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Spaccio di droga a Capodichino, due giovani arrestati dalla polizia

A Napoli, in via Calata Capodichino, la Polizia di Stato ha arrestato due giovani per spaccio di droga durante un controllo del territorio, scoprendo un sistema di consegna tramite un paniere; entrambi, già con precedenti, affronteranno ora le conseguenze legali delle loro azioni.

Napoli - La Polizia di Stato ha arrestato due giovani napoletani, di 21 e 20 anni, entrambi con precedenti di polizia anche specifici, per detenzione illecita di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.

L’operazione è stata condotta dagli agenti del Commissariato San Carlo Arena nel corso di un servizio di controllo del territorio.

I poliziotti, mentre transitavano in via Calata Capodichino, hanno notato il 20enne Rainiel Martinez che, con atteggiamento sospetto, stava ritirando una busta da un paniere calato dall’alto dal 21enne Ramos Velasquez Warlin.

L’intervento è scattato immediatamente: il giovane in strada è stato bloccato e trovato in possesso di una busta contenente 20 bustine di marijuana e di 140 euro in contanti, suddivisi in banconote di diverso taglio.

Successivamente, gli agenti hanno esteso il controllo all’abitazione da cui era stato calato il paniere, sorprendendo il 21enne, già sottoposto alla misura degli arresti domiciliari per reati in materia di stupefacenti.

All’interno dell’appartamento sono stati rinvenuti un involucro di hashish, una bustina di marijuana e diverso materiale utilizzato per il confezionamento della droga.
Alla luce degli elementi raccolti, entrambi gli indagati sono stati tratti in arresto e dovranno ora rispondere del reato contestato davanti all’autorità giudiziaria.

Il femminicidio-suicidio di Cava de' Tirreni senza un perché

Il tragico femminicidio-suicidio di Cava de' Tirreni segna un punto di non ritorno in una storia senza movente, lasciando la comunità scossa e interrogandosi su come una vita apparentemente normale possa celare un'oscurità inimmaginabile.

Cava de' Tirreni - Non c’è un movente chiaro, non c’è una storia di maltrattamenti denunciati, non c’è neppure quel copione, purtroppo ricorrente, fatto di gelosia ossessiva o di separazioni non accettate.

C’è solo una casa trasformata in teatro dell’orrore, una donna uccisa con ferocia, una madre ferita nel disperato tentativo di salvare la figlia e un uomo che, dopo il delitto, sceglie di togliersi la vita. È il dramma consumatosi ieri pomeriggio a Cava de’ Tirreni, popoloso comune a nord di Salerno, che si ritrova improvvisamente al centro dell’ennesimo femminicidio che macchia di sangue il 2025.

La vittima è Anna Tagliaferri, 40 anni, imprenditrice nel settore della pasticceria, volto noto e amato in città. A ucciderla sarebbe stato il compagno, Diego Di Domenico, anche lui 40enne, sommelier, che dopo aver infierito su di lei con almeno otto coltellate si è lanciato dal tetto dello stabile, morendo sul colpo. Un femminicidio-suicidio che lascia dietro di sé una scia di domande senza risposta.

Una domenica come tante, poi il raptus

La mattina era trascorsa senza apparenti tensioni. Anna e Diego avevano lavorato insieme nella storica pasticceria della famiglia di lei, una bottega simbolo di Cava de’ Tirreni, conosciuta ben oltre i confini cittadini.

Chi li ha visti racconta di una giornata normale, scandita dai ritmi del lavoro, come tante altre. Poi il rientro a casa, nell’appartamento di via Ragone dove la coppia conviveva da circa un anno. Ed è lì, intorno alle 15.30, che la situazione precipita.

Secondo la prima ricostruzione dei carabinieri, Di Domenico si sarebbe scagliato contro la compagna in un improvviso raptus di violenza. Anna viene colpita ripetutamente con un coltello: fendenti all’addome, alla schiena, alla gola. Colpi ravvicinati, inferti con una violenza tale da non lasciarle scampo. Gli investigatori ipotizzano che la donna abbia guardato in faccia il suo assassino negli ultimi istanti di vita.

In casa c’era anche la madre della vittima, Giovanna Venosi, 75 anni. La donna ha tentato disperatamente di intervenire per difendere la figlia, ma è stata a sua volta ferita alla gola, fortunatamente solo di striscio. Si è fermata soltanto quando ha capito che Anna era ormai morta, riversa a terra in un lago di sangue.

La fuga e il suicidio

Le urla e il trambusto attirano l’attenzione dei parenti che vivono nello stesso stabile. È lo zio di Anna a scendere per primo: trova la 75enne sotto choc, con uno straccio premuto sul collo, e la nipote senza vita sul pavimento.

A quel punto Di Domenico, scoperto e in evidente stato di alterazione, tenta una fuga tanto disperata quanto inutile. Sale per le scale, raggiunge una finestra, la scavalca e si arrampica sul tetto del palazzo. Poi il salto nel vuoto. Muore sul colpo, chiudendo nel modo più tragico una vicenda già segnata dall’orrore.

Le indagini e i primi interrogativi

Sul posto intervengono i carabinieri del reparto territoriale di Nocera Inferiore, guidati dal tenente colonnello Gianfranco Albanese, su delega della Procura di Nocera Inferiore. A coordinare l’inchiesta è il pubblico ministero Marco Fiorillo. Gli investigatori lavorano per ricostruire con precisione la dinamica dei fatti e, soprattutto, per comprendere cosa abbia innescato una violenza così improvvisa e brutale.

Al momento, spiegano gli inquirenti, non risultano segnalazioni pregresse di liti o violenze all’interno della coppia. Nessuna denuncia, nessun intervento delle forze dell’ordine. Un elemento che rende la tragedia ancora più difficile da decifrare. Un contributo fondamentale potrà arrivare dalla madre della vittima, unica testimone oculare del femminicidio, attualmente ricoverata all’ospedale di Cava de’ Tirreni. La donna sarà ascoltata non appena le sue condizioni lo consentiranno.

Si sta inoltre verificando se Di Domenico soffrisse di problemi depressivi e se avesse da poco interrotto una terapia. Un dettaglio che potrebbe aiutare a inquadrare il profilo psicologico dell’uomo, ma che non basta a spiegare un gesto di tale ferocia.

La Procura valuta anche l’autopsia sul corpo di Anna Tagliaferri, non tanto per chiarire le cause della morte, già evidenti, quanto per accertare il numero esatto dei colpi e la violenza dell’aggressione. Da un primo esame esterno, le coltellate sarebbero almeno otto, ma potrebbero essere di più.

Un amore nato da lontano

Anna e Diego si conoscevano da ragazzi. Un’amicizia nata tra i banchi di scuola, interrotta dal corso della vita e poi ritrovata negli anni, fino a trasformarsi in una relazione sentimentale. Da circa un anno avevano deciso di convivere, uniti anche da interessi professionali affini: lei imprenditrice nella pasticceria, lui sommelier in diversi ristoranti della Costiera Amalfitana.

«Poteva e doveva essere una storia a lieto fine, invece è finita in tragedia», racconta tra le lacrime una persona molto vicina ad Anna. «L’ho sentita al telefono poco prima che accadesse tutto. Era tranquilla, mi aveva detto che aveva lavorato in pasticceria fino al primo pomeriggio e poi era rientrata a casa con il compagno».

Anna Tagliaferri era la terzogenita di una famiglia simbolo di Cava de’ Tirreni. La pasticceria Tirrena, fondata dai genitori, è un’istituzione cittadina, resa celebre anche dal “Cavoto”, un cioccolatino diventato negli anni un vero marchio identitario. A differenza dei fratelli, impegnati soprattutto in laboratorio, Anna era il volto pubblico dell’azienda: solare, gentile, capace di curare le relazioni con i clienti e di immaginare nuovi prodotti.

Il silenzio dopo il sangue

Su Diego Di Domenico, chi lo conosceva parla di una persona riservata, segnata da un trauma profondo: la morte del padre, che anni fa si era tolto la vita lanciandosi dal balcone di casa. Un peso che, forse, non era mai stato del tutto superato. «Aveva dei problemi, era in cura, ma da qualche tempo aveva smesso», raccontano alcuni vicini. Elementi che ora vengono vagliati dagli investigatori.

