Tennis, Berrettini riporta l’Italia alle Atp Finals dopo 41 anni

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Alzi la mano chi lo avrebbe mai detto. Che quel ragazzone romano di 196 centimetri per 90 chili di peso fosse il futuro del italiano lo avevano capito tutti. Ma che Matteo potesse addirittura arrivare alle Atp Finals di Londra, sinceramente, era quasi impossibile da prevedere anche per i tifosi più accesi. E invece il classe 1996 ha ancora una volta stupito tutti. Una stagione tutta in crescendo, iniziata al numero 54 delle classifiche mondiali e impreziosita dalla storica semifinale agli Us Open contro Rafa Nadal oltre che dalle vittoria e Budapest e Stoccarda, non poteva avere un finale migliore. Per mettere la ciliegina sulla torta l'azzurro ha avuto bisogno di un aiuto esterno, ma poco importa. La sua eliminazione precoce al Masters 1000 di Parigi Bercy contro Jo-Wilfried Tsonga sembrava aver mandato tutto in fumo, ma non è stato così. Il suo ultimo rivale nella corsa al torneo riservato agli otto migliori giocatori del mondo, quel Gael Monfils superato da Berrettini a New York in un epico quarto di finale durato cinque estenuanti set, si è arreso proprio ai quarti del torneo di casa alla furia del next gen canadese Denis Shapovalov. Per effettuare il sorpasso, invece, il transalpino avrebbe dovuto approdare in semifinale. Pertanto Berrettini, che da lunedì sarà numero otto del ranking mondiale, dal 10 al 18 novembre si batterà con il gotha del tennis mondiale: Novak , Rafael Nadal, Roger Federer, Daniil Medvedev, Dominic Thiem, Alexander Zverev e Stefanos Tsitsipas. Nomi da far tremare i polsi, ma non all'allievo di Vincenzo Santopadre che nel corso della stagione ha dimostrato pure di avere doti da ‘ice man'. Berrettini è il terzo italiano di sempre a qualificarsi per l'atto conclusivo della stagione tennistica. Prima di lui ci erano riusciti Adriano Panatta nel 1975 e Corrado Barazzutti nel 1978. Un riconoscimento per una stagione straordinaria di quella che è la nuova guida del tennis italiano, che con la classe di Fabio Fognini e la spregiudicatezza del baby Jannik può puntare davvero in alto.



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