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Sono contagiati dal Norovirus gli studenti ricoverati in ospedale

Caserta. E’ arrivata la conferma dall’area aziendale di Igiene Pubblica e Nutrizione, diretta dal dottor Giorgio Garofalo del contagio da Norovirus tipo G II. I campioni prelevati agli ultimi ragazzi della scolaresca proveniente da Taranto, ancora ricoverati presso l’ospedale Santa Maria Annunziata di Firenze, e analizzati dal laboratorio microbiologico dell’ospedale di Prato, hanno dato esito positivo. L’Azienda pertanto conferma l'ipotesi di una contaminazione di tipo ambientale verosimilmente avvenuta in un ambiente confinato. Il periodo di incubazione del Norovirus è di 12-48 ore, mentre l’infezione dura dalle 12 alle 60 ore. Pertanto, secondo quanto emerso dall’indagine epidemiologica effettuata dal dipartimento di igiene pubblica e nutrizione, i primi ragazzi ricoverati all’OSMA, già il giorno 12 aprile, hanno presumibilmente contratto l'infezione prima della partenza in gita. I sintomi di questo tipo di virus sono quelli comuni alle gastroenteriti, e cioè nausea, vomito, soprattutto nei bambini. In qualche caso si manifesta anche una leggera febbre. La malattia non ha solitamente conseguenze serie e la maggior parte delle persone guarisce in 1-2 giorni senza complicazioni. Il virus è altamente infettivo e bastano 10 particelle virali per dare vita a un’infezione. Data la loro persistenza nell’ambiente, che ne permette la replicazione e diffusione anche per due settimane dopo l’infezione iniziale, i Norovirus sono difficili da controllare ed è quindi necessario applicare rigorose misure sanitarie per prevenirli e contenerli. Sono inoltre resistenti nell’ambiente, sopravvivono a temperature sopra i 60°C e anche in presenza di cloro, normalmente utilizzato per disinfettare le acque potabili. Pertanto solo misure molto stringenti, a partire da un’accurata igiene personale degli addetti alla manipolazione e distribuzione dei cibi, possono prevenirne la diffusione. Per questo i primi ragazzi, avendo passato alcune ore in un ambiente confinato ristretto, quale il pullman usato per il viaggio da Caserta, possono aver contagiato gli altri ragazzi della gita, causando successivamente la diffusione ambientale ed il contagio dell'altro gruppo presente nello stesso hotel. L’Azienda ringrazia tutti i professionisti che hanno contribuito ad una rapida individuazione e soluzione del caso.

110mila dosi di cocaina e una pistola nascosti nei loculi del cimitero: arrestato marmista

Quasi 110mila dosi di cocaina e una pistola rubata: é quanto ha trovato la Polizia nascosto nei loculi del Verano, lo storico cimitero di Roma. Nel pomeriggio di ieri una pattuglia ha notato un'auto passare a forte velocità nel piazzale davanti al cimitero del Verano, per poi entrare all'interno del cimitero. Insospettiti, i poliziotti hanno seguito la macchina. Dopo una lunga attesa, gli agenti l'hanno notata rientrare e parcheggiare nell'area del "Colle del Pincetto", la più antica e monumentale del cimitero, che si trova a ridosso della Basilica di San Lorenzo fuori le mura. A quel punto dall'auto è sceso un uomo che è entrato in alcune cappelle funerarie. I poliziotti lo hanno seguito e bloccato poco dopo. All'interno di un loculo hanno trovato diversi involucri di cocaina, che immessa sul mercato avrebbe prodotto 110mila dosi, bilancini di precisione e materiale per il confezionamento dello stupefacente. A poca distanza dal loculo perquisito, gli agenti ne hanno notato un altro al cui interno in una scatola in cartone c'era una pistola risultata rubata e un caricatore rifornito di cartucce calibro 9 x 21. Al termine delle perquisizioni l'uomo, un marmista romano di 42 anni, è stato arrestato.