Nel frattempo, in via Ragone è calato un silenzio irreale. Solo i passi dei carabinieri, impegnati nei rilievi fino a tarda sera, e il rumore degli scatti fotografici a immortalare una scena che resterà impressa a lungo nella memoria collettiva. Fuori dallo stabile, una folla incredula, sconvolta, in lacrime.

Il sindaco Vincenzo Servalli ha disposto la sospensione di tutte le manifestazioni previste per il periodo natalizio. «Non ci sono parole per una tragedia così immane – ha detto –. Questo dramma colpisce una famiglia molto conosciuta e stimata, ma soprattutto persone perbene, a cui la città è profondamente legata». Nel giorno dei funerali di Anna Tagliaferri sarà proclamato il lutto cittadino.

Una comunità intera ora prova a interrogarsi su un dolore che non trova spiegazioni. Un femminicidio “senza un perché”, che lascia solo macerie, domande e una ferita destinata a restare aperta a lungo.

Oroscopo di lunedì 22 dicembre 2025: previsioni di Paolo Tedesco

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In un lunedì che anticipa il calore delle festività, le stelle offrono un'opportunità unica per riflettere su ciò che abbiamo realizzato e su ciò che desideriamo portare nel nuovo anno; Paolo Tedesco ci guida con intuizioni pratiche, invitandoci a trovare un equilibrio tra azione e introspezione.

Le stelle di questo lunedì pre-natalizio ci consegnano una giornata dal potenziale straordinario, in bilico tra la spinta a concludere e la necessità di prepararci al nuovo ciclo che sta per iniziare. Paolo Tedesco ci guida attraverso questa energia con consigli pratici, che hanno un filo rosso comune: l'equilibrio tra azione e riflessione.

ARIETE (21 marzo - 20 aprile)

  • Amore: Giornata di passione e iniziativa. Se sei single, potresti fare un incontro fulmineo. In coppia, prendi l'iniziativa per una serata speciale.

  • Lavoro: La tua energia è al top. Approfittane per concludere progetti in sospeso. Attenzione a non essere troppo impulsivo con i colleghi.

  • Salute: Ottimo momento per sport competitivi. Scarica l'eccesso di energia fisica.

  • Finanze: Possibile spinta improvvisa, ma evita acquisti dettati dall'impulso del momento.

  • Consiglio di Paolo Tedesco: "Non bruciare le tappe. L'entusiasmo è il tuo motore, ma oggi una pausa di riflessione prima di agire può fare la differenza."

TORO (21 aprile - 20 maggio)

  • Amore: Cerca complicità e tenerezza. Le coccole valgono più di mille parole. Atmosfera romantica e sensuale in serata.

  • Lavoro: Giornata ideale per sistemare questioni pratiche e organizzative. La tua perseveranza viene notata.

  • Salute: Attenzione ai piccoli disturbi di stomaco. Meglio un pasto leggero e nutriente.

  • Finanze: Situazione stabile. Ottimo per pianificare il budget per l'anno nuovo.

  • Consiglio di Paolo Tedesco: "Radicati nelle tue certezze, ma non chiuderti alle novità che il destino ti presenta oggi."

GEMELLI (21 maggio - 21 giugno)

  • Amore: Comunicazione brillante e chiacchiere piacevoli. È il momento di chiarire o di lanciare un messaggio galante.

  • Lavoro: La tua mente è vivace e multitasking. Approfittane per riunioni, presentazioni e networking.

  • Salute: La mente è iperattiva. Ritaglia momenti di silenzio per evitare sovraccarico nervoso.

  • Finanze: Qualche spesa imprevista per comunicazione o spostamenti. Niente di grave.

  • Consiglio di Paolo Tedesco: "Scegli su cosa concentrare le tue energie. Disperderle oggi sarebbe un peccato. Focalizzati."

CANCRO (22 giugno - 22 luglio)

  • Amore: Sentimenti profondi e bisogno di sicurezza. In coppia, cerca intimità. Single, potresti sentire la nostalgia di un amore passato.

  • Lavoro: Lavorare da casa o in un ambiente familiare ti rende produttivo. Ascolta il tuo intuito per decisioni importanti.

  • Salute: Le emozioni influenzano il fisico. Cerca riparo e relax nelle mura domestiche.

  • Finanze: Attenzione a spese dettate dalla nostalgia o per la casa. Valuta con pragmatismo.

  • Consiglio di Paolo Tedesco: "Proteggi il tuo guscio, ma non isolarti. Una chiamata a un amico fidato può portare una piacevole sorpresa."

LEONE (23 luglio - 23 agosto)

  • Amore: Sei al centro dell'attenzione. Fai brillare il tuo charme. In coppia, organizzate qualcosa di creativo e divertente insieme.

  • Lavoro: La tua leadership naturale emerge. Proponi le tue idee con sicurezza, ma senza prevaricare.

  • Salute: Energia vitale buona. Attenzione a non strafare per non stancare cuore e schiena.

  • Finanze: Potresti essere tentato da acquisti vistosi o per divertimento. Goditeli, ma senza eccessi.

  • Consiglio di Paolo Tedesco: "La generosità è la tua regina. Condividere ciò che hai (tempo, sorrisi, idee) oggi ti porterà molta luce."

VERGINE (24 agosto - 22 settembre)

  • Amore: L'affetto si esprime con gesti concreti e servizievoli. Attenzione a non sembrare troppo critico o perfezionista.

  • Lavoro: Giornata di grande efficienza. Ottima per analisi, pianificazione e per mettere ordine negli archivi.

  • Salute: Stanchezza da stress mentale. Una bella passeggiata in natura ti rigenererà.

  • Finanze: Gestione oculata e attenta. È il momento di rivedere i dettagli di un investimento o contratto.

  • Consiglio di Paolo Tedesco: "Lascia da parte le analisi eccessive per un momento. A volte la soluzione è più semplice di quanto pensi."

BILANCIA (23 settembre - 23 ottobre)

  • Amore: Ricerchi armonia e bellezza. In coppia, equilibrio perfetto. Single, un incontro piacevole in un contesto elegante.

  • Lavoro: Le tue doti diplomatiche sono preziose. Riesci a mediare tra parti opposte e a trovare soluzioni eque.

  • Salute: Benessere legato all'estetica e all'armonia. Una seduta di bellezza o un massaggio ti faranno bene.

  • Finanze: Possibili spese per abbigliamento, arte o per rendere più bello il tuo spazio.

  • Consiglio di Paolo Tedesco: "La bellezza salverà il mondo, ma oggi salverà soprattutto il tuo umore. Circondati di ciò che ti piace."

SCORPIONE (24 ottobre - 22 novembre)

  • Amore: Intensità magnetica. Le conversazioni toccano temi profondi. Sesso, trasformazione e passione sono in primo piano.

  • Lavoro: Il tuo fiuto per gli affari è acuito. Scovi dettagli che altri non vedono. Ottimo per trattative riservate.

  • Salute: Energie sessuali forti. Attività fisica intensa può essere un buon canale.

  • Finanze: Situazioni finanziarie nascoste possono emergere. Attenzione a rischi calcolati.

  • Consiglio di Paolo Tedesco: "Non avere paura di scavare a fondo. La verità che cerchi, in amore o in lavoro, sta per venire a galla."

SAGITTARIO (23 novembre - 21 dicembre)

  • Amore: Spirito avventuroso e ottimista. In coppia, pianificate un viaggio. Single, un incontro con qualcuno di cultura diversa.

  • Lavoro: Idee visionarie e bisogno di libertà. Attenzione a non perdere di vista i dettagli pratici.

  • Salute: Hai bisogno di movimento e spazio. Evita la sedentarietà.

  • Finanze: Possibili spese per viaggi, cultura o formazione. Un investimento in conoscenza è sempre vincente.

  • Consiglio di Paolo Tedesco: "Punta in alto, ma ricorda di guardare anche dove metti i piedi. Il realismo completa la tua visione."

CAPRICORNO (22 dicembre - 20 gennaio)

  • Amore: I sentimenti sono seri e profondi. Cerchi stabilità e affidabilità. Un gesto di responsabilità verso il partner rafforza il legame.

  • Lavoro: Giornata di grande concretezza e ambizione. Sei nel tuo elemento. Puoi fare passi decisivi verso i tuoi obiettivi di carriera.

