Camorra, Mocerino: ‘La Campania può diventare laboratorio per armonizzare la legislazione sui Beni Confiscati’

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“Napoli e la Campania possono essere laboratorio nazionale sui Beni Confiscati, perché qui parte la Rivincita dello Stato. Con il coordinamento nazionale abbiamo deciso che questo doveva essere il tema che avrebbe dovuto caratterizzare le riflessioni in Campania”. Così Carmine Mocerino, presidente della Commissione regionale anticamorra e Beni Confiscati della Campania, per la giornata organizzata a Napoli dal  ‘Coordinamento Commissioni ed Osservatori sul contrasto della criminalità organizzata e la promozione   della legalità delle Regioni e delle Province Autonome’, presso la sede del Consiglio regionale. Il coordinamento prima si è riunito in Consiglio poi ha fatto visita alla Masseria Ferraioli di Afragola, Bene sottratto alla camorra.L’iniziativa nata dalla ‘Commissione regionale Anticamorra e Beni Confiscati’, diretta da Carmine Mocerino, con Enza Amato vice presidente e Vincenzo Viglione segretario, utile per una riflessione a trecentosessanta gradi sul tema.La giornata è partita con i saluti di Rosa D’Amelio, Presidente Consiglio regionale della Campania e Coordinatrice della Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali, e Donatella PORZI Presidente del Consiglio regionale dell’Umbria e delegata della Conferenza per il Coordinamento.Presenti Maria Vittoria De Simone, Procuratore nazionale aggiunto Antimafia e Antiterrorismo, Fabio Giuliani, Referente regionale Campania Associazione Libera, Don Tonino Palmese Presidente Fondazione Polis, Renato Natale Vice Presidente Associazione Avviso Pubblico.Ed ancora i Presidenti delle Commissioni e degli Osservatori regionali Antimafia e legalità delle Regioni italiane.Bruno Pigozzo (Vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto) Monica Forte (Presidente Commissione speciale Antimafia Lombardia), Rosa Barone (Presidente protempore Commissione regionale di studio e d’inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata – Consiglio regionale della Puglia), Arturo Bova (Presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta – Consiglio regionale della Calabria), Donatella Porzi (Presidente Assemblea legislativa Umbria), Paolo Pietrangelo (Direttore Generale Conferenza dei Presidenti), Rodolfo Lena (Presidente I Commissione Affari Costituzionali, partecipazione, risorse umane, lotta alla criminalità, Antimafia Lazio).Anche il mondo accademico ha garantito la presenza, con gli interventi del professore Marco Esposito, Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza Università degli Studi di Napoli Parthenope, e della professoressa Carla Pansini, Direttore del Master di II livello in ‘Prevenzione dai rischi di infiltrazione criminali nelle attività economiche, gestione, amministrazione e riutilizzo dei Beni Confiscati’.“Si è scelta la Campania per diversi motivi. Perché qui – ha rilanciato Mocerino – il numero di Beni sottratti alla criminalità e restituiti alla comunità è fra i più alti nel Paese, perché qui in Campania c’è una normativa all’avanguardia, che va sempre perfezionata, perché la collaborazione con l’Agenzia nazionale produce buoni risultati, perché qui ci sono eccellenze vere”.Per Mocerino “Abbiamo un patrimonio importante che gli Enti Locali e le Associazioni, le Cooperative ed i volontari, mettono a disposizione delle realtà del terzo settore al fine di promuovere progetti di inclusione e di sviluppo locale. Progetti per favorire il lavoro, per sostenere chi ha più bisogno. E’ il punto sul quale, più di altri, dobbiamo battere. La criminalità si combatte con la collaborazione istituzionale, con l’impegno insostituibile delle forze dell’ordine, con il coraggio dei magistrati e, consentitemelo, con il racconto del bene. Con i buoni esempi che devono essere contagiosi”.“Dobbiamo reagire alla narrazione del male, legittima perché tutto va raccontato, ma altra cosa è idealizzare il male. Dobbiamo fare altro perché altro vive nelle nostre comunità.  Ai ragazzi, ai più giovani dobbiamo consegnare – ha sottolineato – buoni esempi. Storie eroiche di chi sottare un bene alla criminalità organizzata, alla camorra, e lo restituisce alla comunità”.Le idee chiare “Da qui dobbiamo rilanciare. Immagino un impianto normativo più efficiente per declinare questi nostri impegni.Da una parte bisogna armonizzare le legislazioni i regionali, il rischio è che ogni Regione legiferi per proprio conto, con quella nazionale e dall’altra introdurre meccanismi più snelli per il recupero e la valorizzazione dei beni”.Ed ancora “Poi c’è altra partita che deve partire da qui.  La Rivincita dello Stato va raccontata e dobbiamo lavorare in questa direzione conclude Mocerino. 


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