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Omicidio Vassallo, il pentito Ridosso parla ancora: interrogatorio secretato

L'ex boss di camorra potrebbe fare il nome dell'assassino del sindaco pescatore: oggì l'interrogatorio continua davanti al gip
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Potrebbe essere la svolta definitiva del caso Vassallo: resta da scoprire chi materialmente ha fatto fuoco e il pentito di camorra Romolo Ridosso potrebbe conoscerne il nome. Anzia quasi certamente ne è a conoscenza.

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Ieri è stato interrogato, fuori regione Campania, assistito dall’avvocato Michele Avino, Ridosso ha risposto alle domande, come era accaduto già nei precedenti interrogatori a cui era stato sottoposto.

L’interrogatorio è durato circa quattro ore e proseguirà anche nella mattinata di oggi. Interrogatorio che rimane secretato, almeno al momento.

L’ex boss di Scafati, ma stabiese di origine, che per la seconda volta intraprende il percorso di collaboratore di giustizia, oggi continuerà il suo racconto rispondendo alle domande del gip.

Dovrà chiarire, se non o ha già fatto, quella famosa frase “E cosi’ anche il pescatore lo abbiamo messo a posto” sussurata pochi giorni dopo l’omicidio di Angelo Vassallo nel corso di un incontro con Lazzaro Cioffi e un’altra persona nella sua abitazione di Lettere sui Monti Lattari.

Invece si è avvalso della facoltà di non rispondere l’ex brigadiere dei carabinieri Lazzaro Cioffi, detenuto al carcere militare di Santa Maria Capua Vetere per una condanna per traffico di droga e legami con i clan del parco Verde di Caivano.

L’ex militare ha rilasciato una dichiarazione spontanea per dirsi innocente dopo aver ricevuto una nuova ordinanza cautelare nell’ambito dell’indagine della Procura di Salerno sull’omicidio del sindaco di Pollica Angelo Vassallo, avvenuto il 5 settembre del 2010.

Con Cioffi  e Ridosso sono stati arrestati per l’omicidio del “sindaco pescatore” anche il colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo, che è in una struttura sanitaria militare e che si è avvalso della facoltà di non rispondere, e l’imprenditore Giuseppe Cipriano (pure lui ha preferito tacere davanti al gip).

Cioffi, difeso dall’avvocato Giuseppe Stellato, ha professato però la sua estraneità dalla grave accusa di aver organizzato l’omicidio per evitare che Vassallo denunciasse il traffico di droga che coinvolgeva Acciaroli, località balneare.

Lazzaro Cioffi: “Sono innocente”

“Sono innocente” ha detto Cioffi: nei prossimi giorni sarà presentato ricorso al Tribunale del Riesame di Napoli, in cui la difesa di Cioffi punterà, per ottenere l’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, sul valore “altamente indiziario” delle accuse formulate dalla Procura guidata da Giuseppe Borrelli nei confronti dell’ex carabiniere.

Accuse che secondo ambienti della difesa si baserebbero soprattutto su fonti dichiarative, ritenute non concordanti né dunque attendibili, come quella del nipote di Vassallo che avrebbe indicato Cioffi presente ad un sopralluogo il 28 agosto 2010, qualche giorno prima del delitto, nell’auto dell’altro indagato Giuseppe Cipriano; un sopralluogo che per la Procura doveva servire a monitorare i movimenti del sindaco per poi colpirlo al momento giusto.

L’altro ieri, interrogatori di garanzia anche per altri due indagati, l’imprenditore Giuseppe Cipriano, che aveva risposto alle domande del gip, e il colonnello dei carabinieri, Fabio Cagnazzo, che si era avvalso della facoltà di non rispondere e non aveva rilasciato dichiarazioni spontanee.

RIPRODUZIONE RISERVATA
Articolo pubblicato il giorno 12 Novembre 2024 - 07:26


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