Cina, il mega-condominio città dove 20mila persone vivono come sardine (e non escono mai)
Immaginate un posto dove non dovete mai uscire di casa, perché tutto – ma proprio tutto – è a portata di ascensore. Ospedali, ristoranti, bar, parrucchieri, piscine, e probabilmente anche un tizio che ti vende calzini taroccati in corridoio.
Benvenuti al Regent International Apartment Complex, un colosso di 39 piani in Cina che ospita 20mila anime in quello che qualcuno chiama “il più grande esperimento di convivenza collettiva” e altri, più cinicamente, “un formicaio umano”.
Benvenuto nella tua nuova vita da criceto
Questo palazzo-città è l’equivalente di un videogioco survival dove non c’è bisogno di esplorare la mappa: tutto è già lì, compresso in un’unica struttura. Vuoi un cappuccino? C’è un bar al piano 12. Ti serve un’appendicectomia? L’ospedale è al 25. Ti sei stufato della tua frangetta? Parrucchiere al 7. E se ti va di nuotare, c’è una piscina da qualche parte, probabilmente accanto al negozio di noodle.
Non serve nemmeno una macchina o un autobus: l’unico mezzo di trasporto necessario è la tua forza di volontà per non impazzire in un posto che sembra un incrocio tra un centro commerciale e una nave da crociera senza orizzonte.
Ora, non fraintendetemi: l’idea è geniale. In un mondo dove il traffico è un incubo e il prezzo degli affitti ti costringe a vendere un rene (tranquilli, c’è l’ospedale interno), vivere in un posto del genere potrebbe sembrare il futuro. Ma diciamocelo: 20mila persone nello stesso edificio? Sembra una ricetta per il caos.
Immaginate le riunioni di condominio: “Chi ha lasciato la spazzatura nel corridoio del 19esimo piano?” o “Perché l’ascensore puzza di hot pot?”. E non parliamo del Wi-Fi: con 20mila dispositivi connessi, probabilmente scarichi un film in tre settimane.
Il costo dell’affitto? Non è specificato, ma possiamo immaginare che vivere in questa città verticale non sia proprio come affittare una mansarda a periferia. Eppure, il vero prezzo da pagare potrebbe essere la sanità mentale. Vivere senza mai mettere il naso fuori, in un eterno loop di ascensori e corridoi fluorescenti, potrebbe trasformare anche il più zen dei monaci in un candidato per la prossima stagione di “Pazzi per il reality”.
Insomma, il Regent International è un esperimento affascinante, un’ode all’efficienza cinese e alla capacità di stipare l’umanità in un cubo di cemento. Ma se mi chiedete se vorrei viverci, beh, preferirei combattere nel traffico per un caffè piuttosto che passare le mie giornate in un palazzo che sembra urlare: “Benvenuto nella tua nuova vita da criceto”.
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