Con orgoglio, da Scampia. Storie di periferie esistenziali e di riscatto sociale.
Edito dalla storica e benemerita Casa Editrice della famiglia Giannini, è uscito da pochi giorni il secondo libro del giornalista e scrittore Giuseppe Storti. Giuseppe Storti si definisce giurista di professione (è avvocato, specialista in Diritto Amministrativo e Scienze dell’Amministrazione), giornalista e scrittore per passione. Esperto in Comunicazione Politico- Istituzionale. Ha collaborato per decenni con 'il Mattino di Napoli'.
È stato direttore di numerosi giornali e portali.Potrebbe interessarti
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Il secondo romanzo del genere narrativa partendo da una storia chiaramente di fantasia, sviluppa la tematica a sfondo sociale delle periferie. La collana creata dalla Giannini si chiama “Sorsi”. Una idea innovativa che concentra in un formato tascabile testi che trattano varie tematiche, e che si possono leggere tutti d’un fiato. Oltretutto questi testi costano davvero poco. Sei euro. Proprio per consentirne la massima diffusione. Un’altra idea brillante della Giannini e della Coordinatrice delle 3C la giornalista e scrittrice Tiuna Notarbartolo, Direttrice del premio Elsa Morante al fine di incentivare la lettura. Anche questo secondo testo del giornalista e scrittore Storti, è un libro di valori. Ma anche di riscatto sociale del protagonista, Marco, che dopo varie vicissitudini diventa a sua volta fautore del riscatto sociale di tanti ragazzi del suo quartiere.
Il libro, vuole mettere in rilievo il ruolo svolto dalle associazioni di volontariato sui territori e nelle realtà sociali che vivono il degrado e la mancanza di opportunità per tanti ragazzi lasciati in balia della strada e della illegalità. Primeggia tra i temi della narrazione la tenera storia d’amore tra Marco e Mara, i due principali protagonisti del libro. Perché come spesso ama scrivere l'autore: l’amore è l’Alfa e l’Omega dell’universo. In ultimo riportiamo la chiosa finale del testo, che racchiude in poche righe il senso della trama narrata.
Don Angelo gli ripeteva sempre le parole di Don Lorenzo Milani, “A che serve avere le mani pulite se si tengono in tasca?”. “Cara Mara, ora basta. Torniamo al lavoro. Le nostre mani devono occuparsi dei ragazzi”. “Certo Marco, allatto Jenny, che già sta protestando e sono di nuovo con te”.







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