5 storie assurde dietro altrettante famosissime pietanze

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Ogni piatto ha la sua storia. Alcuni sono stati creati di proposito, per venire incontro alle esigenze di qualcuno, mentre altri sono stati persino inventati per caso.

 

Magari non ci capita spesso di pensare alle origini del piatto che abbiamo davanti, seduti al nostro ristorante preferito, ed è un vero peccato: alcune storie sono davvero affascinanti!



    Ne abbiamo trovate cinque particolarmente interessanti, relative ad alcuni cibi (e una bevanda) molto conosciuti. Sicuramente ce ne sono moltissime altre ma, alla fine della lettura di questo articolo, avrete già abbastanza pane per i vostri denti. E a proposito di pane…

    Se non fosse per il gioco d’azzardo… non avremmo i panini

     

    I sandwich (e tra pochissimo scoprirete il perché di questo nome) sono molto diffusi in tutto il mondo, soprattutto come opzioni veloci per il pranzo. Consistono generalmente in una fonte proteica di qualche tipo e qualche foglia di insalata dentro due fette di pane: sono facili da portare in giro e da mangiare e non necessitano di piatti e posate.

     

    Proprio questa loro praticità deve essere venuta in mente a John Montagu, 4° conte di… Sandwich (cittadina della Gran Bretagna), nel 1462. Motagu era un avido giocatore d’azzardo. Non sappiamo dire se avesse o meno un problema di dipendenza dal gioco, ma è probabile di sì, dato che non si fermava nemmeno per pranzare!

     

    Invece che su un piatto, con forchetta e coltello, Montagu richiedeva che il pasto (roast beef) gli venisse servito in mezzo a due fette di pane: ecco il primo sandwich della storia.

    Gli altri giocatori notarono che, in questo modo, il conte non aveva bisogno di interrompere le scommesse per pranzare e cominciarono a richiedere pasti del genere.

     

    Questa abitudine ebbe fortuna e, a partire dal XVIII secolo, cominciò a diffondersi in tutto il mondo. Oggi è parte di molte culture culinarie diverse, da quella messicana a quella vietnamita, tutto grazie al conte di Sandwich.

     

    Patatine fritte: nessuno sa per certo dove siano state inventate

     

    Le patatine fritte sono tra i cibi più popolari al mondo. Essendo un piatto realizzato solo con patate e olio, possono essere prodotte in massa e, spesso, sono vendute come street food o in accompagnamento a panini e altri piatti di fast food. Ma qual è la loro storia?

    La Francia e il Belgio si contendono la titolarità di essere la patria di questo piatto tanto amato. Molte persone ritengono che tutto cominciò presso il fiume Meuse, in Belgio, dove la gente del posto era solita mangiare pesce fritto: il pesce non è disponibile in inverno, periodo in cui il fiume è gelato, e quindi si ricorreva alle patate.

    Chi supporta questa teoria racconta che fu un soldato a scoprire questo piatto, durante la prima guerra mondiale. La zona è di lingua francese, e quindi le chiamò French fries.

     

    Molte altre persone, invece, pensano che le patatine fritte siano originarie di Parigi: sembra che venissero vendute per le strade, come street food, già negli anni Ottanta del Settecento! C’è poi chi vuole che siano state inventate in Spagna, anche perché le patate sono originarie del Perù, che era una colonia spagnola.

     

    Si pensa che sia stato Thomas Jefferson a far conoscere le patatine fritte negli Stati Uniti, dove sono diventate quasi un simbolo. Qualunque siano le sue origini, si tratta di un piatto diffuso e amato in tutto il mondo.

     

    I nachos nacquero da un atto di gentilezza

     

    I nachos sono una pietanza della cucina tex-mex molto apprezzata in tutto il mondo. Sono fatti con tortillas, formaggio, fagioli, salsa guacamole e chilli (anche in chiave vegana) e vengono spesso consumati come spuntino o come piatto unico da condividere.

     

    La loro origine risale al 1943, in una città messicana chiamata Piedras Negras, nello stato federato di Coahuila. Questa città è situata proprio al confine tra Messico e Stati Uniti, più precisamente con il Texas.

