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Il Giro d'Italia fa tappa per il quinto anno consecutivo a Napoli

Napoli - Per la quinta volta consecutiva, un traguardo che fino a pochi anni fa era considerato impensabile, il Giro d'Italia farà tappa a Napoli. L'appuntamento con la carovana rosa, giunta alla sua 109ª edizione, è fissato per il prossimo 14 maggio.

I riflettori si accenderanno su un circuito mozzafiato che toccherà i quartieri iconici di Bagnoli, la collina panoramica di Posillipo e l'incantevole Lungomare.

L'asse Giro-America's Cup: il golfo al centro del mondo

La tappa partenopea sarà un evento a duplice lettura: non solo sport, ma un vero e proprio spot globale. A Bagnoli, infatti, i corridori saluteranno simbolicamente la Coppa America, la competizione sportiva attualmente in vita più antica al mondo. Questo connubio di eccellenze eleva Napoli al centro dell'attenzione internazionale, con una platea potenziale stimata in 750 milioni di spettatori collegati da 200 Paesi nei 5 continenti.

Il sindaco della Città metropolitana, Gaetano Manfredi, ha celebrato con entusiasmo questa continuità: "Napoli sta diventando sempre più centrale nel Mediterraneo. E si vede in tutti i campi: con l'America's Cup, con il titolo di Capitale europea, con il Giro d'Italia. Quella tra Napoli e il Giro d'Italia è una storia d'amore che si perpetua".

Manfredi ha sottolineato il ruolo cruciale delle istituzioni partenopee, definite "interlocutori seri e appassionati" dall'organizzazione, e ha ribadito il valore turistico dell'evento: "Il Giro è un potentissimo strumento di valorizzazione territoriale.

Mandare le immagini delle nostre bellezze in tutto il pianeta si sta rivelando un grande volano; Napoli e la sua area metropolitana sono diventate una delle mete più ambite a livello internazionale. L'anno prossimo l'impatto sarà ancora maggiore con l'accoppiata Giro - Coppa America. Napoli è tornata al posto che merita".

L'affetto per la città è stato ribadito anche da Urbano Cairo, presidente di RCS Group, durante la cerimonia di presentazione a Roma: "Siamo appassionati a Napoli, è una città accoglientissima. Ci sarà tanta gente lungo le strade e sarà una grande festa". Cairo ha definito il passaggio a Bagnoli, dove si troverà il cantiere dell'America's Cup, come "un ulteriore elemento per rendere la tappa di Napoli una tappa iconica".

Il presidente ha infine ricevuto il ringraziamento del sindaco Manfredi anche in qualità di presidente dell'Anci per il "preziosissimo lavoro di ambasciatrice nel mondo dello straordinario patrimonio di bellezza e di cultura dei comuni di tutta Italia".

Il circuito spettacolo: Posillipo e lo sprint sul Lungomare

Oltre al polo di Bagnoli, il circuito disegnato per la 14ª tappa promette vedute indimenticabili. I ciclisti affronteranno le salite panoramiche della collina di Posillipo, lambendo il suggestivo borgo di Marechiaro e la zona di Coroglio. Scendendo dalle altezze, la carovana arriverà a Mergellina, dove si entrerà nel vivo della volata. Sarà sul celebre Lungomare Caracciolo che i velocisti si contenderanno la vittoria finale, con lo sfondo maestoso di Castel dell'Ovo a fare da cornice a uno sprint attesissimo.

L'importanza della carta anche nell'era digitale

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Nel mondo attuale, dove il digitale sembra dominare ogni aspetto della nostra vita, la carta continua a mantenere un ruolo sorprendentemente centrale e prezioso. Se si pensa a quanto possa essere tangibile e concreto un semplice foglio, si comprende come la carta resti un supporto insostituibile per l’organizzazione, la creatività e la produttività.

La carta non ha perso il suo spazio nel mondo moderno 

La carta è molto più di un supporto fisico: è un ponte tra tradizione e innovazione che facilita la memorizzazione e la comprensione, grazie alla sua natura tattile e visiva. Carta e scrittura a mano stimolano diverse aree del cervello, rendendo l’apprendimento più efficace rispetto al digitale. In ufficio, a scuola, a casa o durante hobby creativi, le risme di carta rappresentano la base imprescindibile per ogni progetto concreto. L'aspetto ecologico è diventato centrale, con sempre più soluzioni sostenibili come carte riciclabili e processi a basso impatto.

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Napoli, De Laurentiis carica l’ambiente: “Siamo più forti dell’anno scorso”

Napoli – Aurelio De Laurentiis non ha dubbi: il Napoli versione 2025-26 è più forte di quello che dodici mesi fa lottava per lo scudetto. Lo ha dichiarato il presidente azzurro intervistato da Sky Sport a margine del Gran Gala del Calcio AIC.

«Sono convinto che questo Napoli sia forte, più forte dell’anno scorso», ha esordito De Laurentiis. «Gli infortuni, per quanto dolorosi, hanno dato spazio ai nuovi acquisti: li abbiamo visti all’opera e sono giocatori straordinari. Ora dobbiamo continuare a farli affezionare a questa maglia».

Sul campionato, il numero uno del club partenopeo predica umiltà nonostante la classifica sorrida: «Faremo un bellissimo torneo, ma siamo in venti a giocarcelo. Rispetto assoluto per tutti i competitor: è un campionato spettacolare».

Un passaggio anche sullo sfogo di Antonio Conte dopo il pari di Bologna. De Laurentiis smorza i toni: «Quando gli infortuni sono tanti è normale che ci sia un momento di sconforto, che può trasmettersi anche allo spogliatoio. Ma secondo me si sta sottovalutando il Bologna: è una grande squadra con un grande allenatore che stimo moltissimo. Siamo tutti lì, nessuno è scappato».

Il messaggio è chiaro: testa bassa, fiducia massima e consapevolezza che la strada per lo scudetto è ancora lunga e piena di insidie.

Strage di Ercolano: “La vita dei nostri figli vale più di 150 euro a settimana”

Si stringe il cerchio sulla “strage di Ercolano”. Nella nuova udienza davanti al Gup di Napoli hanno preso la parola oggi i difensori degli imputati Pasquale Punzo e Vincenzo D’Angelo, indicati dalla Procura come gestori dell’impianto illegale di fuochi d’artificio esploso il 18 novembre dello scorso anno in via Patacca, a Ercolano, e costato la vita a tre giovanissimi lavoratori.

