Giulia gettata giù in un dirupo di 50 metri

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L’ha abbandonata al bordo della strada e l’ha lasciata rotolare lungo un dirupo per una cinquantina di metri, fino a quando il corpo di Giulia si è fermato in un canalone.

E’ la ricostruzione fatta dalle forze dell’ordine di quanto avrebbe fatto Filippo Turetta. La strada dove è stata trovata Giulia nel periodo invernale viene chiusa fino al 15 aprile, perché impraticabile.

Circostanza che, viene fatto notare, non è detto che il giovane sapesse. Il corpo è stato trovato da un’unità cinofila della Protezione civile ed è ancora sul posto per consentire ai Carabinieri del Ris di ultimare i rilievi.

Tra i rilievi che vengono compiuti in queste ore dai Carabinieri del Ris di Parma – giunti sul posto circa un’ora fa con un elicottero – ci sarebbero anche quelli che mirano a comprendere se Giulia fosse ancora viva nel momento in cui è stata abbandonata e lasciata rotolare fino al canalone, oppure fosse già morta e quindi il giovane si sia disfatto del cadavere.

    La zona dove è stata trovata è particolarmente impervia e si trova sotto il piano stradale, all’altezza di una curva, più vicina a Piancavallo che non a Barcis, a circa mille metri di quota.

     Il vescovo: “Ora è il momento del silenzio e della preghiera”

    “La notizia del ritrovamento del corpo di Giulia, dopo giorni di angoscia e trepidazione, è un dramma e un dolore troppo forte” è il commento del vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla, dopo il ritrovamento del cadavere della 22enne Giulia Cecchettin in un canalone nei pressi del Lago di Barcis, in provincia di Pordenone.

    “Ora è il momento del silenzio e della preghiera – prosegue il vescovo – Esprimo, a nome della Chiesa di Padova, la mia vicinanza al papà, alla sorella e al fratello di Giulia e a tutta la sua famiglia già tanto provata nel dolore in questi anni, così pure ai genitori e ai familiari di Filippo.

    Per tutti loro quanto accaduto è un dolore indescrivibile. Prego e invito a pregare per loro e a non rincorrere parole di odio. La violenza, di qualsiasi forma e modalità, non è mai la soluzione. Ora è il momento della vicinanza, della consolazione e del silenzio.

    Siamo invitati tutti, società civile e Chiesa, a trovare tempi e luoghi per riflettere, per capire come accompagnare e sostenere i giovani d’oggi, le loro fragilità e i loro sogni, i loro desideri e le loro paure, le speranze e le delusioni. Fatti come questi ci interpellano profondamente. Preghiamo per i nostri giovani.

    Preghiamo per Giulia, la cui vita è stata tragicamente spezzata nel fiore dei suoi anni, a un passo dal realizzare i suoi sogni di giovane donna. Preghiamo per Filippo. Preghiamo per queste due famiglie distrutte da un dolore che le supera. Preghiamo per gli amici e per le comunità che hanno visto crescere questi ragazzi, il Signore raccolga le loro lacrime”.



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    5 Commenti

    1. Mi unisco alle preghiere per Giulia, la sua famiglia e Filippo. È davvero un momento difficile per tutti, spero che possano trovare conforto e sostegno nella comunità circostante.

    2. È davvero un evento tragico, non posso nemmeno immaginare cosa stiano passando le famiglie coinvolte. Le mie preghiere vanno a Giulia e a Filippo, che il Signore possa donare loro la forza di superare questo terribile dolore.

    3. Un momento di grande tristezza per tutte le famiglie coinvolte. Le mie preghiere vanno a Giulia, a Filippo e a tutte le persone che li amano. Che possano trovare la forza di affrontare questa terribile perdita.

    4. È davvero un dolore immenso, nessuna famiglia dovrebbe mai passare attraverso una tragedia simile. Spero che possano trovare conforto nella preghiera e nel sostegno delle persone intorno a loro.

    5. È una tragedia senza parole, nessuna famiglia dovrebbe mai dover affrontare una tale perdita. Le mie preghiere vanno a Giulia, a Filippo e alle loro famiglie in questo momento così difficile.

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