Camorra, il pentito: ‘Il clan Zagaria chiese le tangenti al sindaco di Trentola Ducenta’

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Trentola Ducenta. Appalti nel Comune di Trentola Ducenta e il tentativo dell'allora boss Francesco Cantone di scalzare mettere le mani, per conto del clan dei Casalesi, sugli appalti pubblici. Siamo negli anni 90, Cantone – oggi collaboratore di giustizia – racconta come insieme al killer Dario de Simone avvicinarono il sindaco di allora Michele Griffo per chiedergli di gestire appalti e quindi estorsioni, un affare sul quale puntava anche l'allora boss latitante Michele Zagaria.
Il pentito Cantone ha inoltre spiegato, in aula, che voleva entrare nel meccanismo degli appalti pubblici. Chiese, quindi, l'elenco delle imprese che lavoravano per conto del Comune di Trentola Ducenta e seppe che la raccolta dei rifiuti era gestita da una società con sede legale a Orta di Atella.”Risposi che non avevo problemi con quella ditta – ha detto in aula il collaboratore – perché nell'azienda di Orta di Atella lavorava mio cugino, Giovanni Cantone.
Un giorno, poi, Gaetano Balivo mi disse che il sindaco Griffo si stava interessando alla costruzione di alcuni appartamenti a Trentola Ducenta – ha continuato – gli chiesi due milioni per appartamento”. Su questo episodio degli appartamenti, l'avvocato di Griffo, Carlo De Stavola, ha sottolineato che i riscontri con i sopralluoghi a Trentola Ducenta di Cantone, dopo il pentimento, non furono felici. Secondo il difensore il collaboratore di giustizia non riconobbe gli appartamenti. “Griffo nella sostanza è stato un sindaco intelligente – ha chiarito il collaboratore di giustizia – perché quando le cose non andavano bene lui si dimetteva e faceva diventare sindaco altre persone”. Come Nicola Pagano, il quale si propose come ‘novit'» per il paese, ma è finito anche lui nel calderone degli imputati. “Il fratello di Pagano ha fatto lavori in tutta la provincia grazie ai sui ganci” ha spiegato Cantone. Il agli amministratori di Trentola Ducenta, scaturito dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia continuerà il prossimo 14 dicembre quando in aula sarà sentito il pentito Salvatore Laiso, ex sicario degli Schiavone.


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