La difesa di Pasquale Punzo ha chiesto la riqualificazione dei fatti da omicidio volontario con dolo eventuale ad omicidio colposo, invocando l’applicazione dell’art. 589 del codice penale. Per Vincenzo D’Angelo, invece, il suo legale ha sostenuto la totale estraneità ai fatti, sollecitando l’assoluzione piena.

L’udienza è stata aggiornata al 10 dicembre, quando sono previste le repliche della Procura e dei difensori delle parti civili e private. Poi, finalmente, il momento più atteso: la sentenza. Sul banco del giudice non c’è soltanto il destino dei tre imputati, ma anche la tenuta dell’impianto accusatorio: omicidio volontario con dolo eventuale e caporalato, con una richiesta di 20 anni di reclusione per Punzo e D’Angelo, alla luce della scelta del rito abbreviato. A processo anche Raffaele Boccia, accusato di aver fornito la polvere da sparo.

La deflagrazione nello stabile adibito a fabbrica e deposito clandestino di fuochi d’artificio trasformò via Patacca in un inferno. Persero la vita Samuel Tafciu, 18 anni, di origine albanese, padre di una bambina di cinque mesi, e le sorelle gemelle Aurora e Sara Esposito, 26 anni, residenti a Marigliano, nell’hinterland napoletano. Anche Aurora era madre di una bimba di quattro anni. Tre giovani vite spezzate in un luogo di lavoro che, secondo l’accusa, era di fatto un ordigno a orologeria.

All’esterno del tribunale, mentre in aula si discuteva di qualificazioni giuridiche e responsabilità, si è tenuto un sit-in carico di dolore e rabbia composta. A manifestare c’erano i genitori di Aurora e Sara Esposito, i parenti di Samuel Tafciu e, insieme a loro, i familiari di Patrizio Spasiano, il 19enne morto sul lavoro lo scorso 10 gennaio in seguito a una fuga di ammoniaca durante un intervento di manutenzione straordinaria alla Frigo Caserta di Gricignano d’Aversa.

“Siamo qui, uniti al dolore e alla rabbia composta dei genitori di Aurora e Sara Esposito e dei parenti di Samuel Tafciu, per ribadire che la loro richiesta di giustizia non è solo la loro, ma è la richiesta di un’intera comunità che non accetta che i suoi figli vengano sacrificati sull’altare del profitto illecito”, ha dichiarato il deputato di Avs Francesco Emilio Borrelli, presente al presidio davanti al palazzo di giustizia.

Borrelli ha raccolto e rilanciato l’amarezza delle famiglie per il rischio di sconti di pena: “Le parole dei familiari, che denunciano il rischio di pene troppo basse che renderebbero il loro ergastolo del dolore ancora più insopportabile, sono una verità tagliente. Sara, Aurora e Samuel lavoravano in nero, per compensi miseri, in quello che era di fatto un ordigno a orologeria. Questa non è fatalità; è un crimine premeditato dalla sete di denaro”.

Al centro della protesta, anche la percezione di una sproporzione tra la gravità dei fatti e il quadro sanzionatorio. “La richiesta di 20 anni, che con il rito abbreviato rischia di ridursi drasticamente, è percepita come insufficiente. Un crimine che ha prodotto una distruzione così totale e che ha sfruttato la vita umana attraverso il caporalato meriterebbe una condanna al fine pena mai”, ha aggiunto il deputato, invocando un segnale forte da parte della magistratura. “Non si può anteporre il facile guadagno alla vita umana. La giustizia deve dimostrare che la vita dei nostri ragazzi vale più di 150 euro a settimana”.

È un processo che potrebbe scrivere una pagina importante in tema di sicurezza sul lavoro, sfruttamento e responsabilità penale nei contesti produttivi illegali. Le parti civili chiedono che il tribunale riconosca fino in fondo la natura del disastro di Ercolano: non una tragica fatalità, ma il risultato di scelte consapevoli, di un sistema che, per risparmiare e guadagnare, ha messo a repentaglio la vita di chi aveva bisogno di lavorare.

Ora la parola passa alle repliche di Procura e difese. Poi la decisione del giudice dirà se l’impianto dell’omicidio volontario con dolo eventuale reggerà, se saranno confermate le richieste di condanna a 20 anni e quale messaggio arriverà alle famiglie delle vittime e a un territorio che chiede giustizia e verità per la strage di Ercolano.

Poggioreale, il cimitero diventato “città fantasma”: i cittadini costretti a fare da netturbini

Napoli - Tra viali invasi dall’erba alta, cumuli di sterpaglie e cappelle pericolanti, il Cimitero di Poggioreale torna al centro delle proteste dei cittadini. Una condizione definita “insostenibile”, che da anni si trascina senza soluzioni strutturali e che oggi assume i contorni di un vero e proprio scandalo civico.

Le nuove segnalazioni, corredate da immagini e video girati dai visitatori, sono arrivate al deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli, da tempo impegnato nelle battaglie per il decoro urbano. Il quadro descritto è quello di un luogo sacro ridotto a rovina, di un “cimitero fantasma” dove regnano incuria, degrado e solitudine amministrativa.

Viali impraticabili e cittadini costretti a pulire a mano

Chi entra a Poggioreale per portare un fiore ai propri cari si trova davanti uno scenario desolante. Le testimonianze raccolte parlano di:
Viali e aree comuni soffocate da erbacce, sterpaglie e rifiuti;
Cappelle pericolanti, con mura scrostate e calcinacci a terra;
Visitatori costretti a ripulire autonomamente i percorsi, radunando i detriti in cumuli in attesa — spesso vana — che qualcuno venga a rimuoverli;
Una manutenzione praticamente assente, che amplifica il senso di abbandono e di offesa nei confronti dei defunti.

Le immagini diffuse mostrano persone munite di scope e rastrelli improvvisati, impegnate a liberare i passaggi per raggiungere le tombe di famiglia. Una scena che, secondo molti dei segnalanti, “umilia la memoria dei morti e la dignità dei vivi”.

