Il business dei tamponi fai da te- e dispositivi anti-covid sul web. La denuncia delle parafarmacie

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Il business dei tamponi fai da te- e dispositivi anti-covid sul web. La delle parafarmacie. Alcuni parafarmacisti si sono rivolti al Consigliere

L'emergenza covid, sin dalle sue origini, è per qualcuno un'opportunità di business e/o di sciacallaggio. Sin dai primi mesi della pandemia, infatti, sul web e sui social diversi utenti, approfittando delle paure legate al contagio, hanno cominciato a vendere, molto spesso a prezzi fortemente lievitati, dispositivi anti-contagio e prodotti per l'igiene, come mascherine e gel disinfettanti.

A quasi due anni di distanza, poco o nulla è cambiato. Anzi mentre i prodotti sopracitati continuano ad essere venduti sui vari gruppi Facebook e sui Marketplace, ora il vero business è rappresentato dai test tamponi rapidi fai-da-te.

    Il fenomeno preoccupa, non poco, la categoria dei parafarmacisti campani. Alcuni di essi si sono rivolti al Consigliere Regionale di Verde Francesco Emilio Borrelli, che già aveva denunciato il fenomeno: “sui social ci sono centinaia di persone che vendono tamponi rapidi covid, mascherine, igienizzanti a prezzi inferiori a quelli ai quali li acquistiamo noi. Perché non ci sono controlli su questi prodotti abbastanza seri? .

    È opportuno che le Autorità monitorino attentamente questo fenomeno e controllino il meccanismo di queste vendite. Oltre al grave pericolo che si faccia speculazione sulle esigenze e sulle paure della popolazione, c'è il rischio che si mettano in commercio prodotti non conformi alle normative europee o che comunque si faccia business non attendendosi alle normative di vendita.

    Inoltre questi test non sono tracciabili e quindi molte potrebbero non autodenunciarsi in caso di positività. Crediamo che bisogni affidarsi a dei professionisti per verificare un'eventuale positività al Covid. Bisognerebbe realizzare i tamponi a prezzi calmierati come avviene con la vendita delle mascherine. ”- sono le parole di Borrelli.



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