Cronaca di Napoli

Napoli, sequestrati al porto 600mila guanti in vinile pericolosi

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Lotta al commercio illegale senza sosta da parte dei funzionari doganali nel porto di Napoli dove gli addetti al controllo hanno sequestrato 600mila guanti in vinile

Inosservanza di provvedimento legalmente dato dall’Autorità, vendita o messa altrimenti in circolazione di prodotti industriali, con marchi o segni distintivi nazionali o esteri atti ad indurre in inganno il compratore sulla qualità del prodotto, contrabbando aggravato, sono le ipotesi di reato contestate al rappresentante legale di una società per aver posto in commercio ovvero diversamente in circolazione una partita di 599.595 Dispositivi di Protezione Individuali costituiti da guanti in vinile di origine cinese, recanti marcatura CE, sprovvisti di idonea certificazione che comprovasse il rispetto dei requisiti previsti dal Regolamento (UE) 2016/425, per i quali era stata chiesta l’esenzione dal pagamento dell’IVA ai sensi dell’art. 124 del D.L. 34/2020. La partita di guanti, originariamente costituita da 700.000 unità, era stata intercettata dai funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Napoli 1 che ne avevano sospeso lo svincolo, affidandola, con divieto di commercializzazione, al rappresentante della società importatrice nelle more delle determinazioni del MISE ai sensi del Regolamento (CE) n. 765/2008. Acquisito il provvedimento dell’Autorità di Vigilanza del Mercato, la società importatrice dichiarava di voler procedere alla distruzione del carico non conforme.

Come riporta l’agenzia DIRE, dopo vari e vani inviti della dogana di dare esecuzione alla distruzione della merce, dato il trascorrere del tempo stabilito e visto il silenzio dell’importatore, i funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Napoli 1, sospettando che la merce fosse stata immessa in circolazione in maniera fraudolenta, con un blitz presso il luogo di custodia del carico hanno accertato che 599.595 guanti in vinile erano scomparsi.

Concretizzatisi i reati sopra ipotizzati i Funzionari Doganali quali Ufficiali di Polizia Giudiziaria e Tributaria redigevano apposita comunicazione di notizia di reato e ponevano in sequestro la parte residua della merce ancora giacente in deposito.


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