  • Salute: Resistente, ma attento a ossa, ginocchia e denti. La struttura è il tuo punto di forza e di attenzione.

  • Finanze: Gestione prudente e a lungo termine. Ottimo per pianificare il futuro finanziario.

  • Consiglio di Paolo Tedesco: "Il successo è una scala. Oggi sei sul gradino giusto per salire. Fidati del tuo metodo."

ACQUARIO (21 gennaio - 19 febbraio)

  • Amore: Amicizia e complicità sono la base. In coppia, condividete una causa o un interesse intellettuale. Single, l'amore può nascere in un gruppo.

  • Lavoro: Le tue idee innovative sono in primo piano. Collaborazione e lavoro di squadra danno ottimi frutti.

  • Salute: Benessere legato alla circolazione e al sistema nervoso. Stretching e tecniche di respirazione aiutano.

  • Finanze: Situazione originale. Possibili entrate da progetti collettivi o tecnologici.

  • Consiglio di Paolo Tedesco: "Il futuro è il tuo spazio. Oggi, condividere la tua visione con gli amici giusti può creare qualcosa di rivoluzionario."

PESCI (20 febbraio - 20 marzo)

  • Amore: Sogni ad occhi aperti e romanticismo. In coppia, atmosfera da favola. Single, potresti idealizzare qualcuno.

  • Lavoro: La tua creatività e intuizione sono altissime. Ottimo per lavori artistici, di cura o spirituali.

  • Salute: Sensibilità accentuata. Ritagliati del tempo per sognare e meditare, lontano dal caos.

  • Finanze: Attenzione a non essere troppo nebulosi o fiduciosi. Chiedi chiarimenti prima di firmare.

  • Consiglio di Paolo Tedesco: "La tua compassione è una guida, ma ricorda di ancorarti anche alla realtà. Un sogno realizzato è più bello di mille illusioni."

 Cosa ci riservano le stelle lunedì 22 dicembre 2025?

Saturno in Pesci ci spinge a fare bilanci emotivi e spirituali dell'anno passato, Mercurio retrogrado nel segno del Capricorno ci invita a rivedere, correggere e pianificare con scrupolo le fondamenta del nostro futuro. È una giornata in cui la Luna in Bilancia ci chiede di trovare armonia nelle relazioni e giustizia nelle nostre scelte.

I segni di terra (Toro, Vergine, Capricorno) sono avvantaggiati per concretizzare, quelli d'aria (Gemelli, Bilancia, Acquario) per connettere e comunicare. I segni di fuoco (Ariete, Leone, Sagittario) devono canalizzare l'entusiasmo, quelli d'acqua (Cancro, Scorpione, Pesci) devono gestire la profondità emotiva senza farsi travolgere.

In sintesi, le stelle ci riservano un'ultima, importante chiamata alla responsabilità e alla riconciliazione prima delle feste. È il momento di chiudere i conti in sospeso, fare pace con un passato che pesa e dare una forma chiara ai nostri desideri per il 2026. La chiave, come spesso accade, sta nel dosare saggiamente il cuore e la ragione.

Buona giornata sotto le stelle!

Uccisa in casa dal compagno: Cava de’ Tirreni sotto choc per la morte di Anna Tagliaferri

Cava de’ Tirreni vive un momento di profonda angoscia dopo l'omicidio di Anna Tagliaferri, un'imprenditrice amata dalla comunità, che ricorda come la violenza domestica possa colpire chiunque, trasformando un pomeriggio ordinario in una tragedia inaspettata.

Cava de’ Tirreni è  sotto una cappa di dolore e incredulità. Un pomeriggio di ordinaria quotidianità si è trasformato in una tragedia che ha scosso l’intera comunità: Anna Tagliaferri, 40 anni, è stata uccisa a coltellate dal compagno all’interno di un’abitazione in via Ragone.

Dopo l’aggressione, l’uomo ha ferito la madre della donna, intervenuta nel disperato tentativo di salvarla, e infine si è tolto la vita lanciandosi dalla finestra del palazzo. È morto sul colpo.

Una sequenza di violenza estrema che porta ancora una volta alla ribalta il dramma dei femminicidi, una piaga che non conosce confini geografici né sociali e che continua a colpire anche in Campania, con numeri e storie sempre più allarmanti.

La conferma della dinamica arriva direttamente dal sindaco di Cava de’ Tirreni, Vincenzo Servalli, che ha affidato a un post sui social il suo sgomento:
«Uccide la compagna, nota imprenditrice cavese, ferisce la madre di lei e si suicida buttandosi nel vuoto dal palazzo dove è successa la tragedia».

Il primo cittadino si è recato sul posto pochi minuti dopo l’accaduto, mentre la città restava paralizzata davanti all’ennesimo dramma consumato tra le mura domestiche.

Anna Tagliaferri non era solo una vittima. Era una donna conosciuta e stimata, volto e anima della storica Pasticceria Tirrena, un punto di riferimento per intere generazioni di cavesi.

Solo un mese fa, proprio il sindaco le aveva consegnato una targa di riconoscimento per celebrare i 50 anni di attività dell’azienda di famiglia, fondata e portata avanti con passione insieme ai fratelli Osvaldo e Federico. Un’eccellenza dolciaria diventata simbolo di lavoro, tradizione e identità cittadina.

Per questo la notizia ha avuto un impatto ancora più profondo: non una tragedia lontana, ma una ferita che attraversa la città, colpendo una famiglia conosciuta, una donna impegnata, una madre, una figlia.

Il Comune, in segno di lutto, ha sospeso tutte le iniziative natalizie in programma. I messaggi di cordoglio si moltiplicano sui social e nelle chat, tra incredulità e rabbia. «Non ci sono parole», scrivono in molti. Ed è proprio il silenzio, spesso, a raccontare meglio di ogni altra cosa la devastazione lasciata da eventi simili.

Una scia di sangue che non si ferma

Quello di Cava de’ Tirreni non è un caso isolato. In Campania, come nel resto d’Italia, il numero dei femminicidi continua a crescere, spesso consumati all’interno di relazioni sentimentali o familiari. Donne uccise da compagni, ex compagni, mariti che non accettano la fine di un rapporto, la libertà dell’altra persona, la possibilità di un “no”.

Secondo i dati nazionali, la maggior parte delle donne viene assassinata in casa, in quello che dovrebbe essere il luogo più sicuro. La violenza esplode spesso dopo anni di controllo, gelosia, minacce mai denunciate o sottovalutate. E quando arriva, è definitiva.

La Campania figura da tempo tra le regioni con un numero significativo di casi, segno di una emergenza sociale e culturale che va oltre la cronaca nera. Non si tratta di raptus, ma di una cultura del possesso che continua a generare morte. Ogni volta, dopo l’ennesimo nome, la stessa domanda: si poteva evitare?

Oltre il dolore, la responsabilità collettiva

La morte di Anna Tagliaferri impone una riflessione che va oltre l’indignazione del momento. Serve prevenzione, ascolto, protezione, una rete reale per chi vive situazioni di rischio. Servono segnali colti in tempo, istituzioni presenti, ma anche una società capace di riconoscere e contrastare la violenza prima che diventi irreversibile.

Anna era una donna conosciuta, indipendente, imprenditrice. Eppure non è stata risparmiata. Questo dimostra che nessuna è immune, e che la battaglia contro i femminicidi riguarda tutti: famiglie, scuole, istituzioni, media.

A Cava de’ Tirreni resta una città ferita, una famiglia distrutta, una madre sopravvissuta al dolore più grande. E resta un nome da non dimenticare, perché ogni femminicidio è una sconfitta collettiva.

Cava de’ Tirreni: accoltella una donna e si lancia nel vuoto. Lui muore sul colpo, lei muore in ospedale

A Cava de' Tirreni, una domenica di festa si è trasformata in un incubo: un uomo accoltella e uccide una donna e si lancia nel vuoto, lasciando la comunità sgomenta e in cerca di risposte su un legame oscuro che ha condotto a questa tragedia.

Cava de' Tirreni– Una domenica che doveva precedere le festività natalizie si è trasformata in un pomeriggio di sangue e disperazione a Cava de’ Tirreni.

