Ex Ilva, la Fiom: “20 mila lavoratori attendono risposte”

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“Le lavoratrici e i lavoratori da troppo tempo pagano gli effetti della malagestione dell’ex Ilva con la cassa integrazione e i mancati investimenti che interessano tutti gli stabilimenti, da Taranto a Genova, passando per Novi Ligure, Racconigi e gli altri siti della Lombardia, del Veneto e della Campania.

Nell’incontro di domani con i commissari straordinari ci aspettiamo che finalmente vengano forniti dati certi sugli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e sui tempi delle iniziative di rilancio della produzione e della decarbonizzazione, che non possono più essere rinviati.

A Palazzo Chigi abbiamo sottolineato che non ci sono piani industriali che tengano senza una discussione concreta e di merito con i lavoratori e le organizzazioni sindacali dal momento che per noi vale l’accordo sindacale del 2018.

    Per migliorare la condizioni dei lavoratori e dei cittadini e per far tornare la siderurgia un asset strategico della nostra industria, non basta annunciare stanziamenti di centinaia di milioni di euro, comunque insufficienti, ma occorre condividere l’obiettivo di far partire i cantieri e rimettere al lavoro le persone. In questo modo si gestisce la transizione industriale”. Così in una nota Loris Scarpa, coordinatore nazionale siderurgia per la Fiom-Cgil.


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