Arzano. Dimissioni di massa di 13 consiglieri: si insedia il commissario Maria Pia De Rosa ma i dirigenti restano tutti saldi ai propri posti. Nessun rinnovamento della classe dirigente che di certo non ha brillato in questi quasi due anni per risultati e innovazione dei settori a loro assegnati. Un paese a dir poco “sfortunato” Arzano con un commissario che va (Umberto Cimmino) e uno che viene (Maria Pia De Rosa) che tra una parentesi politica tutta all’insegna dell’immobilismo, l’ente viene di nuovo amministrato da un vice prefetto che dovrà traghettare il paese alle elezioni di maggio prossimo. Un commissario che bene avrebbe fatto ad informarsi sulla gestione dei vari settori quasi tutti allo sfascio. E mentre il paese si avvia in questa (si spera) breve parentesi commissariale, la politica è tutta impegnata a ricercare le cause che hanno determinato la sfiducia al sindaco Fiorella Esposito. E anche se tutto sembra essersi assopito, sotto la cenere cova ancora il fuoco con una resa dei conti nell’ex maggioranza che sarebbe tutta ancora da giocarsi. Intanto, l’ex presidente del consiglio comunale Luca Basile, sul suo profilo social ha postato l’addio (arrivederci) alla casa comunale che lo aveva già visto durante la gestione Fuschino calcare le scene della politica sportiva. “Questa foto di oggi mi ricorda un po’ l’inizio, quando ho iniziato recuperando quegli spazi per la politica che la macchina comunale rigettava. In mezzo ci sono 21 mesi di consiliatura, per cui ringrazio tutti coloro con i quali ho lavorato intensamente e quanti ho incrociato in questa straordinaria esperienza politica. Non ho la presunzione di aver insegnato qualcosa, ma spero di aver consegnato un modo di interpretare le istituzioni. A chi mi chiede in questi giorni di commentare questa vicenda, non posso che rispondere che fare politica nei territori come Arzano è complicato. Serve mente, cuore, testa alta e schiena dritta. Nelle dimissioni dei 13 consiglieri comunali non vedo nessun dissenso politico, solo personalismi che si antepongono al bene comune, anzi una irresponsabile fuga, probabilmente organizzata da chi non ha tenuto conto che non si può fuggire dalle carte e dai cittadini”.
Luca Rossi