Koulibaly: "Sul razzismo, l'Italia segua la Premier"

Il difensore del Napoli commenta il pugno duro del calcio inglese, in primis dei club, contro il razzismo negli stadi. Un modello da seguire per il difensore senegalese che torna su quanto successo a Kean in Cagliari-Juventus. "Insulti e violenze, perche' di questo si tratta, accadono ovunque. Mi e' dispiaciuto per lui, anche se ha risposto sul campo con un grande gol, soprattutto perche' qualcuno lo ha criticato per essere andato sotto la curva del Cagliari - sottolinea . Non ha fatto niente, per molto peggio nessuno si e' scandalizzato. Ma forse e' il colore della pelle che fa la differenza". Il centrale azzurro puo' immaginare le sensazioni provate dall'attaccante italiano, dal momento che e' successo anche a lui. "Ripenso spesso ai fatti di Milano, ma quell'episodio ha aiutato la mia crescita anche come uomo".

Aversa, truffa sul ‘bonus Cultura’: inchiesta sul alcune cartolibrerie

Aversa. Alcune cartolibrerie della città normanna approfitterebbero dei famosi 500 euro che il governo guidato allora da Matteo Renzi destinò agli studenti che diventavano maggiorenni (e che è previsto anche per quest’anno). Segnalazioni relativamente all’utilizzo non proprio “legale” che ne verrebbe fatto, in particolar modo sull’opportunità che alcuni commercianti offrirebbero ai ragazzi per avere soldi contanti in cambio di una riduzione della somma a loro destinata con ‘falsi acquisti’ di merce.

Napoli, ghanese ferito alla schiena con una coltellata

Napoli. Un cittadino ghanese di 39 anni é stato ferito ieri sera, con una coltellata alla schiena, in via Duca degli Abruzzi, nella zona dell'ex mercato ittico a Napoli. L'uomo portato all'ospedale Loreto Mare è stato medicato e giudicato guaribile in dieci giorni. Ai poliziotti, che stanno conducendo le indagini, ha riferito di essere stato avvicinato da una persona con la quale in passato ha avuto un diverbio. L'aggressore ha estratto un coltello e poi lo ha ferito.

Cinese importava a Napoli sandali infradito 'taroccati' di un noto marchio: sequestrati 57mila paia

Nel corso di controlli ai mezzi sbarcati al Porto di Brindisi provenienti dalla Grecia, i finanzieri ed i doganieri hanno scoperto in un Tir, 57.600 paia di sandali infradito con marchi contraffatti di una nota azienda brasiliana, destinati ad una ditta di un cittadino cinese con sede a Napoli. La merce illecitamente introdotta sul territorio nazionale, del valore commerciale stimato di oltre 500 mila euro, e' stata sottoposta a sequestro, unitamente al rimorchio utilizzato per il relativo trasporto. I rappresentanti legali della societa' mittente greca e quello della ditta destinataria con sede a Napoli , oltre all'auto-trasportatore di nazionalita' greca, sono stati denunciati per il reato di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi (art. 474 c.p.). In un controllo su un secondo camion condotto da un cittadino greco, sono stati trovati 82.096 giocattoli e vari gadget elettronici con il contrassegno "CE" falso e destinati ad un'azienda spagnola per il tramite di uno spedizioniere ungherese. Tra la merce sequestrata erano presenti numerosissimi barattoli contenenti la sostanza gelatinosa, denominata "slime", che non presentavano gli elementi distintivi propri che certificano la conformita' dei prodotti alle prescrizioni comunitarie in materia di salute e sicurezza dei consumatori. Anche in questo caso, l'autotrasportatore greco nonche' i rappresentanti legali della societa' ungherese mittente e di quella spagnola, destinataria della merce, sono stati segnalati alla locale Procura.

