LIBeRIAMO TORRE ANNUNZIATA: ‘gabbiette’ di libri contro il degrado della città

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Più di duecento gabbiette della frutta ma colme di libri di vario genere – le “GABBIETTE LIBeRATE” – saranno disseminate su tutto il territorio cittadino di Torre Annunziata, all’interno di varie attività commerciali, cominciando proprio da quelle che sono state interessate dalle bombe estorsive e dalle rapine di queste ultime settimane, così da far sorgere “semi di cultura” dalla doppia valenza che dovranno stimolare il desiderio della lettura senza per forza recarsi il libreria.
“Al di là della reale e sentita volontà e dell’eventuale capacità da parte dei cittadini e delle istituzione di mettere in campo un’adeguata e vera reazione, esiste qualcosa di certo, di tangibile e di concreto – la Cultura – che sicuramente può incidere positivamente nel contrasto al tanto degrado sociale che avvolge una comunità che non ne può più di queste bombe quotidiane”, dichiara il Presidente dell’Associazione Oplontorum, il giornalista Salvatore Sparavigna.
“Una comunità, quella di Torre Annunziata, oramai rassegnata – continua il giornalista Sparavigna – che spesso rimane immobile, attanagliata in un tessuto sociale già da decenni degradato e che nelle ultime settimane si sta sempre più caratterizzando negativamente attraverso il susseguirsi di esplosioni nei confronti di attività commerciali sicuramente di matrice estorsiva. Una comunità, quelle oplontina, che da un lato non percepisce le attività investigative delle tantissime Forze dell’Ordine già presenti sul territorio con i loro Comandi Territoriali, dall’altro non viene adeguatamente coinvolta nella crescita culturale e sociale attraverso adeguate ed idonee azioni sul territorio”.
Sono d’auspicio quindi le parole di Beatrice Federico, moglie del commerciante di Torre Annunziata Raffaele Pastore ucciso nel 1996 per aver rifiutato di pagare il pizzo “Colgo con grande favore ed entusiasmo l’iniziativa dell’Associazione Oplontorum che, attraverso un’azione di provocante stimolo alla lettura, punta soprattutto a ricordare le tantissime vittime innocenti di criminalità e di camorra, rendendone desta l’attenzione e restituendo loro una “nuova vita” proprio attraverso le “gabbiette lib(e)rate” che, piene di libri, sono identificate singolarmente con i nomi e le foto delle circa 200 vittime innocenti. Anzi – continua Beatrice Federico – colgo quest’opportunità per spendermi affinché possa fornire all’Associazione Oplontorum quanti più libri possibili così che il traguardo di questo nobile obiettivo venga raggiunto, anche grazie al mio contributo, nel migliore dei modi”.
Anche il Sindaco di Torre Annunziata, Vincenzo Ascione, è sulla stessa lunghezza d’onda e dichiara “L’iniziativa dell’Associazione Oplontorum – che tanto si sta spendendo sul territorio oplontino – è un’iniziativa dall’alto valore culturale e sociale poiché da un lato stimola la lettura, esercizio questo mai abbastanza praticato, ma dall’altro, contribuisce notevolmente a tenere alta l’attenzione verso le tantissime vittime innocenti di criminalità e di camorra che hanno interessato non solo il nostro territorio ma l’intera Regione.
Quest’originale iniziativa – continua il sindaco Ascione – arriva a cavallo della Cittadinanza Onoraria che il Comune di Torre Annunziata ha conferito alla più illustre e conosciuta vittima di camorra, il giornalista Giancarlo Siani, e s’inquadra quindi in quel percorso già intrapreso dalla mia Amministrazione che seppur ancora in salita, tutta la città intera deve percorrere per un completo riscatto ed una definitiva liberazione da un male che ancora attanaglia la nostra città”.
La prima “GABBIETTA LIBeRATA” dedicata a Raffaele Pastore il commerciante vittima della camorra, verrà depositata oggi pomeriggio 18 dicembre 2019 alle ore 16.00 all’interno della pizzeria Plinio colpita da un attentato intimidatorio alcuni giorni fa.
Sicuramente le gabbiette “LIBeRATE” non fermeranno le bombe e nemmeno risolveranno gli atavici problemi della città di Torre Annunziata, ma rappresentano un segnale forte ed una particolare e significativa risposta non solo alle tante bombe, ma soprattutto ad un silenzio generale che spesso, complice le piccole reazioni di facciata, alimenta e favorisce il permanere del degrado generale da cui si nutrono gli artefici materiali di questi attentati.




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