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Incendio nell’azienda vitivinicola che produce il Tavernello

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Un incendio di grandi dimensioni ha colpito, questa mattina, la cooperativa vitivinicola Caviro di Faenza, in provincia di Ravenna. I vigili del Fuoco, insieme alle forze dell’ordine, sono intervenuti sia per spegnere le fiamme, sia per evacuare personale e lavoratori della struttura e delle aziende vicine.

Si tratta della più grande cooperativa vitivinicola in Italia che produce, tra gli altri, il marchio Tavernello. L’incendio scoppiato in via delle Convertite, società del Gruppo Caviro che è impegnata nel recupero dei sotto-prodotti derivati dalla filiera vitivinicola e agroalimentare, che vengono trasformati in biometano e in prodotti nobili per l’alimentare, il farmaceutico e l’agricoltura. Il vino, infatti viene prodotto a Forlì.

“Dall’azienda Caviro ci confermano che non risultano feriti né vittime. Dopo attente analisi, possiamo dire che il piano di evacuazione ha funzionato bene. Nel frattempo, proseguono i lavori di spegnimento e di messa in sicurezza dell’impianto”. E’ quanto scrive su Facebook il sindaco di Faenza, Massimo Isola.

Il Gruppo Caviro nasce nel 1966 a Faenza, per valorizzare le uve dei soci in una terra ad alta vocazione vinicola. Oggi, a distanza di 50 anni dai primi conferimenti, il Gruppo esporta in oltre 70 paesi. “Con oltre 37.300 ettari di superficie vitata, 27 cantine socie, 11.650 viticoltori in sette regioni d’Italia e una produzione di 660.000 tonnellate di uva, Caviro è la cooperativa agricola leader in Italia nel settore vitivinicolo”, si legge sul sito di Caviro Extra.

Tavernello è il suo brand più famoso

Tavernello è il suo brand più famoso. Infine, con la compartecipata Enomondo viene trasformato quanto rimane in energia da fonti rinnovabili.  Alla luce del rogo divampato alla Caviro, azienda vitivinicola di Faenza, “i Vigili del Fuoco stanno intervenendo tuttora per evitare che l’incendio si propaghi ulteriormente ad altri serbatoi vicini, che stanno opportunamente raffreddando ed è in corso un monitoraggio aereo via drone per valutare gli effetti dell’incendio.

Dalle stazioni di rilevamento installate da Arpae non sono state, al momento, rilevate tracce di inquinanti nell’aria”. E’ quanto comunica, in una nota, la Prefettura di Ravenna. Le fiamme, divampate alle 12, viene evidenziato, hanno “coinvolto 15 serbatoi contenenti alcool etilico per una quantità di 200 metri cubi ciascuno”.

A fronteggiare l’incendio, spiegano dalla Prefettura ravennate, sono accorse le squadre di intervento dei Vigili del Fuoco, anche da altre provincie, per un totale di 50 unità, con 2 mezzi aeroportuali, e 15 mezzi tra APS, autobotti, nuclei NBCR, autoscale, droni e un elicottero provenienti da Bologna, Imola, Forlì, Rimini e aeroporti di Rimini e Bologna, oltre ai tecnici dell’Arpae, dell’Ausl Romagna e del 118.

Già presenti a Faenza per partecipare ad un incontro con i sindaci dei territori colpiti dall’alluvione il Prefetto di Ravenna, i vertici provinciali delle Forze dell’Ordine e il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco hanno subito disposto l’attivazione del Piano di emergenza esterna. In particolare è stata indicata, come area di evacuazione, una zona nel raggio di un chilometro presidiata dalle Forze dell’Ordine ed interdetta alla circolazione.

Il comunicato della Caviro Extra

L’incidente all’interno di Caviro EXTRA, che si occupa della trasformazione e dello stoccaggio di sottoprodotti derivanti dalle filiere vitivinicole e agroalimentari, non ha causato vittime o feriti e non risulta esserci nessun disperso.
Questo sito, ubicato nel territorio ravennate, è uno dei principali tra quelli del
Gruppo CAVIRO insieme al sito ubicato a Forlì che non è stato coinvolto
dall’accadimento e proseguirà nella ordinaria attività di confezionamento del vino.

Immediatamente dopo l’esplosione sono state attivate tutte le procure previste per la gestione delle emergenze e per l’evacuazione del sito e in pochi minuti tutti i lavoratori e le persone presenti sul posto sono state poste in sicurezza.
Ringraziamo i Vigili del Fuoco, le Forze dell’Ordine e le Autorità che sono
prontamente intervenute per coadiuvarci nella messa in sicurezza delle persone e degli impianti.

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