Medico e notaio a processo: accusati di aver falsificato testamento di una donna defunta

Maiori. Hanno scelto il rito abbreviato condizionato all'acquisizione di diversa documentazione quattro persone, imputate per a vario titolo di falso in atto pubblico, circonvenzione d'incapace ed appropriazione indebita. Davanti al gup del tribunale di Salerno ci sono un medico di Maiori, un notaio di Angri e due testimoni (dipendenti dello studio notarile): il primo, in seguito all'atto notarile stilato alla presenza dei due testimoni, era stato nominato erede dei beni della donna.
Parti civili ammesse dal giudice le due nipoti della defunta, che sostengono di essere le uniche due eredi legittime. Ed è proprio l'eredità di due appartamenti a Maiori a fare da sfondo all'inchiesta. I due immobili sono stati sequestrati due anni fa dopo la denuncia delle due nipoti della donna, che secondo un certificato medico, risultava invalida per una encefalopatia vascolare con deterioramento cognitivo e motorio. Secondo l'impianto accusatorio, la donna non sarebbe stata in grado di fare testamento. Una circostanza ribadita anche da due notai, sentiti durante le indagini preliminari dalla Guardia di Finanza, che si rifiutarono di stilare l'atto dopo aver constatato l'impossibilità per l'anziana di prendere coscientemente visione degli atti.

Caserta tira sospiro di sollievo per Pasquale: il carabiniere ferito lascia la Terapia Intensiva

Il carabiniere Pasquale Casertano, ferito il 13 aprile ad un braccio e ad un fianco a Cagnano Varano nell’agguato in cui è morto il maresciallo Vincenzo Di Gennaro, ha lasciato in mattinata il reparto di terapia intensiva dell’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo ed è stato trasferito in quello di chirurgia addominale. Le sue condizioni – a quanto viene riferito dai sanitari – sono in deciso miglioramento.
Casertano è stato operato d’urgenza domenica scorsa per un peggioramento del quadro radiologico. Il primario del reparto di chirurgia addominale, Francesca Bazzocchi, ha estratto il proiettile che si era conficcato vicino all’aorta. Ha poi trascorso le successive 48 ore nel reparto di terapia intensiva.

Gustavo Gentile

Portici, esce di casa e trova l'auto poggiata sui mattoni

Portici il triste risveglio. Ogni giorno una o più auto de rubate delle proprie ruote , una vera strage. Uno stillicidio che continua indisturbato nonostante più volte denunciato.
A colpire non più le auto isolate ma addirittura le auto in zone centrali con videosorveglianza. Questa notte è accaduto nella centralissima piazza Gravina vedere lo scempio di ritrovare di primo mattino le auto senza ruote poggiate sui mattoni.

Giorgio Kontovas

Arriva la direttiva Salvini contro il degrado delle città: più poteri ai prefetti

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Arriva una direttiva anti degrado e per assicurare maggiore sicurezza sul territorio da parte del Ministro dell'Interno Matteo Salvini per fornire più poteri i prefetti italiani. Ciò nel caso in cui i sindaci non riescano a garantire più sicurezza ed il controllo delle zone dove stazionano persone dedite ad attività illegali.  Nella direttiva si chiede di contrastare in modo più efficace il degrado urbano e rafforzare la sicurezza delle città affiancando le ordinanze prefettizie agli strumenti previsti dal decreto sicurezza. Il ministro chiede a tutti i prefetti di convocare i Comitati provinciali per l'ordine e la sicurezza pubblica nell'ambito dei quali "dovrà essere avviata una disamina delle eventuali esigenze di tutela rafforzata di taluni luoghi del contesto urbano". Secondo il ministro "l'esperienza nei territori ha evidenziato l'esigenza di intervenire con mezzi ulteriori ogni qual volta emerga la necessità di un'azione di sistematico 'disturbo' di talune condotte delittuose che destano nella popolazione un crescente allarme sociale", dalle 'piazze di spaccio' all'accattonaggio, dai parcheggiatori abusivi allo spaccio di droga, ad ogni forma di abusivismo "come l'illecita occupazione di immobili pubblici e privati". "La norma demanda ai Comuni, con proprio regolamento, l'esercizio di tale facoltà, in chiave di prevenzione dei reati e di possibili turbative dell'ordine pubblico" ma, precisa la direttiva, "laddove" l'obiettivo della sicurezza "non sia già stato perseguito si può "giustificare il ricorso ai poteri di ordinanza, funzionali a potenziare l'azione di contrasto al radicamento di fenomenologie di illegalità e di degrado". Ma la decisione di Salvini ha creato subito dei malumori. Per l'alleato pentastellato e vicepremier Luigi Di Maio "chi governa lo scelgono i cittadini. E' l'abc della democrazia. Esprimi un voto e poi giudichi al termine del mandato. Io la vedo così". Sul piede di guerra l'Anci: "Noi sindaci amministriamo ogni giorno, tra mille difficoltà e non abbiamo bisogno di essere commissariati da nessuno", ha detto il presidente Antonio Decaro. "Vorrei – ha concluso - che il ministro considerasse i sindaci degli alleati, con i quali confrontarsi per arricchire il patrimonio di informazioni e di esperienze da cui dipendono le politiche di sicurezza urbana".

