Ammontano a 6.514 le vittime delle due violente scosse di terremoto di magnitudo 7.8 e 7.6 che ieri hanno colpito la Turchia meridionale e la Siria settentrionale.
In particolare, secondo quanto riferito dall'Autorita' per la gestione dei disastri e delle emergenze (Afad), citata dall'emittente televisiva "Trt haber", nei territori turchi 4.544 persone hanno perso la vita e altre 26.721 sono rimaste ferite. Il numero di edifici distrutti ammonta invece a 5.775.
"Le nostre attivita' di ricerca e soccorso continuano. Il nostro Stato e' attivo nella regione con tutte le sue possibilita'. Un'area molto vasta e' stata colpita da questo terremoto", ha dichiarato Orhan Tatar, direttore per i terremoti e la riduzione del rischio di Afad, mettendo in guardia dalle perduranti scosse di assestamento che potrebbero provocare "la distruzione degli edifici danneggiati".
Parallelamente, in Siria il bilancio delle vittime registrate finora ammonta a 1.970, secondo quanto riferito dall'Osservatorio siriano per i diritti umani (Sohr), organizzazione non governativa con sede a Londra ma con una vasta rete di fonti sul campo.
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La Turchia e la Siria sono state colpite ieri da due violentissime scosse di terremoto in quello che il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha definito il piu' grave sisma dopo quello che colpi' la provincia turca di Erzincan nel 1939.
La prima scossa di magnitudo 7.8 e' stata registrata alle 4:17 ora locale (le 2:17 in Italia) e ha avuto come epicentro la cittadina di Pazarcik nella provincia turca di Kahramanmaras. Una seconda scossa di magnitudo 7.6 e' stata registrata intorno alle 13:24 ora locale (le 11:24 in Italia) nel distretto di Elbistan, sempre nella provincia turca di Kahramanmaras.
Secondo quanto riferisce l'Osservatorio siriano per i diritti umani, almeno 58 tra villaggi e citta' sotto il controllo del governo di Damasco guidato dal presidente Bashar al Assad - tra cui Latakia, Hama e Aleppo - sono state colpiti dal sisma.
Devastate anche le province di Afrin e Idlib controllate soprattutto dai gruppi di opposizione. Come evidenziato dal Sohr, l'elevato numero di vittime nei territori siriani e' anche conseguenza dell'incapacita' delle equipe di medici di salvare feriti, vista la carenza dell'attrezzatura di emergenza necessaria e di medicinali e il ritardo nei soccorsi.
L'Osservatorio ha quindi chiesto agli attori internazionali di intervenire immediatamente per salvare i feriti e "far fronte al disastro umanitario", mentre ha rivolto un appello alla Turchia, invitando le autorita' ad accogliere feriti siriani e a inviare squadre mediche per le operazioni di soccorso.







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