Intorno alle 16.30 di oggi, 21 dicembre, la tranquillità della cittadina metelliana è stata spezzata da un femminicidio-suicidio che lascia dietro di sé due morti.

Secondo una prima ricostruzione della dinamica, ancora al vaglio degli inquirenti, un uomo di 40 anni si è scagliato con ferocia contro una donna, sua coetanea, colpendola ripetutamente con un’arma da taglio. Subito dopo l'aggressione, in preda a quello che appare come un raptus o un disegno criminale premeditato, l'uomo ha raggiunto la finestra dell'abitazione e si è lanciato nel vuoto.

Per l'aggressore non c'è stato nulla da fare: l'impatto con il suolo è stato fatale e i soccorritori del 118, giunti tempestivamente sul posto, non hanno potuto far altro che constatarne il decesso.

Diversa e drammatica la sorte della donna. Trovata in una pozza di sangue all'interno dell'appartamento, è stata stabilizzata dai sanitari e trasportata in codice rosso presso il presidio ospedaliero più vicino.arrivata in condizioni gravissime à morta poco dopo il ricovero a causa delle profonde ferite riportate.

Sul luogo della tragedia sono intervenuti i Carabinieri del Reparto Territoriale di Nocera Inferiore. I militari hanno immediatamente isolato l'area e avviato i rilievi scientifici necessari per cristallizzare la scena del crimine. Dalle prime risultanze investigative emerge un dettaglio cruciale: i due protagonisti di questa triste vicenda non vivevano insieme.

Sebbene non conviventi, resta ancora da chiarire l'esatta natura del rapporto che li legava e il movente che ha scatenato tale furia omicida. Le indagini proseguono a ritmo serrato per far luce sulle ombre di questo ennesimo dramma della follia.

Italiano carica il Bologna: "Per noi èuna finale storica"

Riad- "Le finali non si giocano, si vincono". Vincenzo Italiano non ha dubbi e carica il suo Bologna alla vigilia della finale di Supercoppa Italiana contro il Napoli, in programma stasera alle 20.

Sette mesi dopo il trionfo in Coppa Italia sul Milan, i rossoblù inseguono il secondo trofeo stagionale, in un match storico che potrebbe incidere nell'eredità del club.

Italiano, che ha già vissuto otto finali nella carriera, sottolinea l'unicità del momento: "Quella di domani sarà la seconda con il Bologna ed è storica, perché vorrei che il mio Bologna venisse ricordato come i grandi del passato". Non nasconde la stima per l'avversario: Antonio Conte è "uno da cui c'è sempre qualcosa da rubare, un vincente", mentre Aurelio De Laurentiis merita "un grande plauso" per i progressi del Napoli.

Il Bologna arriva però in emergenza. Assenti Freuler e Skorupski per infortunio, si è fermato anche Bernardeschi in semifinale contro l'Inter: il fantasista sarà operato martedì alla clavicola sinistra fratturata. "Una perdita pesante, stava svoltando - ammette Italiano -. Due clavicole in un anno sono un'anomalia". Proprio contro l'Inter è arrivato il primo gol rossoblù di Immobile, autore del rigore decisivo.

Tatticamente, out l'esterno sinistro Bernardeschi: ballottaggio tra Cambiaghi (eroe contro il Napoli in campionato con l'assist per Dallinga) e Rowe, possibile staffetta con Castro. Odgaard e Orsolini verso la conferma, Ferguson scalpita accanto a Pobega o Moro. In difesa, Zortea insidia Holm a destra.

"Dobbiamo cambiare per forza - avverte il tecnico -. Valuteremo i recuperi post-Inter, non posso sbagliare gli undici iniziali. Serve un blocco squadra, concentrazione totale, errori zero". Il capitano Lorenzo De Silvestri rinforza il messaggio: "Leggeri ma focalizzati, con voglia di stare insieme. Vogliamo un altro trofeo: chi gioca, chi entra, chi sta fuori deve dare più del massimo. Siamo in ballo e andiamo fino in fondo".

Politano carica il Napoli: "Gruppo unito, vogliamo portare a casa la Supercoppa"

Matteo Politano si prepara a dare il massimo nella finale di Supercoppa, promettendo un Napoli unito e determinato a vincere contro il Bologna; le parole di Politano evidenziano la forza del gruppo e l'importanza di affrontare la partita con intensità, promettendo emozioni forti per i tifosi.

Riad- Matteo Politano si presenta carico e determinato alla vigilia della finale di Supercoppa italiana. L'attaccante del Napoli, intervenuto in conferenza stampa, ha parlato della forza del gruppo azzurro e delle aspettative per la sfida contro il Bologna.

"Il nostro è un gruppo che è stato sempre unito, ci siamo sempre detti le cose in faccia, ci siamo aiutati sia dentro che fuori dal campo", ha esordito Politano. "È un Napoli forte sia fuori che dentro al campo", ha sottolineato il numero 21, rimarcando la solidità dello spogliatoio partenopeo.

Un match senza esclusione di colpi

L'esterno offensivo non ha nascosto le insidie della partita: "Sicuramente sarà una partita con grande intensità, con molti duelli. Dobbiamo andare forte su tutti i duelli". Una sfida che si preannuncia equilibrata e combattuta, con entrambe le squadre pronte a dare battaglia per alzare il trofeo.

"Sarà una gara aperta, ma noi vogliamo portare a casa questo trofeo", ha dichiarato con decisione Politano. "Mi aspetto una gara tosta dove entrambe vorranno imporre il loro gioco", ha concluso l'attaccante, consapevole che solo la determinazione e l'unità del gruppo potranno fare la differenza sotto il cielo di Riyadh.

Supercoppa, Conte avverte il Napoli: "La finale dà energia, ma la storia ricorda solo chi vince"

La finale di Supercoppa italiana è un banco di prova cruciale per il Napoli, dove Antonio Conte avverte che l'unico ricordo che conta è quello del trofeo alzato, sottolineando l'importanza di affrontare il Bologna con la giusta fame e determinazione, per trasformare una stagione complessa in un.

Riad – Energia, fiducia ed entusiasmo, ma anche la consapevolezza che nel calcio conta solo alzare il trofeo. Antonio Conte presenta così la finale di Supercoppa italiana che vedrà il suo Napoli opposto al Bologna, tracciando una linea netta tra il valore del percorso e l’implacabile giudizio del risultato.

«È bello arrivare in finale – sottolinea il tecnico – ma poi ci si ricorda solo di chi ha vinto».
Il messaggio è chiaro anche sul piano motivazionale: nessun alibi, nessuna distrazione. «Se domani il Bologna avesse più fame di noi, sarebbe una nostra colpa», avverte Conte, riconoscendo però i meriti degli avversari.

I rossoblù, infatti, hanno già dimostrato solidità e qualità nel confronto diretto in campionato, imponendosi nella ripresa. Una sconfitta che per il Napoli ha rappresentato un punto di svolta: analisi lucida, correzioni tattiche e una reazione concreta, tradotta in una striscia di cinque vittorie consecutive prima di un nuovo passaggio a vuoto e della ripartenza vincente in semifinale contro il Milan.

Il lavoro di preparazione, spiega Conte, passa dallo studio meticoloso dell’avversario. «Diamo molte informazioni ai giocatori, in fase difensiva e offensiva. Rivedere la partita già giocata serve a capire cosa migliorare». Un approccio condiviso anche dal Bologna di Vincenzo Italiano, allenatore stimato apertamente dal tecnico azzurro: «Ha fatto gavetta, come me. Ovunque è andato ha fatto bene. Ha passione e merita applausi».

Nel suo intervento, Conte allarga poi lo sguardo sulla stagione del Napoli, definita sin dall’inizio «la più complessa» della sua carriera recente. Nove nuovi innesti, un calendario più intenso rispetto all’anno dello scudetto e una serie di infortuni gravi, con assenze prolungate tra i tre e i sei mesi, hanno complicato il cammino

. «Non è che trapianti i giocatori e tutto funziona subito», ribadisce, rivendicando però la solidità del percorso: posizione di classifica in linea con gli obiettivi, finale del primo trofeo stagionale e possibilità ancora aperte nelle altre competizioni.

C’è infine un richiamo alla memoria collettiva, che Conte ritiene troppo corta. «Non dobbiamo dimenticare da dove arriviamo: da uno scudetto straordinario dopo un decimo posto. È qualcosa che non viene sottolineato abbastanza».