Giovane detenuto duetta con il cantante Antony durante un concerto di solidarietà e l'artista gli propone di fare un disco insieme

Musica e solidarietà per i giovani detenuti del carcere di Airola. Il noto cantante napoletano Antony si è esibito in concerto per i detenuti minorenni. Durante l'esibizione dell'artista Antony un detenuto che é a due giorni dalla sua libertà ha duettato con lui e lo stesso artista gli ha promesso di fare una canzone insieme appena fuori da quelle mura. Il noto ristorante "La Capannina" che si trova a Volla ha offerto i suoi panuozzi in beneficenza e si è anche offerto di incidere il disco che Antony farà insieme con il giovane detenuto tutto a spese dell'artista: un gran bel gesto. L'organizzazione della giornata di beneficenza è stata curata da Giampaolo Nesci sotto il controllo del direttore dell'istituto penitenziario Marianna Adanti. e del comandante di reparto la dottoressa Errico.

Caretta Caretta intrappolata in una retina di plastica salvata da un diportista nel porto di Forio

Nel tardo pomeriggio di ieri, è stata recuperata in mare una tartaruga rimasta intrappolata in una retina di plastica, molto simile a quella utilizzata per la vendita dei mitili. L’animale era stato individuato in mare in evidente difficoltà proprio a causa della retina che si era attorcigliata intorno alle pinne.
Il pronto intervento di un diportista, che ha immediatamente informato la Guardia Costiera, ha scongiurato il peggio e consentito di liberare l’animale dalla plastica e di recuperarlo nel porto di Forio.

La Guardia Costiera ha immediatamente organizzato il trasporto della tartaruga Caretta Caretta al Centro ricerche tartarughe marine della Stazione zoologica Anrton Dohrn di Portici, dove il personale specializzato ha prestato le prime cure ed ha accertato la presenza di alcuni piccoli traumi che saranno prontamente curati ad opera del centro medesimo, con la speranza che l’animale possa verosimilmente ritornare in mare molto presto.
Grazie al pronto intervento del diportista che non ha esitato a tuffarsi per liberare la tartaruga, si è potuto scongiurare l’ennesimo evento di animali marini ritrovati privi di vita a causa della plastica.

