Omicidio di Baronissi: l’assassino ha confessato, ritrovata l’arma del delitto

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E’ stato fermato e ha confessato l’autore dell’omicidio di Biagio Capacchione, 63enne titolare di un’officina meccanica ucciso questa mattina a Baronissi, in provincia di Salerno, a seguito di un litigio. I Carabinieri della compagnia di Mercato San Severino e del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Salerno, grazie anche alle testimonianze raccolte subito dopo l’accaduto e all’acquisizione di filmati dei sistemi di videosorveglianza, hanno identificato il presunto autore dell’omicidio in V.M., 57enne di Baronissi, anch’egli titolare di un’officina meccanica. L’uomo è stato rintracciato e bloccato, poco dopo le 14 nel corso delle ricerche svolte dai militari del Comando Provinciale di Salerno, con il supporto aereo del 7° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Pontecagnano e dei cani molecolari della Protezione Civile, nella località boschiva “Piano” del comune di Baronissi. I Carabinieri, dopo aver trovato l’auto con cui l’omicida si era allontanato dal luogo del delitto, hanno effettuato una battuta di rastrellamento nella zona circostante, riuscendo a localizzare e fermare il 57enne che aveva proseguito a piedi nel bosco. Al momento del fermo, l’uomo aveva ancora con sé l’arma utilizzata per l’omicidio, un fucile da caccia regolarmente detenuto, sottoposto a sequestro dai militari. Subito dopo il presunto omicida è stato condotto in caserma, dove, alla presenza del magistrato titolare delle indagini, ha reso spontanee dichiarazioni ammettendo le proprie responsabilità ed esponendo la dinamica dei fatti. Ancora da chiarire, invece, i motivi che hanno spinto il 57enne a uccidere Capacchione. Dopo le formalità di rito, V.M. è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario e portato nel carcere di Salerno. Il cadavere di Biagio Capacchione, invece, è stato trasferito all’obitorio dell’ospedale di Salerno, dove nei prossimi giorni sarà eseguita l’autopsia. Sul luogo del delitto è stato svolto il sopralluogo con accertamenti tecnici a cura dei militari della Sezione investigazioni scientifiche del Comando provinciale dei Carabinieri di Salerno.



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