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Guardiola: “La Juve? Non mi ha mai cercato. Ma l’Italia mi piace molto…”

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“La Juve? Non mi ha mai chiamato, però in Italia vengo spesso, mi piace molto e si mangia molto bene”. L’allenatore del Manchester City Pep Guardiola smentisce di essere stato vicino al club bianconero nel 2019, quando la società piemontese decise di separarsi da Massimiliano Allegri.

“Tutti gli allenatori vogliono vincere e ognuno pensa di farlo alla propria maniera. Bel gioco o risultati? Questo è un discorso antico, ma sono modi di interpretare il calcio”, aggiunge il tecnico vincitore di 3 Champions League all’evento ‘Dialoghi sul talento con Pep Guardiola’, realizzato al Palazzetto dello Sport di Cuneo dalla Fondazione CRC in collaborazione con Fondazione Vialli e Mauro per la Ricerca e lo Sport Onlus.

“Prendete Allegri e De Zerbi: pensate che uno voglia vincere e l’altro no? De Zerbi non gioca per l’estetica, gioca per vincere – sottolinea il 52enne catalano -. Ognuno pensa che il suo metodo sia il migliore per arrivare alla vittoria, semplicemente. Tutti gli allenatori vogliono vincere. Non ho mai conosciuto un allenatore o un giocatore che non vuole vincere, né uno che non vuole giocare bene”.

Nel futuro immediato si vede ancora in panchina. “Ancora non sento la stanchezza di quello che faccio. Quando si spegnerà la passione lo dirò, ma prima o poi arriverà perché nella vita ci sono fasi in cui uno deve dire basta”. Sul talento aggiunge “Roberto Baggio è il giocatore più forte con cui ho giocato. In Italia il talento c’è come sta ovunque non credo che qui non ci sia. Questo va abbinato alle ore di sacrificio perché solo quello non basta. Il talento non si sviluppa sul letto e guardando Instagram ma bisogna giocare tanto se stai a casa è difficile avere successo. Dobbiamo pensare più a quello che vogliamo noi stessi, ma spesso si pensa più a quello che dicono gli altri”.

Si impara più dalle vittorie o dalle sconfitte? “Dalle sconfitte si impara di più ma con le vittorie si vive meglio, nella vita si vince e si perde l’importante è volersi migliorare”. In chiusura Guardiola torna sulla finale di Champions League 2023 vinta dal suo City per 1-0 sull’Inter. “Ora siamo visti come fenomeni ma se Lukaku avesse segnato da due metri magari le cose sarebbero andate diversamente, per questo anche dopo una sconfitta bisogna stare sereni e tornare a lavorare”.



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