Controlli dei Nas per Pasqua: sequestrate uova di cioccolata a Napoli e Caserta

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In occasione del periodo pasquale, il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, di concerto con il Ministro della Salute, ha intensificato le attività di controllo di tutti i comparti merceologici e produttivi di beni e servizi connessi alle filiere degli articoli alimentari tipici della Pasqua. L'operazione, pianificata a livello nazionale con l'interessamento esecutivo dei 38 NAS Carabinieri, è stata realizzata con 862 ispezioni nei diversi settori di interesse, rappresentati principalmente dai tradizionali prodotti dolciari, quali uova di cioccolato e colombe, ma anche verificando la correttezza commerciale e igienica dei prodotti ittici e della carne ovina, i cui consumi evidenziano un significativo incremento nel periodo. L'esecuzione della campagna di controllo ha interessato sia la fornitura al dettaglio e la gestione dei prodotti finiti, che la preventiva vigilanza alle fasi di produzione e distribuzione. Gli esiti conseguiti documentano irregolarità accertate presso 337 strutture ed aziende oggetto di ispezione (pari al 39%), la contestazione di 4.590 violazioni penali ed amministrative, per un ammontare di 431 mila euro di sanzioni pecuniarie, ed il sequestro di complessive 273 tonnellate di alimenti, per un valore stimato in oltre 2 milioni di euro. Le violazioni più rilevanti sono state la frode in commercio (colombe o uova prodotte industrialmente ma dichiarate artigianali), la detenzione di alimenti e materie prime in cattivo stato di conservazione nonché la carente pulizia ed idoneità dei locali, mentre il 70% circa delle irregolarità riguarda la mancata applicazione delle procedute preventive di sicurezza alimentare, l'omessa tracciabilità dei prodotti e carenze in materia di etichettatura. A causa di gravi irregolarità igieniche e strutturali sono stati disposti provvedimenti di chiusura o sospensione dell'attività nei confronti di 59 esercizi commerciali e produttivi. Le verifiche dei NAS sono state indirizzate su: - i prodotti dolciari, a cui è stato riservato il 72% dei controlli, con il deferimento di 28 persone all'Autorità giudiziaria e 255 a quelle Amministrativa nonché eseguiti sequestri di 6 tonnellate di uova, colombe e semilavorati; - la filiera dei prodotti ittici, tradizionalmente consumati nei precetti religiosi, registrando il 42% di esiti non regolamentari e operando ingenti sequestri principalmente nelle aziende di importazione e di commercio all'ingrosso, pari a complessivi 259 tonnellate di pesce; - i prodotti a base di carne, in particolare quella ovina, sia circa la corretta indicazione dell'origine che per impedire possibili situazioni di macellazione abusiva.

 NAS di Napoli Sequestrate presso due distinte pasticcerie 141 uova pasquali di cioccolata e Kg. 40 di materia prima (cioccolato) poiché prive della documentazione necessaria atta a garantire la rintracciabilità dei prodotti impiegati. Ai titolari delle attività sono state impartite prescrizione per la rimozione degli inconvenienti igienici-strutturali accertati nei laboratori di produzione e nei locali annessi. Il valore di quanto vincolato ammonta a euro 1.600 circa.

NAS di Caserta Denunciati i legali responsabili rispettivamente di un'azienda all'ingrosso di alimenti per aver detenuto uova di cioccolato in cattivo stato di conservazione, lasciati esposti agli agenti atmosferici ed ai raggi solari, e di uno stabilimento di prodotti dolciari per aver commercializzato uova pasquali come di produzione propria in realtà acquistate da altre industrie. Sequestrate complessivamente 5.948 uova pasquali e 2.338 etichette recanti indicazioni ingannevoli, per un valore di 80.000 euro circa.

Picchia la moglie, fugge e poi aggredisce i carabinieri: arrestato pizzaiolo del Casertano

Arrestato per violenza e minaccia a pubblico ufficiale e maltrattamenti in famiglia S.G., 48enne originario di Sessa Aurunca e residente a Cellole, che per futili motivi, martedì notte, ha picchiato brutalmente la moglie provocandole ferite al volto e alla testa, refertate all'Ospedale Civile San Rocco. L'uomo, proprietario di una pizzeria a Cellole dopo l'aggressione è scappato via ma è stato raggiunto dall'aliquota radiomobile dei carabinieri di Sessa Aurunca. In un visibile stato di alterazione psicofisica si è scagliato contro i militari strattonandoli ed inveendo contro di loro. Portato in caserma ha perseguito nell'atteggiamento provocatorio ed è stato tratto in arresto dai carabinieri per violenza e minaccia a pubblico ufficiale.
A seguito di accertamenti è emerso che l'uomo perpetrava episodi di violenza domestica ai danni della moglie e giá varie volte i militari erano intervenuti. A seguito di controlli domiciliari presso l'abitazione i carabinieri di Cellole hanno rinvenuto 20 cartucce calibro 6.35 non denunciate, pertanto è anche scattata la denuncia per detenzione illegale di munizioni. I militari poi hanno sequestrato una pistola e tre fucili e varie cartucce regolarmente detenute ed avanzato la proposta di diniego del porto d'armi. L'uomo è stato rinchiuso presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere.

