Osimhen: “Quando segno al Maradona mi viene la pelle d’oca. Kvara è un mago”

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Victor Osimhen parla del suo passato e del presente al Napoli durante una live su Twitch con Mario Balotelli ed Emiliano Viviano.

Durante l’intervista, Osimhen ha espresso il suo desiderio di vincere il Pallone d’Oro e ha parlato dell’emozione di giocare e segnare al “Maradona” di Napoli.

Ha anche elogiato il futuro promettente dell’attaccante nigeriano Victor Boniface del Bayer Leverkusen. Osimhen ha condiviso le sue esperienze personali, inclusa la sua infanzia difficile e come ha ricevuto l’opportunità di giocare a calcio.

Ha anche menzionato alcuni momenti speciali che ha vissuto in Italia, come le foto con uno steward a Roma e il sostegno dei tifosi napoletani. Osimhen ha parlato anche della sua ammirazione per Lionel Messi e Cristiano Ronaldo e ha condiviso i suoi gol preferiti.

Ha elogiato anche la Saudi Pro League e ha definito la Serie A come uno dei campionati più difficili da giocare. Osimhen ha anche parlato della sua maschera caratteristica e ha elogiato i giocatori come Ciro Immobile, Leao e Lautaro Martinez.

    Infine, ha espresso i suoi favori verso Spalletti e ha menzionato i difensori più ostici che ha affrontato e il portiere più difficile da battere.

    Prima di venire a Napoli ho chiesto a Koulibaly come fossero i tifosi azzurri: mi parlò dello stadio, della squadra, della città… Nonostante ci fosse il Covid, ho sentito la pelle d’oca al goal contro l’Atalanta. Ancora oggi ho la pelle d’oca, quando segno, perché giocare e segnare dinanzi a 50-60mila persone che urlano il tuo nome è incredibile”.

    “Cosa penso di Victor Boniface (attaccante nigeriano del Bayer Leverkusen, ndr)? Ho visto le sue clip ed ha un futuro roseo davanti a sé. Raggiungerà grandi obiettivi, ci ho anche parlato in Nazionale e penso che possa avere un futuro importante”.

    Osimhen ha poi aggiunto: “I miei primi calci ad un pallone? Ho iniziato davvero presto a giocare a calcio nel mio paese, ma alla prima partita feci una rovesciata e mi ruppi la spalla. Ho perso mia madre da piccolo e ho aiutato mio padre e la mia famiglia. Poi un giorno una persona mi ha detto: ‘Perché non torni a giocare che sei bravo?’.

    Gli ho risposto che non ne avevo la possibilità, che non avevo nemmeno i soldi per comprarmi le scarpe. Lui mi ha aiutato e da quel giorno ogni giorno facevo tre ore di cammino per andare ad allenarmi. Facevo tre ore ogni giorno per andare ad allenarmi. Questa persona mi aiutava anche ad ottenere da mangiare, perché io lavoravo per la chiesa e vivevo lì”.

    “Feci un provino per 15-20 minuti, ci andavano tantissimi ragazzi… In quel provino, feci 2 gol e 1 assist e da lì iniziò tutta la mia carriera calcistica, per questo ora trasmetto il messaggio di andare avanti senza problemi, perché ho vissuto in situazioni molto povere”.

    “Cose particolari che mi sono successe in Italia? A Roma feci delle foto con uno steward, che poi fu licenziato per questo gesto. Quel ragazzo non accettò i soldi che volevo dargli, quelli che aveva perso quel giorno. Era felice di avere solo quelle foto con me. Ha scritto anche una canzone per me ed è molto bella”.

    “Messi o Ronaldo? Io sono fan di entrambi, questi due giocatori negli ultimi 20 anni hanno fatto delle cose incredibili. Quando ho giocato contro Messi ho chiesto una foto e dopo una sfida contro la Juventus ho fatto una foto con Ronaldo. Non ho un favorito”.

