Titoli di studio falsi per lavorare nelle scuole: 182 prof e bidelli a rischio processo

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Titoli di studio falsi, datati e presentati per ottenere punteggi alti nelle graduatorie scolastiche per diventare docenti e fare parte del personale Ata nelle scuole del Nord Italia.

Questa l’accusa mossa dalla Procura del Vallo della Lucania nei confronti di ben 182 persone, per le quali è stato chiesto il rinvio al giudizio. L’udienza preliminare è stata fissata per il marzo 2023 e si terrà nell’aula bunker di Fuornì a Salerno.

Lo riporta Il Mattino. Oltre 342 capi d’accusa e un numero di indagati complessivi che vanno oltre le 500 persone. Ben 38 degli imputati vengono dalle zone dell’Agro nocerino sarnese (Nocera Inferiore, Scafati, Sarno, Pagan, Roccapiemonte) ma anche da Mercato San Severino, Cava de’ Tirreni e Siano nonché da Salerno e Napoli.

    A segnalare l’illecito un Ufficio Scolastico regionale che ha notato i titoli di studio datati e mai utilizzati. Da qui l’indagine si è spostata ad un istituto di San Marco di Castellabate, responsabile di aver formato gli atti. Alcuni casi: una donna che ha lavorato per due anni come bidella in una scuola del Friuli presentando due diplomi mai conseguiti, un 45enne di Sarno che ha lavorato per due anni invece in provincia di Varese con un titolo falso. E così via.

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    E intanto sono scattate nuove indagini e perquisizioni che riguardano l’impennata di supplenze nelle scuole del Nord Italia: anche qui si procede sul controllo dei titoli di studio. Sono almeno 480 i collaboratori scolastici e docenti finiti ad insegnare nelle province del Nord Italia ed ora sotto la lente d’ingrandimento del Provveditorato di Salerno.



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