     

    Al di là del confine c’è una base militare statunitense. Si narra che un gruppo di militari aveva trascorso qualche giorno a Piedras Negras e voleva fermarsi per la cena ma, dato l’orario, tutti i ristoranti erano già chiusi.

     

     

    Fortuna volle che incontrassero Ignacio Anya, uno chef del Victory Club. Dispiaciuto per i soldati, Anya li condusse al ristorante più vicino, cucinando loro tutto ciò che era rimasto in cucina. Trovò una tortilla, che divise in pezzi più piccoli, jalapeños e formaggio cheddar grattugiato. Mise tutto insieme e infornò il piatto.

     

    La pietanza venne apprezzata, tanto che lo chef cominciò a servirla anche ad altre persone. La battezzò con il suo soprannome: Nacho.

     

    I nachos cominciarono a essere serviti al di là e al di qua del confine, in quell’area che, ancora oggi, è maggiormente associata a questo piatto che ha fatto davvero il giro del mondo.

     

    La salsa Worcestershire? Frutto di una dimenticanza

     

    Come suggerisce il suo impronunciabile nome, la salsa Worcestershire è stata creata nel Worcester, in Inghilterra. È molto diffusa nel Regno Unito ma è conosciuta anche nel resto del mondo, ed è uno degli ingredienti del famoso cocktail Bloody Mary. Ma sapevate che è stata inventata per caso?

     

    Nel 1835, Lord Sandys, ormai in pensione, fece ritorno in Inghilterra dall’India. Si era ormai abituato alle usanze indiane e sentiva la mancanza di una particolare salsa realizzata con pesce e verdure. Chiese quindi a John Lea e William Perrins, due farmacisti della zona, di crearne una simile.

     

    I farmacisti lo fecero, anche con l’intenzione di cominciare vendere la salsa. L’odore del prodotto era però piuttosto forte: decisero di toglierlo dagli scaffali e conservarlo nel seminterrato… dimenticandosene per due anni. La salsa, però, invecchiò perfettamente, diventando la salsa Worcestershire che conosciamo oggi.

    Un’altra curiosità: Lea & Perrins è ancora oggi il più famoso marchio di salsa Worcestershire esistente!

     

    La Fanta è un prodotto della Germania nazista

     

    La Fanta è una bevanda gassata molto conosciuta in tutto il mondo. Molte persone la apprezzano come alternativa alla Coca-Cola dal gusto fruttato e la preferiscono ad altre bevande simili; ma non molti sanno che fu inventata nella Germania nazista perché gli Americani avevano interrotto le forniture di Coca-Cola.

     

    La Coca-Cola Export Corporation era stata fondata negli anni Venti e aveva impianti di imbottigliamento in più di 27 Paesi. Ogni impianto riceveva gli aromi dalla sede principale statunitense, ma aveva il proprio zucchero e disponeva dei propri macchinari per l’imbottigliamento.

     

    Dopo l’attacco a Pearl Harbor, nel 1941, gli Stati Uniti entrarono in guerra e imposero un embargo su Germania e Giappone. Ciò arrestò le forniture di sciroppo per la produzione della Coca-Cola.

     

    Max Keith, operaio presso l’impianto di imbottigliamento della Germania, nonostante l’embargo, voleva realizzare una bevanda. Al posto dello sciroppo mancante usò gli scarti di lavorazione del sidro, ovvero polpa di frutta, e siero di latte dalla cagliatura del formaggio. Per battezzare questa nuova creazione, Keith invitò lo staff a “esplorare le proprie fantasie”, e venne fuori il nome Fanta.

    In quel periodo, in Germania, non c’erano altre bevande analcoliche: la Fanta era l’unica. Questo sicuramente la aiutò a diventare così popolare, soprattutto perché lo zucchero sotto altre forme era severamente razionato.

    Quando la Germania perse la guerra, i profitti e le ricette della Fanta vennero ceduti alla sede centrale statunitense della Coca-Cola.

     

     


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