    “Il mio gol preferito? E’ proprio quello contro la Roma dello scorso anno fuori casa, ma anche lo stesso in casa che avevamo provato in settimana”.

    “Cosa penso della Saudi Pro League? È una ottima lega, sta prendendo grandi talenti. Se dovessi scegliere tra Arabia o MLS alle stesse condizioni? MLS”.

    “Serie A? La gente non capisce quanto sia difficile giocare in Serie A. Dal punto di vista tattico e fisico, è uno dei campionato più difficili nei quali giocare, secondo me”.

    “La maschera? La indosserò ancora per tanto tempo. Ormai fa parte di me e ha creato una sorta di brand”.

    “Cosa penso di Ciro Immobile? Mi piace il suo modo di gioco. Lo rispetto tanto, ha un grande istinto da bomber. Ho avuto l’opportunità di dirgli anche di persona quanto sia forte. Io meglio di lui? Ma no!… Non mi chiedete paragoni: lui è una leggenda e spero di avvicinarlo”.

    “Leao e Lautaro? Sono dei top talenti, dei giocatori incredibili. Leao lasciò il Lille quando io arrivai in Francia e mi inviò un messaggio per congratularsi con me e motivarmi. Abbiamo un bel rapporto. Difficile trovare le parole per descrivere la leadership che sa trasmettere Lautaro Martinez: è fortissimo ed averlo in Serie A è un bene per il sistema italiano”.

    “Spalletti può vincere qualcosa con l’Italia? Certo che sì. L’ho avuto come allenatore ed è un genio. Chiede tanto ai suoi calciatori, ma sa esaltare il talento”.

    “Kvaratskhelia? E’ un mago. Abbiamo un ottimo rapporto e si tratta sicuramente di grandissimo calciatore”.

    “Difensori più ostici che ho affrontato? Cristian Romero. La prima volta che l’ho affrontato, mi sono allungato la palla in velocità come faccio spesso, ma lui mi è sempre stato dietro. Anche Smalling è molto bravo”.

    “Il portiere più difficile da battere? Mike Maignan: è grosso, eppure ha riflessi incredibili. E’ sempre stato dura riuscire a superarlo”.

    “Se possiamo vincere la Coppa d’Africa? Abbiamo una squadra forte, ma in queste competizioni non puoi mai sottovalutare nessuno e non parlerei di favorite”.

     

     

    Il suo passato, il presente a Napoli e non solo: diversi i temi toccati dal bomber nigeriano durante una live con Balotelli e Viviano.
    Victor Osimhen ha rilasciato alcune dichiarazioni su Twitch, ai microfoni di TvPlay, durante ‘Vox to Box’, format che vede protagonisti Mario Balotelli ed Emiliano Viviano: “Pallone d’Oro tra Messi e Haaland? Lo meritano entrambi… Se ambisco a vincerlo? Se arrivasse, sarebbe un qualcosa di favolosa. Per me, essere un giocatore di questo livello è un sogno. Sarebbe di certo un obiettivo, per il futuro, ma per adesso mi trovo molto bene al Napoli: per me è una grande emozione segnare sempre, ma al ‘Maradona’ è qualcosa di speciale. Prima di venire a Napoli ho chiesto a Koulibaly come fossero i tifosi azzurri: mi parlò dello stadio, della squadra, della città… Nonostante ci fosse il Covid, ho sentito la pelle d’oca al goal contro l’Atalanta. Ancora oggi ho la pelle d’oca, quando segno, perché giocare e segnare dinanzi a 50-60mila persone che urlano il tuo nome è incredibile”.

    “Cosa penso di Victor Boniface (attaccante nigeriano del Bayer Leverkusen, ndr)? Ho visto le sue clip ed ha un futuro roseo davanti a sé. Raggiungerà grandi obiettivi, ci ho anche parlato in Nazionale e penso che possa avere un futuro importante”.