Borrelli: “I morti non sono solo quelli sepolti, ma anche chi dovrebbe amministrare”

Di fronte all’ennesima denuncia, Borrelli ha espresso una condanna durissima:
“Queste scene sono indegne di una società civile. I cittadini non possono trasformarsi in giardinieri per garantire la dignità dei loro cari. I morti dovrebbero essere solo quelli sepolti, non anche, metaforicamente, chi li amministra. Poggioreale è lo specchio della nostra civiltà.”

Il deputato ricorda come il cimitero sia già stato colpito da profonde criticità strutturali: dai crolli del 2022, legati ai lavori della metropolitana, che portarono al sequestro del Monumentale e al dramma dei familiari in attesa del recupero dei resti, fino alle chiusure del 2024 per infiltrazioni d’acqua e rischi igienico-sanitari.

Un susseguirsi di emergenze che, per Borrelli, dimostra “l’assenza di un piano di manutenzione adeguato e duraturo”.

“Serve un piano straordinario: Poggioreale è in stato di guerra”

“È urgente — incalza Borrelli — un piano di manutenzione ordinaria e straordinaria che metta fine a questo scempio e restituisca a Poggioreale la sacralità che merita. Una società che non sa offrire dignità ai suoi defunti, cosa può offrire ai vivi?”

Intanto, tra viali inghiottiti dalla vegetazione e cappelle che cadono a pezzi, i cittadini continuano a fare ciò che dovrebbe spettare alle istituzioni. Nel silenzio generale, Poggioreale resta un luogo sospeso tra memoria e abbandono, testimone di una ferita civica che sembra non rimarginarsi.

Terra dei Fuochi, maxi operazione all’alba: sequestri e denunce in quattro comuni del Casertano

All’alba, nel cuore della Terra dei Fuochi, si è messa in moto una nuova operazione dei carabinieri del Reparto Territoriale di Mondragone. In poche ore, i militari hanno attraversato un quadrante cruciale del Casertano — Mondragone, Carinola, Francolise e Castel Volturno — setacciando terreni agricoli, attività artigianali e aree periferiche dove l’abbandono e la gestione illecita dei rifiuti restano una piaga quotidiana.

Quattro sequestri, sei denunce e una fotografia nitida del degrado che continua a insinuarsi tra campagne, strade e insediamenti residenziali.

Mondragone – Nei Palazzi Azzurri spunta una discarica fantasma

Tra i pilastri in cemento armato di un edificio mai completato, negli spazi dei Palazzi Azzurri, i carabinieri hanno trovato una distesa di rifiuti sedimentati nel tempo: metalli provenienti da lavorazioni meccaniche, plastiche, scarti edili, materiali ormai inglobati nel terreno come radici tossiche.

Una superficie di circa 2.000 metri quadrati trasformata in una discarica abusiva lontana da occhi indiscreti. Tre persone, tutte residenti nel Casertano, sono state denunciate per gestione illecita di rifiuti, mentre l’intera area è stata posta sotto sequestro.

Carinola – Saldature e fumi senza autorizzazioni: laboratorio chiuso

A Nocelleto, i controlli della Stazione Carabinieri di Carinola e del Nucleo Forestale di Sessa Aurunca hanno portato alla scoperta di un laboratorio di lavorazioni metalliche completamente privo delle prescritte autorizzazioni ambientali.

Emissioni in atmosfera non controllate, rifiuti pericolosi trattati senza titoli, scarti di lavorazione non tracciati: un quadro che ha portato alla denuncia del titolare e al sequestro dell’attività, circa 100 metri quadrati.

Francolise – Nel fondo agricolo i segni del fuoco

Nella frazione Sant’Andrea del Pizzone, tra serre e coltivazioni, i carabinieri hanno individuato una porzione di terreno dove erano stati abbandonati — e in parte bruciati — rifiuti agricoli.
Teli in plastica fusi dalle fiamme, canaline d’irrigazione deformate, cassette in polistirolo sparse sul terreno: un mosaico di degrado che ha portato alla denuncia di due proprietari per abbandono di rifiuti non pericolosi. Sequestrati circa 80 metri quadrati di terreno.

Castel Volturno – A bordo strada una discarica domestica

In viale Domenico Guidi, a ridosso delle abitazioni, i carabinieri hanno trovato cumuli di rifiuti abbandonati: vecchi mobili, detriti di demolizione, frammenti di sanitari, pneumatici accatastati ai margini dell’asfalto.
Una porzione di circa 50 metri quadrati trasformata in un micro–sito di sversamento abusivo. L’area comunale è stata sequestrata e affidata in custodia giudiziaria al sindaco pro tempore.

Il servizio straordinario, che ha coinvolto quattro comuni in poche ore, rappresenta un nuovo tassello nel contrasto ai reati ambientali nella Terra dei Fuochi, un territorio che ancora oggi paga il peso di anni di abusi. L’autorità giudiziaria è stata informata e procederà con gli approfondimenti investigativi.

Natale a Napoli 2025: guida alle bancarelle, ai dolci e alle tradizioni

Napoli si prepara a vestire i suoi vicoli e le sue piazze di luci, colori e sapori: Natale Napoli 2025 promette un calendario ricco di mercatini, presepi e iniziative che mescolano artigianato secolare e animazione urbana. Tra le attrazioni immancabili ci sono la storica via dei presepi, le casette in legno nei villaggi cittadini e soprattutto i profumi dei dolci tradizionali che riempiono le pasticcerie e le bancarelle. Questa guida ti porta in tre tappe obbligate: dove trovare i mercatini, cosa assaggiare e le tradizioni da non perdere.

Dove cercare i Mercatini di Natale (e cosa aspettarsi)

I Mercatini di Natale a Napoli nel 2025 sono diffusi su più fronti: dal Centro Storico fino al Lungomare e ai poli culturali come il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa. Tra gli appuntamenti confermati ci sono mercatini in piazze come Piazza Dante, Piazza Mercato e nel quartiere di Chiaia; il Villaggio di Babbo Natale in Piazza del Plebiscito è una delle novità segnalate per il 2025, con laboratori per bambini e installazioni aperte in date precise dell’8-21 dicembre. Al Museo di Pietrarsa torna invece la tradizione delle casette di legno con spettacoli e attività fino ai primi giorni di gennaio. Se cerchi bancarelle d’artigianato, decorazioni e idee-regalo, il centro storico e le piazze di quartiere restano i luoghi dove passeggiare più a cuore aperto.

