Ossa di donna nel modenese, si riapre dopo 9 anni il caso di Paola Landini

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Modena. Due scomparse e un mistero che torna dopo 9 anni: quello di Paola Landini, la 44enne scomparsa in provincia di Modena e mai più trovata.

A far ritrovare i resti umani che quasi sicuramente sono della donna sparita nel nulla, le ricerche di un 21enne scomparso da Sassuolo a dicembre scorso che si stanno effettuando da giorni sulle montagne modenesi.

In mezzo ai calanchi gli specialisti del Soccorso alpino e speleologico ieri hanno rinvenuto ossa, probabilmente di donna, e tutto lascia pensare che siano quelle della 44enne, residente nella vicina Fiorano (sarà l’esame del Dna a chiarirlo): di lei si persero le tracce il 15 maggio del 2012, quando nel vicino poligono di tiro, che era solita frequentare, fu ritrovata la sua auto, chiusa e con all’interno effetti personali, tra cui due telefonini, uno ignoto alla famiglia della donna.



    Forze dell’ordine e soccorso alpino ieri erano impegnate per cercare elementi che potessero essere utili all’indagine in corso sul 21enne Alessandro Venturelli, di Sassuolo che dal 5 dicembre ha fatto perdere le proprie tracce dopo essersi allontanato da casa. Possibili scenari del tutto inattesi si sono invece aperti dopo il rinvenimento che ha portato ad una immediata segnalazione alla procura della Repubblica e al successivo invio sul posto di un medico legale. Servira’ ovviamente la prova del dna per chiarire con certezza se quelle ossa siano effettivamente della donna. La cautela da parte degli inquirenti e’ massima, ma e’ soprattutto il luogo a far pensare ad un possibile collegamento con il ‘cold case’ modenese di cui all’epoca dei fatti si occupo’ anche la trasmissione televisiva Chi l’ha visto.

    Subito dopo la scomparsa di Landini, infatti, le ricerche si erano concentrate proprio sulle zone vicine al poligono, per il semplice fatto che li’ la 44enne sarebbe stata prima, appunto, di sparire nel nulla. L’attesa dell’esito degli accertamenti porta per il momento a non escludere alcun risvolto. Nel caso quei resti dovessero effettivamente risultare di Paola Landini, gli inquirenti e la Procura di Modena si troverebbero a dover chiarire le cause del decesso: un caduta, un gesto estremo, un omicidio.

    Ma c’è chi pensa sia stato un omicidio: e’ Ezio Denti, investigatore privato che nel 2012 fu ingaggiato dai familiari di Paola Landini per cercare di dare una spiegazione alla improvvisa scomparsa della quarantaquattrenne. Dopo i rinvenimenti dei resti di ieri, Denti non ha dubbi in merito e ha ricordato “Demmo proprio l’indicazione di cercare intorno al poligono di tiro. Sono sempre stato convinto che sia stata uccisa. Basta porsi una domanda. Perche’ scappare con due pistole? Ora che i suoi resti sarebbero stati trovati, come mai non si trovano anche le armi?”. Paola Landini il giorno della scomparsa si sarebbe infatti recata al poligono con due pistole, prelevate dall’abitazione che condivideva con il suo compagno, che di quel poligono di tiro era il direttore; armi mai piu’ ritrovate, almeno finora.

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