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E’ morto lo sceneggiatore Mattia Torre, fu uno degli autori della serie cult “Boris”

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E’ morto dopo una lunga malattia lo sceneggiatore, commediografo, scrittore e regista Mattia Torre, tra gli autori della serie cult “Boris”. Aveva 47 anni e da tempo lottava contro il cancro, come ha raccontato nel libro e poi nell’omonima commedia drammatica ‘La linea verticale’, riuscitissima serie trasmessa dalla Rai con Valerio Mastrandrea, interprete di diversi suoi monologhi a teatro e in Tv. Un’ironia arguta e impegnata ha segnato tutto il suo lavoro, dai testi della trasmissione ‘Parla con me’ di Serena Dandini nella seconda metà degli anni Duemila a opere teatrali e film, come ‘Piovono mucche’ del 2002 di Luca Vendruscolo, premio Solinas per la sceneggiatura, storia agrodolce di un obiettore di coscienza che fa il servizio civile in una comunità per disabili. Dal sodalizio artistico con Vendruscolo e Giacomo Ciarrapico è nata la creazione più nota al grande pubblico, la serie ‘Boris’, tre stagioni trasmesse tra il 2007 e 2010 che rappresentavano in modo parodistico il mondo televisivo e della fiction in particolare, la ormai mitica ‘Gli occhi del cuore’ con sigla cantata da Elio e le Storie tese. Numerosi i messaggi di cordoglio sui social dai suoi fan e colleghi. Tra i primi Corrado Guzzanti, che con Mattia Torre era tornato sul piccolo schermo nel 2016 nella serie ‘Dov’è Mario?’. Su Facebook gli ha detto addio a modo suo: “Mattia Torre, amico carissimo e brillante, scrittore sopraffino, 47 anni, venti romanzi ancora da scrivere, cento sceneggiature. Una curiosità, un coraggio e un senso dell’umorismo rari in questo mondo, rarissimi in Italia. Uno che se adesso gli dicessi ‘che la terra ti sia lieve’ ti scoppierebbe a ridere in faccia, ci scriverebbe sopra un monologo. Mi mancherai tanto. Ci eri indispensabile”.

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