Bimbo di due anni strangolato dalla madre: arrestata in provincia di Frosinone

E' stato strangolato dalla madre e non investito e ucciso da una macchina poi fuggita (come aveva raccontato la donna agli investigatori) il piccolo Gabriel, il bimbo di trenta mesi morto nel pomeriggio di ieri a Piedimonte San Germano in provincia di Frosinone. Ad ucciderlo é stata la madre, Donatella Di Bona arrestata durante la nottata dai carabinieri del comando provinciale di Frosinone e dai colleghi della Compagnia di Cassino con l'accusa di omicidio volontario. Secondo quando ricostruito dagli investigatori del colonnello Fabio Cagnazzo, comandante provinciale, la ventottenne avrebbe cercato di far tacere il piccolo che piangeva chiudendogli la bocca con una mano e poi lo avrebbe strangolato. Il tutto sarebbe accaduto durante una passeggiata nei pressi dell'abitazione della nonna materna del bimbo. Il magistrato Valentina Maisto, della procura di Cassino, ha disposto lo stato di fermo per la donna con l'accusa di omicidio volontario e disposto il suo trasferimento nel carcere di Rebibbia a Roma. Inoltre lo stesso sostituto procuratore ha disposto che sul corpicino del bimbo venga effettuata l'autopsia. 

Napoli, giustizia lenta: libero il boss Nicola Rullo. Ora è sorvegliato per evitare che fugga

Napoli. E' da due giorni a casa e la sua scarcerazione sta alimentando un vespaio di polemiche sulla giustizia lumaca. Nicola Rullo, 47 anni detto o' nfamone uno dei dei reggenti del clan più potenti di Napoli, i Contini, è libero dopo soli 18 mesi di carcere e con una condanna di dieci anni da scontare.

Da un anno e mezzo aspettava che venisse fissato il processo in Cassazione dopo la sentenza in Appello che lo aveva condannato per tentata estorsione riportandolo in cella. Siccome il processo davanti alla Suprema Corte non è stato ancora definito , i suoi legali (avvocati Salvatore Pane, Domenico Dello Iacono e Saverio Senese) hanno presentato appello al Riesame (ottava sezione) e il ricorso è stato accolto.

La storia si ripete dunque: già due anni fa in attesa della sentenza di Appello era tornato libero ma dopo 10 anni di carcere. Rullo attualmente, come anticipato nella tarda serata di ieri da Il Mattino, era detenuto nel carcere nel carcere di Rebibbia in regime di 41bis.

Era stato scarcerato a giugno del 2017 ma in attesa della sentenza di appello dal mese di settembre dello stesso anno aveva fatto perdere le sue tracce: quando aveva presagito l'esito sfavorevole del suo ricorso in Appello contro una condanna in primo grado per estorsione aggravata da finalità mafiose.

Dopo pochi giorni infatti arrivò la sentenza dei giudici del secondo grado con la contestuale emissione di una nuova ordinanza cautelare. Ma quando i carabinieri si presentarono nel "Buvero" per notificargli l'ordinanza del boss non vi era più traccia.

Fu però arrestato un mese dopo a Itri in provincia di Latina insieme con il suo fedelissimo Roberto Murano e un nipote, Davide Geldi. Fi stanato in una villetta in una zona impervia delle colline del Pontino, aveva 30 mila euro in contanti e due passaporti falsi. Gli investigatori ritennero che stesse per fuggire all'estero.

La sua scarcerazione arriva in un momento delicatissimo della storia criminale di Napoli con le fibrillazioni in atto tra i clan del centro storico di Napoli e con l'avanzata dei Mazzarella, "nemici" dei Contini, verso i territori storicamente occupati dal clan di cui Rullo è uno dei maggiori esponenti. L'attenzione delle forze dell'ordine da due giorni è altissima.

Il boss è sorvegliato così come la sua abitazione per evitare una nuova fuga come due anni fa in attesa della sentenza della Cassazione.

