Napoli – Stretta della Prefettura sulla movida violenta partenopea. Il prefetto Michele di Bari ha chiesto al Comune di Napoli la revoca delle autorizzazioni per tre locali cittadini, dopo una lunga serie di episodi che hanno trasformato la vita notturna in uno scenario di risse, aggressioni e consumo irregolare di alcol.
Secondo quanto emerso dalle relazioni delle forze dell’ordine, nei tre esercizi pubblici finiti sotto la lente sarebbero stati registrati ripetuti episodi di violenza, anche con l’uso di armi da taglio e – in alcuni casi – con l’esplosione di colpi di pistola. Non solo: i controlli avrebbero accertato anche la vendita di bevande alcoliche a minori, pratica vietata e sanzionata duramente dalla legge.
La motivazione del provvedimento
La decisione di chiedere la revoca delle licenze è stata motivata dalla gravità e dalla frequenza dei fatti riscontrati.
La Prefettura ha sottolineato come la prosecuzione dell’attività di tali locali rappresenti “un rischio concreto e attuale per la sicurezza e l’ordine pubblico”, con un impatto diretto sulla vivibilità dei quartieri e sulla tutela dei cittadini.
Sicurezza al centro dell’agenda
Il provvedimento si inserisce in una più ampia azione di controllo e monitoraggio che da settimane interessa le aree della movida napoletana, spesso al centro di episodi di violenza e degrado.
L’obiettivo dichiarato è quello di tutelare soprattutto i più giovani, sempre più coinvolti in fenomeni di abuso di alcol e in risse che degenerano in aggressioni di gruppo.
La palla passa ora al Comune, che dovrà pronunciarsi formalmente sulla revoca delle licenze. Nel frattempo, il messaggio della Prefettura è chiaro: tolleranza zero per chi, dietro l’attività commerciale, alimenta situazioni di pericolo e mina la sicurezza collettiva.
Articolo pubblicato da Gustavo Gentile il giorno 30 Agosto 2025 - 11:10
Commenti (1)
E’ importante che le autorità si occupano di queste situazioni perche, la violenza e un problema serio che affligge la nostra società. Speriamo che i provvedimenti portino a un miglioramento della sicurezza per tutti.