Parole che suonano come una richiesta di equilibrio nel giudizio e, al tempo stesso, come l’ennesima spinta verso una finale che per il Napoli non è solo una partita, ma una verifica di maturità. Perché, come ricorda lo stesso Conte, la finale accende gli stimoli, ma solo la vittoria resta.

Napoli, polpi sotto taglia salvati dal mercato illegale

Napoli – Mentre le tavole natalizie si riempiono di prelibatezze ittiche, il Mar Mediterraneo paga un prezzo salato: pesca illegale e sovrasfruttamento che colpiscono duro, soprattutto durante le feste.

Approfittando della domanda alle stelle per crostacei e cefalopodi, i bracconieri non esitano a razziare risorse all'interno delle Aree Marine Protette, ignorando taglie minime e stagionalità.

È quanto denuncia l'iniziativa "A Natale Riportiamoli A Mare", andata in scena oggi al Parco Sommerso di Gaiola, promossa dall'Area Marina Protetta Napoletana insieme al Coordinamento Tutela Mare (CTM).

Durante la mattinata, un gruppo di volontari ha compiuto un gesto simbolico ma concreto: ha riscattato da pescherie cittadine 35 polpi vivi, tutti sotto la taglia minima regolata dal Regolamento UE 1241/2019 – con pesi tra i 200 e i 700 grammi – per liberarli nelle acque protette della Gaiola.

"Questi esemplari non avevano nemmeno raggiunto la maturità sessuale", spiega un portavoce del Parco, sottolineando come la pesca prematura priva le specie di riproduttori essenziali, accelerando il rischio di estinzione. Norme chiare, dunque, calpestate non solo in mare ma anche nei mercati: sotto Natale, la frenesia commerciale spesso chiude un occhio su frodi che alimentano un giro illecito da milioni di euro.

L'evento non si è fermato alla liberazione. I partecipanti hanno assistito alla proiezione di My Octopus Teacher, documentario premio Oscar che svela l'intelligenza e la complessità dei polpi, rafforzando il messaggio su ecosistemi marini in pericolo.

L'iniziativa si inserisce nella campagna "Anche a Natale, io non ALIMENTO la pesca di FRODO", che include un decalogo per il consumatore consapevole: dal verificare le taglie minime al preferire fonti certificate, passando per il boicottaggio di prodotti sospetti (leggi qui).

In Campania, dove il mare è risorsa economica vitale ma fragile, episodi come questi evidenzano un'emergenza cronica. Le Aree Marine Protette, nate per salvaguardare biodiversità, diventano paradossalmente terreno di caccia durante le feste.

Le autorità vigilano, ma la domanda natalizia – con un aumento del 30-50% nelle vendite di polpo secondo stime del settore – spinge traffici opachi. Un monito per i consumatori: scegliere sostenibile significa contrastare il crimine ambientale.

Arzano, seconda rapina al supermercato Eurospin in pochi giorni

Ad Arzano, la criminalità colpisce nuovamente il supermercato Eurospin, teatro di una rapina a mano armata che si è verificata domenica pomeriggio, a pochi giorni di distanza dal precedente episodio; l'accaduto ha sollevato preoccupazione e attirato l'attenzione del Prefetto di Napoli, Michele Di.

Arzano – Criminalità scatenata: seconda rapina a mano armata ai danni del supermercato Eurospin nel giro di pochi giorni, ha attirato le attenzioni dell Prefetto di Napoli, Michele Di Bari.

Con lo stesso copione di appena qualche giorno fa, domenica pomeriggio, poco prima delle 14, i malviventi hanno fatto irruzione nel supermercato di via A. Pecchia imbracciando armi e con il volto coperto.

Tutto è durato pochi minuti: i rapinatori se la sono data a gambe con il bottino. Le indagini sono state affidate ai carabinieri di Arzano, arrivate subito. Al vaglio degli investigatori anche stavolta le immagini delle telecamere presenti in negozio oltre a quelle comunali disposte in zona e lungo il tragitto che i rapinatori potrebbero aver percorso durante la fuga e, gli eventuali mezzi utilizzati per arrivare in zona e se ad aspettarli ci fossero eventualmente dei pali.

Ancora da quantificare il bottino si ipotizza comunque un colpo da migliaia di euro. La rapina mette a nudo la vulnerabilità di un territorio perennemente al centro di dispute criminali e delinquenziali con il centro storico ormai diventato un suk della droga.
P.B.

Il ragù della domenica: varianti storiche e curiosità culinarie

Il ragù della domenica rappresenta un legame profondo con le tradizioni culinarie italiane, un momento di convivialità che si consuma lentamente, dal profumo avvolgente che riempie la casa fin dal mattino fino al rituale di condivisione attorno alla tavola, rivelando storie e varianti locali che.

Il ragù della domenica è molto più di un semplice sugo: è un rito familiare, un sapore che profuma la casa fin dal mattino e un simbolo della convivialità italiana. Tra le molte varianti regionali, il ragù napoletano occupa un posto speciale per la sua ricca tradizione e le tecniche di cottura lenta che lo rendono unico nel panorama culinario italiano. In questo articolo esploriamo le origini storiche del ragù, le differenze tra versioni celebri e alcune curiosità gastronomiche che rendono questo piatto un vero patrimonio culturale della tavola italiana.

Il ragù della domenica: dalle origini alla tradizione

Il termine ragù deriva dal francese ragoût, che significa letteralmente “piatto in umido” o “risvegliare l’appetito” ed è entrato nella tradizione culinaria italiana già tra Sette e Ottocento grazie all’influenza francese nelle corti italiane.

In molte regioni d’Italia, il ragù è il piatto principe del pranzo della domenica: la sua preparazione richiede ore di cottura lenta, tempo che nelle famiglie veniva dedicato a chiacchiere, visite e attese prima del pasto principale. La lunga cottura permette alla carne di diventare tenerissima e di infondere al pomodoro sapori profondi e complessi, trasformando il sugo in una vera e propria celebrazione del gusto.

Storicamente, in molte case italiane la domenica era il giorno in cui ci si riuniva attorno alla tavola e si onorava questo piatto, servito con diverse tipologie di pasta e spesso seguito dalla stessa carne usata per il sugo, che veniva consumata come secondo.

Il ragù napoletano: cuore della domenica partenopea

Tra le versioni più emblematiche del ragù della domenica spicca senza dubbio il ragù napoletano, che non è solo una ricetta ma una filosofia di cucina. A Napoli il ragù non si “fa”: si cura. È la lenta evoluzione di aromi, sapori e tradizione che avvolge la casa con profumi intensi fin dalle prime ore del mattino.

Il ragù napoletano si contraddistingue per l’uso di pezzi interi di carne, manzo, maiale, salsicce e talvolta braciole ripiene, che vengono rosolati lentamente e poi cotti a fuoco bassissimo per molte ore. A differenza di altre varianti come il ragù alla bolognese, qui non si usa carne macinata ma tagli più corposi che rilasciano sapore e gelatina, conferendo alla salsa una consistenza ricca e vellutata.

Ogni famiglia e ogni quartiere di Napoli ha la sua versione: qualcuno aggiunge osso di maiale per dare più sapore, altri preferiscono più cipolla o un tocco di basilico. In ogni caso l’obiettivo è sempre lo stesso: creare un sugo corposo, profumato e avvolgente che accompagni la pasta e, in seguito, la carne come secondo portata.

Varianti storiche e curiosità culinarie

Dal nord al sud: differenze regionali

Se il ragù napoletano è sinonimo di ricchezza e lentezza di cottura, altre regioni italiane offrono interpretazioni diverse del ragù della domenica. In Emilia-Romagna, il ragù alla bolognese utilizza carne macinata finemente con un soffritto di sedano, carota e cipolla e una cottura lenta ma differente nel profilo di sapore rispetto alla versione napoletana.

Al Sud altre varianti possono includere tagli di montone in zone come la Puglia o versioni arricchite di aromi legati alle tradizioni locali. Il denominatore comune resta sempre la pazienza: un ragù autentico richiede tempo, attenzione e rispetto per gli ingredienti.