Presepi e artigiani: San Gregorio Armeno e le botteghe dei pastori

Non si può parlare di Natale Napoli 2025 senza citare San Gregorio Armeno, la celebre “via dei presepi”: qui l’artigianato delle statuine e dei diorami è un mestiere che vive tutto l’anno ma esplode in creatività durante l’Avvento, con botteghe storiche e nuove proposte che spesso riproducono personaggi dell’attualità. Nel 2025 la Fiera dei Presepi è partita con un’apertura ufficiale a metà novembre e appuntamenti speciali dedicati alla cultura locale: le mostre e le esposizioni in strada restano un richiamo potentissimo per residenti e visitatori. Per chi cerca pezzi unici, curiosi “pastori” fatti a mano e scenari in sughero o legno, una passeggiata tra le botteghe rimane un’esperienza autentica e visivamente sorprendente.

Dolci, sapori e piccole tradizioni da provare

La tradizione gastronomica napoletana a Natale è un capitolo a sé: tra i dolci immancabili troviamo gli struffoli, palline di pasta fritta ricoperte di miele e confettini, i rococò e i susamielli, biscotti speziati tipici del periodo, e i mostaccioli al cioccolato. Molte pasticcerie e bancarelle propongono confezioni regalo e assaggi in strada: non perdere l’occasione di portare a casa un assortimento di paste secche e dolci speziati come souvenir gastronomici. Oltre ai dolci, i mercatini offrono anche prodotti gastronomici locali, conserve, liquori artigianali e oggetti per la tavola, perfetti per regali “slow” e fatti a mano.

Napoli, riconosciuto dopo furto dello scooter: 23enne arrestato per rapina e aggressione a un agente

La Procura di Napoli ha delegato alla Polizia di Stato l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 23enne ritenuto gravemente indiziato di rapina aggravata, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali, con recidiva reiterata. L’episodio al centro delle indagini risale allo scorso luglio, quando in via Scarlatti, a San Giorgio a Cremano, un ispettore del Commissariato Ponticelli, libero dal servizio, aveva notato un motoveicolo bianco fermo accanto a una grossa moto arancione. Aveva visto il passeggero «manomettere il blocco della motocicletta e successivamente salirvi a bordo, aiutato dal complice».

L’agente aveva spostato la propria auto per impedire la fuga, costringendo il giovane a lasciare la moto appena rubata. Il 23enne aveva tentato di scappare a piedi dopo una colluttazione, mentre il complice tentava di riprenderlo in sella al motociclo bianco. Nella concitazione, l’ispettore era comunque riuscito a annotare la targa del mezzo, risultato intestato alla madre dell’indagato e in uso allo stesso.

Gli accertamenti successivi hanno permesso al Commissariato Ponticelli di ricostruire la dinamica, individuare il giovane e richiedere la misura cautelare, eseguita nelle scorse ore. Si tratta di un provvedimento disposto in fase di indagini preliminari, impugnabile e riguardante una persona che, come previsto dalla legge, deve essere considerata innocente fino a sentenza definitiva.

Un Natale tra borghi: viaggio nei mercatini di Caposele, Gesualdo e Cervinara

A volte la magia del Natale non si trova nelle grandi città, ma nei borghi più nascosti e autentici. Un itinerario tra Caposele, Gesualdo e Cervinara, tre gioielli dell’Irpinia, promette un’esperienza natalizia intensa e genuina: luci, tradizioni, artigianato e sapori tipici si intrecciano nei loro vicoli, trasformando questi borghi in veri villaggi di Natale. Passeggiando tra mercatini di Natale, concerti, laboratori per bambini e spettacoli sotto le stelle, si riscopre il cuore più autentico della festa.

Caposele: il villaggio dell’albero più alto d’Europa

Il Natale di Caposele è caratterizzato da un evento particolarmente suggestivo: il mercatino di Natale che si svolge dal 28 al 30 novembre nell’antico borgo. In questi giorni Caposele si trasforma in un villaggio natalizio, con stand di artigianato, prodotti enogastronomici locali e spettacoli per bambini.

Uno dei momenti più emozionanti è l'accensione dell’albero di Natale vivente, definito tra i più alti d’Europa, che domina la valle sottostante con le sue luci. La cerimonia, accompagnata da musica, animazione e iniziative solidali, rende il borgo particolarmente suggestivo, offrendo ai visitatori non solo la bellezza visiva, ma anche un senso di comunità molto forte.

Durante questi tre giorni, si possono anche gustare le delizie tipiche dell’Irpinia in un’area enogastronomica dedicata, con piatti tradizionali, vini locali, dolci natalizi. Per chi ama immergersi nelle tradizioni locali, Caposele rappresenta il punto di partenza perfetto per un itinerario natalizio nei borghi dell’Irpinia.

Gesualdo: il castello incantato e la magia natalizia

Il borgo di Gesualdo, famoso per la sua anima medievale e per il suggestivo castello, si trasforma completamente durante il periodo natalizio. L’evento “Gesualdo, The Magic of Christmas” porta nel castello un vero e proprio villaggio di Babbo Natale: mercatini di Natale con prodotti artigianali, decorazioni, giocattoli, oltre a stand gastronomici e spettacoli.

Le strade del borgo e le torri del castello sono illuminate da luci d’artista che accentuano il fascino del centro storico, rendendolo particolarmente suggestivo. Per i bambini, ci sono laboratori creativi, la “Casa di Babbo Natale” e animazioni a tema, mentre per gli adulti non mancano concerti, mostre di presepi e installazioni a tema.

L’ingresso al villaggio natalizio è spesso soggetto a ticket, ma l’esperienza vale sicuramente il prezzo: un mix perfetto di mercatini di Natale e patrimonio storico-artistico in uno dei borghi più belli d’Italia.

