Processo all’ex sindaco di Casapenna, il legale: ‘Non era colluso’

SULLO STESSO ARGOMENTO

“Fortunato Zagaria non si e’ mai sporcato le mani con la camorra, e quando nel 2008 consiglia al sindaco Zara di non esporsi troppo in manifestazioni anticamorra o comunque di non inneggiare alla lotta alla camorra, non significa che e’ colluso, ma lo fa per prudenza, perche’ si rende conto di esercitare un mandato politico in una zona dall’alta densita’ criminale. ‘E io non sono un eroe’, dice Fortunato Zagaria”. Cosi’ l’avvocato Paolo Trofino nel corso dell’arringa tenuta al tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) al processo in cui assiste l’ex sindaco di Casapesenna (Caserta) Fortunato Zagaria, imputato per violenza privata con l’aggravante mafiosa insieme al boss dei Casalesi Michele Zagaria (sono omonimi, non parenti); parte offesa, costituitasi parte civile, un altro ex sindaco del paese natale del capoclan, Giovanni Zara, primo cittadino di Casapesenna per meno di un anno a cavallo tra il 2008 e il 2009, quando fu sfiduciato dalla sua stessa maggioranza e dal suo vice-sindaco, appunto Fortunato Zagaria, in quanto, secondo la Dda di NAPOLI – il sostituto Maurizio Giordano – si era messo contro il clan. Il pm, durante la requisitoria, ha chiesto una condanna a 10 anni per Fortunato Zagaria, chiedendo che venisse condannato anche per associazione camorristica. “Zara e’ persona per bene e io accolgo l’invito del pm a non scendere in giudizi personali”, esordisce Trofino, una diversa strategia rispetto a quella del collega di difesa Giuseppe Stellato, che nella sua discussione del 5 novembre scorso aveva detto che Zara “era zero politicamente” e che “la sua ingratitudine verso Fortunato Zagaria rivela la sua pochezza umana”. Trofino afferma che la denuncia di Zara contro Fortunato Zagaria e’ frutto di “malanimo e risentimento politico”, e attacca poi la Procura antimafia sulla gestione dei collaboratori di giustizia che hanno accusato Fortunato Zagaria, sindaco per 20 anni del paese in cui il boss e’ nato, cresciuto e trascorso parte della sua latitanza, fino alla cattura del 2011. Definisce le dichiarazioni “ciarpame” e bolla come “grande balla” il racconto di Michele Barone, ex killer del boss Zagaria, che parlo’ di un progetto di attentato contro Zara e la moglie. “Siamo alla merce’ di quattro pentiti che per farsi belli, per fare bei verbali – afferma – accusano quest’uomo che e’ assolutamente innocente. Il processo grida l’innocenza dell’ingegnere Zagaria. Non c’e’ alcuna prova del presunto patto politico-mafioso di cui parla la Dda. Venti anni di vita di Fortunato Zagaria sono stati radiografati, ma importanti magistrati come Cafiero de Raho o Franco Roberti, non se ne sono mai accorti”




LEGGI ANCHE

La Cassazione restituisce i beni ai fratelli Pellini di Acerra

Come si temeva è arrivato il verdetto della Corte di Cassazione che restituisce i beni confiscati agli imprenditori Pellini di Acerra. La Suprema Corte ha infatti annullato senza rinvio il decreto di confisca emesso dalla Corte di Appello di Napoli e relativo al patrimonio del valore di oltre 200 milioni di euro dei tre fratelli Giovanni, Cuono e Salvatore Pellini. La sentenza definitiva ha condannato i tre imprenditori del settore dei rifiuti per traffico illecito, considerandoli...

“Diventiamo musica”, Forcella ricorda Annalisa Durante

"DiVentiamo Musica" rappresenta una delle iniziative programmate per celebrare il Ventennale di Annalisa Durante, che avrĂ  luogo domani a Forcella per commemorare l'incessante impegno nato in memoria della giovane vittima innocente. Annalisa fu uccisa il 27 marzo 2004, a soli 14 anni, durante uno scontro armato tra clan della camorra. Centinaia di musicisti provenienti da tutto il mondo hanno risposto all'appello, inviando brani dedicati ad Annalisa, i quali saranno pubblicati sul sito internet www.annalisadurante.it. Inoltre, sarĂ ...

Napoli, svelati due omicidi di camorra: scattano gli arresti

Napoli: svelati due omicidi di camorra. Dalle prime luci del giorno i Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli stanno dando esecuzione a due misure cautelari emesse dal Gip del Tribunale partenopeo su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, relative a due omicidi aggravati dal metodo mafioso. Si tratta di due omicidi avvenuti negli ani scorsi e su cui si è fatta luce grazie alle informazioni fornite da alcuni pentiti.

Camorra, omicidi dell’innocente Giulio Giaccio e di Pasquale Manna: 6 arresti

Altri arresti per gli omicidi di Giulio Giaccio e Pasquale Manna. Stamattina, i Carabinieri di Napoli hanno eseguito due distinte ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di sei persone emesse dal Gip del Tribunale partenopeo su richiesta della Direzione distrettuale antimafia. Sono stati arrestati tre esponenti del clan Polverino di Marano di Napoli per l'omicidio di Giulio Giaccio, un operaio di 26 anni, ucciso per errore nel luglio del 2000.Fu scambiato per un...

IN PRIMO PIANO

LE VIDEO STORIE