Frode informatica tra Campania ed Usa, quattro arresti

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Una frode informatica per diversi milioni di euro realizzata tra Italia e Usa attraverso un giro di bonifici e di carte di credito acquisite illecitamente, e’ stato scoperto dalla Polizia di Stato – Squadra Mobile di Caserta – nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Dda di Napoli e portata avanti congiuntamente con funzionari della F.B.I., ufficio di New York. Quattro persone – tre nigeriani e un guineano – sono finiti in carcere su ordine del Gip del Tribunale di Napoli; una quinta indagata, una donna italiana, e’ stata raggiunta dalla misura cautelare dell’obbligo quotidiano di presentazione alla polizia giudiziaria e dall’obbligo di dimora nel comune di domicilio. L’operazione, effettuata nei comuni di Castel Volturno e Capodrise, e’ stata eseguita in contemporanea con un’imponente analoga attivita’ condotta sul territorio statunitense e in altri paesi del mondo dagli agenti del Federal Bureau of Investigation. Sul fronte italiano, i bonifici fraudolenti – e’ emerso – venivano realizzati mediante l’invio delle somme su conti correnti di un imprenditore compiacente il quale, mediante emissione di “fatture a copertura”, ne giustificava la ricezione al fine di ritirare immediatamente i fondi e dividerli in percentuale con i complici. Per quanto riguarda le carte di credito, l’organizzazione si avvaleva di una rete di sodali diffusa tra diversi paesi del mondo, tra cui gli Stati Uniti e il Canada; il collettore di tale network criminale, tra gli arrestati italiani e l’organizzazione, si localizzava in Canada. Gli inquirenti hanno accertato che gli indagati operavano attraverso un sistema noto come spoofing, ovvero effettuavano telefonate ad istituti bancari, camuffando sia la voce e il numero di telefono. In tal maniera, i chiamanti, simulando di essere correntisti – dei quali avevano preventivamente recuperato alcuni dati personali -, disponevano ogni tipo di operazione finanziaria, compresa la richiesta di invio di duplicati di carte di credito ad indirizzi di copertura, poi recuperate da altri complici.


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