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Arzano, minacciato l’imprenditore coraggio che fece arrestare gli uomini del clan della 167

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Arzano. Fa arrestare quattro estorsori: imprenditore minacciato dai familiari degli esponenti del clan. Sandro Ruotolo: “Lo Stato faccia sentire la sua presenza”.

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Ci vuole coraggio in terra di camorra a denunciare il clan locale. Ma G.F., titolare del bar Bellagio non ci ha pensato su ed è corso direttamente dai carabinieri per denunciare l’ennesima intimidazione.

Secondo una prima ricostruzione, l’imprenditore senza alcun motivo plausibile e mentre era intento ad entrare nell’abitazione dell’anziana madre (anch’essa vittima di lancio di pietre dopo la denuncia del figlio), veniva invitato ad allontanarsi dalla zona prima che lo stesso avventore lo avvisasse che da lì a breve sarebbe passato alle vie di fatto.

Secondo indiscrezioni, l’uomo sarebbe imparentato con gli Alterio tutti attualmente in carcere dopo il blitz del 25 aprile del 2022 ad opera dei carabinieri di Castello di Cisterna.

“Era aprile quando scendemmo in piazza, ad Arzano, nel napoletano, a manifestare la nostra solidarietà a Giovanni che aveva mandato in carcere i suoi estorsori – ha dichiarato Sandro Ruotolo -. Lanciammo un appello agli altri commercianti di Arzano, di farsi coraggio e di denunciare anche loro la camorra.

Oggi accendiamo di nuovo i riflettori su Arzano, perché Giovanni è stato minacciato dai familiari di uno degli arrestati. Giovanni è tornato dai carabinieri e ha denunciato l’autore delle minacce. Stiamo tutti con Giovanni e chiediamo allo Stato di non lasciarlo solo”.

Ad intervenire anche Don Maurizio Patriciello: “Forza, Giovanni! Forza!!! Siamo con te. Tutti gli onesti sono con te. Siamo e saremo sempre contro la prepotenza, contro i soprusi, contro la camorra. Ognuno mangi il pane con il sudore della propria fronte. Dio benedica chi ha fame e sete di giustizia”.

Le nuove minacce arrivano a qualche settimana dall’arresto a Giugliano da parte dei carabinieri del latitante Davide Pescatore, alias pal e fierr 43enne ritenuto elemento apicale del “clan 167” di Arzano.

L’uomo è ritenuto gravemente indiziato di estorsione aggravata dalle finalità mafiose ai danni dell’imprenditore del bar Bellagio, commessa insieme ad Antonio Alterio, gambizzato in un circolo ricreativo a novembre del 2021, nonché fratello di Gennaro e Raffaele finiti anch’essi in carcere il 25 aprile dell’anno scorso unitamente ad altre 27 persone; Salvatore Lupoli alias o’ trombone e Giuseppe Bussola.

Claudio Galeazzi


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