Cervinara: tradizione, luci e sapori nel Parco del Partenio

Cervinara, immersa nel Parco regionale del Partenio, propone un Natale vivace e partecipato grazie a un calendario ricco di eventi: mercatini, laboratori, spettacoli teatrali, concerti e animazione per famiglie.

Dal 13 al 15 dicembre, il borgo si anima con il “Piccolo Villaggio di Babbo Natale” in Via Masseria Clemente: bancarelle artigianali, giochi gonfiabili, momenti di musica e spettacoli per bambini. La giornata di inaugurazione si arricchisce di atmosfera con la tradizionale accensione dell’albero, l’arrivo degli elfi e laboratori creativi natalizi.

Ma non è tutto: nel centro di Cervinara si svolge anche “Il Vicolo dei Tartufai e degli antichi sapori”, un evento enogastronomico che celebra il tartufo locale e i sapori tradizionali del borgo. Stand gastronomici propongono piatti tipici con tartufo, dolci, salumi e specialità locali, mentre la musica e lo spettacolo animano i vicoli con un’atmosfera calorosa e autentica.

Per chi desidera vivere un Natale all’insegna delle tradizioni più genuine, il borgo di Cervinara offre un’esperienza equilibrata tra mercatini di Natale, cultura locale e momenti conviviali.

Magia e tradizione ai mercatini di Natale del castello dell’Ettore

Nel cuore del borgo fantasma di Apice Vecchia, in provincia di Benevento, sorge il maestoso Castello dell’Ettore, una fortezza ricca di storia che nei mesi invernali si trasforma in uno scenario fiabesco grazie ai Mercatini Natale Castello dell’Ettore. L’evento richiama visitatori da tutta la Campania e non solo, offrendo un’esperienza natalizia unica tra luci, artigianato e rievocazioni storiche.

Castello dell’Ettore: un gioiello sospeso nel tempo

Il Castello dell’Ettore, arroccato su una collina che domina la valle del Calore, è uno degli edifici storici più affascinanti del Sannio. Situato ad Apice Vecchia, è parte di un borgo abbandonato dopo il terremoto del 1962, tanto che è soprannominato la “Pompei del ’900”.
Il maniero è oggi un museo a cielo aperto, restaurato e valorizzato proprio grazie a iniziative culturali come i mercatini natalizi.
Durante l’anno, il castello regala scorci spettacolari, ma è con l’arrivo del Natale che il sito raggiunge il suo apice: scenografie luminose, luci soffuse e la sua torre trasformata nella dimora di Babbo Natale rendono l’atmosfera davvero magica.
In questo luogo sospeso tra passato e presente, i visitatori possono anche fare visite guidate nel borgo storico di Apice Vecchia, per scoprire la storia, l’architettura e il fascino malinconico delle sue strade vuote.

L’incanto dei Mercatini Natale Castello dell’Ettore

I Mercatini Natale Castello dell’Ettore rappresentano il cuore dell’evento natalizio. L’edizione 2025, la settima, è particolarmente ricca di novità: il castello si trasforma in un vero e proprio regno delle fiabe, ispirato alle storie Disney, con scenografie spettacolari e spettacoli per grandi e piccini.
Nei weekend selezionati tra novembre e dicembre, le mura del castello si animano con casette in legno, stand artigianali che propongono creazioni locali originali, e bancarelle gastronomiche che offrono prodotti tipici del territorio.
L’Area Food, curata dalla Pro Loco di Apice, è particolarmente apprezzata: piatti caldi, delizie tradizionali e vini locali danno sapore all’esperienza natalizia.
Non mancano momenti di spettacolo: giullari, giocolieri del fuoco, danzatrici e figuranti regalano performance emozionanti, mentre la Casa di Santa Claus, situata in cima alla torre del castello, accoglie i bambini per la consegna delle loro letterine.
In più, un’attrazione dedicata agli appassionati di fantasy: la Magic School di Hogwarts, con ambientazioni ispirate a Harry Potter, permette di immergersi nella magia della celebre saga.
Infine, la rievocazione storica “Assedio al Castello” organizzata dall’Associazione Benevento Longobarda, trasporta i visitatori indietro nel tempo fino al VI secolo, con campi medievali, tiro con l’arco, artigianato e combattimenti storici.

Informazioni pratiche per i visitatori

Se stai pensando di visitare i Mercatini Natale Castello dell’Ettore, ecco alcune informazioni chiave:

  • Le date per l’edizione 2025 sono distribuite nei weekend di novembre e dicembre: 15-16, 22-23, 29-30 novembre; e 6-7-8, 12-13-14, 19-20-21 dicembre.
  • Gli orari variano: il sabato l’evento è aperto dalle 15:00 alle 22:00 (ultimo ingresso 21:30), mentre alcune domeniche e giorni festivi iniziano alle 10:30.
  • Il costo del biglietto è di 10 € per adulti e ragazzi sopra i 10 anni, mentre bambini fino a 10 anni pagano 5 €.
  • È possibile parcheggiare ad Apice Nuova e raggiungere il castello tramite navetta: il parcheggio è gratuito e la navetta costa 2 € a persona andata e ritorno.
  • Per gruppi di almeno 20 persone o agenzie di viaggio, è previsto un contatto diretto per l’acquisto biglietti

Castello dell’Ettore

Mercatini Natale Castello dell’Ettore

 

A Napoli, il Giardino Romantico di Palazzo Reale torna al suo antico splendore

NapoliRinascitaVerde: Il Giardino Romantico del Palazzo Reale riemerge da un restauro che celebra la nostra eredità, un vero fiore all'occhiello per la città! #PalazzoReale #BeniCulturali #CuoreDiNapoli

Qui a Napoli, dove il trambusto della quotidianità urbana spesso ci assorda, il Giardino Romantico del Palazzo Reale sta finalmente riacquistando il suo antico splendore grazie a un restauro meticoloso che riporta alla luce il fascino dell'architettura e del verde ottocentesco. Come napoletani, sappiamo bene quanto questi spazi siano vitali: non solo per il loro valore storico, ma per essere un raro "polmone verde" in una città che lotta contro il cemento e l'inquinamento. I lavori, avviati a settembre 2024 quando il giardino è stato chiuso al pubblico, hanno ridato forma a elementi vegetali, infrastrutture e strutture architettoniche, trasformando un'area di quasi un ettaro e mezzo in un esempio di come preservare il passato mentre ci adattiamo al presente.

