Covid, bozza dpcm: “Coprifuoco alle 22, stop ad attività in regioni ad alto rischio”

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Covid, bozza dpcm: “Coprifuoco alle 22, stop ad attività in regioni ad alto rischio”.

 

Pronta la bozza del nuovo dpcm che ora è al vaglio delle regioni. Dopo una riunione tra il primo ministro, Giuseppe Conte, e i capi delegazione che è durata all’incirca sette ore si è arrivati al dispositivo con le nuove misure che saranno valide fino al 3 dicembre con decorrenza il 5 novembre. Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 28244 nuovi casi positivi e 355 morti. Si è deciso di dividere il Paese in tre zone in base alla fascia di rischio. Le regioni, di cui non è stato ancora fornito l’elenco, con alto rischio e quindi considerate rosse sarà vietato lo spostamento sia verso le altre regioni che nello stesso territorio regionale. E’ anche prevista la chiusura di attività quali bar, ristoranti, centri estetisti, barbieri e parrucchieri. E’ vietato «ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori – si legge – salvo per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute» inoltre «è vietato ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione».A determinare la regione ad alto rischio sarà il Ministro della Salute, sentito il Presidente della Regione, che firmerà l’ordinanza di applicazione ed un monitoraggio continuo della situazione epidemiologica per la durata di almeno 15 giorni. Verrà inoltre introdotto a livello nazionale il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino seguente dove sono consentiti solo gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o per altre necessità. Tra le novità che troviamo nel decreto anche la possibilità per i Sindaci di chiudere a qualsiasi ora o in determinati orari aree della città, quali piazze, strade e parchi, dove si verificano assembramenti. Viene confermata la didattica a distanza al 100% per gli studenti delle superiori, lo stop ai concorsi ad eccezione di quelli per il personale sanitario, la riduzione del trasporto pubblico al 50%, la chiusura di teatri e mostre, la serrata dei centri commerciali nel week end «ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole». Previsto anche lo stop dei servizi delle navi di crociera battente bandiera italiana e «nella percentuale più elevata possibile» il ricorso – sia per il pubblico che per il privato. Nel pubblico chi dovrà organizzare il lavoro sarà il Dirigente competente.

Le regioni ad alto rischio, e quindi rosse, dovrebbero essere Lombardia, Piemonte, Calabria, Alto Adige e Valle d’Aosta. Invece zona arancione Puglia, Liguria e probabilmente il Veneto e Campania. Per le zone rosse «è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. Sono comunque consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza nei limiti n cui la stessa è consentita. E’ consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. E’ vietato ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale comune. Restano poi sono sospese le attività dei servizi di ristorazione (verosimilmente bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering continuativo su base contrattuale a condizione che vengano rispettai i protocolli o le linee guida diretti a prevenire o contenere il contagio. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle ore 22,00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. Restano comunque aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande siti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situate lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti, con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro».



    Per lo scenario di massima gravità e di un livello di rischio alto che si applicano in uno “scenario di tipo 4″oltre alla limitazione della mobilità tra e in regione «sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità, sia nell’ambito degli esercizi commerciali di vicinato, sia nell’ambito della media e grande distribuzione, anche ricompresi nei centri commerciali, purchè sia consentito l’accesso alle sole predette attività. Sono chiusi, indipendentemente dalla tipologia di attività svolta, i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari. Restano aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie, le parafarmacie. Sono sospese le attività dei servizi di ristorazione (vrosimilmente bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering continuativo su base contrattuale a condizione che vengano rispettai i protocolli o le linee guida diretti a prevenire o contenere il contagio. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonchè fino alle ore 22,00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. Restano comunque aperti – da come emerge dal dispositivo – gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande siti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situate lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti, con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro. Sono sospesi tutti gli eventi e le competizioni organizzati dagli enti di promozione sportiva» ma resta «consentito svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie;
    E’ altresì consentito lo svolgimento di attività sportiva esclusivamente all’aperto ed in forma individuale; ferma la possibilità di svolgimento in presenza dei servizi educativi per l’infanzia di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65 e del primo anno di frequenza della scuola secondaria di primo grado, le attività scolastiche e didattiche si svolgono esclusivamente con modalità a distanza. Resta salva la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia richiesto l’uso di laboratori o sia necessaria in ragione della situazione di disabilità dei soggetti coinvolti e in caso di bisogni educativi speciali, garantendo comunque il collegamento on line con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata. Sono sospese le attività inerenti servizi alla persona (fra cui parrucchieri, barbieri, estetisti), diverse da quelle individuate nell’allegato X; I datori di lavoro pubblici limitano la presenza del personale nei luoghi di lavoro per assicurare esclusivamente le attività che ritengono indifferibili e che richiedono necessariamente tale presenza, anche in ragione della gestione dell’emergenza».

    Pronto un DL Ristori bis. Pronto un nuovo decreto per gli aiuti alle attività commerciali colpite dalle restrizioni. Il Governo si prepara a varare un nuovo decreto legge con i ristori da destinare alle attività e alle filiere che saranno colpite dalle misure restrittive del nuovo Dpcm. A distanza di una settimana dal primo dl che ha stanziato oltre 5 miliardi per rifinanziare la cig e garantire nuovi contributi a fondo perduto, arriverà una nuova tranche di indennizzi. Il provvedimento, che dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri entro venerdì, varrà circa 2 miliardi. E sarà interamente finanziato con i risparmi di cassa.

    Emilio D’Averio


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