‘Papà li dobbiamo denunciare, sanno già tutto’, così il macellaio dei Decumani incastrò il clan Sibillo. LE INTERCETTAZIONI

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Napoli. “Ma come fai a dirgli che non sai niente, se sanno addirittura che io gli ho portato i soldi la sopra (casa Napolitano), e sanno anche il fatto del Pop (Esposito Antonio) che a Natale gli abbiamo dato 600,00 euro, mi hanno detto addirittura che quando sono sceso da la (casa Napolitano) Stavo piangendo!”.E’ il pomeriggio del 18 maggio del 2017 quando i carabinieri della compagnia Napoli centro registrano nella sala d’attesa questa conversazione tra  Gennaro Sole e il padre Francesco  titolare di una macelleria dei Decumani costretti come tutti in quella zona a pagare il pizzo al clan Sibillo. L’intercettazione è contenuta nelle 471 pagine dell’ordinanza cautelare firmate pochi giorni fa dal gip Tommasso Perrella su richiesta della Dda di Napoli che ha dato una spallata alla cosca di camorra egemone nella zona dei Decumani e dei Tribunali. la forza intimidatrice del clan era tale che nessuno aveva mai osato dire no. La richiesta estorsiva di 500 euro che i titolari della macelleria furono costretti a pagare era arrivata poco prima della Pasqua perchè vi era da pagare “la settimana doppia ai detenuti del clan in occasione della Pasqua”. Il ragazzo era stato convocato qualche mese prima in casa di Giuseppe Napolitano, padre del famigerato killer Antonio o’ nannone, a pochi passi dalla macelleria.

Un mese prima e precisamente l’’8 aprile 2017 Genny era stato convocato da Giovanni Matteo, che assieme al cugino Giovanni Ingenito ha ricevuto da  Lino Sibilio il controllo di quella che era stata “la Paranza dei bimbi”. I ragazzi erano cresciuti nello stesso rione e aveva giocato a calcio nella stessa squadra. Ma ora uno lavoro e un altro fa il capo clan.
Gennaro: “Cosa è successo, dimmi”.
Giovanni: “Senti, ma un pensierino per Pasqua ce lo puoi fare?”.
Gennaro: “Un pensierino in che senso? Più 0 meno a piacere?”.
Giovanni: “Ti ricordo che a Natale non avete dato niente”.
Gennaro: “Sì, ma ve li siete presi un mese prima! Venne il Pop (Antonio Esposito, ndr) e si prese 5/600 euro! Adesso non lo so, se si tratta di un regalo a piacere e parliamo di 100/200 euro per i carcerati, non ci sono problemi”.
Giovanni: “500 euro ce li puoi mandare?”.
Gennaro: “Non lo so, adesso parlo con mio padre, però penso che sono un po’ esagerati”.
Giovanni, con voce di stupore: “Esagerati?”.
Gennaro: “Ma tu hai capito i problemi che ci sono oggi? Cioè uno non è che per esempio… Siamo amici, siamo cresciuti insieme!”.
Giovanni: “Ed è per questo che ho chiamato direttamente te”.
Gennaro: “Vi voglio venire incontro, voglio anche farvelo questo regalo, ma 500 euro sono troppi. Adesso parlo con mio padre e vediamo»”.
Giovanni: “Ti devo cercare dì più per poi scendere con la cifra?”.
Gennaro: “No, questo no!”.
Giovanni: “Mi sembra brutto, alla fine mi sembra pure brutto. Ti sto cercando il minimo , è inutile che te ne cerco 1000 per poi dire fai 300, fai 400 oppure 500 euro”.
Gennaro: “Adesso vedo papà cosa dice, perché stiamo proprio rovinati”.
Il giovane esce, nell’appartamento si continua a parlare di lui. In casa sono presenti  Grossi Enza, Napolitano Marco, Del Gavio Milena, Matteo Giovanni, Ingenito Giovanni. Quest’ultimo rimprovera il cugino Giovanni Matteo, accusandolo di essere stato troppo buono. Poi quando entra Giuseppe Napolitano dice: “Oh, ma cosa gli avete fatto a quello? È uscito da qua bianco bianco”. E il figlio Marco spiega: “Niente, si è preso collera”. Giovanni Ingenito: “Si è fatto un pianto esagerato”.Giovanni Ingenito: “Io invece penso che gli devo mettere le mani addosso! E ti dico di più, mi deve dare anche la spesa tutte le settimane, anzi tutti i sabati!”.