    Osimhen ha poi aggiunto: “I miei primi calci ad un pallone? Ho iniziato davvero presto a giocare a calcio nel mio paese, ma alla prima partita feci una rovesciata e mi ruppi la spalla. Ho perso mia madre da piccolo e ho aiutato mio padre e la mia famiglia. Poi un giorno una persona mi ha detto: ‘Perché non torni a giocare che sei bravo?’. Gli ho risposto che non ne avevo la possibilità, che non avevo nemmeno i soldi per comprarmi le scarpe. Lui mi ha aiutato e da quel giorno ogni giorno facevo tre ore di cammino per andare ad allenarmi. Facevo tre ore ogni giorno per andare ad allenarmi. Questa persona mi aiutava anche ad ottenere da mangiare, perché io lavoravo per la chiesa e vivevo lì”.

    “Feci un provino per 15-20 minuti, ci andavano tantissimi ragazzi… In quel provino, feci 2 gol e 1 assist e da lì iniziò tutta la mia carriera calcistica, per questo ora trasmetto il messaggio di andare avanti senza problemi, perché ho vissuto in situazioni molto povere”.

    “Cose particolari che mi sono successe in Italia? A Roma feci delle foto con uno steward, che poi fu licenziato per questo gesto. Quel ragazzo non accettò i soldi che volevo dargli, quelli che aveva perso quel giorno. Era felice di avere solo quelle foto con me. Ha scritto anche una canzone per me ed è molto bella”.

    “Messi o Ronaldo? Io sono fan di entrambi, questi due giocatori negli ultimi 20 anni hanno fatto delle cose incredibili. Quando ho giocato contro Messi ho chiesto una foto e dopo una sfida contro la Juventus ho fatto una foto con Ronaldo. Non ho un favorito”.

    “Il mio gol preferito? E’ proprio quello contro la Roma dello scorso anno fuori casa, ma anche lo stesso in casa che avevamo provato in settimana”.

    “Cosa penso della Saudi Pro League? È una ottima lega, sta prendendo grandi talenti. Se dovessi scegliere tra Arabia o MLS alle stesse condizioni? MLS”.

    “Serie A? La gente non capisce quanto sia difficile giocare in Serie A. Dal punto di vista tattico e fisico, è uno dei campionato più difficili nei quali giocare, secondo me”.

    “La maschera? La indosserò ancora per tanto tempo. Ormai fa parte di me e ha creato una sorta di brand”.

    “Cosa penso di Ciro Immobile? Mi piace il suo modo di gioco. Lo rispetto tanto, ha un grande istinto da bomber. Ho avuto l’opportunità di dirgli anche di persona quanto sia forte. Io meglio di lui? Ma no!… Non mi chiedete paragoni: lui è una leggenda e spero di avvicinarlo”.

    “Leao e Lautaro? Sono dei top talenti, dei giocatori incredibili. Leao lasciò il Lille quando io arrivai in Francia e mi inviò un messaggio per congratularsi con me e motivarmi. Abbiamo un bel rapporto. Difficile trovare le parole per descrivere la leadership che sa trasmettere Lautaro Martinez: è fortissimo ed averlo in Serie A è un bene per il sistema italiano”.

    “Spalletti può vincere qualcosa con l’Italia? Certo che sì. L’ho avuto come allenatore ed è un genio. Chiede tanto ai suoi calciatori, ma sa esaltare il talento”.

    “Kvaratskhelia? E’ un mago. Abbiamo un ottimo rapporto e si tratta sicuramente di grandissimo calciatore”.

    “Difensori più ostici che ho affrontato? Cristian Romero. La prima volta che l’ho affrontato, mi sono allungato la palla in velocità come faccio spesso, ma lui mi è sempre stato dietro. Anche Smalling è molto bravo”.

    “Il portiere più difficile da battere? Mike Maignan: è grosso, eppure ha riflessi incredibili. E’ sempre stato dura riuscire a superarlo”.

    “Se possiamo vincere la Coppa d’Africa? Abbiamo una squadra forte, ma in queste competizioni non puoi mai sottovalutare nessuno e non parlerei di favorite”.


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