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IL CASO

Acerbi assolto per mancanza di prove: le motivazioni del giudice sportivo

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Una decisione controversa del Giudice Sportivo ha sollevato discussioni nel mondo del calcio italiano. Francesco Acerbi, difensore dell'Inter, è stato assolto dalle accuse di discriminazione razziale avanzate da Juan Jesus, calciatore del Napoli, durante l'ultima partita di Serie A.

La sentenza, resa pubblica oggi, riporta alcuni passaggi significativi in cui il Giudice Sportivo argomenta le ragioni della sua decisione.

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Secondo quanto riportato, l'arbitro ha riferito di quanto segnalatogli da Juan Jesus circa le presunte espressioni offensive di discriminazione razziale da parte di Acerbi.

Tuttavia, il Giudice Sportivo ha stabilito che le offese proferite da Acerbi non sono state percepite da altri presenti in campo o dai rappresentanti della Procura, e che il contenuto discriminatorio è stato percepito solo dal calciatore "offeso", Juan Jesus. Il Giudice ha sottolineato l'importanza di sanzionare con severità la condotta discriminatoria, ma ha anche evidenziato la necessità di un solido corredo probatorio per irrogare sanzioni così gravi.

Nonostante sia stata raggiunta la prova dell'offesa, il Giudice ha stabilito che il contenuto discriminatorio rimane confinato alle parole del soggetto offeso, senza alcun ulteriore supporto probatorio esterno. La sentenza ha suscitato reazioni contrastanti. Mentre alcuni sostengono che sia necessaria una maggiore severità nei confronti del razzismo nello sport, altri difendono la decisione del Giudice Sportivo, sottolineando l'importanza di rispettare il principio della presunzione di innocenza e di garantire un processo equo e basato su prove concrete.

Articolo pubblicato il 26 Marzo 2024 - 16:14 - Gustavo Gentile

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