Padre e figlio sono costretti a denunciare i loro estorsori perché i carabinieri hanno intercettazioni, foto e filmati dai quali si evince che sono andati a casa degli uomini del clan più volte e in una circostanza con la busta con i soldi richiesti. Il 18 maggio del 2017 i Carabinieri della Compagnia di Napoli Centro convocavano Sole Francesco e Sole Gennaro in Caserma (la cui sala d’aspetto era stata preventivamente “ambientalizzata”) per escuterli a sommarie informazioni in ordine alle indebite richieste ricevute. L’ascolto delle conversazioni (captate nella predetta sala d’aspetto) intercorse tra le vittime negli uffici di p.g. (prima e dopo le relative escussioni) riscontrava pienamente gli esiti delle intercettazioni eseguite a casa Napolitano. Difatti, mentre Sole Francesco assumeva un atteggiamento inizialmente reticente, il figlio Gennaro, stanco dei soprusi subiti, riferiva al padre di aver raccontato tutti i fatti agli investigatori e, nel cercare di convincerlo a fare altrettanto, gli ricordava alcuni accadimenti (già emersi dall’ascolto delle conversazioni captate presso l’abitazione della famiglia Napolitano) che li avevano visti loro malgrado protagonisti e, in particolare, l’avvenuta consegna (in occasione delle festività pasquali 2017) ai coniugi Napolitano della busta contenente la somma loro estorta dai Sibillo nonché il pregresso versamento nelle mani di Esposito Antonio alias “ò Pop” (durante il periodo Natalizio del 2016) di una tangente dell’importo di euro 600.00. Così:



    GENNARO: Ma cosa ti hanno chiesto?

    FRANCESCO: Vogliono sapere se ho mai pagato qualcuno (Estorsione), e io glielo detto che non abbiamo mai pagato a nessuno.

    GENNARO: E io non ho capito, mi hanno svegliato per dirci questo?

    FRANCESCO: Vogliono sapere, perché dicono di avere i filmati! io glielo detto che si vengono ma gli do i panini la spesa queste cose qua!

    GENNARO: Abbiamo pagato?! e a chi poi abbiamo pagato!

    FRANCESCO: Hanno detto che abbiamo pagato! ma gliel’ho detto che non abbiamo pagato mai a nessuno a stento andiamo avanti noi figuriamoci se mi metto a pagare alla gente! Ti ripeto mi hanno detto dei filmati, mi hanno detto che mio figlio (Sole Gennaro) è andato a parlare e io li ho detto che mai nessuno è andato a parlare

    FRANCESCO: Voi avete pagato, teniamo i filmati e io glielo detto che a stento andiamo avanti noi

    GENNARO: E se pure avessimo pagato, cosa succede scusa!

    FRANCESCO: Vogliono sapere i nomi e a chi abbiamo pagato, ma cosa gli dico se non abbiamo mai pagato a nessuno! e poi gli ho detto 10 anni fa ci stavano … che poi nemmeno pagammo.

    GENNARO: Allora questi qua sanno tutto e hanno tutto in mano, sanno addirittura del fatto mio quando sono andato a portargli la busta con i soldi, e sanno anche che io mi sono fermato a parlare, hanno le foto, i video hanno addirittura le foto mie di quando sono andato a parlare con questi qua (componenti del clan Sibillo), gli ho spiegato che siamo cresciuti insieme, e che siamo dello stesso quartiere, sanno addirittura il fatto tuo, il fatto del debito che hanno Enzina (Grossi Enza) Rita (Carrano Rita/ COMUNQUE IO GLI HO DETTO TUTTO! PAPA’GLJ HO DETTO TUTTO.

    FRANCESCO: E cosa vogliono ancora da me?

    GENNARO: Vogliono che devi confermare quello che ho detto io!

    FRANCESCO: E cosa gli devo dire?

    GENNARO: Che hai pagato! (estorsione subita dal clan SIBILLO)

    FRANCESCO: Ma ha chi ho pagato Gennaro!

    GENNARO: Papà ma sanno tutto! io gli ho detto tutto gli ho fatto nomi, cognomi, tutto! mi hanno fatto vedere le fotografie, i video e sanno anche che i soldi che portai a Enzina (Grossi Enza) glieli misi in una busta.

    FRANCESCO: Ma li hai visti i video? Le foto?

    GENNARO: No! Ma gli ho detto tutto’

    FRANCESCO: Io non gli dico niente!

    GENNARO: E allora vuoi inguaiare a me?

    FRANCESCO: Non rovinano a nessuno Gennaro! ma non hanno niente in mano

    GENNARO: Tengono i video, mi hanno fatto vedere le foto di tutti quanti ma come posso dirgli il contrario se conoscono anche il particolare dei soldi e della busta! Mi hanno detto il fatto dei soldi dei 600,00 euro del Pop (Esposito Antonio).

    FRANCESCO: Ma quando mai!

    GENNARO: Papà tu fai una cosa, digli di si CHE HAI PAGATO poi quando sarà se ti dovessero chiedere qualcosa (fa riferimento alle persone vicino al clan Sibillo) tu gli dici che hai dovuto parlare, perchè altrimenti denunciavano me per favoreggiamento.

    FRANCESCO: Io non gli voglio dire niente!

    GENNARO: Come non vuoi dirgli niente! devi dirgli le stesse cose mie.

    FRANCESCO: Io vado la e gli dico le stesse cose tue non penso proprio!

    GENNARO: Ma come fai a dirgli che no-n sai niente, se sanno addirittura che io gli ho portato i soldi la sopra (casa Napolitano), e sanno anche il fatto del Pop (Esposito Antonio) che a Natale gli abbiamo dato 600,00 euro, mi hanno detto addirittura che quando sono sceso da la (casa Napolitano) STAVO PIANGENDO!


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