Curiosità popolari

  • In molte famiglie italiane il ragù preparato di domenica veniva utilizzato per più piatti: una parte per il primo con la pasta, un’altra per la carne come secondo e gli avanzi per ricette come lasagne o cannelloni durante la settimana.
  • Il rituale del ragù è talmente radicato nella cultura popolare che diverse famiglie hanno tramandato versioni segrete, rituali e piccoli trucchi per ottenere la salsa perfetta.
  • Il profumo del ragù è spesso citato nella letteratura e nel teatro napoletano come simbolo di casa, famiglia e calore domestico.

Furto di e-bike nel Casertano, il GPS incastra i ladri: bloccati dalla Polizia appena scesi dal treno a Napoli

Un ragazzo di Capodrise ha recuperato la sua e-bike rubata grazie a un GPS, attivando un immediato intervento della Polizia Ferroviaria che ha bloccato i ladri a Napoli, garantendo la restituzione del mezzo e dimostrando l’efficacia della tecnologia nella lotta al crimine.

Napoli – Un furto sventato in tempo reale grazie alla tecnologia e al coordinamento lampo tra le forze dell’ordine. È finita sui binari della stazione di Napoli Piazza Garibaldi la fuga di due giovani, bloccati dalla Polizia Ferroviaria mentre tentavano di far perdere le proprie tracce con una preziosa bicicletta elettrica rubata poche ore prima nel Casertano.

L'episodio è avvenuto nella giornata di giovedì. Tutto è iniziato a Capodrise, in provincia di Caserta, dove un ragazzo si è accorto della sparizione della sua e-bike. Invece di farsi prendere dal panico, la vittima ha avuto la prontezza di consultare l'applicazione collegata al localizzatore GPS installato sul mezzo. Il segnale era inequivocabile: la bici non solo si stava muovendo, ma viaggiava velocemente lungo la tratta ferroviaria in direzione Napoli.

Il giovane ha immediatamente contattato la Questura di Caserta, fornendo la posizione esatta e la direzione del segnale. La sala operativa ha gestito l'emergenza con precisione chirurgica, allertando i colleghi del Compartimento Polizia Ferroviaria per la Campania e permettendo loro di individuare il convoglio esatto su cui stavano viaggiando i sospettati.

La trappola è scattata all’arrivo del treno nella stazione sotterranea di Piazza Garibaldi. Gli agenti della Polfer, agendo con rapidità e discrezione per non creare allarme tra i pendolari, hanno intercettato i due soggetti appena scesi dal vagone. Si tratta di due 19enni di origine tunisina, trovati in possesso della bicicletta ancora intatta.

I due giovani sono stati denunciati a piede libero per il reato di ricettazione. La bicicletta elettrica è stata recuperata e restituita al legittimo proprietario, che ha potuto riaverla grazie alla sua prontezza di riflessi e all'efficace asse operativo tra Caserta e Napoli.

Catenaccio:
Il proprietario ha seguito il segnale in tempo reale da Capodrise fino a Piazza Garibaldi allertando la Questura. Gli agenti della Polfer hanno atteso il convoglio al binario: denunciati due 19enni per ricettazione, il mezzo è stato restituito.

Testo dell'articolo:

NAPOLI – Un furto sventato in tempo reale grazie alla tecnologia e al coordinamento lampo tra le forze dell’ordine. È finita sui binari della stazione di Napoli Piazza Garibaldi la fuga di due giovani, bloccati dalla Polizia Ferroviaria mentre tentavano di far perdere le proprie tracce con una preziosa bicicletta elettrica rubata poche ore prima nel Casertano.

L'episodio è avvenuto nella giornata di giovedì. Tutto è iniziato a Capodrise, in provincia di Caserta, dove un ragazzo si è accorto della sparizione della sua e-bike. Invece di farsi prendere dal panico, la vittima ha avuto la prontezza di consultare l'applicazione collegata al localizzatore GPS installato sul mezzo. Il segnale era inequivocabile: la bici non solo si stava muovendo, ma viaggiava velocemente lungo la tratta ferroviaria in direzione Napoli.

Il giovane ha immediatamente contattato la Questura di Caserta, fornendo la posizione esatta e la direzione del segnale. La sala operativa ha gestito l'emergenza con precisione chirurgica, allertando i colleghi del Compartimento Polizia Ferroviaria per la Campania e permettendo loro di individuare il convoglio esatto su cui stavano viaggiando i sospettati.

La trappola è scattata all’arrivo del treno nella stazione sotterranea di Piazza Garibaldi. Gli agenti della Polfer, agendo con rapidità e discrezione per non creare allarme tra i pendolari, hanno intercettato i due soggetti appena scesi dal vagone. Si tratta di due 19enni di origine tunisina, trovati in possesso della bicicletta ancora intatta.

I due giovani sono stati denunciati a piede libero per il reato di ricettazione. La bicicletta elettrica è stata recuperata e restituita al legittimo proprietario, che ha potuto riaverla grazie alla sua prontezza di riflessi e all'efficace asse operativo tra Caserta e Napoli.

Movida sotto torchio ai Quartieri Spagnoli: sequestri e sanzioni nella notte

Ieri sera, la Questura di Napoli ha avviato un'operazione di controllo nei Quartieri Spagnoli, identificando 38 persone e ispezionando 15 esercizi commerciali, riscontrando irregolarità e sanzionando sei locali per violazioni igienico-sanitarie; un intervento rilevante per garantire la legalità e.

Napoli – Blitz contro l'illegalità nella zona della movida dei Quartieri Spagnoli. Nella serata di ieri, la Questura di Napoli ha intensificato i controlli sul territorio con un'operazione coordinata che ha coinvolto agenti dei Commissariati Montecalvario, Posillipo e Dante, la Divisione Polizia Amministrativa e Sociale, il Reparto Mobile, la Guardia di Finanza, la Polizia Locale e il personale dell'ASL NA 1.

Gli operatori hanno identificato 38 persone e controllato 10 veicoli, contestando 10 violazioni al Codice della Strada.

Focus sulle attività commerciali: ispezionati 15 esercizi, dove sono emersi 2 lavoratori irregolari. A diversi titolari sono state contestate non conformità significative, mentre 6 locali hanno ricevuto sanzioni per violazioni igienico-sanitarie, per un totale di 4.500 euro.

Chiusura con sequestro di circa 50 kg di alimenti, privi di conservazione adeguata e tracciabilità.

Il Metaverso è davvero fallito? O non è mai stato provato fino in fondo

Prima di giudicare il Metaverso, servirebbe  davvero “Entrarci”

Non basta guardare da fuori, leggere titoli o provare per cinque minuti. Il Metaverso va abitato e provato a fondo. Altrimenti il giudizio arriva prima dell’esperienza.


Negli ultimi giorni si torna a leggere, ancora una volta, il funerale del Metaverso. Articoli che ne decretano la fine, che parlano di sogno infranto, di fallimento annunciato, di visione sbagliata. Ma viene spontaneo porsi una domanda : prima di scrivere che il Metaverso è morto, è stato davvero vissuto? È stato usato sul serio? È stato indossato un visore ogni giorno, per settimane, non per mezz’ora di prova?

Perché la sensazione, leggendo certi pezzi, è chiara: chi scrive ha sbirciato il Metaverso, non lo ha abitato.

Provare un visore non è usarlo

Il Meta Quest, come ogni tecnologia di rottura, non è immediato. Non è un telefono che accendi e padroneggi in cinque minuti. È un modo diverso di stare nel digitale, con tempi di adattamento, limiti fisici e nuove logiche cognitive.

Metaverso: in caricamento. Esperienza mai avvenuta. Opinione pubblicata lo stesso. È davvero un fallimento o una connessione mancata?

Chi parla di nausea come difetto strutturale tradisce subito la propria inesperienza: la nausea passa dopo pochi giorni di utilizzo, è un fenomeno noto, fisiologico, temporaneo. Chi usa davvero un visore lo sa. Il vero problema oggi non è quello, ma il peso, la pressione sulla nuca e sulle orbite, la scomodità oltre una o due ore continuative. Critica legittima, concreta, reale. Non slogan.

Eppure, al netto di questi limiti, il livello di maturità raggiunto è tutt’altro che trascurabile.

