Cultura

Cira a Futuro Remoto: innovazione e sostenibilità per aerospazio

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“Innovazione e futuro sostenibile: noi saremo a Futuro Remoto con un’esposizione in cui sarà possibile osservare da vicino alcuni dei risultati ottenuti nei nostri centri: spazieremo dall’ala sviluppata nell’ambito del progetto AirGreen2 per aumentare l’efficienza di volo degli aeromobili, alle protezioni termiche realizzate in materiale innovativo ISiComp per il primo sistema di trasporto spaziale europeo riutilizzabile Space Rider, fino al modello di velivolo supersonico per la difesa aerea installato nella galleria aerodinamica PT1 del Cira in cui è stato testato”.

Così Sara Di Benedetto, ricercatrice del Centro Italiano Ricerche Aerospaziali, anticipa i temi che saranno al centro di “Volare alto, volare veloce, ma con i piedi per terra”, esposizione che si svolgerà, nell’ambito della XXXVII edizione di Futuro Remoto (Napoli, Città della Scienza), nei giorni 24, 25 e 26 novembre.

Il CIRA sviluppa tecnologie all’avanguardia per aumentare la sostenibilità del trasporto aereo e raggiungere gli obiettivi sfidanti fissati dall’Europa per i prossimi decenni. Grazie alle ali innovative come quella illustrata da di Benedetto, e realizzata nell’ambito del progetto europeo AirGreen2, si potrà infatti potenziare l’efficienza di volo degli aeromobili, riducendone così il fabbisogno energetico e le emissioni di CO2. Ma non è l’unica sfida a cui il Centro Italiano Ricerche Aerospaziali sta lavorando.

Il CIRA sta infatti progettando nuovi modi di osservare la Terra tramite l’utilizzo di piattaforme stratosferiche che, operando in prossimità e persistenza, saranno in grado di offrire una precisione decine di volte superiore a quella degli attuali satelliti. E l’impegno del CIRA nella ricerca di soluzioni innovative riguarda anche altri progetti aerospaziali di grande importanza: lo sviluppo di un velivolo suborbitale chiamato “Hyperion”, per estendere la capacità di difesa aerea e svolgere missioni di aviolancio di micro satelliti, e la realizzazione del primo velivolo spaziale europeo riutilizzabile Space Rider, grazie allo speciale materiale ceramico ISiComp, sviluppato in collaborazione con Petroceramics e in grado di garantire un sicuro rientro sulla Terra del velivolo e il suo riutilizzo per più missioni.