Traffico di rifiuti, i funzionari corrotti del porto di Salerno compilavano in anticipo i documenti. LE INTERCETTAZIONI

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L’accordo corruttivo tra funzionari delle Dogane in servizio nel porto di Salerno e aziende era capillare, al punto che i documenti per dare il via libera al carico erano compilati con anticipo e senza controlli. E’ quanto emerge da una intercettazione in cui un funzionario racconta quanto gli è accaduto al dipendente di una di queste ditte.

 

Sin dalle prime ore della mattina, oltre 250 militari della Guardia di Finanza di Salerno, coadiuvati da 17 funzionari doganali, su disposizione della locale Procura della Repubblica, stanno eseguendo, nelle province di Salerno, Avellino, Caserta e Napoli, un’ordinanza di custodia cautelare personale emessa dal GIP del Tribunale di Salerno, nei confronti di 69 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di plurimi reati commessi nell’area portuale salernitana. Il provvedimento – come riporta il lancio stampa del comando provinciale di Salerno della Guardia di Finanza – riguarda funzionari doganali, personale sanitario, spedizionieri, dipendenti di società operanti nel porto di Salerno, indagati a vario titolo, in concorso, per ipotesi di peculato, corruzione, favoreggiamento personale, falso, traffico di influenze illecite, accesso abusivo a sistemi informatici, ricettazione, contrabbando e traffico internazionale di rifiuti.

“Mi ha fermato la Finanza…mi ha fatto il controllo. Manco i cani… tenevo io le carte del verbale, dietro, no… pensa se questi vedevano il verbale che, fatto alle cinque e mezza, e… erano le cinque e dieci e stavamo la’…”, dice il primo, mentre il secondo ride. Anche le immagini catturate dalle telecamere spia degli inquirenti mostrano con chiarezza come i container nel porto venivano aperti per prelevare merce da distribuire per ‘oleare’ il meccanismo creato. Gli indagati intercettati parlavano non sempre in maniera criptica. Uno al telefono dice: “Io ho pronto settanta patane (patate, in napoletano, ndr.). Prendo e te le porto…e ti do pure la mazzetta a te…io il problema non lo tengo”.

    In un’altra, un funzionario specifica: “Io adesso alle tre esco, che vado a fare il carico e…poi ci vediamo dopo a casa”. Una conversazione tra un funzionario e la dipendente di un’azienda di spedizioni vede il primo che avverte chi e quando fara’ l’ispezione. “”Ida scusami, allora veniamo io e Pasquale; fagli fare gia’ tutto il verbale, tanto le bollette… che poi noi veniamo, metto solo il numero di incarico e di protocollo della A77, finiamo, stampiamo e ce ne andiamo, perche’ ho da fare un sacco di cose”, annuncia il funzionario. e la donna risponde: “…e si e’ fatto tardi. Stai tranquillo!”. Ancora, in una conversazione tra un funzionario e la moglie, la donna avanza una richiesta precisa: “Ma, insomma, ‘Meloni’ niente piu’?”; e lui le spiega: “Eh… ‘Meloni’ mica capita sempre! Poi, mica per forza esce visita su ‘Meloni’… che ci devo fare… ti ho portato pero’ i 5 panni in microfibra…”. In un ufficio doganale, le telecamere sorprendono una conversazione a tre.

    “Una colla per lo SVA… prego… pantofole da stanza rosa… scopino con paletta rosa… ho anche due paia di forbici, ma non so a chi darle! Pigliati ‘na colla Giova’!”, dice il dipendente di una ditta a due funzionari seduti alle loro scrivanie. Un operatore portuale e’ ripreso con in mano un sacchetto nero dell’immondizia con dentro uva. “Oh Enzo, ma hai gia’ fatto le aperture dell’uva?”, lo apostrofa un collega; “Mah… tra un quarto d’ora 20 minuti”, la risposta; “Il capo area c’ha un calo di zuccheri”, insiste l’altro; “Non ci stanno problemi…ok!”, assicura il secondo. Un funzionario doganale poi sistema il sacchetto con l’uva dentro nel bauletto di uno scooter. “Senti, vuoi un po’ d’uva bianca senza semi? Uva bianca o no?”, chiede alla moglie. “Senti, l’uva zuccherina… per me anche no…”, tergiversa la donna. “No, perche’ a me non piace”, ricorda lui.”Non lo so se ne vuoi prendere un po’ per mamma… alla mamma piace”, aggiunge la moglie. “Ma ti porto giusto una confezione”, promette l’uomo. Uno spedizioniere, poi, chiama un funzionario. “Oh Enzo, ascoltami un attimo, c’e’ il mio capo area ma mica ci puoi prendere un poco d’uva?”, la richiesta di questi. “Quanti pacchetti? …5/6 pacchetti?”, domanda lo spedizioniere. “Un assaggio”, dice il primo. “Va bene, va bene, va bene”, la risposta.


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