Afragola, assolta in appello la figlia di un boss del clan Moccia

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#MariaFavella figlia di #FrancescoFavella uno dei senatori del #clanMoccia di Afragola in primo grado era stata condannata a 9 anni. la corte di Appello di Napoli l’ha assoltaAfragola. Assolta in appello  figlia del boss del clan Moccia che in primo grado aveva rimediato 9 anni di reclusione.

Ma anche 21 condanne confermate anche se non inasprite. Un impianto accusatorio quindi confermato nel processo di appello che si è concluso a Napoli contro 21 presunti appartenenti al clan camorristico dei Moccia.

I giudici della quarta sezione penale hanno ridimensionato le pene inflitte dal gup il 27 giugno 2019 e assolto, “per non avere il fatto”, Maria Favella (difesa dagli avvocati Dario Vannetiello e Teresa Sorrentino), figlia di Francesco Favella, considerato “un senatore” del clan, accusata di fare parte dell’organizzazione malavitosa. In primo grado, Maria Favella, era stata condannata a nove anni di reclusione. Alla donna, durante i colloqui in carcere con il padre, vennero trovati e sequestrati dei “pizzini” con i quali “il senatore” intendeva portare al di la’ delle mura della casa circondariale alcuni suoi messaggi agli affiliati liberi.

Nello specifico la Corte di appello ha condannato :
Angelina Giuseppe esclusa la qualità di capo e promotore e riconosciuta la continuazione con precedente condanna alla pena totale di anni 22 di reclusione
Barile Alfredo , esclusa la qualità di capo e promotore, anni 8 di reclusione
Barra Vincenzo, esclusa la contestata recidiva, anni 7 di reclusione
Belardo Luigi , riconosciute le generiche equivalenti alla contestata aggravante in anni 5 e mesi 4 di reclusione
Bello Carmine , riconosciute le generiche equivalenti alla contestata aggravante, riconosciuta la continuazione con precedente sentenza di condanna, totale anni 10 e mesi 2 di reclusione
Bengivenga Mauro, esclusa qualità di dirigente, anni 10 e mesi 8 di reclusione
Capone Anna, riconosciute le attenuanti generiche prevalenti alle aggravanti ad eccezione di quella ex. art. 416 bis comma 1, anni 3 di reclusione
Catiello Giovanni ,esclusa la recidiva e riconosciute le attenuanti generiche equivalenti alla contestata aggravante, totale di anni 11 e mesi 4 di reclusione, ivi compreso il riconoscimento della continuazione con precedente condanna ad anni sei di reclusione già ritenuto in primo grado,
Cennamo , riconosciute le generiche equivalenti alla aggravante contestata, anni 5 e mesi 4 di reclusione
D’Ambrosio Giuseppe, esclusa la qualità di organizzatore e concesse le circostanze attenuanti generiche equivalenti alla aggravante contestata, anni 8 di reclusione
Del Prete non doversi procedere per morte dell’imputato
Esposito Antonio , riconosciute le attenuanti generiche equivalenti alla recidiva reiterata specifica, anni 6 e mesi 8 di reclusione
Favella Maria , assolta dal reato di partecipazione al clan con la formula per non aver commesso il fatto con revoca della pena accessoria inflitta
Felli Sabato, riconosciute le attenuanti generiche equivalenti alla contestata aggravante, anni 5 di reclusione
Ferraiuolo Luigi Lenza , riconosciuta la continuazione con precedente sentenza, anni 18 di reclusione
Laurenza Antonio riconosciuta la continuazione con precedente sentenza, anni 10 di reclusione
Nobile Raffaele ,riconosciute le generiche equivalenti alla aggravante contestata e la continuazione, anni 6 di reclusione
Pezzullo Angelo, riconosciute le circostanze attenuanti generiche equivalenti alla aggravante contestata e alla recidiva reiterata specifica e la continuazione con precedente condanna, anni 12 di reclusione
Polizzi, assolto dai capi 14 e 28 ed esclusa la qualità di dirigente, anni 9 e mesi 4 di reclusione
Rocco riconosciute le attenuanti generiche equivalenti alle recidiva anni 5 e mesi 4 di reclusione
Franchino, esclusa la qualità di organizzatore e riconosciute le attenuanti generiche equivalenti alla contestata aggravante, anni 8 e mesi 4 di reclusione
Tuccillo, riduce la pena inflitta in anni due e mesi 4 di reclusione



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