Picarone e Cascone, su tragedia Scafati no a strumentalizzazioni

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“Una tragedia ha colpito una signora di 59 anni deceduta a Scafati per un arresto cardiaco da cui non si è più ripresa.

Rivolgiamo doverose e sentite condoglianze alla famiglia e riteniamo che l’episodio vada vagliato in maniera corretta perché sia sottratto ad ogni genere di strumentalizzazione”.

Comincia così una lunga nota congiunta diffusa dai consiglieri regionali Franco Picarone del Pd, e Luca Cascone, del gruppo “De Luca Presidente” sulla tragedia che ha colpito ieri una donna di 59 anni morta d’infarto a poca distanza dall’ospedale e senza poter accedere al pronto soccorso chiuso.

“Nelle prime dichiarazioni invece qualcuno – si sottolinea – sull’onda della emotività dell’episodio, ha attaccato a testa bassa la sanità regionale sulla base di inesattezze e distorsioni della realtà, in un momento che dovrebbe consigliare silenzio, rispetto per i familiari della persona deceduta e rigoroso accertamento dei fatti. Andiamo con ordine.

L’ospedale Mauro Scarlato era stato chiuso durante la gestione regionale di Caldoro. Attualmente, sia nel piano ospedaliero condiviso con il ministero della Sanità, che nell’atto aziendale, e, ulteriormente, nell’atto aziendale recentemente proposto, per il Mauro Scarlato si prevede un pronto soccorso di base e non un punto di primo soccorso.

    E nello specifico la Regione ha richiesto, per il medesimo presidio, due strutture complesse, due semplici dipartimentali, più 8 strutture semplici con ben 154 posti letto, con servizi come ortopedia e traumatologia, chirurgia generale, medicina generale, lungodegenza, pneumologia, reumatologia, anestesia e rianimazione e terapia intensiva, etc.

    Quindi la Regione ha riservato grande dignità al presidio di Scafati negli atti di programmazione”. “Ricordiamo – proseguono i due consiglieri – che Scafati è stato l’hub principale in provincia di Salerno per la gestione del Covid, con ottime performance. Subito dopo questa fase il presidio si è incendiato.

    Questo evento imprevisto ne ha reso inagibile una parte rilevante. Pertanto sono stati finanziati subito dalla Regione, con l’art. 20, lavori per l’adeguamento sismico per 4.5 milioni per la cui rimodulazione è giunto anche il nulla-osta del Ministero della Salute solo da pochi giorni.

    Inoltre sono stati richiesti per per il completamento e le opere interne altri 11 milioni. Questa è la prova di come si intende lavorare per il nosocomio. Altro che chiusura!” “Attualmente – informano i due consiglieri – i lavori per il punto di primo soccorso sono terminati da poco. Sono attesi i risultati delle prove statiche e potrà procedersi anche alla riattazione del laboratorio di analisi.

    Solo la mancanza di personale ha impedito, dopo la conclusione dei lavori, di aprire il punto di primo soccorso. Ma l’Asl non è stata mai ferma. Ha espletato il concorso per 36 medici di emergenza il 13 ottobre scorso. Hanno risposto 17 candidati.

    Nei prossimi giorni saranno convocati per richiederne la contrattualizzazione e potranno essere distribuiti sugli ospedali. Questo potrebbe consentire l’apertura a Scafati del servizio”.

    “È evidente che la situazione dei pronto soccorso in generale, però – prosegue la nota – dipende anche dalla risposta ai concorsi per medici e sanitari di emergenza (e non solo) che l’Asl sta conducendo.

    Sappiamo tutti che esiste un grandissimo problema di scarsità di medici dovuto ad una serie di misure che il governo deve assolutamente adottare (eliminazione del numero chiuso a Medicina, aumento degli stipendi dei medici, possibilità di incentivazione, eliminazione dei tetti di spesa sul personale bloccati da leggi finanziarie, aumento delle risorse per la Campania del fondo sanitario iniquamente ripartite: tutte battaglie serie che sta portando avanti il nostro Presidente De Luca nei confronti del Governo e del Ministero competente!). I due consiglieri regionali tornano anche sulla ricostruzione dei fatti.

    “La signora ha avuto un arresto cardiocircolatorio in auto all’altezza del Bar Caffè Trento nei pressi dell’ ospedale di Scafati dove è stata soccorsa (sempre in auto) dal medico del 118 giunto a bordo dell’ ambulanza che è stata allertata alle 11.13.23, è partita alle 11.15 e giunta in loco alle ore 11.25 (tempi di attesa effettivi 11 minuti e 37 secondi, il protocollo Lea prevede un tempo di attesa massima di 20 minuti). Sono state effettuate tutte le manovre previste e possibili per i casi di specie.

    Questi i fatti effettivi che in un momento così difficile vanno comunque rappresentati, al di là di ogni strumentalizzazione. La Campania e De Luca – si conclude la nota – stanno facendo tutto quello che è nelle loro possibilità per dare a Scafati una sanità degna del territorio e dei cittadini scafatesi”.


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