Scafati, racket: 'solo' 30 anni per il clan Matrone-Buonocore

Scafati. Oggi è stata pronunciata la sentenza nei confronti del ricostituito gruppo Matrone-Buonocore, organizzazione egemone nel territorio scafatese. Condanne molto ridimensionate rispetto alle richieste della DDA. Secondo il teorema accusatorio i ‘signori’ del pizzo di Scafati che a suon di pistolettate e bombe chiedevano le tangenti ai commercianti scafatesi avevano costretto i negozianti a vivere in un clima di terrore. Cinquantasette anni di carcere questa la somma degli anni di reclusione che aveva chiesto il pm della Dda Giancarlo Russo al giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Salerno. Verdetto finale che ha visto condanne complessive di 30 anni con un forte sconto, dovuto alle assoluzioni pronunciate dal giudice. Spiccano le assoluzioni di Palma Pasquale, Patrone Nicola, Panariello Marcello ed Elvira Improta (tutti difesi dall'avvocato Gennaro De Gennaro). Per Palma Pasquale e Patrone Nicola il pubblico ministero aveva chiesto una condanna di 5 anni ciascuno per detenzione di armi e concorso in estorsione aggravati dal metodo mafioso. Condanna fortemente ridimensionata per Buonocore Giuseppe ( difeso dagli avvocati Massimo Autieri e Stella Criscuolo) considerato il nuovo reggente della presunta cosca malavitosa. Condanne in linea con le attese per Barbato Crocetta Giovanni e Panariello Pasquale. Il primo difeso dall'avvocato Gennaro De Gennaro  ha riportato una condanna di 7 anni e 2 mesi per la tentata estorsione consumata ai danni di un tabaccaio, armi, reati aggravati dal metodo mafioso, riciclaggio, ricettazione e detenzione di marijuana. Il Barbato non aveva confessato i reati e non ha collaborato con la giustizia. Panariello Pasquale  difeso dalla penalista Anna Fusco, condannato alla pena di anni 6 e mesi due per tentata estorsione iper G, detenzione di armi aggravati dal metodo mafioso e detenzione di droga. Palma Antoni, soggetto già coinvolto nella faida sanguinaria Muollo- Ridosso, difeso dall'avvocato Gennaro De Gennaro ha riportato una condanna di 4 anni per la tentata estorsione iper G e per la detenzione di armi. Per questa tentata estorsione è stato assolto Patrone Nicola.
Muollo Vincenzo difeso dall'avvocato Pasquale Morra ha riportato l'assoluzione. Ottimo risultato quest'ultimo anche perché si trattava di un soggetto appartenente alla nota famiglia malavitosa scafatese. Non è andata allo stesso modo per Nappo Vincenzo che difeso dall'avvocato Massimo Torre è stato condannato ad anni 2. Su quest'ultimo si era soffermato molto il pubblico ministero nelle sue repliche essendo considerato una figura apicale del sodalizio. Pena di anni uno e mesi 8 per Berritto Francesco difesa dalla penalista Stefania Pierro.
Secondo gli inquirenti questi soggetti avrebbero chiesto tangenti a suon di bombe e proiettili. Tre i tentativi di estorsione avvenuti tra i mesi di agosto e dicembre dello scorso anno ai danni di un imprenditore dell’area scafatese, contestati agli imputati che facendo riferimento all’appartenenza al clan Matrone di Scafati, chiedevano ai commercianti di pagare il pizzo. Tra i vari attentati contestati, quello nei confronti dell’insegna dei Roxe Legend Bar di via Melchiade di proprietà della famiglia Buonocore. Un altro davanti al centro scommesse di via Martiri d’Ungheria “Fly Play”. E ancora, colpi di pistola calibro 7,65 nei confronti del bar La Dolce Vita di Giuseppina Generali, moglie di Dario Spinelli (ora pentito) per finire ad agosto 2017 quando finirono nel mirino la pescheria Acqua e Sale di via Montegrappa (a commettere l’attentato furono per gli inquirenti i fratelli Panariello) il negozio di parruccheria Nico Style di Nicola Tamburo. L’Antimafia nella sua conclusione indagini ha anche contestato la lettera dal carcere che Panariello spedì al fratello nella quale sarebbe emersa la volontà del detenuto di far scomparire la pistola servita per l’attentato al ristorante pescheria. A dicembre, poi, l’estorsione al titolare di un tabacchi da parte di Giovanni Barbato Crocetta. Secondo gli inquirenti le azioni criminose erano state ordinate da Peppe Buonocore il quale, proprio ai giudici del Riesame di Salerno, ribadì di non essere artefice di nessun clan e il Tribunale confermò che nelle azioni delittuose non c’era agevolazione mafiosa.