Il cantiere, ormai concluso, ha tenuto conto dei ritmi della natura: le piantumazioni e la cura dei tappeti erbosi sono state sospese durante i mesi estivi per poi riprendere a metà settembre, un promemoria di quanto il clima influenzi la nostra vita qui al Sud. Grazie all'iniziativa "Aspettando Primavera", i cittadini hanno avuto l'opportunità di sbirciare dietro le quinte, partecipando a visite guidate condotte dall'architetto paesaggista Marco Ferrari, direttore dei lavori. Lui ha spiegato come il progetto sia andato oltre il semplice abbellimento, puntando a ripristinare l'equilibrio tra patrimonio botanico e sicurezza. È stato affascinante vedere come questi interventi non solo arricchiscano il verde, ma ricordino ai napoletani l'importanza di un collezionismo botanico che affonda le radici nell'Ottocento.

"L'intervento è stato analizzato e progettato dopo due anni di studi, ricerche e indagini, con la finalità di arricchire il patrimonio vegetale e recuperare la valenza del collezionismo botanico – racconta l’architetto Marco Ferrari – Oltre a pavimentazioni e impianti, i lavori hanno interessato gli esemplari arborei esistenti, sia con potature finalizzate a riequilibrare portamento e dimensione delle piante, sia con alcuni abbattimenti utili alla messa in sicurezza dei luoghi a seguito di indagini diagnostiche e fitostatiche".

Proprio come nella Napoli di un tempo, dove il Giardino era un laboratorio di sperimentazione scientifica, gli esperti hanno ricreato la collezione botanica basandosi sugli elenchi di Friedrich Dehnhardt, il "giardiniere botanico" di Ferdinando II di Borbone. Questo non è solo un restauro, ma un atto di adattamento ai cambiamenti ambientali che noi locali viviamo ogni giorno, tra siccità e piogge torrenziali. Un esempio lampante è il salvataggio del centenario Pinus canariensis, le cui radici sono state liberate, e il consolidamento di un muro neobarocco lungo il viale principale, minacciato dalle radici di un Ficus magnolioides. Qui, dove storia e natura si intrecciano da secoli, la soluzione trovata – creando uno spazio dedicato alle radici aeree dell'albero – è un capolavoro di equilibrio, assicurando che un'icona arborea non rovini un elemento architettonico progettato da Camillo Guerra nel Novecento.

Tutto questo fa parte di un piano più ampio, finanziato dal Ministero della Cultura con oltre 900 mila euro, come ha evidenziato la direttrice delegata Tiziana D’Angelo. "Gli interventi per oltre 900mila euro rientrano nell’ambito del Piano Strategico Grandi Progetti Beni Culturali, finanziato dal Ministero della Cultura - sottolinea la direttrice delegata del Palazzo Reale di Napoli Tiziana D’Angelo - Oggi abbiamo voluto aprire le porte del cantiere affinché i visitatori potessero constatare la complessità del restauro di circa un ettaro e mezzo, che rappresenta un vero gioiello, polmone verde al centro della città, ma anche soprattutto luogo della cultura da preservare e rispettare". Da cronista del territorio, non posso che riflettere su come questo intervento vada oltre l'estetica: è un richiamo alla responsabilità, specialmente in una città come Napoli, dove il rispetto per i beni culturali è spesso messo alla prova dal turismo di massa e dall'incuria quotidiana.

Non è mancato un occhio alla modernità: i viali sono stati ripavimentati con cocciopesto di tufo, sostituendo l'asfalto per migliorare il drenaggio e affrontare le sfide del cambiamento climatico, un tema che qui sentiamo sulla pelle con alluvioni sempre più frequenti. L'architetto Almerinda Padricelli, responsabile del progetto, ha sottolineato l'aspetto infrastrutturale, che collega il giardino al Palazzo Reale, alla Biblioteca Nazionale e al Teatro San Carlo. "l'importanza del recupero non solo del verde, ma anche della parte infrastrutturale e impiantistica, per offrire ai visitatori la fruizione in sicurezza di un luogo che mette in connessione, oltre agli spazi museali del Palazzo Reale, anche quelli della Biblioteca Nazionale e del Teatro San Carlo presenti nel complesso monumentale". Questo significa non solo nuovi impianti per acqua, irrigazione e illuminazione, ma una gestione sostenibile che garantisce la manutenzione nel tempo – un passo avanti per una Napoli che vuole essere all'altezza del suo patrimonio.

Con un'area di 14.400 metri quadrati, di cui 2.750 pavimentati e 3.150 a prato, e l'impianto di oltre 4.000 piante tra alberi, arbusti ed erbacee, il giardino è quasi pronto. Intanto, un nuovo cantiere è partito per restaurare la cancellata monumentale lungo via San Carlo, con un semplice messaggio sui teli: "AverCura", un invito al rispetto che risuona forte tra noi napoletani. Questo restauro non è solo un'opera tecnica; è un simbolo di come, nella nostra città, preservare il verde e la storia significhi investire nel futuro di tutti.

Furgone usato come ariete contro il bancomat: fallito un colpo notturno a Salerno

A Salerno la notte è stata squarciata dal tentativo di un colpo violento e maldestro. Poco dopo le tre, un gruppo di malviventi ha lanciato un furgone rubato contro i vetri della Banca di Credito Cooperativo Campania Centro in via Silvio Baratta, trasformando il mezzo in un ariete per raggiungere il bancomat esterno. L’obiettivo era scardinare la cassa automatica e portare via il denaro, ma la manovra è stata interrotta dall’intervento dei carabinieri del comando provinciale, arrivati sul posto in tempi rapidissimi dopo una segnalazione al 112.

I militari hanno messo in sicurezza l’area e avviato le indagini, raccogliendo i primi rilievi e acquisendo gli elementi utili a ricostruire la dinamica dell’assalto. Il furgone, abbandonato davanti alla banca, è risultato rubato. Restano ora da identificare i componenti della banda, fuggiti prima dell’arrivo delle pattuglie. Un episodio che riporta l’attenzione sulla modalità sempre più brutale con cui vengono presi di mira gli sportelli automatici nelle ore notturne.

