Giugliano, prestito usuraio e minacce mafiose: in cella tre persone

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Giugliano in Campania. Minacce di morte e richieste di danaro: in cella per tentata estorsione tre persone vicine al clan Mallardo.

Avrebbero tenuto sotto scacco con un prestito usuraio un imprenditore nel settore della pubblicità per circa un ventennio. Le indagini della Dda di Napoli hanno posto fine al calvario della vittima.
E’ infatti, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, che i Carabinieri del Nucleo Operativo di Giugliano in Campania e della Stazione di Varcaturo hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Napoli, nei confronti di Salvatore Lama, Salvatore Piccolo e Gianni Maria Lama, rispettivamente 61, 48 e 27 anni, tutti residenti a Giugliano in Campania.
I tre sono ritenuti gravemente indiziati del reato di tentata estorsione aggravata dalle modalità e finalità mafiose commesso ai danni di un imprenditore della zona impegnato nel campo pubblicitario.
Secondo quanto raccolto nel corso dell’attività investigativa, gli indagati si sarebbero resi protagonisti di plurimi episodi estorsivi conseguenti ad un prestito in denaro con tassi usurai concesso alla vittima circa 20 anni fa.
E’ stato lo stesso imprenditore a rivolgersi ai carabinieri denunciando che, nell’estate del 2000, a causa di difficoltà economiche, era stato costretto a contrarre con Lama un debito di 50 milioni di lire, restituendo, nel giro di pochi mesi, la somma di 80 milioni.

Successivamente, a partire dal 2017, hanno avuto inizio le intimidazioni affinché consegnasse al Lama una somma di denaro corrispondente a 100 milioni di lire, utilizzando come pretesto il prestito già onorato.
Al rifiuto dell’imprenditore, in maniera reiterata ed in diverse circostanze, i tre indagati, anche evocando la prossima scarcerazione di esponenti di rilevo del clan Mallardo, gli hanno rivolto continue richieste di denaro con minacce di morte.




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