App, giochi e mondi: non è il deserto che raccontano

Le applicazioni ci sono. I giochi anche, e molti sono di ottima fattura quando progettati nativamente per la realtà virtuale, non come semplice trasposizione di esperienze pensate per PC o console tradizionali.

Internet non è nato ordinato.
I social non sono nati maturi.
Il Metaverso non fa eccezione.

I mondi virtuali — quelli ben costruiti, con una logica, una direzione, un obiettivo — sono interessanti, coinvolgenti, spesso sorprendenti. Esiste certo una marea di mondi amatoriali, improvvisati, imbarazzanti. Ma questo non è un fallimento del Metaverso, è semplicemente il riflesso della libertà creativa degli utenti, la stessa che ha riempito il web di siti orrendi negli anni ’90. Non era colpa di Internet, e non è colpa di Meta.

Il vero nodo: il lavoro, non l’intrattenimento

Il punto critico, quello sì irrisolto, è un altro: il lavoro digitale. Oggi il Metaverso fatica a integrarsi davvero con i flussi produttivi di un PC o di un portatile. Il desktop remoto è suggestivo, fa effetto “wow”, ma appena provi a montare un video, scrivere una mail complessa, lavorare su Canva o su una timeline, ti rendi conto che non è ancora praticabile, se non affidandosi quasi esclusivamente ai comandi vocali.

Questo sì, è un limite reale.
Ma limite non significa morte. Significa strada ancora aperta.

Qui la critica è corretta. Ma non equivale a dire che tutto è fallito: equivale a dire che la strada non è finita, ed è una differenza enorme.

 Meta Quest 3
Il visore Meta Quest 3

Zuckerberg come bersaglio facile

Puntare il dito contro Mark Zuckerberg oggi è fin troppo semplice. È diventato lo sport preferito. Ma c’è una verità che andrebbe riconosciuta: ha avuto il coraggio di crederci, di investire quando altri osservavano da lontano.

È una storia già vista.
All’inizio si rideva delle auto elettriche.
Si rideva dell’idea di portare internet ovunque via satellite.
Poi la realtà ha fatto il resto.

È una storia già vista. Elon Musk veniva deriso quando parlava di auto elettriche. Tesla era considerata un’utopia costosa. Anche i satelliti per l’internet globale sembravano fantascienza. Poi i fatti hanno smentito gli elogi funebri scritti troppo presto.

Tagli al budget? Forse si chiama Intelligenza Artificiale

Si parla di riduzione degli investimenti come segnale di resa. Ma e se invece fosse una riallocazione strategica? Oggi c’è una tecnologia che assorbe risorse, energie e priorità: l’Intelligenza Artificiale. E immaginare il Metaverso senza IA è come immaginare lo smartphone senza internet.

Chi usa davvero un visore se lo chiede spesso:
Perché non c’è ancora un’IA integrata che mi aiuti qui? Perché non traduce in tempo reale le conversazioni?

Nei mondi virtuali la lingua è una barriera enorme. L’inglese domina. Un’IA che traduca in tempo reale le interazioni vocali abbatterebbe uno dei limiti più grandi dell’esperienza sociale. E questo è solo un esempio. Metaverso e IA non sono alternative: sono destinati a convergere.

Dichiarare morto il Metaverso è intellettualmente disonesto

Criticare è legittimo. Anzi, necessario. Ma farlo senza entrarci davvero dentro, senza usarlo quotidianamente, senza distinguere tra limiti strutturali e problemi risolvibili, diventa un esercizio di moda. Oggi va di moda demolire il Metaverso. Domani, forse, sarà di moda rimpiangerlo.

E c’è anche un rispetto dovuto a chi lo utilizza, a chi ci lavora, a chi ci ha investito tempo e denaro non per fanatismo, ma perché in quelle esperienze vede valore reale.

Continuare a sognare non è un errore

Da bambini sognavamo mondi digitali, realtà alternative, spazi condivisi oltre lo schermo. Oggi quelle cose esistono, imperfette, scomode, migliorabili. Ma esistono.

Connessione al Metaverso… in caricamento.
Forse, questa volta, vale la pena aspettare che finisca.

Forse il Metaverso non è quello che ci avevano promesso. Ma non è nemmeno quello che oggi si vuole liquidare frettolosamente. La tecnologia non cresce seguendo i titoli dei giornali. Cresce per tentativi, errori, rallentamenti e ripartenze.

Smettere di sognare proprio ora sarebbe il vero fallimento.

Napoli, Burger King chiuso alla Centrale: protesta al buio dei lavoratori

Sabato sera, davanti all'ex Burger King della Stazione Centrale di Napoli, i lavoratori licenziati hanno dato vita a un presidio silenzioso illuminato da candele, denunciando l'assenza di risposte sul loro futuro occupazionale dopo la chiusura del locale avvenuta lo scorso ottobre.

Napoli – Un presidio silenzioso ma carico di significato, illuminato solo da candele e dalle torce dei cellulari.

È la protesta andata in scena sabato sera davanti ai locali dell’ex Burger King della Stazione Centrale di Napoli, chiuso lo scorso ottobre dopo vent’anni di attività in seguito al passaggio di gestione a Grandi Stazioni. Nelle ultime ore, ai lavoratori è stata tolta anche la corrente elettrica, ma la decisione non ha fermato la mobilitazione.

I dipendenti licenziati continuano a presidiare quello che per due decenni è stato il loro posto di lavoro, denunciando l’assenza di risposte sul futuro occupazionale e l’esclusione dai progetti di riqualificazione della stazione. Al loro fianco il deputato di Alleanza Verdi Sinistra Francesco Emilio Borrelli, che segue la vertenza fin dall’avvio della procedura di licenziamento.

“Vigliaccamente hanno tolto anche la luce, ma non riusciranno a spegnere la dignità di una battaglia per il diritto al lavoro – ha dichiarato Borrelli –. Questi lavoratori hanno perso tutto dopo vent’anni e meritano di essere ricollocati nei nuovi progetti di Grandi Stazioni.

L’atteggiamento dei manager della società che fa capo a Ferrovie dello Stato è inaccettabile: nessun dirigente si è mai presentato ai tavoli convocati dal Prefetto, nessun piano di riqualificazione è stato illustrato, nessuno ha avuto il coraggio di guardare in faccia queste persone”.

Il deputato punta il dito contro quella che definisce “un’opacità grave”, ricordando le condizioni di lavoro degli ultimi mesi: “Stipendi modesti, un’estate senza aria condizionata, ora il buio totale. Tra questi lavoratori ci sono madri con figli, padri di famiglia, persone prossime alla pensione che difficilmente troveranno una nuova occupazione. Ci aspettavamo almeno un gesto di umanità, soprattutto alla vigilia di quello che sarà per molti il Natale più duro di sempre”.

Ferma anche la posizione dei dipendenti, che annunciano la prosecuzione del presidio: “Questo luogo ha rappresentato per vent’anni la nostra vita – spiegano –. Ci hanno tolto tutto, persino la luce, ma non la dignità. Sentiamo parlare di investimenti e riqualificazione, ma siamo stati esclusi da tutto. Non chiediamo favori: vogliamo solo tornare a lavorare per mantenere onestamente le nostre famiglie”.

Il Natale, annunciano, lo trascorreranno lì, davanti ai locali chiusi, chiedendo alle istituzioni di assumere un ruolo attivo nel confronto con Grandi Stazioni e di non lasciare soli i lavoratori.

Napoli, paura in via Arenaccia: due anziane travolte sulle strisce pedonali

Ieri sera, due donne anziane sono state investite mentre attraversavano via Arenaccia a Napoli, un'arteria già nota per la sua pericolosità; il consigliere Enrico Cella ha denunciato la necessità di interventi urgenti per garantire la sicurezza dei pedoni in una zona caratterizzata da traffico.

Napoli– Ancora sangue sulle strade di Napoli. Nella serata di ieri, due donne anziane sono state investite da un'auto mentre attraversavano via Arenaccia.

L'incidente è avvenuto proprio sulle strisce pedonali, confermando la pericolosità di un’arteria stradale già finita più volte al centro delle cronache.

I soccorsi e il nodo traffico Immediato l'allarme dei passanti, ma l'arrivo delle due ambulanze del 118 è stato rallentato dal traffico intenso che paralizzava la zona. Una volta sul posto, i sanitari hanno prestato i primi soccorsi alle vittime prima di trasportarle d'urgenza in ospedale. Le loro condizioni sono attualmente al vaglio dei medici.