Casertano indagato per truffa: si fa assumere come bidello con un falso diploma

Ha richiesto pagamenti di retribuzioni per prestazioni nella realtà mai avvenute. Si tratta di V. A. 26 anni, nato a Maddaloni, attualmente residente a Napoli, destinatario di un avviso di conclusione indagini emesso dal pubblico ministero Simona Macciò.
Nei suoi confronti la Procura astigiana ha ipotizzato le ipotesi di reato di tentata truffa aggravata in danno di ente pubblico, falsità materiale in certificati amministrativi, falsità materiale in autorizzazioni amministrative, falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, concorso in falso in atto pubblico determinato dal proprio inganno.
In sostanza avrebbe prodotto un falso diploma di qualifica professionale per operatore di servizi, attribuito a un istituto professionale di Salerno, scuola paritaria presso la quale l’indagato avrebbe sostenuto di essersi diplomato.
Con un falso attestato di servizio ha ottenuto l’inserimento nelle graduatorie, riuscendo a farsi assumere presso un istituto scolastico. Quando ha avanzato la richiesta di retribuzione è stato scoperto ed ora dovrà rispondere di diversi reati.

Redditi del ministri: la Bongiorno la più ricca, Salvini dichiara 102 mila euro, Di Maio 98mila

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Guida il governo ma non la classifica dei redditi del governo. Giuseppe Conte, che nel 2018 ha denunciato un imponibile 370.314, cede il primo posto a Giulia Bongiorno, avvocato e ministro della P.a., che dichiara un imponibile di 2 milioni 833.488 e la proprietà di diversi immobili tra Roma e Palermo. Tra i due vicepremier Luigi Di Maio ha registrato un imponibile di 98.471 euro, la proprietà di una Mini Cooper di 25 anni fa e il 50% della proprietà della Ardima s.r.l, la ditta della famiglia. Matteo Salvini 102.412 euro del reddito che gli è derivato dal mandato di europarlamentare, oltre a 13.228 euro per altre attività. Salvini dichiara inoltre la proprietà di un fabbricato a Milano, 3.550 azioni della A2a, 250 dell'Acea, 392 dell'Enel e una partecipazione nella BG selection, Sicav di diritto lusemburghese. Spulciando ancora tra i redditi il ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli dichiara 212.000 euro. E ancora il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi (poco meno di 170.000), il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede che ne denuncia 159mila. La 'classifica' vede poi il ministro della Salute Giulia Grillo con 125.000 euro e spiccoli, l'ex titolare delle Politiche Europee Paolo Savona che ne ha denunciati 115.000; Lorenzo Fontana che ha dichiarato 102.000 di reddito da europarlamentare. C'è un gruppo che denuncia 95.000 euro, di cui fanno parte il ministro per le Regioni Erika Stefani, il ministro dell'Ambiente Sergio Costa, quello dell'Agricoltura Gianmarco Centinaio, quello delle Infrastrutture Toninelli e la titolare del dicastero per il Sud, Barbara Lezzi. Duemila euro più in basso c'è il ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro, che precede il titolare del Mef Giovanni Tria che ne denuncia 88mila euro, il ministro dell'Educazione Marco Bussetti (67.000 euro). Ultima in classifica il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta con un imponibile 2017, di 42.670 euro. 

Napoli, gli auguri di Miraggio, Ricciardi e Granatino domani a Cardiologia del Monaldi

Napoli. Mattinata di solidarietà domani nel reparto chirurgia dell'ospedale Monaldi di Napoli. I degenti riceveranno la graditissima visita dei cantanti Rosario Miraggio, Franco Ricciardi e Ivan Granatino. I tre porteranno in dono uova pasquali ai degenti dei raparti di cardiologia e cardiochirurgia pediatrica, reparti sotto il coordinamento del professor Michele D'Alto. Sarà quindi una mattinata particolare. I tre noti cantanti napoletani porteranno un po di allegria e felicità per tutti quelli che in questi giorni di festa sono costretti a stare in ospedale per le cure

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