Caserta, carrozziere abusivo denunciato per trattamento illecito di rifiuti

Un’officina abusiva trasformata in deposito illegale di rifiuti pericolosi. È quanto la Polizia di Stato di Caserta ha scoperto nell’ambito dell’attività straordinaria “Terra dei fuochi”, mirata alla tutela della salute e al contrasto dei reati ambientali legati allo smaltimento illecito. Gli agenti del commissariato di Casal di Principe, durante un’ispezione, hanno trovato all’interno della carrozzeria oli esausti, vernici e componenti meccaniche abbandonate senza alcuna classificazione e in totale assenza delle prescrizioni sulla giacenza.

L’officina operava senza autorizzazioni e la gestione dei rifiuti avveniva in modo irregolare. Per questo gli operatori hanno disposto il sequestro preventivo dell’attività e dell’attrezzatura rinvenuta. Al titolare è stata comminata una sanzione che supera i ventimila euro.

Parallelamente, la Divisione anticrimine della Questura di Caserta ha esaminato gli atti relativi alle recenti denunce e ai sequestri effettuati dalle forze dell’ordine per valutare eventuali misure di prevenzione. Al termine dell’istruttoria il questore ha applicato cinque avvisi orali e un foglio di via obbligatorio dal comune di Orta di Atella nei confronti di persone ritenute coinvolte in attività di gestione non autorizzata di rifiuti e abbandono di scarti non pericolosi.

Durante i controlli sono stati intercettati anche veicoli carichi di sacchi con rifiuti domestici, scarti edilizi e plastica da imballaggio, oltre 150 chilogrammi di materiale sequestrato e destinato al successivo corretto smaltimento. Un nuovo fronte dell’azione investigativa sulla gestione illecita dei rifiuti, in un territorio dove ogni violazione ambientale ha conseguenze dirette sulla sicurezza e sulla salute pubblica.

Benevento prima in Campania per qualità della vita: l’orgoglio di Mastella

Benevento torna in cima alla Campania nella classifica annuale sulla qualità della vita stilata da Il Sole 24 Ore. Un risultato che Clemente Mastella accoglie come la conferma di un percorso avviato negli ultimi anni in un contesto, quello meridionale, che soffre soprattutto sul piano economico. «È un dato importante perché testimonia come, nel difficile contesto meridionale penalizzato soprattutto sul piano dei parametri economici, siamo in una condizione migliore rispetto alle città vicine», afferma il sindaco.

Mastella guarda già oltre e vede margini di migliore posizionamento: «Sono sicuro che guadagneremo ancora posizioni nel prossimo futuro, poiché incideremo con scelte lungimiranti su due parametri fondamentali di questa prestigiosa graduatoria, cioè la salubrità ambientale e la qualità dell'offerta culturale». La svolta, nelle sue previsioni, passerà prima di tutto dal depuratore, un’infrastruttura mai realizzata prima e ora pronta per l’appalto. «Cambierà in meglio l'ecosistema cittadino con aria e acqua più pulite», sostiene.

Sul fronte culturale, Mastella annuncia un Museo Egizio «di valore mondiale e secondo in Italia solo a Torino» e il futuro Parco delle Streghe con area museale progettata dal premio Oscar Dante Ferretti. «Potremo così determinare il salto di qualità», conclude, convinto che Benevento abbia appena iniziato a scalare una classifica che da quest’anno la vede già leader regionale.

Napoli, controlli nella movida di Mergellina: oltre 400 persone identificate

Napoli – Weekend di controlli straordinari a Mergellina, dove la Polizia di Stato ha intensificato la vigilanza nella zona degli chalet e in largo Sermoneta, cuore della movida sul lungomare. Le verifiche, condotte dagli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico con il supporto della Polizia Locale, hanno portato all’identificazione di 405 persone, settantuno delle quali con precedenti.

L’attenzione si è concentrata anche sulla circolazione stradale: centodieci i veicoli controllati, sette dei quali sono stati sottoposti a sequestro amministrativo, mentre dieci sono state le violazioni contestate per il mancato rispetto del Codice della Strada.

L’operazione si inserisce nel più ampio piano di monitoraggio delle aree a maggiore affluenza serale, finalizzato a prevenire episodi di illegalità e garantire una fruizione più sicura degli spazi pubblici.

Juve, Spalletti annuncia lo stop di Vlahovic: "Fuori due-tre mesi"

Torino – Alla vigilia del match di Coppa Italia contro l’Udinese, Luciano Spalletti mette fine alle speranze di un rientro rapido per Dusan Vlahovic. Il tecnico della Juventus, in conferenza stampa, spiega che le condizioni dell’attaccante serbo richiederanno un recupero tutt’altro che breve.

La diagnosi definitiva spetterà allo staff medico, ma l’orizzonte temporale delineato dall’allenatore parla chiaro: due o tre mesi di stop sembrano necessari per ristabilirsi completamente. Spalletti non nasconde il peso dell’assenza. Un giocatore così decisivo, capace di incidere nelle fasi calde delle partite, avrebbe fatto comodo in un momento in cui ogni dettaglio può cambiare l’inerzia della stagione.

Il tecnico, però, sceglie una lettura pragmatica: il calcio, dice, è un flusso continuo di opportunità, e la squadra dovrà essere brava a coglierle nonostante l’assenza del suo riferimento offensivo. L’allenatore sottolinea come Vlahovic fosse ormai perfettamente integrato nei meccanismi della Juventus, elemento che rende ancor più pesante questo stop. La sfida diventa ora ripensare l’attacco bianconero, mantenendo competitività e identità in una fase cruciale della stagione.

Blitz ad Acerra: 100 grammi di cocaina e 13mila euro in casa, due giovani in manette

Acerra  – Nuovo duro colpo al traffico di stupefacenti nel Napoletano. Nel pomeriggio di ieri gli agenti del Commissariato di Acerra e della Squadra Mobile di Napoli hanno arrestato un 34enne e una 32enne, entrambi residenti in città, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Il blitz è scattato in via Grazia Deledda: i poliziotti, durante un servizio straordinario disposto dalla Questura di Napoli, hanno notato un’auto con a bordo i due che procedeva con atteggiamento guardingo.

