Napoli. Renzo Piano rifarà lo spazio d’ingresso al cimitero delle Fontanelle al Rione Sanità

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Napoli. Renzo Piano rifarà lo spazio d’ingresso al cimitero delle Fontanelle al Rione Sanità. I lavori saranno pianificati attraverso un percorso di partecipazione civica.

Lo spazio di ingresso al cimitero delle Fontanelle al Rione Sanità, davanti alla chiesa di Maria Santissima del Carmine e all’ossario che tuti conoscono a Napoli come “cimitero delle pezzentelle”.

E’ questo il luogo che verrà riqualificato da Renzo Piano, il grande architetto che ha scelto quest’anno anche Napoli, oltre a Bari e Rovigo, per i progetti del G124.

    Piano, senatore a vita, ha scelto Napoli per le sue azioni di “rammendo delle periferie” con “il fine – afferma Piano – principalmente di trasmettere dei valori ai giovani, dare loro l’occasione di seminare su un tema specifico che li riguarda da vicino, legato alle loro topografie personali. Al termine resteranno delle tracce sul territorio, delle gocce”.

    Il luogo è stato individuato di concerto tra la Fondazione di Comunità San Gennaro e il Dipartimento di Architettura DiARC dell’Università di Napoli Federico II, con il pieno sostegno del sindaco di Napoli Manfredi e dell’Assessore Lieto.

    Un luogo nella parte più interna del Rione Sanità, una “periferia della periferia” del centro storico della città.

    Si tratta di un’area di circa 300 mq che coinvolge oltre l’ingresso alle Fontanelle, il sagrato della Parrocchia di Maria Ss del Carmine e un piccolo giardino messo a disposizione da privati al pubblico. L’idea consiste nel dare dignità all’ingresso dell’ossario, ora coperto da una tettoia in lamiera, e nel collegare il sagrato con le due aree contigue, l’ingresso al cimitero delle Fontanelle e l’area verde.

    “Vorremmo creare una piazza ad uso sia dei residenti che dei turisti, illuminata e dotata di spazi in cui sostare e intrattenersi”, afferma Nicola Flora docente di Architettura di Napoli.

    Il luogo diventerà così una piazza, secondo la richiesta fatta da Renzo Piano ai docenti di Architettura, Flora e Daniela Buonanno, tutor dei quattro giovani architetti napoletani (Marino Amodio, Giuseppe De Pascale, Orazio Nicodemo e Davide Savoia), neolaureati, la cui borsa di studio è sostenuta dal senatore a vita.

    “Per completare e per dare un legame fisico tra l’attuale uscita Metropolitana di Mater Dei, la futura uscita al Rione Sanità e questa nuova piazza – aggiunge Flora – saranno realizzate anche quattro piccole aree di sosta con sedute, alberi e siepi in continuità con la strategia che il nostro gruppo DiARC, insieme alla Fondazione di Comunità San Gennaro, ha realizzato dal 2016 in una serie di luoghi come piazza Largo Vita e piazzetta San Severo a Capodimonte”.

    I “lavori di rammendo”, come li definisce Renzo Piano, saranno pianificati attraverso un percorso di partecipazione civica che a Napoli vede il decisivo sostegno della Fondazione di Comunità San Gennaro oltre all’architetto di Comunità, Francesca Iarrusso, che, grazie anche al supporto di Fondazione con il Sud, affiancherà il gruppo G124 Napoli. Le azioni progettuali, sostenute economicamente da sponsor privati, verranno realizzate in meno di due anni e i progetti saranno presentati a ottobre alla Biennale di Architettura di Pisa.

    Il primo incontro con i residenti e le diverse Associazioni della Sanità è in programma il 29 maggio nella chiesa Maria Santissima del Carmine.

    Con questo intervento “saranno presentati ai cittadini – precisa afferma don Antonio Loffredo, parroco del Rione Sanità – anche altri progetti del quartiere, come la nuova uscita metropolitana di Materdei alla Sanità, il progetto CIS di sistemazione delle aree pedonali e non, il nuovo sistema di ascensori che colleghera’ la basilica del Buon Consiglio a Capodimonte con la parte a valle in aderenza alla chiesa di San Gennaro extra moenia.

    Queste azioni puntano a rigenerare l’antica città greco-romana di Napoli intervenendo in particolar modo sull’antica area fuori le mura del Rione Sanità, un quartiere che da oltre due secoli attende azioni di riscatto che lo affranchino dall’isolamento a cui la costruzione del ponte della Sanità ad opera di Gioacchino Murat l’ha condannato”.



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