La Corte di assise di appello di Napoli – terza sezione – ha decisamente riformato la sentenza di primo grado emessa il 30ottobre del 2020 dalla dott.ssa Di Palma in qualità di Giudice dell’udienza preliminare presso il Tribunale di Napoli.
Infatti, in accoglimento delle censure svolte dagli avvocati Dario Vannetiello e Salvatore D’Antonio ha assolto Vincenzo Silenzio dalla pesante condanna ad anni 30 di reclusione inflitta in primo grado per l’omicidio di Massimo Petriccione avvenuto in data 29.06.02, nonché ha assolto dal medesimo delitto anche Antonio Marigliano condividendo le argomentazioni giuridiche degli avvocati Dario Vannetiello e Salvatore Impradice.
La decisione è sorprendente atteso che l’ipotesi accusatoria era stata condivisa in pieno nella fase delle indagini e nel giudizio di primo grado con le decisioni assunte nel corso del tempo dal Tribunale del riesame, dalla Corte di cassazione e dal Giudice di prime cure.Potrebbe interessarti
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Si è rivelata vincente sia la scelta di essere giudicati con le forme del rito abbreviato, sia quella di andare coraggiosamente incontro al processo evitando le oramai ricorrenti confessioni da parte degli accusati che si registrano nei giudizi di appello relativi ai processi di omicidio.
Poi, rispetto all’omicidio di Salvatore Petriccione ed il tentato omicidio di Fronda Ciro, seppur è stata confermata la penale responsabilità degli imputati Formicola Bernardino (avv. Leopoldo Perone) e Marigliano Antonio (avvocati Vannetiello e Impradice), l’accusa è stata ridimensionata atteso che il tentato omicidio è stato riqualificato nel più tenue delitto di lesioni nonché è stato escluso il delitto di detezione di armi da fuoco, con conseguente rideterminazione della pena dall’ergastolo inflitto in primo grado a quella di anni 30 di reclusione.







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