Camorra, la Cassazione conferma: il boss Antonio De Martino fu il mandante dell’omicidio di Nunzia D’Amico

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Antonio De Martino, 34 anni, il capo del clan “Xx” di Ponticelli,  è stato condannato in via definitiva all’ergastolo per l’omicidio di Nunzia D’Amico, nota come “’a passilona”, capo della cosca “Fraulella”, assassinata in un agguato al Parco Conocal nel 2015.

La sentenza finale è giunta dalla Corte di Cassazione, confermando le decisioni dei gradi precedenti e ratificando l’ergastolo per De Martino. Anche il coimputato, il collaboratore di giustizia Rosario Rolletta, noto come “’o friariello”, ha ricevuto una conferma della condanna, sebbene per favoreggiamento, ottenendo una pena di quattro anni di reclusione.

La decisione della Corte pone così fine a un processo che non è mai stato realmente incerto, consentendo di accertare in modo inequivocabile il coinvolgimento del clan “Xx” nell’omicidio. Diversi pentiti, compreso Rolletta, hanno dichiarato che De Martino è stato il mandante dell’assassinio.

De Martino ha orchestrato l’uccisione della “passilona”, avvenuta il 10 ottobre 2015 nel Parco Conocal di Ponticelli, una roccaforte storica del clan “Fraulella”. Rolletta, accusato inizialmente solo della distruzione dell’auto utilizzata nell’agguato, è riuscito a ottenere una condanna più leggera grazie al suo status di collaboratore di giustizia.

Rolletta, diventato pentito nel corso dell’ultimo anno, ha testimoniato contro i vertici del clan, in particolare contro i De Martino. Ha confessato il suo coinvolgimento nella distruzione dell’auto usata nell’agguato al Conocal di Ponticelli, raccontando di un incontro con Rocco Capasso che gli aveva ordinato di bruciare l’auto.

Questo fatto era già stato rivelato da un altro pentito, Salvatore Pomatico, che aveva coinvolto Rolletta, spingendolo a collaborare con lo Stato per evitare una condanna più severa.

Il tentativo di omicidio subito in via Argine ha giocato un ruolo determinante nella decisione di Rolletta di collaborare. Ferito durante l’attentato, ha capito che la sua vita sarebbe stata a rischio e ha scelto di allearsi con lo Stato. Da allora, Rolletta ha contribuito a ulteriori indagini giudiziarie, incluso l’arresto del reggente Salvatore De Martino, fratello di Antonio, avvenuto nelle ultime settimane.


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