Il calcio italiano saluta uno dei suoi protagonisti più silenziosi ma determinanti. È morto nella notte a 91 anni Sergio Campana, storico presidente dell’Associazione Italiana Calciatori. La sua scomparsa è avvenuta alle 3.45 in una casa di cura di Bassano del Grappa, sua città natale, dove era ricoverato da settimane a causa del peggioramento delle sue condizioni di salute.
Campana non è stato solo un calciatore, ruolo che ha ricoperto in Serie A con il Lanerossi Vicenza e il Bologna, ma soprattutto un avvocato con una visione chiara: dare dignità e voce ai calciatori italiani.Potrebbe interessarti
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Indimenticabile il primo sciopero del 1974, quando i calciatori decisero di scendere in campo con dieci minuti di ritardo per protestare contro il trattamento riservato a Franco Scala, “colpevole” di aver rifiutato un trasferimento forzato dal Bologna all’Avellino. Un gesto simbolico che segnò l’inizio di una nuova era, fatta di diritti, tutele contrattuali e rispetto per chi vive il calcio come mestiere.
Sergio Campana ha incarnato per quasi mezzo secolo la figura del difensore dei calciatori, capace di mediare con la politica sportiva e di battersi con fermezza in un mondo spesso dominato da interessi economici. Con lui scompare una colonna portante del calcio italiano, un uomo che ha saputo unire passione sportiva, rigore professionale e impegno civile.






Commenti (1)
E una grande perdita per il calcio italiano la morte di Sergio Campana, ma credo che la sua eredità rimarrà sempre viva, visto il suo impegno. Ha fatto tanto per i calciatori e le loro diritti.