Un’inchiesta della Procura di Salerno ha portato all’esecuzione di tre misure interdittive nei confronti del mandatario Siae di Salerno e di due rappresentanti di una società commerciale con sede a Bologna. Secondo le indagini, in cambio di denaro, il mandatario Siae avrebbe favorito l’ingresso della tech company bolognese nel servizio di biglietteria per esercizi di intrattenimento nella provincia salernitana.
L’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Salerno prevede la sospensione dall’esercizio del pubblico servizio per un anno per Claudio Preziosi, 60 anni, mandatario Siae per il territorio di Salerno. Andrea Vitali, 40 anni, titolare della società bolognese, e Omar Riahi, 35 anni, responsabile commerciale, sono stati colpiti dal divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriali e di ricoprire ruoli direttivi in aziende per 9 mesi.
Le accuse nei confronti dei tre indagati sono gravi: corruzione e falso ideologico in atto pubblico commesso da privato. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Preziosi, sfruttando la sua posizione come mandatario Siae, avrebbe “sponsorizzato” la società bolognese per farla subentrare nel servizio di biglietteria di vari locali di intrattenimento in provincia di Salerno. In cambio di questa sponsorizzazione, Preziosi avrebbe ricevuto compensi in denaro, giustificati tramite l’emissione di fatture false.
L’ordinanza è stata eseguita dai Carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Salerno, che hanno lavorato a stretto contatto con la Procura per portare alla luce un presunto schema di corruzione e malaffare che avrebbe influenzato il settore dell’intrattenimento salernitano. Le indagini sono ancora in corso e mirano a fare piena luce su eventuali altre responsabilità.