È fissata il 5 ottobre l’udienza in camera di consiglio con rito abbreviato per Massimo De Santis, 53 anni agente di polizia penitenziaria, arrestato con l’accusa di aver introdotto 4 cellulari nel carcere di alta sicurezza di Sulmona, nell’aquilano.
L’agente è stato arrestato lo scorso ottobre e attualmente è sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di firma.
Una sola udienza, dunque, per decidere sulla vicenda dei telefoni che l’uomo è accusato di aver introdotto nel carcere peligno, a quanto pare sarebbero stati destinati ad un detenuto partenopeo. Il poliziotto penitenziario rinuncia alla fase dibattimentale e sarà giudicato in base alle prove contenute nel fascicolo del pubblico ministero che raccoglie più di un anno d’indagine.
Lo scorso anno, nell’istituto di pena aquilano, furono sequestrati una ventina di microcellulari, da lì parti l’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Stefano Iafolla. In carcere, di rientro dalle ferie, De Santis fu trovato con 4 cellulari addosso, 3 microcellulari e un telefonino di dimensioni medie.
Il poliziotto della penitenziaria si era giustificato dichiarando di averli dimenticati in tasca dopo l’acquisto, a prezzo d’occasione, fatto a Napoli.
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