Calcio Napoli

Salvatore, il tifoso negli spogliatoi: “Ho sbagliato, ma è stata un’emozione. Non condannatela”

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“Ho sbagliato e mi scuso. Ma non si può condannare un’emozione attesa 33 anni, salutare i campioni d’Italia era un sogno che si è avverato”. Parole di Salvatore Balzano, il tifoso salito alla ribalta nelle ore successive alla vittoria dello scudetto da parte del Napoli per essersi imbucato all’interno dello spogliatoio degli azzurri alla Dacia Arena per partecipare alla grande festa con giocatori e staff.

Salvatore è stato infatti denunciato dalla Procura di Udine mentre la vicenda (e i relativi filmati) hanno fatto il giro del web. E così Il Mattino lo ha incontrato per fare ancora più chiarezza su di lui. Sposato, padre di quattro figli, lavora come direttore di sala in una trattoria al Mercadante: il tifoso “imbucato” ha raccontato così quei momenti e quelli che sono seguiti.

“Giuro che non volevo arrecare danni – ha spiegato Salvatore, difeso dal legale Sergio Pisani -. Sono entrato negli spogliatoi con educazione, principalmente per scappare da eventuali scontri con tifoserie avversarie. E così mi sono ritrovato tra i giocatori che festeggiavano lo scudetto. La mia vita è cambiata, ho vissuto un sogno che tutti i tifosi avrebbero voluto vivere”.

Salvatore, il tifoso imbucato negli spogliatoi e la denuncia

“Nulla di tutto quello che è accaduto era pianificato – ha aggiunto -. Non appartengo a nessuna tifoseria, quella di Udine è stata la seconda trasferta della mia vita. Al termine della gara gli altri mi hanno schiacciato contro il vetro, così ho deciso di saltare come tanti altri e di scendere in campo. Poi ho visto i poliziotti e la confusione, così mi sono nascosto dietro a un tabellone pubblicitario”.

Da lì, poi, l’arrivo negli spogliatoi: “Ho visto i tifosi dell’Udinese che attaccavano i napoletani e ho avuto paura, così sono scappato fino a ritrovarmi negli spogliatoi. Il primo ad accorgersene è stato Rrahmani, poi sono arrivati gli altri e ho iniziato a fare video per la contentezza”. E i gadget? “Donerò maglie, sciarpe, bandiere e calzini in beneficenza. Ho abbracciato alcuni campioni e solo quella è stata un’esperienza indescrivibile”.


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