bloccato in Via Duomo.I poliziotti hanno accertato che l’uomo, ex marito della donna e già gravato da un ammonimento del Questore di Napoli, poiché in precedenza l’aveva già aggredita sia verbalmente sia fisicamente, anche in quest’occasione l’aveva avvicinata e minacciata nuovamente di morte; alla reazione della donna l’uomo, nel tentativo di zittirla, la spingeva facendola cadere unitamente allo scooter. L’uomo è stato arrestato e condotto al carcere di Poggioreale.

Calvarese, tutto sull'arbitro di Roma-Napoli

Domani domenica 31 marzo Roma e Napoli si sfideranno all'Olimpico di Roma, nella gara valida per la 29esima giornata della Serie A Tim 2018-2019. A dirigere la partita sara' Gianpaolo Calvarese di Teramo, assistito da Giorgio Peretti e Stefano Del Giovane, con Juan Luca Sacchi quarto uomo, Piero Giacomelli addetto VAR e Mauro Tonolini AVAR. In questa stagione, Calvarese ha arbitrato 16 partite di Serie A nelle quali ha assegnato 62 cartellini gialli e 5 rigori, senza alcuna espulsione. Ha diretto in carriera 270 partite ufficiali, di cui 77 in Serie B e 120 in Serie A, dove ha debuttato nella stagione 2008-09 in Cagliari - Inter, terminato 2-1 per i padroni di casa, con 2 cartellini gialli estratti, uno per parte. Calvarese ha gia' arbitrato 12 partite della Roma in Serie A, che ha ottenuto 8 vittorie, un pareggio e 3 sconfitte. L'ultima direzione risale a gennaio, nella partita con l'Atalanta terminata 3-3 in cui ha assegnato un calcio di rigore ai bergamaschi con l'aiuto del VAR poi sbagliato da Duvan Zapata. Con il Napoli ha diretto 10 gare in Serie A, che ha ottenuto 7 vittorie, 3 pareggi e nessuna sconfitta. Anche l'ultima partita degli azzurri diretta da Calvarese e' terminata con un pareggio, lo 0-0 in trasferta contro la Fiorentina, in cui ha assegnato 6 cartellini gialli, di cui 4 al Napoli.

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