Intuito investigativo premiato: sottoposti a controllo, i fermati avevano nel veicolo un involucro con circa 110 grammi di cocaina.A quel punto è scattata la perquisizione domiciliare.

Nell’appartamento della coppia, ben nascosti, gli agenti hanno trovato altri 69 involucri di cocaina (per un peso complessivo di circa 71 grammi), un panetto di hashish da 90 grammi, 13.680 euro in contanti (banconote di vari tagli, probabile provento di spaccio), quattro bilancini di precisione, materiale per il confezionamento e quattro telefoni cellulari.

I due sono stati dichiarati in arresto e posti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Proseguono senza sosta i controlli straordinari della Polizia di Stato sul territorio per contrastare lo spaccio di droga.

Napoli, il 2 dicembre al Duomo "L'Arte celebra il Giubileo": in scena 80 artisti UCAI

NAPOLI. Quando le opere di arte visiva si fondono con la magia delle sette note e il fascino della recitazione: il prossimo 2 dicembre (a partire dalle ore 19), nella suggestiva cornice del Duomo di Napoli, prenderà vita "L'Arte celebra il Giubileo": un'azione scenica multidisciplinare che unisce musica, poesia, pittura e recitazione in un viaggio, quello degli Artisti dell'Unione Cattolica Artisti Italiani (UCAI), attraverso la storia dell'Anno Santo.

L'iniziativa, ideata e diretta da Elsa Evangelista, presidente della sezione napoletana UCAI, e promossa dall'Arcidiocesi di Napoli, intende rendere omaggio all'anno giubilare ed al valore universale della pace attraverso un linguaggio artistico multidisciplinare.

Circa 80 artisti – tra musicisti, pittori, attori e poeti dell'UCAI – daranno infatti vita ad una narrazione scenica che ripercorre la storia del Giubileo, dalla sua prima proclamazione fino ai giorni nostri, creando un percorso immersivo di forte intensità spirituale: nel corso dell'evento saranno proposte, in forma visiva, alcune opere simbolo della tradizione artistica occidentale: l'affresco di Giotto sull'indizione del primo Giubileo, la Madonna dei Pellegrini di Caravaggio, il Giudizio Universale del Beato Angelico e la Guernica di Picasso.

Le esecuzioni musicali, tutte dal vivo, spazieranno dal repertorio medievale fino a quello moderno, con brani di Machaut, Bach, Scarlatti, Rossini, Widor, Stradella e Landolfi. Le letture dedicate alla storia del Giubileo, accanto a testi sacri e poesie, accompagneranno il pubblico in un momento di meditazione sul significato dell'Anno Santo. Tra i protagonisti della serata: Sergio Orabona, Rossella Moio, Armando Valentino, Chiara Polese, Stefano Sorrentino, Maurizio Merolla, Aldo Spina, Giuseppe Andretta, Giuseppe Guastaferro, Luciana Mascia, Francesca Strino, Alessandra Olivieri e Colomba Capriglione.

Napoli, pusher inseguito e arrestato in via Parma

Continua senza tregua l’attività della Polizia di Stato nel contrasto al narcotraffico nei quartieri di Napoli. Nella notte di ieri, i servizi straordinari predisposti dalla Questura hanno portato all’arresto di un 37enne napoletano, già noto alle forze dell’ordine per reati di droga.

L’episodio è accaduto in via Parma, nel cuore del rione Vasto Arenaccia. Gli agenti del commissariato del quartiere, impegnati in un servizio di controllo del territorio, hanno notato un uomo che, alla loro vista, ha cambiato repentinamente direzione tentando di allontanarsi in modo sospetto.

I poliziotti, intuendo la fuga, gli sono stati immediatamente dietro. Dopo un breve ma concitato inseguimento a piedi, sono riusciti a raggiungerlo e a bloccarlo, non senza che l’uomo opponesse resistenza.

Perquisito sul posto, il 37enne è stato trovato in possesso di un vero e proprio kit da spacciatore: 16 dosi di cocaina (per un peso complessivo di circa 4 grammi) e 10 bustine di marijuana (circa 11 grammi). Nelle sue tasche anche 585 euro in banconote di piccolo taglio, frutto, si presume, della vendita al dettaglio delle sostanze.

L’uomo è stato quindi condotto in carcere in attesa di procedere per i reati di detenzione illecita di sostanze stupefacenti a fini di spaccio e resistenza a pubblico ufficiale.

“L’episodio conferma l’efficacia dei servizi mirati e la costante vigilanza nel territorio”, ha commentato una fonte del commissariato, sottolineando come l’iniziativa individuale degli agenti e la conoscenza delle dinamiche del quartiere siano fondamentali per intercettare e reprimere il fenomeno dello spaccio di strada.

L’operazione rientra nel più ampio piano di controlli straordinari voluto dal Questore di Napoli per aumentare la presenza delle forze dell’ordine nelle aree più sensibili della città e stroncare sul nascere le transazioni di droga.

Castellammare, finge di essere armato e tenta la rapina in tabaccheria:arrestato

Castellammare - Un tentativo di rapina lampo, concluso nel giro di pochi minuti grazie alla reazione dei dipendenti e al rapido intervento della Polizia di Stato. È quanto accaduto ieri sera a Castellammare di Stabia, dove un 36enne di origini napoletane è stato tratto in arresto con l’accusa di tentata rapina.

Secondo quanto ricostruito, intorno all’ora di chiusura è arrivata alla Sala Operativa del Commissariato stabiese una segnalazione di rapina in corso in una tabaccheria di piazza Principe Umberto. Una pattuglia in servizio di controllo del territorio ha raggiunto in pochi istanti l’attività commerciale indicata.

All’arrivo degli agenti, il presunto rapinatore era già stato trattenuto dai dipendenti: pochi istanti prima aveva fatto irruzione nel locale minacciando il personale e lasciando intendere di essere armato, nel tentativo di farsi consegnare l’incasso della giornata. Una minaccia che ha generato attimi di tensione, ma i lavoratori sono riusciti a bloccarlo, impedendogli la fuga.

La Polizia lo ha preso in consegna e, dopo le verifiche del caso, lo ha arrestato per tentata rapina.

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