La denuncia: "È una strada maledetta" Sulla vicenda è intervenuto con durezza Enrico Cella, consigliere della IV Municipalità e residente nel quartiere, che da tempo si batte per la messa in sicurezza dell'area.

"Non è la prima volta che questa 'strada maledetta' diventa teatro di incidenti, anche mortali", denuncia Cella. "Senza correttivi immediati alla viabilità, il rischio di nuove tragedie resta altissimo".

Le criticità evidenziate Secondo il consigliere, sono tre i punti critici che rendono via Arenaccia una trappola per pedoni e automobilisti:

Illuminazione carente: Molti tratti della strada restano al buio, specialmente dove mancano le luci delle attività commerciali. È necessario potenziare il voltaggio delle lampade pubbliche.

Segnaletica invisibile: Le strisce pedonali e la segnaletica orizzontale sono ormai logore e difficilmente individuabili dai conducenti.

Caos semaforico: La recente attivazione dei semafori in Piazza Poderico non avrebbe risolto i problemi, ma creato nuovi ingorghi, inquinamento e pericoli.

L'appello alle istituzioni Il consigliere Cella ha concluso con un sollecito formale all'Ufficio Traffico e Viabilità del Comune di Napoli: «Bisogna agire in tempi brevi. La sicurezza dei cittadini non può più aspettare i tempi della burocrazia».

Casavatore, l'associazione "30 Luglio" illumina il Natale con "Natale a Colori"

A Casavatore, l'associazione "30 Luglio" sta trasformando il Natale in un’occasione di solidarietà e gioia, offrendo ai bambini non solo cioccolata e materiali scolastici, ma anche un momento di condivisione che rinforza il legame comunitario in un periodo di sfide economiche.

Casavatore  – La solidarietà natalizia sboccia in Piazza Di Nocera, nell'area antistante il Comune, grazie all'evento "Natale a Colori" organizzato dall'associazione "30 Luglio".

L'iniziativa, in programma questa mattina dalle 9.30 alle 13.30, trasformerà il cuore del paese in un momento di gioia condivisa, dedicato soprattutto ai più piccoli.

I bambini presenti riceveranno in dono cioccolata fondente e materiale didattico utile per la scuola, un gesto concreto per supportare le famiglie in un periodo di festività spesso gravato da spese extra. L'associazione "30 Luglio", da anni attiva nel territorio campano con progetti di inclusione sociale, punta a colorare il Natale con attività ludiche, canti e auguri collettivi per tutta la comunità.

L'evento si inserisce in un contesto locale dove iniziative come questa rafforzano il tessuto sociale di Casavatore, comune della provincia di Napoli alle prese con sfide quotidiane ma ricco di associazionismo. "Vogliamo regalare sorrisi e un po' di aiuto concreto ai bimbi, augurando un Buon Natale a tutti", ha dichiarato un portavoce dell'associazione, sottolineando l'importanza di stare insieme in tempi incerti.

Non mancheranno animazioni e stand per coinvolgere famiglie e residenti, invitando tutti a partecipare per un Natale più solidale e colorato.

P.B.

Chiaia, stretta dei Carabinieri sulla movida: 8 denunce e 25 multe nella notte

Nella notte di sabato, i Carabinieri della Compagnia Napoli Centro hanno intensificato i controlli nei baretti di Chiaia, un area centrale per la movida, portando a otto denunce e 25 multe per violazioni al Codice della Strada, evidenziando un impegno nel garantire la sicurezza pubblica.

Nella notte appena trascorsa i Carabinieri della Compagnia Napoli Centro hanno intensificato i controlli nella zona dei baretti di Chiaia, uno dei principali punti di ritrovo della movida cittadina.

Nel corso dell’operazione sono stati identificati 92 giovanissimi e controllati 33 veicoli. Elevate complessivamente 25 contravvenzioni per violazioni al Codice della Strada.

All’esito delle verifiche, sono otto le persone denunciate. Tra queste, un 19enne è stato trovato in possesso di un tirapugni, mentre un 28enne è risultato alla guida con un tasso alcolemico oltre i limiti consentiti.

Due ragazzi sono stati segnalati alla Prefettura perché trovati in possesso di modiche quantità di sostanza stupefacente. Denunciati inoltre sei napoletani sorpresi a svolgere l’attività di parcheggiatore abusivo: secondo quanto emerso dai controlli, si tratta di soggetti recidivi nel biennio.

Vitulazio, minacce e stalking all’ex compagna: arrestato 23enne

Il caso di Vitulazio mette in luce una realtà inquietante: un giovane, non rassegnato alla fine di una relazione, ha trasformato l'amore in paura, culminando in atti di stalking che hanno costretto una donna a chiedere aiuto.

Vitulazio  – I carabinieri della Stazione di Vitulazio hanno arrestato, in regime di flagranza differita, un 23enne residente a Capua, ritenuto responsabile del reato di atti persecutori nei confronti dell’ex fidanzata.

L’intervento dell’Arma è scattato a seguito della denuncia presentata dalla donna, residente a Bellona, che si è recata presso la caserma locale per raccontare una serie di comportamenti vessatori e minacciosi subiti dopo la fine della relazione sentimentale.

Il rapporto, iniziato nell’agosto scorso e conclusosi per futili motivi, non sarebbe stato accettato dal giovane, che avrebbe dato avvio a una condotta persecutoria reiterata.

Secondo quanto riferito dalla vittima, l’uomo l’avrebbe più volte minacciata di morte e offesa con epiteti volgari e sessisti, anche in luoghi pubblici e alla presenza del figlio minore.

Un’escalation culminata nella giornata precedente all’arresto, quando il 23enne avrebbe contattato telefonicamente l’ex compagna da un’utenza anonima, rivolgendole gravi minacce.

Poco dopo, sempre secondo quanto accertato dai militari, lo stesso avrebbe pubblicato sul proprio stato WhatsApp un’immagine contenente un’esplicita minaccia di morte indirizzata alla donna. Elementi che, unitamente alla documentazione acquisita, hanno consentito ai carabinieri di procedere all’arresto.

Al termine delle formalità di rito, il giovane è stato condotto presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere, dove rimane a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Castellammare, i carabinieri multano 10 rider con scooter modificati

Nella notte di Castellammare, i Carabinieri hanno intensificato i controlli, identificando 493 persone e sanzionando 10 rider per scooter modificati, evidenziando il rischio per la sicurezza stradale e le contravvenzioni al codice della strada.

Castellammare– Una notte di controlli a tappeto tra la movida di Castellammare e le strade di Gragnano, con i Carabinieri della Compagnia locale che hanno messo nel mirino due fenomeni paralleli: il mondo del food delivery e lo spaccio di stupefacenti.

Il bilancio dell’operazione è pesante: 493 persone identificate, 169 veicoli passati al setaccio e 58 contravvenzioni elevate.

Cuore dell’azione, i controlli al codice della strada con una particolare attenzione ai rider. Non sono mancate le ordinazioni "saltate": i militari hanno sanzionato 10 casi per modifiche illegali e pericolose alle caratteristiche costruttive dei veicoli.

Nel mirino sono finiti i classici "allestimenti" del delivery: bauletti coibentati e contenitori termici per pizze saldati in modo artigianale e instabile sull’estremità del sellino dei motorini. Autentici lavori di "design abusivo" che compromettono la stabilità del mezzo, mettendo a rischio la sicurezza di chi guida.

Parallelamente, sono state denunciate 2 persone per guida in stato di ebbrezza. Ma il braccio di ferro con l’illegalità non si è fermato qui. Il controllo del territorio ha avuto un capitolo dedicato alla droga: 14 giovani sono stati segnalati alla Prefettura per il possesso di modiche quantità di sostanze stupefacenti.

La scoperta più cinematografica, però, arriva da un nascondiglio degno di un thriller. I militari, perquisendo la zona, hanno scovato 20 grammi di cocaina, pronti per il mercato al dettaglio, nascosti nelle fessure di un muretto.

Un sistema di occultamento che non ha però ingannato l’occhio esperto dei Carabinieri, chiudendo con un colpo di scena un’operazione tra traffico illegale e regole della strada sistematicamente violate.

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