Alla Federico II è stata presentata la Laurea magistrale in Scienze criminologiche, investigative e di lotta ai crimini informatici

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Preparare all’esercizio delle professioni del criminologo, dello studioso dei fenomeni della devianza grave minorile e delle sue forme di prevenzione, dell’analista capace di valutare cyber-minacce, dell’esperto in sicurezza digitale, prevenzione in cybercrime e cyber-vittime, dell’analista dei fenomeni criminali, nonché studioso del delitto nella sua realtà oggettiva e nelle sue molteplici motivazioni, ed esperto di prevenzione nel campo della sicurezza urbana.

È l’obiettivo del Corso in Scienze criminologiche, investigative e di lotta ai crimini informatici presentato questa mattina, dal Rettore Matteo Lorito e il coordinatore del corso di Laurea Giacomo Di Gennaro, insieme al Direttore del Disp, Vittorio Amato, e al Coordinatore della Cyber Hackademy, Simon Pietro Romano, nella Sala del Consiglio dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.

Sintesi naturale di due percorsi originari determinati dalle classi di laurea LM-62 (Classe Scienza della Politica) e LM-91 (Classe Tecniche e metodi per la società dell’Informazione) con piena integrazione tra le due Classi di Laurea, il Corso vede coinvolti il Dipartimento di Scienze Politiche (DISP) e quello di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione (DiETI) e prevede accordi di partenariato, convenzioni e protocolli di intesa con Guardia di Finanza, Polizia e Carabinieri.

“Il corso in Criminologia mette insieme l’area di Scienze Politiche e quella informatica che sembrano distanti ma non lo sono. Queste competenze complesse servono per creare una figura professionale molto richiesta, in grado di valutare la gravità del crimine, di lavorare sia presso le istituzioni che presso le aziende, per i Governi, in Italia e all’estero – ha sottolineato il rettore Matteo Lorito -. Oggi i crimini informatici sono un problema di tutti: delle istituzioni, delle persone, delle comunità. Abbiamo in Ateneo le competenze necessarie, le mettiamo a disposizione e ci aspettiamo un successo.”

“E’ un corso volto a contrastare i reati online che costituisce una figura altamente richiesta dal mercato del lavoro. Il profilo di coloro che devono imparare e perfezionare l’investigazione informatica è il più richiesto – spiega il coordinatore Giacomo Di Gennaro -. Ci sembrava doveroso dare vita a questo corso. Abbiamo accordi con le Forze dell’Ordine, un apporto fondamentale perché sono dei riferimenti sul piano formativo e professionalizzante. Sono previsti laboratori, tirocini, stage. Ne stiamo facendo uno ad hoc con il Comando Generale dei Carabinieri. Ci sono, inoltre, rapporti con Università straniere sia per ricerche che per scambi culturali”.

    “L’obiettivo è colmare una lacuna nell’offerta formativa del Mezzogiorno, non a caso corsi simili sono presenti solo al Centro-Nord. La Federico II non poteva restare inerte rispetto a una specializzazione di questo tipo. Ci aspettiamo una risposta consistente, c’è una effettiva richiesta anche da parte dei laureati triennali”, ha puntualizzato il Direttore Amato.

    “La figura professionale alla quale abbiamo pensato ha competenze molto avanzate nell’ambito della criminologia in senso lato. Persone che possano condurre delle investigazioni combinando ambiti del sapere che afferiscono da un lato alle scienze criminologiche e dall’altro possano sfruttare strumenti e tecniche legati alle tecnologie, come quelle che arrivano dalla cybersecurity per analizzare gli attacchi informativi, per effettuare interventi di analisi forense su dispositivi che sono stati contaminati – ha puntualizzato il Responsabile della Cyber Hackademy, Simon Pietro Romano -. Figure in grado di investigare con un approccio tipico del criminologo avendo le competenze di sapersi dotare di strumenti pratici, tecnici e operativi che siano a supporto delle indagini”.

    Il Corso in Scienze criminologiche, investigative e di lotta ai crimini informatici offre, inoltre, elementi professionalizzanti e l’acquisizione di conoscenze, competenze e abilità rispondenti a quelle richieste dalle attività riferibili alla figura del criminologo – in conformità al Quadro europeo delle qualifiche (European Qualifications Framework – EQF, Raccomandazione 2017/C 189/03) e a quella del criminologo digitale, in virtù dell’acquisizione di expertise per il contrasto ai reati informatici (nonché indagini tecnico-scientifiche nel settore del Digital Forensics, comprendente a sua volta branche quali Computer, Mobile, Network, Software e Internet Forensics), ovvero, esperto per le indagini su apparati elettronici ad alta tecnologia e ricerca scientifica nel campo delle tecnologie informatiche per la ricerca criminologica digitale. Proprio l’ambito di formazione per l’adozione di modelli innovativi cybersecurity awareness, resilience and governance, è quello maggiormente richiesto dalle agenzie di law enforcement, dalle imprese e dai settori delle FF.OO. e della magistratura investigativa.

    L’accesso al Corso di Laurea in Scienze criminologiche, investigative e di lotta ai crimini informatici è libero, subordinatamente alla verifica del possesso dei requisiti curriculari e di cultura personale che si svolgerà secondo le modalità e le procedure indicate e determinate annualmente dal Consiglio di Corso di studi e resi noti tramite il Portale del Dipartimento. Per frequentare proficuamente il corso di Laurea Magistrale è necessario avere acquisito la conoscenza della lingua inglese oppure avere ottenuto una certificazione di conoscenza linguistica equivalente al grado B2 secondo il quadro di riferimento del Consiglio d’Europa. Possono accedere al Corso di Studi coloro che sono in possesso di laurea triennale conseguita nelle classi L-08, L-36, oppure equipollenti in base agli ordinamenti previgenti. Inoltre, potranno iscriversi i laureati triennali appartenenti a classi di laurea diverse. In ogni caso, l’ammissione sarà subordinata ad una valutazione preliminare del curriculum di studi dello studente. A tal fine, costituisce requisito di ingresso l’acquisizione di almeno 48 CFU nelle attività formative di base e caratterizzanti tutti gli ambiti disciplinari e relativi SSD così come previsti dalla tabella ministeriale delle classi L-08, L-36.

     



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