Avellino, a rischio il futuro di calcio e basket

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Un’esposizione debitoria di almeno 95.654.868 euro per Sidigas s.p.a. E questa la stima a cui è giunta la Guardia di Finanza di AVELLINO, incaricata dal Procuratore della Repubblica aggiunto, Vincenzo D’Onofrio. Una cifra che porta il Pm a chiedere che venga dichiarato il fallimento di Sidigas s.p.a. L’atto è stato notificato in questi giorni all’azienda e l’udienza è fissata per il 12 luglio. Una vicenda che tiene con il fiato sospeso anche il mondo dello sport irpino. Sidigas è infatti proprietaria dell’omonima squadra di basket e, da un anno, anche della squadra di calcio. L’istanza di fallimento rischia di compromettere la possibilità di cedere gratuitamente entrambe le società sportive, come annunciato ieri dal sindaco di AVELLINO Gianluca Festa, nel caso in cui venga dato seguito alla richiesta del Procuratore aggiunto. Con conseguente estate rovente per tutti i tifosi avellinesi, dal basket al calcio, soprattutto nell’ultimo caso. La scorsa estate già fu molto complicata dopo la mancata iscrizione al campionato dell’Us AVELLINO, in parte compensata dalla nascita di una nuova squadra, sotto la guida di De Cesare e per mano dell’ex sindaco 5 Stelle Vincenzo Ciampi. L’AVELLINO fu costretta a ripartire dalla serie D, vincendo poi il campionato e approdando in Lega Pro. Ma ora il rischio è che si ricominci daccapo. La verifica finanziaria su Sidigas s.p.a. nasce lo scorso autunno quando, il giudice dell’esecuzione del Tribunale, titolare di una procedura esecutiva immobiliare mossa da Eni nei confronti di Sidigas, ha segnalato al Pm D’Onofrio, gli estremi di una possibile insolvenza da parte di Sidigas. Dai conti fatti, a fronte di un debito di oltre 12 milioni di euro, interessi moratori esclusi, il valore dei beni stimato dal perito nominato dal giudice ammontava a 238.600 euro, così come si legge nell’istanza a firma di D’Onofrio. In seguito a questi numeri, il Procuratore aggiunto ha incaricato la Guardia di Finanza di AVELLINO di effettuare delle verifiche contabili. Il quadro che emerge appare delicato, al punto da portare D’Onofrio ad avanzare l’istanza di fallimento. Dalle verifiche effettuate, innanzitutto, non risultano depositati, al Registro delle Imprese, i bilanci successivi al 31 dicembre 2016 “sicché per il tramite di riscontri operanti aliunde, si è avuta l’evidenza, al 31 dicembre 2018, di un’esposizione debitoria almeno pari a ad euro 95.654.868”, si legge nell’istanza in cui si specifica che alla data del 31 dicembre 2016 la società avrebbe perduto integralmente il suo capitale sociale, perché dalle verifiche effettuate, sembrerebbe che siano state emesse delle passività. Di questi oltre 95 milioni di euro, inoltre, circa 62 milioni di euro sarebbero costituiti da cartelle esattoriali che risultano non pagate presso l’Agenzia di Riscossione. Nell’istanza viene posta una serie di dubbi sulla gestione finanziaria di Sidigas tale a portare il Procuratore aggiunto a definire insolvente la società e quindi a chiedere che venga dichiarato lo stato di fallimento.




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